Osservatorio Economico
29/04/2023
Stesura dell’albo nazionale della categoria, passaggio dallo status di artigiani a quello di imprenditori equiparati agli agricoltori, accesso al credito di imposta nella misura del 20% per l’acquisto del carburante utilizzato per le macchine agricole. Sono queste alcune delle priorità sulle quali deve lavorare Cai Agromec nel suo rapporto con le istituzioni nazionali. Tali indicazioni sono arrivate durante la settantottesima assemblea annuale di Apima Fermo e Ascoli Piceno (associazione provinciale imprese di meccanizzazione agricola, aderente a Cai Agromec), svoltasi sabato 15 aprile a Montegranaro.
«Si tratta di passaggi fondamentali – commenta il presidente nazionale di Cai Agromec Gianni Dalla Bernardina – sui quali il nostro sindacato si è impegnato per primo ottenendo già alcuni importanti risultati. Il lavoro da fare è tuttavia ancora tanto e ne discuteremo anche alla nostra assemblea nazionale, in programma il 12 e 13 maggio prossimi a Fermo».
All’assemblea Apima Fermo e Ascoli Piceno sono intervenuto tra gli altri anche il responsabile del settore tecnico di Cai Agromec Roberto Guidotti, il presidente della Commissione Agricoltura della regione Marche Andrea Putzu e il funzionario Ismea Riccardo Meo. Aprendo i lavori dell’assemblea, il direttore di Apima Fermo e Ascoli Piceno, Andrea Morroni, ha rilevato: «Solo con il pieno riconoscimento del ruolo degli agromeccanici in agricoltura, il settore primario in Italia potrà rimanere competitivo a livello europeo».

10/03/2023
Con 40 milioni di euro fatturato nel 2022 e investimenti per oltre 10 milioni all'anno, gli agromeccanici associati ad ATMA - Associazione Trebbiatori e Motoaratori di Bologna (associata CAI Agromec) si sono ritrovati nei giorni scorsi per la loro 78esima assemblea.
«ATMA Bologna – commenta Gianni Dalla Bernardina, presidente CAI Agromec nazionale – conferma una grande dinamicità e, all’interno di CAI Agromec, rappresenta una delle realtà più numerose. A confermarlo sono i numeri: quei 10 milioni di investimenti sono significativi dell’attenzione, da parte della nostra categoria, per innovare e per tenere il passo della moderna agricoltura, nonostante tutte le difficoltà contingenti”.
Quelli di ATMA Bologna sono numeri di tutto rispetto, secondo il presidente Claudio Verucchi, che testimoniano il dinamismo e la propensione all'innovazione che ha sempre caratterizzato la categoria, la quale negli ultimi anni ha dimostrato di avere apprezzato gli incentivi 4.0.
L'incontro ha dato l'opportunità ai soci di confrontarsi fra loro sia sui temi sindacali, sia su quelli di carattere organizzativo, che vede nel centro servizi, costituito in forma di consorzio da oltre 33 anni, una realtà solida e in continua espansione.
Come ha osservato il direttore Paolo Rubini, l'elevato livello tecnologico raggiunto dalle imprese trova la sua naturale contropartita nell'accurata organizzazione dei servizi, interamente digitalizzati per dare ai soci un'assistenza di prim'ordine.

10/03/2023
Il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida ha firmato il decreto sugli obblighi di condizionalità che i beneficiari dei pagamenti diretti e dello sviluppo rurale sono tenuti a rispettare per poter percepire i contributi della Politica Agricola Comune (PAC).
"Con questo provvedimento chiediamo il rispetto di obblighi fondamentali, che vanno nella direzione della sostenibilità, del rispetto dell'ambiente e del benessere animale. La normativa nazionale fa così un passo in avanti, allineandosi a quelle nuove regole di condizionalità della Politica Agricola Comune 2023-2027 che abbiamo sostenuto e condiviso", commenta il ministro Lollobrigida.
Tra gli adempimenti obbligatori inseriti nel decreto, ci sono le norme per il mantenimento del terreno in buone condizioni agronomiche e ambientali, il benessere animale e i requisiti minimi per l'uso di fertilizzanti e prodotti sanitari. "I prodotti del Made in Italy - sottolinea il ministro - nascono dalla cura della terra e da persone che sanno interpretare i suoi frutti secondo le grandi tradizioni che ci arricchiscono da Nord a Sud. Un patrimonio inestimabile di biodiversità e di qualità che abbiamo il dovere, e l'onore, di tutelare e continuare a tramandare tracciando una prospettiva di sviluppo solida e sostenibile" (Fonte: Masaf).

25/02/2023
Ribadita ancora una volta la necessità che i contoterzisti siano equiparati a tutti gli effetti agli imprenditori agricoli, a partire dalla possibilità di accedere ai 400 milioni di contributi messi a disposizione dal bando Pnrr Missione 2 (Rivoluzione verde e transizione ecologica) componente 1 misura 2.3 (Innovazione e meccanizzazione nel settore agricolo e alimentare). Sottolineato il ruolo della categoria per il raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Unione europea per la concessione dei fondi del Piano di ripresa e resilienza, come avvenuto per il bando sull’agrisolare: senza le domande presentate dalle aziende agromeccaniche non si sarebbe raggiunto il primo target del 30%. Analizzate le tipologie di macchine per l’acquisto delle quali si potranno ricevere gli aiuti e la tabella di marcia per i prossimi passaggi legislativi.
Questo il succo dell’incontro di ieri al Masaf tra i vertici di CAI Agromec e il direttore generale dell'Unità di Missione del Pnrr Marco Lupo. Durante il confronto il presidente Gianni Dalla Bernardina ha evidenziando come la categoria dei contoterzisti sia «a un momento di svolta, perché si sta finalmente facendo chiarezza con le istituzioni a tutti i livelli ma anche con i funzionari sia sul ruolo determinante degli agromeccanici nello sviluppo del mondo agricolo sia sulla necessità che i contoterzisti siano riconosciuti ed equiparati agli imprenditori agricoli».
Ad accompagnare Dalla Bernardina i due vicepresidenti Gianluca Ravizza e Michele Pedriali che sono entrati nel merito del bando sulla meccanizzazione agricola per il quale, dopo la ripartizione regionale delle risorse, si attende l'emanazione del Decreto ministeriale.
Il Dg Lupo ha informato la delegazione di CAI Agromec che il ministero sta facendo un importante lavoro preparatorio per rispettare tutti gli obiettivi e contemporaneamente gestire le risorse comprendendo anche gli agromeccanici che soprattutto sulle tipologie più innovative e strutturate sono le prime imprese interessate al bando. Infine, Dalla Bernardina ha ringraziato per l'attenzione mostrata nei confronti della categoria il presidente della Commissione Agricoltura della Camera Mirco Carloni, già incontrato più volte nelle scorse settimane.

25/02/2023
"La nuova Pac presenta ancora molti punti deboli, ma offre anche importanti opportunità, dove gli agromeccanici possono giocare un ruolo decisivo, a partire dall’agricoltura di precisione. Proprio per questo, apprezziamo il grande sforzo compiuto dalla Regione Piemonte, che a tale settore ha annunciato nei giorni scorsi di volere destinare due milioni di euro, attivando la Misura 24. Tuttavia, occorre aumentare la disponibilità dei fondi previsti su questo capitolo, affinché l’intero comparto agricolo regionale e nazionale rimangano competitivi a livello internazionale". Con queste parole Gianluca Ravizza, vicepresidente CAI Agromec (l’organizzazione che rappresenta l’80% dei contoterzisti italiani) e segretario di CAI Piemonte (confederazione che raggruppa gran parte degli agromeccanici piemontesi), interviene all’indomani del ciclo di formazione organizzato sulla Pac 2023 – 2027.
"È molto positivo – prosegue Ravizza – il fatto che ai quattro incontri organizzati di recente da ATIMA di Asti sul tema della nuova Pac, siano intervenuti oltre 150 associati tra agromeccanici e agricoltori professionali. Segno inequivocabile che c’è tanta attesa su questo nuovo strumento, che condizionerà inevitabilmente l’attività delle nostre aziende associate per i prossimi sette anni. Siamo soddisfatti altresì – conclude Ravizza – che, così come avvenuto al momento in poche altre regioni italiane, anche il Piemonte abbia compreso l’importanza di intervenire direttamente, attivando sotto operazioni specifiche, che riguardano appunto l’agricoltura di precisione e la minima lavorazione. Ora chiediamo alla politica più coraggio, per aumentare le risorse a disposizione. Solo così agromeccanici e agricoltori piemontesi potranno difendere e valorizzare le tante eccellenze agroalimentari che caratterizzano il nostro territorio".

09/02/2023
CAI Agromec accoglie con soddisfazione la firma da parte del ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida del Decreto che stabilisce le modalità di emanazione dei bandi regionali riguardanti i 100 milioni di euro del Pnrr (Missione 2 componente 1, Investimento 2,3) destinati alla sottomisura "ammodernamento dei frantoi oleari", che intende incentivare la sostituzione completa o il rinnovamento di alcuni componenti dei frantoi più obsoleti, con l'introduzione di impianti di molitura ad estrazione a 2 o 3 fasi di ultima generazione.
«Molte aziende nostre associate, in particolare in Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Marche, Toscana e Puglia, svolgono anche attività di molitura delle olive – spiega il presidente di CAI Agromec Gianni Dalla Bernardina – quindi sono interessate a rinnovare i loro impianti sia per migliorare la capacità produttiva sia per ridurre l’impatto ambientale del processo di estrazione dell’olio d’oliva, in maniera da rispettare i principi europei sulla sostenibilità. Auspichiamo quindi che le aziende agromeccaniche possano usufruire di questa importantissima opportunità. Inoltre dovranno essere incluse nei bandi per l'ammodernamento dei macchinari agricoli, che permettono l'introduzione di tecniche di agricoltura di precisione, per i quali il Pnrr prevede una dotazione di 400 milioni di euro».

01/02/2023
Il recente via libera dell’Europa alla commercializzazione di alimenti fatti con ingredienti a base di insetti viene giustificato anche dal fatto che la produzione di proteine animali è ritenuta molto inquinante. Vale quindi la pena ricordare che l’agricoltura e la zootecnia italiane sono già le più sostenibili al mondo. Si calcola che la media dell’impatto delle lavorazioni agricole e degli allevamenti sull’ambiente sia intorno al 14% a livello mondiale. La media europea è del 7%, l’Italia è al 4,5% e da 20 anni il settore primario continua ininterrottamente a diminuire le emissioni inquinanti. Come? «Grazie all’innovazione, alla ricerca, alle nuove tecniche di evoluzione assistita delle piante, allo sviluppo delle bioenergie e anche all’agricoltura di precisione». Parole del presidente di Coldiretti Ettore Prandini, ospite al programma di Nicola Porro “Quarta Repubblica” in onda su Rete 4.
Sulla questione è intervenuto anche Gianni Dalla Bernardina, presidente di CAI Agromec (l’organizzazione sindacale che rappresenta l’80% delle 18.000 imprese agromeccaniche presenti in Italia), che è in completa sintonia con il presidente di Coldiretti e rivendica il ruolo dei contoterzisti nella produzione e nella difesa del buon cibo made in Italy. In altri termini, il maggiore sindacato italiano di contoterzisti, ribadisce con forza che, ciò che fa male all’agricoltura, danneggia anche gli agromeccanici.
«Se pensiamo che un agromeccanico – spiega Dalla Bernardina – può arrivare a svolgere dall’80 al 90% dei lavori agricoli, emerge immediatamente il ruolo centrale che la nostra categoria riveste in questa nuova sfida. Da Cai Agromec, diciamo infatti un convinto no all’introduzione di insetti e cibi sintetici sulle nostre tavole. Abbiamo tutti gli strumenti per fare un’agricoltura moderna e sostenibile, difendendo al contempo le nostre tradizioni e le nostre eccellenze».
Il presidente di Cai Agromec continua: «Le 18.000 imprese agromeccaniche che sono in Italia hanno in dotazione oltre 30.000 macchine di ultima generazione, come trattori a guida satellitare, spandiconcime e seminatrici a rateo variabile, trebbiatrici con controllo della qualità del prodotto. Abbiamo tutte le carte in regola, insomma, per raggiungere gli obiettivi europei legati al Farm to Fork 2030 e le linee guida ministeriali per lo sviluppo dell’agricoltura di precisione, amica dell’uomo e dell’ambiente. Certamente, in tale contesto – chiude Dalla Bernardina – diventa sempre più urgente il riconoscimento, da parte governativa, del ruolo degli agromeccanici come “braccio operativo” del settore primario, in modo che possiamo finalmente attuare tutte quelle prerogative (accesso a contributi, sgravi fiscali, etc.) oggi appannaggio dei soli agricoltori» (Fonte: Ufficio Stampa CAI Agromec).

24/01/2023
Incontro molto positivo tra i vertici di CAI Agromec, l’organizzazione di categoria maggioritaria in Italia nel mondo agromeccanico, e il presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, Mirco Carloni.
“Al presidente Carloni – spiega Gianni Dalla Bernardina, presidente di CAI Agromec, che ha partecipato all’appuntamento istituzionale assieme al suo vice, Gianluca Ravizza ed al consigliere Andrea Morroni – abbiamo manifestato le primarie esigenze del nostro comparto, come innanzitutto l’inquadramento a pieno titolo degli agromeccanici e delle loro aziende nel settore agricolo. Il contributo degli agromeccanici all’agricoltura italiana – prosegue Dalla Bernardina - risulta sempre più strategico, considerate anche le caratteristiche del settore stesso. Basti pensare, ad esempio, che l’agricoltura francese presenta una SAU di 27 milioni di ettari coltivati da 515.000 aziende (media 52 ha/azienda), con il supporto di circa 13.000 aziende agromeccaniche. In Italia, invece, sono presenti circa 1 milione di aziende che coltivano 12 milioni di ettari con una media aziendale di quindi 11 ha/azienda. Questa frammentazione rende necessario l’ausilio di 18.000 aziende agromeccaniche, a dimostrazione che l’apporto tecnologico delle stesse risulta fondamentale per portare l’agricoltura italiana nel futuro, minimizzando l’impatto sull’ambiente e garantendo la salubrità delle produzioni”.
Ma non è tutto. “Un altro tema affrontato durante il costruttivo e cordiale incontro – ha rilevato Dalla Bernardina - è la creazione di un Albo nazionale degli agromeccanici, obiettivo sul quale vogliamo continuare a lavorare affinché si stringano i tempi. Colgo infine l’occasione per ringraziare il presidente Mirco Carloni per l’attività parlamentare svolta in prima persona, la quale ha portato alla nuova normativa che regola la circolazione stradale dei convogli agricoli. Era una norma ormai da molti anni necessaria e che porterà enormi facilitazioni e sgravi nell’attività quotidiana dei nostri associati”
In chiusura dell’incontro Il Presidente di CAI Gianni Dalla Bernardina insieme all’On. Presidente Mirco Carloni hanno incontrato il Presidente Della Camera dei Deputati Lorenzo Fontana porgendogli i saluti e gli auguri di buon lavoro da parte di tutti gli agromeccanici.

24/01/2023
In un recente comunicato il Masaf rende noto che "su proposta del ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, nella sua ultima seduta la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano ha sancito l'intesa sullo schema di decreto riguardante il riparto in favore delle Regioni e Province autonome di 500 milioni di euro previsti dal Pnrr e destinati all'innovazione nel settore della meccanizzazione agricola e alimentare; con lo stesso decreto vengono inoltre definite le modalità di emanazione dei bandi regionali relativi a 100 milioni di euro destinati alla sottomisura "ammodernamento dei frantoi oleari". Il provvedimento è ora alla firma del ministro".
Il Ministero precisa che l'intervento è suddiviso in due sottomisure: la prima, per l'ammodernamento dei frantoi oleari, con una dotazione finanziaria di euro 100 milioni; la seconda, finalizzata all'ammodernamento dei macchinari agricoli che permettono l'introduzione di tecniche di agricoltura di precisione, con una dotazione di 400 milioni di euro.

08/01/2023
Il Presidente di CAI Agromec, Gianni Dalla Bernardina, traccia un bilancio dell'anno ormai concluso.
“Un'annata iniziata con tante criticità, legate principalmente agli incrementi dei costi dell'energia e del materiale di ricambio, che ha costretto le imprese ad adeguare i prezzi, ma anche ai ritardi nelle consegne delle macchine nuove, che ha in parte frenato gli investimenti.
Le difficoltà contingenti, secondo Dalla Bernardina, non sono riuscite a frenare l'attività sindacale, che ha messo a segno alcuni importanti risultati, sia a livello territoriale che nel più vasto ambito nazionale.
In Emilia Romagna, per esempio, la stretta collaborazione con la Regione ha portato all'emanazione del primo bando per gli agromeccanici impegnati nella difesa dell'ambiente rurale, che ha premiato la professionalità degli associati a CAI Agromec; in Veneto, grazie all'impegno del Consigliere regionale Filippo Rigo, è stato presentato il disegno di legge sulla qualificazione, attraverso l'apposito albo, dell'attività agromeccanica.
In ambito nazionale, prosegue Dalla Bernardina, abbiamo incassato una risposta positiva da parte del governo alla richiesta di aiuto agli agromeccanici sul fronte energetico, con l'istituzione del credito imposta sui carburanti, prorogato anche per il prossimo anno. Va inoltre ricordata l’inclusione fra i beneficiari del Bando Agrisolare degli agromeccanici ad ulteriore (se necessario) riconoscimento dell’inclusione degli stessi nella filiera agricola anche relativamente agli interventi di mitigazione dei cambiamenti climatici peraltro fianziati nell’ambito del PNRR.
Da ultimo dobbiamo ricordare – osserva ancora il Presidente di CAI Agromec la riduzione degli indennizzi di usura per i convogli agricoli, che conclude un lungo cammino promosso dalla nostra Confederazione, prima in ambito ministeriale e poi a livello legislativo, che si è concluso positivamente anche grazie al decisivo appoggio da parte di Coldiretti.
Risultati tanto importanti e significativi da suscitare la rivendicazione, da parte di altri enti di rappresentanza minoritari o marginali che nulla tolgono al nostro merito ed al nostro costante impegno sindacale”, conclude Dalla Bernardina.

08/01/2023
Il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura ha pubblicato un approfondimento sul prossimo futuro del settore primario, sottolineando la necessità di sostenere con una ricerca di scientifica di qualità un'agricoltura che possa produrre di più con meno risorse.
"Il comparto agroalimentare nazionale - si legge nell'approfondimento - necessita di innovazione continua e di trasferimento dei risultati della ricerca, soprattutto nel campo della sostenibilità delle produzioni nazionali. Gli obiettivi previsti dal Farm to Fork, declinati dal Programma Strategico della PAC 2023-2027 - elaborato dal MASAF e dal CREA e di recente approvato dalla UE - sono perseguibili solamente se la ricerca fornisce al settore primario soluzioni innovative per aumentare la produttività e la resa economica impiegando, al contempo, meno risorse. Pertanto, è indispensabile che le azioni del PSN attuativo della PAC siano supportate da un Programma di Ricerca per la Sostenibilità (PRS), con cui il MASAF e il CREA potranno aiutare il sistema produttivo nazionale a vincere la sfida del produrre di più con meno".

22/12/2022
"Il carrello della spesa degli italiani si è fatto più leggero per fronteggiare il carovita. Secondo l'Osservatorio ISMEA NielsenIQ sui consumi alimentari, nei primi 9 mesi dell'anno, la crescita dello scontrino si è limitata a un +4%, grazie alle strategie di risparmio messe in atto dalle famiglie": lo comunica Ismea sottolineando il calo dei consumi alimentari, che si riscontra soprattutto in relazione ad alcune categorie di prodotti a maggior valore aggiunto, quali vini e spumanti e cibi pronti.
"Dai tagli generalizzati delle quantità acquistate che oscillano dal -1% del latte fino al -31% del pesce fresco, allo spostamento delle preferenze verso i prodotti dal valore unitario più basso, dal parziale abbandono del canale digitale al maggiore orientamento verso i discount e i prodotti a marca del distributore; sono molte le contromisure adottate per limitare l'impatto della spinta inflattiva, che si conferma a novembre all'11,8%", precisa Ismea.
22/12/2022
Giunta alla sesta edizione, la recente assemblea dei dirigenti è stata l’occasione per gli agromeccanici veneti – 1.500 imprese che coprono il 60% delle lavorazioni, con punte del 90% nella raccolta – per discutere e deliberare sulle linee di politica sindacale.
In una sala gremita, dopo il saluto del Sindaco di Bagnoli Roberto Milan e l'apertura dei lavori da parte del Presidente Regionale Alfredo Zanirato, il Dott. Ermanno Comegna, tra i massimi esperti a livello nazionale di politiche comunitarie ha presentato la nuova PAC, sottolineando che “le imprese devono cogliere le opportunità offerte dalla riforma; spetta ora alla programmazione nazionale e regionale, nell’ambito delle direttive comunitarie, di definire le misure di intervento, facendo cadere ogni preclusione all'accesso allo sviluppo rurale da parte delle imprese agromeccaniche” ha concluso Comegna.
A seguire il Consigliere Regionale Filippo Rigo ha fatto il punto sui lavori per la costituzione dell’Albo degli Agromeccanici, proposto dalla Federazione alla Regione Veneto, per dare il giusto riconoscimento ad una figura professionale sempre più importante: un cammino ora all'esame delle commissioni, in attesa dell'approvazione da parte dell'assemblea regionale.
Il Presidente di CO.PRO.B. Claudio Gallerani ha posto l'attenzione sul settore bieticolo saccarifero quale interlocutore industriale leader a livello nazionale, che ha in regione uno dei suoi due stabilimenti.“Mai come in questo momento - ha sottolineato Gallerani – la coltura è favorita dal mercato e dagli interventi comunitari, che premiano la rotazione assegnando risorse aggiuntive ai titoli base”.
Il Presidente Dalla Bernardina, nelle riflessioni di chiusura, ha richiamato le imprese ad essere pronte a cogliere le opportunità che sia la PAC che i progetti di filiera mettono a disposizione, sottolineando che “la Federazione e la Confederazione accompagneranno in tale percorso le strutture territoriali, che si devono attrezzare per assistere al meglio le imprese associate”.
Un ringraziamento alle aziende partner della Federazione che, come consuetudine, hanno presentato le novità tecniche sia nella tecnologia che nei servizi (Argo Tractors, Maschio Gaspardo, Basf e Sipcam), ed al Comune di Bagnoli di Sopra che ha messo a disposizione la sala consigliare ed un appuntamento enogastronomico – organizzato insieme alla Pro Loco – all’interno delle splendide cantine del Dominio di Bagnoli.

14/12/2022
È di 16 milioni di ettolitri la domanda di vino italiano all'estero che, secondo le elaborazioni dell'Osservatorio del vino Uiv-Ismea su base Istat, chiude il parziale dei primi nove mesi con volumi in sostanziale continuità (+0,3%) sul risultato dello stesso periodo dello scorso anno, per un controvalore-record di quasi 5,8 miliardi di euro.
Dato, quest'ultimo, che sancisce un incremento in doppia cifra (+12,3%) rispetto al pari periodo 2021 ma che, se normalmente verrebbe accolto con non poca soddisfazione, ora lascia poco spazio all'esultanza: determinato più dalla spinta inflattiva che dalla domanda reale, potrebbe non bastare a coprire l'aumento dei costi (Fonte: Comunicato Ismea, 13.12.2022).
14/12/2022
"La difesa dell'integrità e della fertilità dei suoli costituisce una delle sfide cruciali per la sostenibilità dei processi produttivi e per la qualità della vita, configurando una sfida che coinvolge il mondo agricolo, i cittadini e le istituzioni": è quanto ha dichiarato Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, commentando la recente iniziativa del Consiglio per la Ricerca in Agricoltura (CREA), che ha inaugurato una "banca dei suoli" (pedoteca in termini tecnici) in occasione delle celebrazioni della Giornata Mondiale del Suolo 2022.
Il World Soil Day è un'iniziativa di sensibilizzazione patrocinata dalla FAO, istituita ufficialmente nel 2016 per sottolineare la necessità di un'azione a livello globale a tutela dei suoli, atteso che - secondo i dati offerti dall'ONU - negli ultimi 70 anni il livello generale di nutrienti e vitamine negli alimenti ha subito un processo di diminuzione progressiva a causa del deterioramento della qualità dei suoli a livelli mondiale.
"La funzione del suolo come base per la produzione degli alimenti è certamente intuitiva, ma non sempre l'opinione pubblica è cosciente della necessità di preservare i terreni da una serie di agenti e fenomeni che li possono deteriorare irrimediabilmente", afferma il segretario provinciale di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo.
Da un lato, Confai Bergamo ricorda che da anni si osserva una continua riduzione delle aree verdi nel quadro di un processo che penalizza senza sosta agricoltura e biodiversità. In provincia di Bergamo si sono persi quasi 4.000 ettari nell'ultimo decennio a causa della realizzazione di infrastrutture, insediamenti produttivi e opere di urbanizzazione. D'altro canto, si avverte la forte necessità di un sempre maggiore appoggio istituzionale per la promozione di pratiche colturali che possano migliorare la qualità dei suoli e preservarne la fertilità naturale. "A questo proposito - ricorda Cattaneo - merita un particolare riconoscimento il ruolo svolto dal comparto agromeccanico nella promozione di un'agricoltura eco-friendly, basata su tecniche di coltivazione finalizzate a minimizzare l'impatto delle attività produttive sui suoli, fino a generare un vero e proprio saldo positivo in termini di tutela delle risorse ambientali".

06/12/2022
"L’anno che si sta chiudendo celebra il cinquantesimo anniversario della definizione ufficiale del concetto di sostenibilità, espresso nella prima conferenza sull’ambiente indetta dalle Nazioni Unite proprio nel 1972. Un periodo caratterizzato da gravi e profondi conflitti locali e non ancora liberatosi
dall’incubo della guerra nucleare, in cui iniziavano a germinare nuove istanze per realizzare finalmente un mondo migliore.
La pubblicazione del rapporto Brundtland (dal titolo “Il futuro di tutti noi”) chiarì una volta per tutte che il mondo avrebbe potuto rispondere a questa sfida solo adottando un modello di sviluppo sostenibile": così si è espresso recentemente il presidente di CAI Agromec Gianni Dalla Bernardina, sottolineando il ruolo del comparto agromeccanico a favore dello sviluppo sostenibile.
È possibile leggere l'intero editoriale in questo link.
06/12/2022
"La Commissione Europea ha approvato il Piano strategico italiano per la PAC, con circa 37 miliardi per i prossimi 5 anni a sostegno della competitività e della sostenibilità del settore produttivo agricolo e agroalimentare. È un'ottima notizia, per un provvedimento molto atteso da tutto il comparto. Ringrazio quanti hanno lavorato per garantire questo esito e ribadisco l'importanza del coordinamento strategico con le Regioni": ne ha dato notizia nei giorni scorsi il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, manifestando la soddisfazione del governo per un percorso che ora potrà entrare in una fase più propriamente operativa (Fonte: Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste).
29/11/2022
Il ministro dell'Agricoltura Lollobrigida è recentemente intervenuto alla Camera rispondendo ad una serie di domande nel corso di un Question Time. In particolare si è soffermato sull'impatto del PNNR in materia di efficienza agroenergetica.
"L'obiettivo è aumentare la quota di produzione energetica da parte degli operatori del settore agricolo - ha dichiarato il ministro -, in primo luogo estendendo la platea dei beneficiari della misura, ad esempio prevedendo tra questi anche gli Istituti agrari, attualmente esclusi. Occorre, poi, affrontare il tema dei limiti imposti dalla normativa europea sugli aiuti di Stato in agricoltura in relazione al dimensionamento degli impianti, che attualmente non può superare il fabbisogno energetico aziendale (cd. vincolo di autoconsumo), nonché intervenire sulle difficoltà di accesso al credito, coinvolgendo soggetti di garanzia pubblica (Ismea o Medio Credito Centrale)" (Fonte: Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste).

29/11/2022
"È molto più di una semplice ripresa della Dop economy italiana quella descritta dai dati del XX Rapporto Ismea-Qualivita: dopo un 2020 segnato dalla pandemia, nel quale il settore aveva comunque mostrato una buona capacità di tenuta e continuità produttiva, il comparto del cibo e del vino DOP IGP nel 2021 raggiunge un valore complessivo alla produzione pari a 19,1 miliardi di euro (+16,1% su base annua) e un export da 10,7 miliardi di euro (+12,8%)": è quanto si legge nell'ultimo Rapporto Ismea-Qualivita 2022, che mostra "risultati record che portano a quota 21% il contributo del comparto DOP IGP al fatturato complessivo del settore agroalimentare nazionale" (Fonte: sito Ismea).
22/11/2022
"Recenti studi mostrano una tendenza alla diversificazione e alla multifunzionalità che caratterizza una parte delle aziende dedite all'agricoltura biologica, in particolar modo quelle con titolari giovani e localizzate in zone collinari e montane": è quanto osserva Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, facendo riferimento ai risultati di uno studio realizzato dal Consiglio per la ricerca in agricoltura (Crea) e diffuso dalla rivista specializzata PianetaPsr.
Se riferita specificamente al comparto bio, la diversificazione segue generalmente due grandi direttrici: il tentativo di estrarre maggior valore aggiunto da una certa materia prima agricola, ad esempio trasformandola in un prodotto per il consumatore finale, oppure l'ampliamento della gamma di prodotti e servizi che offre un'impresa dedita alla coltivazione con metodo biologico. In entrambi i casi si è rilevato che la tendenza a diversificare è più marcata nelle aziende situate in zone non di pianura, ma comunque di dimensioni medio-grandi, guidate da conduttori giovani e con alti livelli di istruzione e formazione, desiderosi di dare impulso alla propria attività nonostante alcuni limiti imposti dalla conformazione territoriale.
"Lo studio del Crea non ha peraltro trascurato l'analisi delle implicazioni politiche che emergono dai dati - osserva il segretario provinciale di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo - soprattutto alla luce della nuova Pac. I ricercatori hanno infatti sottolineato l'importanza che le politiche pubbliche per il settore dedichino una speciale attenzione alle aziende biologiche che attualmente fanno registrare una minore propensione a generare reddito addizionale mediante la diversificazione. Detto in altri termini, secondo gli studiosi, occorrerà incentivare realtà aziendali di piccole dimensioni offrendo soprattutto un supporto in termini di maggiori servizi di formazione e consulenza".

18/11/2022
"Frenano nel terzo trimestre i listini dei cereali, della frutta, dei semi oleosi e del vino, ma l'inflazione nelle campagne non accenna ancora a rallentare". In estrema sintesi, è quanto emerge dal Report AgriMercati pubblicato recentemente dall'ISMEA.
"Sul fronte dei costi - osservao gli esperti dell'Istituto - si colgono i primi segnali di un rallentamento della tendenza alla crescita, sulla scia della flessione dei listini energetici (-4,6% rispetto al secondo trimestre), per la prima volta dopo le fiammate degli scorsi mesi. L'inasprimento degli oneri a carico delle aziende agricole rispetto allo scorso anno rimane comunque rilevante (+27% per le produzioni vegetali e +26% per quelle zootecniche), di riflesso agli aumenti del capitolo energetico (+67,2%), dei fertilizzanti (+41,6%) e dei mangimi (+35,9%). Per quanto concerne, invece, le quotazioni dei prezzi agricoli all'origine, l'indice ISMEA indica un aumento su base congiunturale del 3,8%" (Fonte: Comunicato Ismea).
10/11/2022
Martedì 22 novembre 2022 a Roma avrà luogo la presentazione del 20º Rapporto Ismea-Qualivita 2022, l'indagine socio-economica del comparto italiano agroalimentare e vitivinicolo DOP IGP. "Il Rapporto ISMEA-Qualivita fotografa i numeri della Dop economy nell'anno che segue la pandemia da Covid-19 e analizza i consumi di prodotti DOP IGP nel mercato italiano nel 2021, con un focus anche sull'andamento e l'evoluzione nel corso del 2022" si legge nel sito dell'Istituto.
30/10/2022
"Nonostante la guerra, prosegue l’andamento positivo degli scambi agroalimentari dell’Italia. Anche nel II trimestre 2022, in linea con i primi tre mesi dell’anno, si registra un netto aumento in valore delle esportazioni (+19%) e delle importazioni agroalimentari (+34%), rispetto allo stesso periodo del 2021": è quanto afferma il CREA Politiche e Bioeconomia, annunciando la pubblicazione online di un nuovo report sulla crisi russo-ucraina e i suoi effetti sugli scambi agroalimentari.
Maggiori
informazioni sul sito del CREA.
30/10/2022
Si è concluso da poco un ciclo di workshop promosso dalla Rete Rurale Nazionale che ha fatto il punto sui costi di produzione in agricoltura.
Lo studio è stato condotto prendendo in considerazione dinamiche economiche sia di breve che di lungo termine nelle differenti filiere produttive dell'agroalimentare italiano.
Un resoconto dei risultati ottenuti può essere consultato
sull'ultimo numero della rivista specializzata PianetaPsr.
19/10/2022
Si è concluso nei giorni scorsi il 43° Congresso nazionale della Società Italiana della Scienza del Suolo (SISS), coorganizzato dal CREA (Consiglio per le ricerche in agricoltura), con i suoi centri di Agricoltura e Ambiente e Politiche e Bioeconomia. "Oltre il 95% della produzione di cibo e, quindi la vita dell’uomo - si legge nel comunicato ufficiale della manifestazione - dipende dal suolo che, nei suoi primi 5 cm, ospita il 90% della biodiversità del pianeta in termini di organismi viventi, che sono in grado di regolare i nutrienti indispensabili per le colture. È un bacino di carbonio globale, riduce le emissioni di anidride carbonica e di altri gas a effetto serra, contribuendo ad aumentare così la resilienza ai cambiamenti climatici, oltre a purificare e regolare le acque".
18/10/2022
"Salgono i prezzi e scendono i consumi di vino nella grande distribuzione italiana. Secondo l'Osservatorio del vino Uiv-Ismea su dati Ismea-Nielsen, nei primi 9 mesi di quest'anno, gli acquisti sugli scaffali di Gdo e retail rispetto al pari periodo del 2021 sono scesi in volume del 6,9% (a 5,6 milioni di ettolitri, sotto anche i livelli pre-Covid), l'equivalente di 55 milioni di bottiglie in meno": queste, in sintesi, le conclusioni di Ismea diffuse in un recente comunicato. È possibile
leggere qui il testo completo.
10/10/2022
Nonostante la crisi energetica e il generale incremento dei costi di produzione, la corsa del made in Italy agroalimentare sui mercati esteri non si ferma.
Secondo l'ultimo rapporto Ismea "La Bilancia dell'agroalimentare italiano", prosegue infatti il trend positivo dello scorso anno, considerando che "l'andamento delle spedizioni nazionali è risultato molto positivo anche nei primi sette mesi dell'anno in corso, dopo aver raggiunto nel 2021 lo storico traguardo di 52 miliardi di euro. Da gennaio a luglio sono stati incassati dalle vendite all'estero introiti complessivi per 34,5 miliardi di euro, mettendo a segno un incremento di quasi il 18% sullo stesso periodo dello scorso anno".
Maggiori dettagli sul sito Ismea.
10/10/2022
La Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani – CAI Agromec, nel formulare i migliori auguri alla coalizione di governo, auspica che lo sviluppo dell'agricoltura, in tutti i suoi molteplici aspetti, sia messo in primo piano.
Le crisi internazionali dell'ultimo anno hanno messo drammaticamente in evidenza quanto sia importante la sicurezza alimentare per il Paese e soprattutto per le fasce più deboli della popolazione, per garantire l'accesso ad un cibo sano, sicuro e di qualità.
“Le imprese agromeccaniche, il cui ruolo fondamentale per i processi produttivi agricoli era già stato in parte riconosciuto nelle precedenti legislature, auspicano che il dicastero agricolo sia affidato a figure capaci e competenti, a fine di completare il cammino avviato” ricorda il Presidente Gianni Dalla Bernardina.
“In questa fase storica, in cui si chiede al settore primario uno sforzo particolare per introdurre nuove tecnologie per incrementare la sostenibilità delle filiere agricole, le imprese agromeccaniche daranno un apporto decisivo, che dovrà trovare degno riconoscimento”, conclude Dalla Bernardina.

30/09/2022
"Alla vigilia dell'entrata in vigore della PAC per il periodo 2023-2027, il 7° Censimento generale dell'ISTAT fornisce i primi dati sull'agricoltura italiana nel 2020. Ne emerge un quadro di accentuata contrazione del numero di aziende (-30,1%), in linea con la decrescita che aveva già caratterizzato il decennio precedente, e una limitata diminuzione della superficie agricola utilizzata (SAU) (-2,5%). Questo processo di concentrazione comporta una maggiore disponibilità media di terreno per azienda": è quanto si informa sull'ultimo numero di PianetaPsr per quanto riguarda la fotografia dell'agricoltura del nostro paese.
Maggiori
dettagli in questo link.
30/09/2022
La Rete Rurale nazionale ha diffuso un report sull'avanzamento della spesa pubblica dei Psr a livello nazionale, informando che "nel primo trimestre 2022 sono stati erogati contributi pubblici pari a circa 431,5 milioni di euro (corrispondenti ad una quota FEASR di circa 210 milioni di euro).
L'avanzamento della spesa pubblica effettivamente sostenuta rispetto alle assegnazioni (..) risulta pari a 56,86%". Maggiori
dettagli al seguente link.
25/09/2022
Latte: quanto costa la guerra in Ucraina alle aziende italiane? Il quesito è stato formulato dal CREA-Politiche e Bioeconomia in una recente ricerca di cui è stato pubblicato
un report consultabile qui.Secondo il centro di ricerca, "le 8 voci di costo analizzate - sementi/piantine, fertilizzanti, prodotti di difesa (antiparassitari e diserbanti), mangimi, foraggi e lettimi, gasolio, energia elettrica e noleggio passivo - hanno causato un aumento dei costi di produzione del 111% nel primo semestre del 2022 rispetto al 2020. L' impatto medio aziendale nazionale stimato è di 29.060 euro, mentre sugli allevamenti da LATTE sale addirittura a 90.129 euro. Tali aumenti sono legati all’eccezionale rincaro (a livello medio aziendale) delle spese per l'energia elettrica (+35.000 euro), per l'acquisto di mangimi (+34.000 euro) e dei carburanti (+6.000 euro)".
24/09/2022
“L'ultimo rapporto nazionale sulla riduzione delle aree verdi mostra dinamiche territoriali che continuano a penalizzare agricoltura, paesaggio e biodiversità generando rilevanti danni economici e ambientali, senza che si vedano peraltro all'orizzonte chiari segnali istituzionali di ricerca di un'inversione di tendenza": è quanto afferma il segretario provinciale di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo, commentando i nuovi dati sul consumo di suolo diffusi nelle scorse settimane dall'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA).
A livello nazionale, l'impatto economico della riduzione di suolo naturale o seminaturale verificatasi nell'ultimo anno è stimato in complessivi 8 miliardi di euro dall'ente che fa capo al ministero per la Transizione Ecologica (Mite). Secondo le elaborazioni dell'Ufficio Economico di Confai Bergamo, i danni diretti prodotti a livello provinciale dal consumo di territorio agricolo nel solo 2021 ammonterebbero a circa 25 milioni di euro. "A preoccupare non sono unicamente gli effetti deleteri generati in termini di disponibilità di fattori di produzione per il settore primario, ma anche le pesanti ricadute sull'occupazione e sulla tenuta del tessuto imprenditoriale locale, legato ai processi di trasformazione e commercializzazione lungo l'intera filiera agroalimentare", fa notare il presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, Leonardo Bolis.
Nel 2021 la perdita di terreni agricoli in Bergamasca si è attestata su una cifra di poco inferiore ai 150 ettari, vale a dire su valori minori rispetto agli anni precedenti la pandemia. In ogni caso, l'associazione che riunisce imprese agromeccaniche e agricole fa notare che una leggera inflessione della curva del consumo di suolo provinciale non può essere letta come una buona notizia, in quanto rappresenta semplicemente una conseguenza fisiologica del generale rallentamento dell'economia negli ultimi due anni. Visto in un'ottica temporale più lunga, il fenomeno appare in tutta la sua drammaticità: in provincia di Bergamo si sono infatti persi poco meno di 4.000 ettari nell'ultimo decennio a causa della realizzazione di infrastrutture viarie, insediamenti industriali e terziari e opere di urbanizzazione.

17/09/2022
È stato approvato in Consiglio dei Ministri il Dl Aiuti ter, che contiene misure concepite per mitigare gli effetti economici negativi legati al perdurare dell'aumento del prezzo del gasolio e della benzina.
Il Mipaaf precisa che "specificatamente per le imprese agricole e della pesca e per quelle agromeccanicche, il decreto prevede l'estensione al quarto trimestre 2022 del credito di imposta per acquisto di carburante a parziale compensazione dei maggiori oneri effettivamente sostenuti per l'acquisto di gasolio e benzina per la trazione dei mezzi utilizzati, pari al 20 per cento della spesa sostenuta per l'acquisto del carburante effettuato nel quarto trimestre solare del 2022, comprovato mediante le relative fatture d'acquisto, al netto dell'imposta sul valore aggiunto.
Il credito di imposta riguarda anche le imprese agromeccaniche e l'utilizzo per il riscaldamento delle serre, dei fabbricati produttivi utilizzati per gli allevamenti animali, così da venire incontro alle richieste dei settori maggiormente colpiti dall'aumento dei costi energetici".

17/09/2022
"Un'annata soddisfacente per quantità e sorprendente per qualità. Secondo le previsioni vendemmiali dell'Osservatorio Assoenologi, Ismea e Unione italiana vini, presentate oggi al Mipaaf, la siccità e il caldo record di quest'anno non hanno compromesso il vigneto Italia che, all'avvio della campagna vendemmiale, promette uve di qualità dal buono all'ottimo, con una quantità in linea con la media delle ultime annate. A garantire la tenuta del prodotto finale, oltre alle provvidenziali piogge di agosto, il lavoro straordinario di ricerca e applicazione di enologi e produttori su una vite sempre più resiliente alle avversità climatiche e metereologiche": così si legge in un recente comunicato dell'Istituto. Il testo completo è
disponibile a questo link.
10/09/2022
Ismea ha annunciato nuove agevolazioni per favorire l'insediamento di giovani in agricoltura. La misura è finalizzata a favorire lo sviluppo e il consolidamento di superfici condotte nell'ambito di una attività imprenditoriale agricola o l'avvio di una nuova impresa agricola da parte di giovani imprenditori agricoli con età non superiore a 41 anni non compiuti.
Ismea informa che le domande potranno essere presentate attraverso il portale STRUMENTI ISMEA non appena la Commissione UE rilascerà la decisione sul regime di aiuto, in corso di notifica. La decisione è attesa per settembre.
Per maggiori informazioni
consultare il sito dell'Istituto.
10/09/2022
"Dopo la brusca frenata del 2020 causata dalla pandemia, nel 2021 il prezzo della terra ha ripreso a crescere, in concomitanza con un notevole aumento dell'attività di compravendita (+30%), sebbene il valore reale del patrimonio fondiario continui a diminuire (-12% rispetto al 2010) a causa di un tasso di inflazione nettamente superiore a quello riscontrabile negli ultimi anni (+1,9% nel 2021). Questo è il quadro che emerge dall’indagine sul mercato fondiario, curata dai ricercatori delle sedi regionali del CREA Politiche e Bioeconomia con il supporto del CONAF - Consiglio dell'Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali - e dei dati pubblicati da altre fonti ufficiali": è quanto afferma il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura in un recente rapporto.
"Nel 2021 - puntualizzano i ricercatori del CREA - il prezzo dei terreni agricoli ha registrato, rispetto al 2020, un aumento del 1,1% a livello nazionale, trainato soprattutto dalla circoscrizione del Nord Ovest e del Nord Est e dalle zone di pianura, con un prezzo medio nazionale che sfiora i 21.000 euro ad ettaro, seppur con evidenti differenze tra il Nord Est (42.300 euro) e il Nord Ovest (29.100 euro) e il resto d'Italia (15.000 euro)".

01/09/2022
La Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani, nella persona del suo Presidente, Gianni Dalla Bernardina, manifesta tutta la propria soddisfazione per l'inclusione delle imprese agromeccaniche fra i beneficiari diretti dei contributi stanziati dal PNRR per la realizzazione di parchi agrisolari.
“L'apertura del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali verso le imprese agomeccaniche, al di là della possibilità di finanziare fino al 30% degli impianti per la produzione di energia solare, rappresenta un punto di svolta rispetto al passato. Gli agromeccanici, anche grazie a questi fondi, sono pronti a fare la loro parte al fianco delle imprese agricole per superare questo grave momento di crisi energetica del nostro paese e dell’Europa intera. Si completa quindi il profilo green delle imprese agromeccaniche che oltre a mettere in campo tecniche di agricoltura conservativa a basso impatto antropico, minimizzano l’impatto della loro attività produttiva producendo energia da fonti rinnovabili.” osserva Dalla Bernardina.
“Sul piano giuridico - aggiunge il Vice Presidente Gianluca Ravizza - il decreto sull'agrisolare ed il relativo bando, emanato ieri, confermano l'appartenenza dell'attività agromeccanica alla filiera agricola, che comprende la produzione, la trasformazione e le attività di supporto, anche per conto terzi”.
“Naturalmente, conclude Ravizza, le articolazioni territoriali di CaiAgromec sono già al lavoro per garantire agli agromeccanici la possibilità di presentare i progetti per gli impianti solari di prossima realizzazione, già a partire dall'apertura dello sportello telematico”.

01/09/2022
"Il 2022 non sarà ricordato come un’annata abbondante, a causa soprattutto dei vigneti non serviti da impianti di irrigazione o bacini di raccolta delle piogge. Per la qualità invece, le uve hanno un contenuto di zuccheri e sostanze coloranti superiori alla norma, mentre viene costantemente monitorata l’acidità per cogliere l’ideale momento di raccolta. La carenza di escursione termica giorno-notte ha per adesso influenzato la qualità in alcune zone, ma queste ultime settimane potrebbero compensare, dato l’attuale andamento climatico. L’anticipo rispetto al 2021 è importante e variabile da circa 7 giorni a 20, a seconda delle diverse aree viticole": è quanto afferma il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura (CREA) circa la vendemmia 2022.
Approfondimenti
a questo link.
30/08/2022
Il ministero delle Politiche agricole ha pubblicato l'avviso contenente le modalità per la presentazione delle domande di accesso ai benefici del bando per finanziare il fotovoltaico sui tetti agricoli, promosso nel quadro delle misure disposte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
“Come avevamo avuto modo di osservare lo scorso mese di marzo in occasione del primo annuncio dell'iniziativa, consideriamo fondamentale che si pongano in essere tutte le misure necessarie per avanzare speditamente verso una forte integrazione tra produzione energetica e coltivazione dei terreni. Ciò risponde al disegno generale di sviluppo di un'agricoltura caratterizzata da sostenibilità economica ed ambientale e, al tempo stesso, fornisce un apporto concreto al progetto europeo di diversificazione delle fonti energetiche di fronte alla sempre più preoccupante crisi internazionale", sottolinea Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia.
L'obiettivo che il Mipaaf intende perseguire - come afferma il testo di un recente comunicato ministeriale - è quello di promuovere l'installazione di nuovi pannelli fotovoltaici al fine di generare 375.000 Kw da energia solare.
"È intenzione del ministero delle Politiche agricole favorire al massimo grado l'applicazione di dispositivi fotovoltaici sui tetti degli edifici ad uso agricolo, zootecnico e agroindustriale - puntualizza il il segretario provinciale di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo - in linea con le indicazioni generali contenute nel Piano Nazionale Energia e Clima".
Le domande per accedere agli incentivi offerti dal bando dovranno essere presentate attraverso il portale messo a disposizione dal Gestore dei Servizi Energetici S.p.A. a partire dall'Area clienti. Oltre alle aziende agricole e alle imprese attive nella trasformazione dei prodotti agricoli, potranno presentare domanda di incentivo anche le aziende che svolgono attività agromeccanica (in quanto il codice ATECO 01.61 rientra tra quelli che possono accedere al contributo previsto).
L'opzione di presentazione delle proposte sarà attiva dalle ore 12:00 del 27 settembre fino alle ore 12.00 del 27 ottobre 2022.

23/08/2022
"La consultazione pubblica avviata dal ministero delle Politiche Agricole circa il futuro delle produzioni biologiche rappresenta un lodevole esperimento di coinvolgimento ad ampio raggio non solo di addetti ai lavori, ma anche dell'intera società civile, con il fine di riunire stimoli e proposte per la promozione di un'agricoltura altamente sostenibile": il presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, Leonardo Bolis, ha commentato in questi termini la decisione del Mipaaf di lanciare una consultazione pubblica per raccogliere idee e possibili linee d'azione in vista della redazione del nuovo Piano d'azione nazionale per l'agricoltura biologica 2022-2024.
Tutti gli interessati potranno rispondere all'invito direttamente sul sito del ministero delle Politiche agricole, sul quale si chiarisce che l'iniziativa mira a costituire uno sportello di ascolto aperto alle istanze della società civile e di tutte le organizzazioni coinvolte a vario titolo nelle questioni attinenti alla produzione biologica. Sarà possibile partecipare alla consultazione online fino al prossimo 2 settembre.
"Il piano nazionale per il comparto biologico nasce da un obbligo normativo stabilito dalla legge n.23 adottata nel mese di marzo di quest'anno - ricorda il segretario provinciale di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo - e si applicherà all'insieme delle produzioni agricole biologiche, che nel nostro paese hanno superato la soglia dei 2,1 milioni di ettari di superficie destinata a questo scopo".
Le misure e i provvedimenti che saranno adottati nell'ambito della nuova pianificazione saranno essenziali al fine di tentare di raggiungere entro il 2027 il traguardo dei 2,7 milioni di ettari indicato da Ismea, l'ente pubblico economico preposto al monitoraggio e sviluppo dei mercati agricoli e agroalimentari.

23/08/2022
Come informa la Rete Rurale nazionale, recentemente a Bruxelles oltre 450 tra responsabili politici nazionali e locali del Comitato europeo delle Regioni e parti sociali ed economiche si sono riuniti con lo scopo di tracciare alcune direttrici di fondo circa il futuro delle aree rurali.
Si tratta della prima Conferenza sul Patto rurale, "il primo evento di un percorso partecipativo volto a definire una strategia concreta per lo sviluppo delle zone rurali europee attraverso uno strumento che includa tutti i livelli di governo, e quindi la governance di livello nazionale, regionale e locale, le istituzioni dell'UE e le parti interessate. L'obiettivo è quello di aumentare la visibilità delle zone rurali, evidenziare i fabbisogni specifici e rafforzare il loro potenziale positivo e il loro ruolo strategico per il futuro dell'Europa, generando il consenso di tutti i livelli di governance coinvolti e discutendo tutti insieme della costruzione della prima strategia rurale globale a livello dell'UE, in modo da aumentare l'impatto delle politiche nelle aree rurali", informa la RRN sull'ultimo numero della rivista specializzata PianetaPsr.

09/08/2022
"La produzione italiana 2022 di grano duro potrebbe essere inferiore di circa il 16% rispetto all'anno precedente, prevalentemente a causa del deficit idrico registrato durante la fase post semina e delle elevate temperature degli ultimi mesi": questa è la stima derivante dalla ricognizione effettuata da Ismea sulle operazioni di raccolta.
"Il calo produttivo - sottolinea l'Istituto in una nota diffusa sul proprio sito - è frutto della riduzione delle superfici destinate a frumento duro (-1,4% secondo le intenzioni di semina rilevate dall'Istat) e della contrazione delle rese per ettaro, che si collocherebbero, in media nazionale, a 2,8 t/ha, il minimo degli ultimi 5 anni".
09/08/2022
Il Mipaaf comunica che è stato firmato il decreto per lo sviluppo della capacità logistica dei mercati agroalimentari all'ingrosso operanti nei settori agroalimentare, ittico, silvicoltura, floricoltura e vivaismo, che prevede uno stanziamento paro a 150 milioni di euro nell'ambito della misura PNRR "Sviluppo della logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo".
"Le agevolazioni sono finalizzate a finanziare la realizzazione o l'ammodernamento di infrastrutture locali mercatali volte a migliorare, a livello locale, il clima per imprese e consumatori e ad ammodernare e sviluppare la base industriale", fa sapere il ministero. "Ogni progetto dovrà avere un costo complessivo non superiore a 20 milioni e non inferiore a 5 milioni. Le agevolazioni saranno concesse, nella forma della sovvenzione diretta, fino a un massimo di 10 milioni di euro per progetto di investimento, non superiore in ogni caso alla differenza tra i costi ammissibili e il risultato operativo dell'investimento (funding gap)".

23/07/2022
"A quasi un anno di distanza dalla chiusura del censimento generale dell’agricoltura, l’Istat ha diffuso i primi risultati, che mostrano una forte contrazione nel numero dei produttori agricoli, a vantaggio delle aziende più grandi e strutturate. Aziende che diventano più esigenti in fatto di servizi, al punto che diminuisce fortemente il numero di agricoltori che svolgono servizi per conto terzi – le cosiddette attività connesse – a vantaggio, evidentemente, degli agromeccanici professionali": così inizia il recente editoriale del presidente di CAI Agromec, Gianni Dalla Bernardina.
È possibile leggere il testo completo al seguente link della pagina associativa:
https://www.caiagromec.it/node/9812.
23/07/2022
"Nel 2021 i numeri della campagna assicurativa indicano un'ulteriore crescita del mercato agevolato che nel complesso, considerando le polizze di colture vegetali, strutture aziendali e produzioni zootecniche, ha conseguito un nuovo massimo in termini di valori assicurati, con 8,9 miliardi di euro, corrispondenti a un incremento del 5% rispetto alla precedente annualità": è quanto emerge da un recente studio Ismea di cui riferisce l'ultimo numero di PianetaPsrs. Il testo completo è
disponibile in questo link.
16/07/2022
"Forti disparità nelle rese a livello territoriale, un clima torrido e un'enorme incidenza del prezzo del carburante sui costi di produzione hanno segnato l'andamento dei cereali autunno vernini in questa stagione produttiva": è quanto ha affermato Tiziano Sardo, presidente di ATIMA, l’Associazione Trebbiatori ed Imprese Meccanizzate Agricole di Asti, commentando i primi risultati elaborati dall'area economica dell'associazione circa le operazioni di raccolta di grano e orzo, che ormai volgono al termine.
Dal resoconto offerto dall'organizzazione che riunisce imprese agromeccaniche e agricole emergono i lineamenti di un settore alle prese con molteplici criticità: primo fra tutti il generale rincaro energetico, a partire dall'incremento spropositato del prezzo del gasolio, che ha colpito duramente i bilanci aziendali e che non lascia intravedere per il momento nessun segnale di rallentamento della spirale dei costi a fronte del perdurare della grave crisi internazionale. La situazione attuale ha determinato un ineludibile aumento anche dei costi orari delle lavorazioni agromeccaniche, anche se occorre dire che i contoterzisti agrari si sono di fatto limitati a trasferire sui clienti finali unicamente l'incremento del prezzo del carburante, cercando di calmierare così le altre voci di costo. Ad ogni modo, ad aggravare ulteriormente le dinamiche aziendali si aggiunge peraltro una marcata volatilità dei prezzi dei cereali, che genera incertezza in fase di collocamento del prodotto sui mercati.
Tra gli aspetti che hanno inciso negativamente sulle produzioni vi sono indubbiamente le conseguenze del cambiamento climatico, che si osservano con particolare evidenza da alcune stagioni. È quanto emerge in particolare dai dati della raccolta appena terminata nelle Langhe e nel Monferrato. " Nel territorio delle Langhe e del Monferrato – illustra il direttore di ATIMA, Gianluca Ravizza - si passa da rese molto buone quali ad esempio quelle ottenute nell’Alta Langa (mediamente 60 q /ha con punte anche di 70 per l’orzo) a dati talvolta anche inferiori ai 55 q/ha nelle pianure e colline intorno ad Asti quali sintomo dell’impatto di un clima anomalo per il quale nutriamo molta apprensione per le colture a ciclo primaverile estivo. Ci troviamo infatti ad affrontare ormai da tempo gli effetti di una progressiva ed inesorabile tropicalizzazione del clima - prosegue Ravizza -, che negli ultimi tempi si è di nuovo manifestata con temperature elevate e assenza di precipitazioni durante i mesi invernali e primaverili. Si tratta di un problema che non possiamo più definire come congiunturale e che pertanto richiede l'implementazione da parte dei governi nazionale e regionali di un piano globale per le risorse idriche in agricoltura, che stimoli processi di razionalizzazione dei sistemi irrigui nelle differenti aree territoriali".
Nel quadro delle tendenze generali in atto - conclude il presidente Sardo - l'auspicio è che le enormi difficoltà che stanno affrontando le nostre imprese possano trovare nelle istituzioni un adeguato e concreto riscontro al fine di attivare alcuni processi di ripresa, ancorché parziali, in vista della nuova programmazione comunitaria attesa per l'inizio del 2023".

16/07/2022
"Il biologico in Italia prosegue la sua crescita in superfici investite e numero di operatori coinvolti, ma mostra i primi segnali di cedimento dei consumi, di riflesso alla perdita di potere d'acquisto delle famiglie, aggravata dalla forte spinta inflazionistica degli ultimi mesi. In uno scenario contrassegnato dagli sconvolgimenti geopolitici scatenati dall'aggressione russa in Ucraina e da nuovi timori sulla sicurezza alimentare globale, Bruxelles ha confermato il pacchetto di iniziative del "Green Deal", che vede nello sviluppo dell'agricoltura biologica, con il target del 25% della superficie europea a bio entro il 2030".
Queste, in sintesi, le osservazioni contenute nel focus sull'agricoltura biologica realizzato da Ismea nel quadro di un recente convegno. Per maggiori informazioni sul tema,
consultare il seguente link.
05/07/2022
“I primi dati diffusi dall’Istat nell’ambito del 7° Censimento dell’Agricoltura evidenziano in maniera preoccupante alcuni elementi che meritano qualche riflessione: i giovani e le attività connesse”.
Sono questi due punti sui quali Leonardo Bolis, presidente di Confai Lombardia, la prima realtà regionale per numeri di contoterzisti professionali rappresentati, invita a ragionare.
“Nel giro di dieci anni l’agricoltura non solo ha vissuto un fenomeno di contrazione di imprese, che può essere considerato fisiologico – commenta Bolis -. Molto più seria è la diminuzione di imprese guidate da soggetti di età compresa fra i 30 e i 44 anni, che fra il 2010 e il 2020 perdono il 4,2 per cento. Il dato non lascia tranquilli, perché significa un rallentamento del ricambio generazionale, che anche come imprese agromeccaniche stiamo purtroppo vivendo”.
L’altro punto sul quale Confai Lombardia riflette è legato alle cosiddette attività connesse. Il dato registrato dal Censimento dell’Agricoltura mette in luce un decremento addirittura del 49% delle “attività agricole e non agricole per conto terzi utilizzando mezzi di produzione dell’azienda”, come recita la voce di indagine.
“Il fenomeno in contrazione appare eccessivo e non ci sembra sufficientemente specificata la voce di indagine – valuta Sandro Cappellini, coordinatore regionale di Confai Lombardia -. Resta il fatto di una scarsa lungimiranza delle politiche agricole, che da un lato non controllano fenomeni di elusione o di vera e propria evasione da parte di imprese agricole che escono dai confini legittimamente consentiti dall’attività connessa, beneficiando peraltro di agevolazioni connesse inspiegabilmente in via esclusiva alle sole aziende agricole, e dall’altro non sostengono il fenomeno del contoterzismo professionale, che permetterebbe di ampliare la platea delle imprese agricole in grado di sfruttare al meglio le conoscenze legate all’agricoltura digitale e ai big data”.

05/07/2022
Dai primi dati pubblicati dall'Istat, le attività agromeccaniche escono rafforzate, ma con una decisa contrazione delle attività svolte in connessione con l'agricoltura, rispetto a quelle esercitate con carattere professionale.
Un risultato in parte prevedibile, considerando l'elevato livello tecnologico che le imprese agricole oggi chiedono agli agromeccanici e che può essere soddisfatto solo da imprenditori specializzati e dotati di macchine a controllo digitale.
Dopo vari anni di incentivi 4.0 – prima con gli ammortamenti maggiorati e poi con il credito d'imposta – le imprese agromeccaniche professionali hanno rafforzato la loro posizione sul mercato, a scapito di quelle che prestano servizi poco specializzati.
“In complesso - sottolinea con orgoglio il Presidente Gianni Dalla Bernardina - si può affermare come il mercato delle lavorazioni per conto terzi abbia sostanzialmente tenuto, nonostante le limitazioni imposte dall'emergenza sanitaria, ancora in corso alla data del censimento.
Le imprese agromeccaniche hanno dimostrato di apprezzare gli incentivi in forma di credito d'imposta, che premiano le aziende che fatturano e che pagano le tasse, e questa è la conferma che finalmente si è intrapresa la strada giusta per diffondere l'innovazione”, ha concluso Dalla Bernardina.
I servizi agromeccanici svolti come attività connessa mostrano invece una contrazione più marcata (49%), che testimonia quanto rapidamente l'agricoltura italiana stia cambiando.
Un cambio che si evidenzia sul piano quantitativo – in un decennio si sono perduti 500.000 produttori agricoli – e su quello qualitativo, che ha visto decrescere le superfici a pascolo e colture legnose, rimpiazzate dai seminativi, di più agevole meccanizzazione.
Pur essendo necessari ulteriori approfondimenti sull'immensa mole di dati rilevati, è indubbio che l'agricoltura stia cercando nuovi equilibri, non solo nei settori convenzionali: il calo delle “connesse” ha colpito anche le attività forestali e la manutenzione del verde.

26/06/2022
“Condividiamo l’impulso della Regione Lombardia in materia di potenziamento delle reti irrigue per far fronte agli effetti deleteri del cambio climatico. Al tempo stesso richiamiamo nuovamente l’attenzione delle istituzioni sull’urgenza di far partecipare a pieno titolo anche il mondo agromeccanico al riparto delle risorse nazionali e comunitarie destinate all’Agricoltura 4.0, ai fini di una crescita effettiva del tasso di innovazione nel settore primario”.
Cosí si è espresso il presidente di Confai Lombardia, Leonardo Bolis, circa la proposta dell’assessore regionale lombardo Fabio Rolfi di riallocare su investimenti nelle reti irrigue parte delle risorse del PNRR destinate alla meccanizzazione agraria.
“L’implementazione di soluzioni innovative per far fronte ai sempre più ricorrenti fenomeni siccitosi - sottolinea il coordinatore di Confai Lombardia, Sandro Cappellini - deve essere necessariamente accompagnata da una piena partecipazione delle imprese agromeccaniche e delle imprese agricole più efficienti alle risorse destinate all’Agricoltura 4.0 come espressione di processi produttivi propri di un settore sempre più automatizzato e interconnesso”.
Varie realtà territoriali lombarde registrano la presenza di imprese del contoterzismo agrario disposte a realizzare investimenti ingenti, se adeguatamente coinvolte in progetti di ampio respiro cofinanziati con fondi comunitari. “In provincia di Bergamo stiamo guardando con molta attenzione alle opportunità offerte dall’Agricoltura 4.0 – esemplifica Enzo Cattaneo, segretario provinciale di Confai Bergamo - atteso che esiste un folto gruppo di imprenditori agromeccanici e di operatori agricoli dotati di una rilevante preparazione tecnica e gestionale, nonché di una forte sensibilità verso la promozione di un’agricoltura sostenibile”.

26/06/2022
"Il prossimo avvio di un tavolo di confronto per studiare opportunità di riutilizzo delle acque reflue a fini irrigui rappresenta un segnale di responsabilità da parte della Regione Lombardia di fronte ad una tendenza alla siccità e all'innalzamento delle temperature medie che ha assunto ormai contorni allarmanti, spingendo molte delle attività agricole al limite della sostenibilità economica ed ambientale": così il presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, Leonardo Bolis, ha commentato le recenti dichiarazioni dell'assessore lombardo all'agricoltura Fabio Rolfi circa la volontà dell'amministrazione regionale di avanzare verso un progetto globale di razionalizzazione della disponibilità idrica a scopi irrigui.
Le acque reflue, lo ricordiamo, sono acque utilizzate in attività domestiche o produttive che devono essere sottoposte a processi di depurazione per poi poter essere di nuovo riversate nell'ambiente.
"Come abbiamo già avuto modo di sottolineare in precedenti occasioni - ricorda Bolis -, tra le imprese agromeccaniche e agricole associate a Confai la propensione al risparmio e alla cautela nell'uso dell'acqua è parte integrante della cultura aziendale. Tale senso di responsabilità nell'uso dell'acqua si associa al fondamentale contributo che le nostre imprese offrono in termini di monitoraggio di un reticolo idrografico che, in provincia di Bergamo, totalizza uno sviluppo complessivo di circa 2.900 km".
L'iniziativa regionale punta a dare concreta attuazione ad una normativa europea che definisce le norme minime per il riutilizzo delle acque provenienti da scarichi civili. "Il regolamento comunitario di riferimento è il n. 741 del 2020, che permette di riutilizzare le acque reflue in agricoltura, purché siano sottoposte a procedure che le rendano compatibili con gli standard di qualità previsti per gli usi irrigui - fa notare il segretario provinciale di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo -. Nella situazione di stress idrico che da diversi anni sta colpendo il settore primario, una coerente implementazione di questa opportunità normativa potrebbe rappresentare un baluardo significativo contro gli effetti del cambiamento climatico".

11/06/2022
“L’impegno della nostra organizzazione per la formazione degli operatori del settore primario nasce dalla consapevolezza della necessità di un deciso apporto in ambito tecnico-gestionale per accompagnare la pianificazione di interventi mirati e politiche di innovazione a sostegno di un’agricoltura smart”: così il Presidente della Confederazione Agromeccanici e Agricoltori italiani, Gianni Dalla Bernardina, nel corso della recente assemblea nazionale ha sintetizzato l’operato di CaiAgromec Academy, l'ente formativo dell’associazione ormai giunto al traguardo del primo decennio di attività.
Negli ultimi anni, una rilevante evoluzione della meccanica ha portato all’affermazione della cosiddetta ‘agricoltura 4.0’. Questa definizione, lo ricordiamo, si origina per analogia con quella di ‘industria 4.0’, che a sua volta nasce dalla prospettiva della quarta rivoluzione industriale, vale a dire dell’era della produzione industriale totalmente automatizzata e interconnessa.
“Quando parliamo di agricoltura 4.0 – chiarisce Gianluca Ravizza, segretario generale dell'ente formativo e vicepresidente vicario di Caiagromec – ci riferiamo ad un’agricoltura fortemente orientata all’innovazione e alla digitalizzazione dei processi, in grado di progredire grazie a manager e operatori del settore primario dotati di una coerente preparazione tecnologica e gestionale. In questo scenario occupano un ruolo di primo rilievo le imprese agromeccaniche, il cui apporto all’attività agricola consente di generare sempre nuovi margini di valore aggiunto, nell’esercizio di un’attività altamente sostenibile”.
Secondo i dati offerti da un report dell’Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano e del laboratorio Rise dell’Università degli Studi di Brescia, le tecnologie per l’agricoltura hanno ormai raggiunto un fatturato che a livello mondiale si avvicina ai 14 miliardi di euro e che anche in Italia fa segnare valori ragguardevoli, ben oltre il mezzo miliardo di euro, peraltro in crescita costante.
"Nonostante le grandi difficoltà che la congiuntura economica internazionale sta causando anche nel settore della formazione” sottolinea Ravizza “da parte nostra ribadiamo la ferma determinazione a potenziare i processi formativi a beneficio dell’agricoltura del paese, adottando un moderno approccio sistemico in grado di integrare in una visione d’insieme le molteplici conoscenze di cui i protagonisti del settore primario devono disporre per affrontare le sfide che li attendono”.

11/06/2022
"Condividiamo l'appello della Regione Lombardia sull'impulso da dare a livello nazionale per l'implementazione di alcuni provvedimenti in materia di agroenergie al fine di alleviare, seppure solo in piccola parte, gli effetti della profonda crisi in cui si trova il comparto zootecnico": con queste parole il presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, Leonardo Bolis, ha manifestato l'interesse dell'organizzazione di imprenditori agromeccanici e agricoli verso la recente presa di posizione dell'assessorato regionale lombardo all'agricoltura.
Tra gli altri aspetti evidenziati dalla Regione in un recente comunicato, rientra la richiesta dell'ente lombardo di una pronta emanazione del decreto attuativo per l'uso senza vincoli del digestato come fertilizzante. "Si tratta di una misura attesa come parte di un pacchetto di interventi necessari per contrastare alcune delle carenze generate dall'attuale crisi economica e politica internazionale", osserva il segretario provinciale di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo.
Il digestato, lo ricordiamo, è un fertilizzante organico che risulta dai processi di produzione di biogas e biometano per mezzo in prevalenza di reflui zootecnici. Attualmente, in provincia di Bergamo gli impianti di biogas di derivazione agricola sono 30 e rappresentano circa il 7% del totale degli impianti lombardi. "In termini generali, ogni iniziativa che incentivi gli investimenti in campo agroenergetico, purché sia aperta sia alle imprese agricole che a quelle agromeccaniche - aggiunge Cattaneo - rappresenterebbe una risposta concreta verso le grandi difficoltà del settore delle produzioni animali, che in Lombardia si confronta con un incremento di oltre il 50% dei costi energetici a carico delle aziende su base annua".

03/06/2022
È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto firmato dal Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli che rende operative le deroghe ai regolamenti comunitari sulla PAC per ottenere il pagamento di inverdimento (greening). Oltre 200mila ettari di terreni potranno quindi essere riammessi nella filiera produttiva ed essere coltivati, contribuendo così ad aumentare il potenziale di produzione agricola destinata all'alimentazione umana e del bestiame e contrastare il forte aumento dei prezzi delle materie prime e degli impatti su domanda e offerta dei prodotti agricoli, innescati dall'invasione russa dell'Ucraina.
È quanto si legge in un comunicato del Ministero delle Politiche agricole, il quale chiarisce che "si tratta, in sostanza, di una deroga per il 2022 alle regole della Politica Agricola Comune, per sopperire alla mancanza di approvvigionamento di colture cerealicole a causa del conflitto in Ucraina".
03/06/2022
"Garantire la disponibilità di acqua è ormai una delle sfide principali da affrontare all'interno dell'agenda politica del nostro Paese dal momento che i fenomeni di siccità e carenza idrica, causa della competizione dell'acqua tra gli usi, non rivestono più carattere di straordinarietà. Sono state poste molta attenzione e risorse alle politiche di investimento per l'uso efficiente e sostenibile dell'acqua per tutti i settori di impiego, a livello nazionale e regionale. Per il settore agricolo, numerosi programmi di investimento del Mipaaf hanno finanziato negli ultimi anni o stanno per finanziare, per oltre 2,1 miliardi di euro con fondi nazionali ed europei, interventi sulle infrastrutture irrigue collettive per l'ammodernamento ed efficientamento del servizio di irrigazione collettiva, con l'intento di migliorare ciascun anello della catena del sistema irrigazione, dal prelievo della risorsa, al trasporto dell'acqua ai punti di utilizzo, fino alla distribuzione al campo": così la Rete Rurale Nazionale, nell'ultimo numero della rivista specializzata PianetaPsr, affronta il tema della creazione di infrastrutture per il contrasto alla siccità. È possibile leggere
il testo completo in questo link.

27/05/2022
"Le recenti misure a sostegno delle attività di commercializzazione online per le imprese del settore primario vanno nella direzione di offrire un sostegno ad un'agricoltura multifunzionale che, a partire dall'esperienza del lockdown, ha cercato di ampliare i propri mercati di riferimento per sostenere l'impatto della crisi": così il presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, Leonardo Bolis, ha commentato la pubblicazione sul sito dell'Agenzia delle Entrate di un provvedimento che offre alle aziende agricole e agroalimentari l'opportunità di usufruire di un credito d'imposta per le spese sostenute nel 2021 e nel 2022 per la realizzazione e il miglioramento di infrastrutture informatiche finalizzate al potenziamento del commercio elettronico.
Il provvedimento è rivolto in particolare ad aziende che aderiscono a reti d'imprese, cooperative e consorzi. Per quanto riguarda l'entità del sostegno, il ministero delle Politiche Agricole riferisce che potrà essere richiesto un beneficio "nella misura del 40 per cento dell'importo degli investimenti sostenuti, e comunque non superiore a 50.000 euro, in ciascuno dei periodi d'imposta di spettanza del beneficio".
"Si tratta di un'opzione da valutare per una parte significativa delle aziende agricole impegnate in un rapporto diretto con i consumatori, che complessivamente sono stimate in oltre 550 in Bergamasca - fa notare il segretario provinciale di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo -. Non dimentichiamo infatti che il fenomeno dell'agricoltura multifunzionale è risultato in crescita perfino in tempo di pandemia, grazie anche a investimenti inquadrabili in termini di agricoltura digitale".
Secondo un'analisi basata su dati Ismea, a livello nazionale i produttori agricoli che hanno optato per un tentativo di accorciare la filiera a partire dal 2020 sono aumentati di oltre il 5% rispetto ai valori pre-Covid, spingendo il fatturato annuo dell'agricoltura multifunzionale italiana oltre la soglia dei 6 miliardi di euro.

27/05/2022
Il Mipaaf comunica che è stato pubblicato il 27 maggio in Gazzetta ufficiale "il Decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e d'intesa con la Conferenza Stato Regioni concernente i criteri e le modalità di utilizzo delle risorse del Fondo per l'attuazione della Strategia Forestale Nazionale. Il provvedimento prevede, al fine di assicurare l'attuazione della Strategia Forestale Nazionale, l'utilizzo di un fondo con una dotazione complessiva, fino al 2032, di complessivi 420 milioni di euro. Vengono così stabilite le ripartizioni tra Regioni, prevalentemente in proporzione alla superficie forestale, per le prime due annualità (2022 e 2023) e gli obiettivi che ci si prefigge di raggiungere".
17/05/2022
"I rincari energetici e l'accresciuto costo di fertilizzanti e altri input produttivi ci devono indurre ad una riflessione approfondita sul ruolo che le agroenergie potranno svolgere nei prossimi anni in un mondo sempre più colpito dalla crisi economica internazionale e dalle conseguenze delle guerre in corso": cosí si è espresso Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, commentando i dati di una ricerca recentemente diffusa dalla Rete Rurale Nazionale per mezzo del periodico specializzato PianetaPsr.
"In un paese come l'Italia, in cui l'85% dell'energia elettrica consumata dipende ancora dall'importazione di combustibili fossili - ricorda Bolis - non possiamo più permetterci il lusso di rinviare la definizione e attuazione di un piano operativo di potenziamento del settore agroenergetico, puntando a obiettivi di sostenibilità ambientale, contenimento dei costi e redditività d'impresa".
Confai Bergamo fa notare che la cornice normativa necessaria per far decollare il settore è già ampiamente definita e si tratta sostanzialmente di muoversi con decisione sulla base di progetti concreti.
"Il Piano Nazionale Energia e Clima ha posto obiettivi ambiziosi da realizzare entro il 2030 - osserva il segretario provinciale di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo -. Ne sono un esempio i recenti interventi del governo a sostegno della diffusione del fotovoltaico in agricoltura. Lo stimolo all'incremento nella produzione di biogas, e in particolare di biometano, costituisce un'altra sfida di grandi proporzioni, rispetto alla quale ci sono tutte le premesse per costruire filiere importanti puntando sulle economie di scala. Non dimentichiamo, infatti, che solo a livello lombardo si stima la disponibilità annua di circa 4 milioni di tonnellate di residui di carattere agricolo e agroindustriale con cui si potrebbero alimentare in forma continuativa processi di produzione di energia verde".

17/05/2022
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli ha sottoscritto - come si legge in un recente comunicato - il decreto che dispone la proroga del termine per la presentazione delle domande di aiuto della Politica agricola comune (PAC) per l'anno 2022 al 15 giugno.
Il provvedimento in oggetto si riferisce alla domanda unica e alle domande a superficie dello sviluppo rurale.
"La proroga - riferisce il comunicato del Mipaaf - è stata decisa in considerazione delle esigenze e delle osservazioni emerse nel corso del confronto istituzionale con gli attori coinvolti nella misura. I nuovi termini permettono infatti alle aziende agricole di beneficiare degli strumenti della PAC senza rischiare sanzioni per la presentazione in ritardo delle relative istanze".
06/05/2022
"La normativa sul Fondo di solidarietà nazionale, incentivi assicurativi, nel testo modificato dal decreto legislativo n.32/2018, prevede la pubblicazione annuale di un Piano di gestione dei rischi in agricoltura (PGRA), con la finalità di incrementare la disponibilità di strumenti di gestione del rischio in grado di operare anche sinergicamente, nell'ottica di un'azione complementare fra polizze assicurative tradizionali, polizze innovative, fondi di mutualizzazione, strumenti settoriali per la stabilizzazione dei redditi e interventi compensativi ex-post": un focus su questo tema è consultabile
sull'ultimo numero di PianetaPsr (disponibile in questo link), testata online della rete Rurale Nazionale.
06/05/2022
"180 milioni per l'accesso alle garanzie Ismea sui mutui alle piccole e medie imprese agricole e della pesca che abbiano registrato un incremento dei costi per l'energia, per i carburanti o per le materie prime nel corso del 2022, il rifinanziamento del "Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle imprese agricole, della pesca e dell'acquacoltura" per 20 milioni di euro presso il MiPAAF, a sostegno delle aziende agricole per far fronte ai danni economici causati dalla guerra in Ucraina e dalle sanzioni contro la Russia, la possibilità di incrementare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili per il settore agricolo e l'applicazione di aliquote ridotte sia in materia di accisa che di imposta sul valore aggiunto con la riduzione al 5% dell'Iva per quanto riguarda i carburanti": questi i principali provvedimenti di interesse agricolo del Dl Aiuti, di cui è possibile leggere i dettagli i
n un recente comunicato del Mipaaf.
27/04/2022
"Il Vº Bando dei contratti di filiera e di distretto, annunciato dal ministero delle Politiche Agricole lo scorso mese di dicembre, entra ora in fase operativa aprendo nuove prospettive in termini di sviluppo strategico del settore agroalimentare, in un periodo in cui agli sforzi collettivi per ottenere processi produttivi sempre più sostenibili si somma la preoccupazione per la sicurezza degli approvvigionamenti a causa dei noti eventi internazionali": con queste parole Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, commenta la pubblicazione del nuovo bando per i contratti di filiera da parte del Mipaaf. La misura - come si sottolinea in un recente comunicato del ministero - è finanziata attingendo al fondo degli investimenti complementari al PNRR e prevede una dotazione totale di 1 miliardo e 203 milioni.
"Di fronte ai complicati scenari di guerra e alla strisciante crisi economica internazionale - riflette Enzo Cattaneo, direttore di Confai Bergamo - la nostra organizzazione saluta come positiva la possibilità di stimolare nuove progettualità mediante la collaborazione ad ampio raggio di un gran numero di attori del settore agricolo e agroalimentare in una logica di rete".
Secondo il testo del bando, nella cui applicazione avranno un ruolo essenziale anche le amministrazioni regionali, i beneficiari del finanziamento saranno "le imprese che concorrono direttamente alla produzione, raccolta, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e agroalimentari e le imprese che forniscono servizi e mezzi di produzione", previa sottoscrizione di un accordo di filiera finalizzato alla realizzazione di un programma integrato a carattere interprofessionale.
Il bando attuale conferma le disposizioni contenute nelle precedenti edizioni in termini di ammontare dei progetti finanziabili, ciascuno dei quali avrà un tetto massimo di 50 milioni di euro, applicati a interventi di carattere interregionale e nazionale.

27/04/2022
"I segnali di una possibile crisi del mercato globale esistevano già e sono stati solo amplificati dalla pandemia, che a trenta mesi dalle prime segnalazioni continua ad incidere pesantemente proprio nell’area geografica in cui fu scoperta a fine 2019.
Per alcuni decenni è stata seguita la logica del prezzo più basso, favorita da una sovrapproduzione a livello globale che aveva portato la libera concorrenza – un principio in sé positivo – ad assumere il ruolo di una nuova ideologia, che si contrapponeva a quelle che avevano dominato il secolo scorso", così il presidente di CAI Gianni Dalla Bernardina in un recente editoriale. è possibile leggere
il testo completo in questo link.
21/04/2022
Si è svolta lnei giorni scorsi la sesta riunione del Tavolo di Partenariato nazionale sull'attuazione sulla PAC per il periodo 2023 - 2027, presieduta dal Ministro Stefano Patuanelli, con l'obiettivo di finalizzare i lavori volti alla definizione del Piano strategico della Politica Agricola Comune (PSP).
"Nell'incontro, a cui hanno preso parte in video conferenza gli attori istituzionali, sociali ed economici e tutte le principali associazioni di settore, le organizzazioni professionali, sindacali, il mondo della cooperazione e le associazioni ambientaliste, sono state analizzate le principali osservazioni al PSP che la Commissione europea ha trasmesso al MiPAAF lo scorso 31 marzo 2022", riferisce il ministero delle Politiche Agricole in un comunicato. "Cinque i temi su cui è stato chiesto il confronto e che assumono un ruolo trasversale nelle osservazioni e nella conseguente versione finale del Piano: Equità del sostegno al reddito, Green Deal, Architettura Verde, Filiere e concentrazione dell'offerta e Sviluppo rurale".
Nel corso della riunione - conclude il Mipaaf - è stato stilato un cronoprogramma dei lavori, al fine di trasmettere una versione aggiornata del Piano entro fine luglio, prevedendo due ulteriori confronti con il Tavolo di Partenariato.

20/04/2022
"L'adozione di una nuova legge per l'agricoltura biologica, dopo un iter legislativo assai lungo, rappresenta una buona notizia in vista del sostegno alla crescita di un comparto che, tra gli altri aspetti rilevanti del nuovo assetto normativo, potrà fregiarsi di un marchio nazionale specificamente dedicato al biologico made in Italy": così il presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, Leonardo Bolis, ha commentato la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della nuova legge 23/2022, contenente misure per la tutela e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e l'acquacoltura con metodo biologico.
“Tra i punti qualificanti della nuova normativa vi è quello che impegna il ministero delle Politiche agricole all'adozione di un Piano d'azione nazionale sull'agricoltura biologica, che avrà durata triennale e dovrà in ogni caso essere aggiornato annualmente - osserva il direttore di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo -. Tra gli obiettivi della pianificazione rientrano in particolare l'incentivazione della domanda di prodotti bio e il consolidamento della filiera per mezzo di iniziative atte a favorire l'aggregazione e collaborazione tra aziende, ad esempio con la costituzione di distretti biologici".
In Bergamasca vi è una certa attesa per la fase attuativa che sarà a carico del Mipaaf, in vista degli effetti concreti che la legge potrebbe generare. A livello provinciale, lo ricordiamo, il comparto ha vissuto un importante percorso di crescita durante l'ultimo decennio, arrivando a toccare la soglia dei 270 operatori attivi, ripartiti in differenti ambiti produttivi, dall'olio d'oliva al vino, dalla frutta ai cereali.
Da segnalare infine - come fa notare il sito della Rete Rurale nazionale PianetaPsr, specializzato in sviluppo rurale - il ruolo che potrebbe avere il Piano nazionale per le sementi biologiche, anch'esso previsto con durata triennale: sarà finalizzato a migliorare la qualità e la disponibilità delle sementi, il cui mercato si trova ad affrontare attualmente problemi di approvvigionamento e prezzi spesso troppo elevati a carico delle aziende.

13/04/2022
"In vista dell'inizio della nuova programmazione della politica agricola dell’Unione Europea, previsto per il 1° gennaio del 2023, è essenziale approfondire le prospettive che si apriranno in termini di incentivo all'innovazione in agricoltura e alla possibilità di adattamento delle future misure di sostegno alle esigenze economiche e territoriali delle agricolture degli stati membri": è quanto ha affermato Tiziano Sardo, presidente di ATIMA, l’Associazione Trebbiatori ed Imprese Meccanizzate Agricole di Asti, tracciando le linee guida della conferenza "L'agricoltura di domani – La riforma della PAC ed approfondimenti sull’Agricoltura 4.0", tenutasi venerdí 8 aprile presso il Teatro Politeama di Asti alla presenza di un folto gruppo di associati, di periti agrari, di agrotecnici e altri professionisti del settore primario. L'iniziativa, promossa da Atima con il patrocinio del Collegio interprovinciale dei periti agrari e dei periti agrari laureati di Asti, Torino, Alessandria, Cuneo e della Valle d’Aosta e del Collegio degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati di Asti, ha visto la partecipazione di diverse organizzazioni referenti del contoterzismo agrario piemontese, tra cui Confai Vercelli (CAIAgromec di Vercelli), rappresentata dal coordinatore Umberto Momo.
La prossima Politica agricola comune (Pac) implicherà un incremento delle operazioni ambientali richieste alle imprese agricole, come fatto notare in più occasioni dal Prof. Ermanno Comegna. Ci troviamo peraltro di fronte ad una tendenza progressivamente rafforzata negli ultimi anni con l'adozione, da parte delle autorità di Bruxelles, del Green Deal europeo e degli impegni contenuti nelle comunicazioni sul Farm to Fork e sulla Strategia Biodiversità.
Nella conferenza sono stati oggetto di un'ampia analisi anche gli scenari globali del settore agroalimentare. "In questa fase di grandi criticità sui mercati domestici e internazionali - ha sottolineato il direttore di ATIMA e vicepresidente nazionale della Confederazione degli agromeccanici italiani, Gianluca Ravizza - diventa ancor più indispensabile aderire con convinzione a progetti di agricoltura 4.0, costantemente orientati all'innovazione e alla digitalizzazione dei processi e promossi da operatori dotati di una rilevante preparazione tecnologica e gestionale. È infatti essenziale puntare ad un'agricoltura che permetta di generare nuovi margini di valore aggiunto ponendo così le basi per un'effettiva ripresa".
Nel corso dei lavori è emersa altresì la necessità di porre al centro del dibattito politico-istituzionale e delle aziende agricole ed agromeccaniche stesse, il tema della gestione del rischio in agricoltura, con un'attenzione particolare alle modalità necessarie per fronteggiare le conseguenze dell'emergenza climatica, considerando che anche nelle zone temperate o con clima continentale sono sempre più ricorrenti le emergenze legate ad una progressiva tropicalizzazione del clima. Queste tematiche sono state anche approfondite grazie al contributo apportato da Andrea Bovero, agente Cattolica in Asti. In questa prospettiva, sono destinate ad acquisire un ruolo sempre più rilevante le cosiddette lavorazioni minime, intese come vere e proprie contromisure da adottare in campo. Tali lavorazioni si basano su tecniche eco-compatibili che, evitando arature profonde e ripetuti passaggi con mezzi meccanici, consentono di operare con risultati soddisfacenti in termini produttivi anche in presenza di condizioni climatiche tendenzialmente avverse.

13/04/2022
“La viticoltura lombarda, riconosciuta a livello internazionale per la qualità e la biodiversità delle produzioni territoriali, è chiamata a compiere qualche altro passo avanti in chiave di resilienza nei confronti dei cambiamenti climatici, sostenibilità ambientale e condizionalità sociale”.
Lo ha detto il presidente di Confai Lombardia, Leonardo Bolis, indicando i driver della crescita. “Dovremo puntare sull’innovazione genomica per vitigni più resistenti alle malattie e ai cambiamenti climatici in atto – afferma Bolis -. Questo passo in avanti sarebbe un progresso con effetti positivi anche sulla riduzione dei trattamenti in campo, che già da alcuni anni sono più razionali, grazie a soluzioni di viticoltura di precisione”.
Un altro tema è legato, appunto, a strumenti di agricoltura 4.0 e viticoltura 4.0, dalle irroratrici con sistemi di controllo satellitare ai droni per il monitoraggio delle colture, tramite mappe di vigore e soluzioni digitali, fino alla raccolta meccanizzata.
E sulla raccolta meccanizzata, Confai Lombardia richiama l’attenzione dei consorzi di tutela delle produzioni Doc e Docg. “Dove è possibile ricorrere alla meccanizzazione – osserva il coordinatore regionale di Confai, Sandro Cappellini – si riducono i tempi di raccolta in vigneto, selezionando le uve, senza alcun riflesso sulla qualità delle produzioni. Sarebbe opportuno che gli enti consortili sostenessero il percorso di innovazione delle imprese verso una viticoltura 4.0, insieme con le istituzioni”.

05/04/2022
È stato firmato lo scorso 31 marzo, nel pieno rispetto del cronoprogramma di attuazione del PNRR, il decreto direttoriale Mipaaf che fornisce le direttive per le Regioni e le Province autonome per la successiva definizione dei bandi regionali PNRR per l'ammodernamento dei frantoi oleari.
Sono a disposizione 100 milioni di euro di contributi a valere sui fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che saranno destinati alle aziende agricole e alle imprese agroindustriali titolari di frantoi oleari che effettuano estrazione di olio extravergine di oliva, iscritte al SIAN, per sostituire o ammodernare i frantoi più obsoleti con l'introduzione di impianti di molitura ad estrazione a "2 o 3 fasi" di ultima generazione.
05/04/2022
È stato firmato dal Ministro Stefano Patuanelli il Decreto che istituisce il registro telematico dei cereali in cui devono essere annotate le operazioni di carico e scarico dei cereali, in attuazione della Legge di bilancio 2021.
Per consentire un accurato monitoraggio delle produzioni cerealicole presenti sul territorio nazionale, il Decreto stabilisce le modalità operative per la rilevazione nel registro, istituito nell'ambito dei servizi del Sistema informativo agricolo nazionale (SIAN), dei flussi di carico e scarico inerenti ai quantitativi di cereali e di farine di cereali detenuti a qualsiasi titolo dagli operatori delle filiere agroalimentari. Le operazioni vanno registrate entro il terzo mese trimestre successivo alla data di carico o scarico, anche tramite registrazioni mensili complessive (Fonte: Comunicato: Mipaaf).
28/03/2022
“Il contributo straordinario destinato alle attività agricole sotto forma di credito d’imposta pari al 20% della spesa sostenuta per l’acquisto di carburante utilizzato nel primo trimestre del 2022 è per Confai Lombardia un primo intervento tampone, la cui efficacia potrà essere massimizzata tenendo conto di due correttivi. Il primo relativo alla sburocratizzazione del percorso di assegnazione del gasolio agricolo, soluzione che può essere presa senza per questo inficiare lo strumento dei controlli. Il secondo elemento è di natura temporale: limitare il credito d’imposta solamente al periodo gennaio-marzo 2022, con i lavori nei campi di fatto non ancora iniziati, significa aiutare solo parzialmente le imprese agromeccaniche e agricole. Sarebbe molto più utile estendere il provvedimento almeno fino a giugno 2022”.
Così dichiara Leonardo Bolis, presidente di Confai Lombardia, l’associazione di rappresentanza delle imprese agromeccaniche, che svolgono un ruolo trainante per la filiera nella prima regione agricola d’Italia, dove il contoterzismo è maggiormente sviluppato.

28/03/2022
"La possibilità di fruire di un credito d'imposta nella misura del 20% sugli acquisti di carburante utilizzato in agricoltura costituisce un sollievo, ancorché molto parziale, per un gran numero d'imprese che si trovano a produrre in perdita per la congiuntura economica da tempo in atto, cui si sono aggiunte nelle ultime settimane le conseguenze dirette delle tensioni internazionali": così si è espresso il direttore di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo, commentando il recente decreto legge adottato dal Consiglio dei ministri per contrastare il caro energia in diverse filiere, tra cui quella agroalimentare.
"Il contributo straordinario è pari al 20 per cento della spesa sostenuta per l'acquisto del carburante effettivamente utilizzato nel primo trimestre solare dell'anno 2022 - si legge in un comunicato del Ministero delle Politiche Agricole -. Il Governo prevede che il credito d'imposta sia anche cedibile dalle imprese beneficiarie ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari".
Le provvidenze sono destinate alle imprese esercenti l'attività agricola e si stima che possano rappresentare un contributo per il settore primario pari a 140 milioni di euro a livello nazionale.
Nello stesso tempo, il governo ha incrementato per gli operatori del mondo agricolo le opportunità di utilizzo del digestato. Quest'ultimo, lo ricordiamo, è di fatto un fertilizzante organico derivante da processi di produzione di biogas per mezzo di liquami d'allevamento e altri sottoprodotti. "Si tratta certamente di un passo avanti sul piano normativo in termini di stimolo a pratiche colturali sostenibili - afferma Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia -. In questa fase particolarmente difficile per imprese agricole e agromeccaniche, il nuovo provvedimento va nella direzione di attutire in parte gli effetti della mancanza di concimi chimici causata dalla guerra tra Russia e Ucraina".

20/03/2022
Non ci sono solo i camionisti pronti allo sciopero, il caro carburanti con il balzo dei prezzi del gasolio agricolo ha fatto esplodere i costi orari delle lavorazioni agromeccaniche dei terreni cresciuti dal 25% al 100% in più per le operazioni nei campi come aratura, rullatura, erpicatura, raccolta e altre lavorazioni in una situazione in cui l'Italia deve aumentare la produzione nazionale di cibo con almeno un milione gli ettari in piu' da coltivare da nord a sud per garantire le forniture alle famiglie. E' l'allarme di Coldiretti e CAIagromec, la confederazione degli agromeccanici, in riferimento alla corsa dei prezzi dell'energia, dal gasolio all'elettricità dal gas alla benzina, che pesa dai campi alle tavole degli italiani, passando per logistica e trasporti.
Una emergenza proprio alla vigilia delle semine primaverili necessarie all'Italia per garantire la produzione di mais, girasole e soia per l'alimentazione degli animali mentre in autunno le lavorazioni serviranno per il grano duro per la pasta e quello tenero per la panificazione, in una situazione sugli scaffali arrivano i primi razionamenti per le difficoltà all'importazione derivate dalla guerra in Ucraina.
Il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini e il Presidente di CAIagromec, Gianni Dalla Bernardina hanno costituito un tavolo permanente di lavoro per monitorare ed affrontare le problematiche comuni "Bisogna intervenire con urgenza sul caro gasolio rivedendo la tassazione, perché rischiamo di fermare i trattori nelle campagne aumentando la dipendenza dall'estero per l'importazione di prodotti alimentari" afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che "l'Italia deve puntare ad aumentare la propria produzione di cibo recuperando lo spazio fino a oggi occupato dalle importazioni che, come dimostrano gli avvenimenti degli ultimi anni, sono sempre più esposte a tensioni internazionali e di mercato che mettono a rischio la sovranità alimentare del Paese".
"Nella programmazione a lungo termine diviene necessario creare sinergie tra le risorse della Pac e quelle del Pnrr che puntino a rafforzare la ricerca in campo agricolo, diffondere le tecniche di agricoltura di precisione e conservativa, provvedere a infrastrutture logistiche per ridurre tempi e costi, anche ambientali, dei trasporti, costruire bacini per l'accumulo dell'acqua, sperimentare subito in pieno campo le TEA," afferma il Presidente di CAIagromec, Gianni Dalla Bernardina nell'evidenziare che si tratta di "interventi che la Confederazione da tempo pone sui tavoli di lavoro e che vanno di pari passo con il riconoscimento del ruolo degli agromeccanici all'interno della filera agricola"

20/03/2022
Per il prossimo 22 marzo a Firenze l'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare organizza un confronto sul mercato dell'agriturismo, sulla base di quanto rilevato nell'ultima edizione del rapporto curato da ISMEA e Rete Rurale Nazionale.
"In un contesto fortemente influenzato dagli accadimenti internazionali degli ultimi due anni - chiarisce ISMEA sul proprio sito istituzionale - verranno evidenziati i cambiamenti emersi nelle scelte del consumatore riguardo al tempo libero e ai viaggi e le conseguenti (ma non scontate) nuove strade intraprese dagli imprenditori agrituristici italiani, in costante equilibrio fra resilienza e volontà di innovazione".
14/03/2022
"Le fattorie sociali rappresentano un fenomeno che da alcuni anni a questa parte si sta gradualmente affermando in provincia di Bergamo, così come in diverse aree del territorio nazionale, e che potrebbe rappresentare nel prossimo futuro un punto di riferimento significativo nel quadro dell'agricoltura multifunzionale": così il direttore di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo, ha commentato le risultanze di uno studio diffuso da ricercatori del CREA sulla rivista specializzata Pianeta Psr.
L'agricoltura sociale ha iniziato a manifestarsi nella provincia orobica a partire dai primi anni 2000, riscuotendo sempre maggiore attenzione da parte delle istituzioni locali e regionali per le forti componenti etiche e di inclusione sociale proprie di alcune attività di servizio offerte in ambito agricolo, incluse quelle per i fruitori over 60, legate alla cosiddetta silver economy. Ne sono esempi, in territorio orobico, gli agriasili, le imprese agricole che praticano la pet therapy, quelle che si occupano di reinserimento lavorativo di categorie svantaggiate o di supporto nella cura delle dipendenze: un gruppo che, secondo recenti rilevamenti, comprende quasi un centinaio di aziende, anche se non tutte risultano ancora accreditate nel sistema previsto dal nuovo regolamento attuativo lombardo del 2021, a sua volta incardinato nella Legge Regionale 35 del 2017.
"L'auspicio è che, benché si tratti di una realtà ancora embrionale, l'agricoltura sociale possa avere un impatto sempre maggiore sui nostri territori - commenta Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia -. Stiamo infatti assistendo ad un percorso di consolidamento di micro imprese e pmi agricole che, indipendentemente dalle dimensioni aziendali, danno un pregevole contributo in termini di crescita della qualità della vita e del lavoro nelle aree rurali".

14/03/2022
Il Mipaaf ha diffuso un comunicato sul G7 straordinario sull'Agricoltura tenutosi lo scorso 11 marzo. "Contribuire ad alleviare le ripercussioni del conflitto fra Russia e Ucraina sui sistemi agroalimentari locali e globali - si legge nel comunicato del Ministero - sostenendo in particolare la ripresa del settore agricolo in Ucraina e cooperare con i Paesi più vulnerabili che subiranno conseguenze dalla guerra in termini di sicurezza alimentare: sono stati questi i temi al centro del G7 straordinario sull'Agricoltura (...). Nel corso della riunione, il Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli si è soffermato sulla grave ripercussione che il conflitto sta generando sui mercati mondiali, sia a livello di reperibilità che di aumento incontrollato dei prezzi. In particolare desta particolare preoccupazione il mancato approvvigionamento di cereali e di semi oleosi, di cui l'Ucraina è uno dei maggiori esportatori, e il rischio di uno stop alle esportazioni di fertilizzanti e carburanti da parte della Russia, in risposta alle sanzioni economiche ricevute".
Patuanelli ha anche evidenziato che "l'aumento generalizzato di quasi tutte le materie prime e dei costi energetici sta progressivamente erodendo la redditività dell'attività economica non solo dei Paesi europei, ma anche di quelli in via di sviluppo, per i quali il mancato afflusso dei prodotti agricoli ucraini, fondamentali alla sussistenza, potrebbe ulteriormente aggravare i già rilevanti problemi di sicurezza alimentare".

05/03/2022
“Una piena integrazione tra produzione energetica e coltivazione dei terreni rappresenta il traguardo verso il quale un alto numero di imprese agricole dovrà muoversi nel prossimo futuro al fine di puntare ad una piena sostenibilità economica ed ambientale": è quanto afferma Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, commentando i recenti annunci del ministero delle Politiche agricole circa la prossima apertura del bando per finanziare il fotovoltaico sui tetti agricoli nel quadro delle misure disposte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Secondo Confai, gli investimenti in energie totalmente rinnovabili, resi drammaticamente urgenti dalle ultime vicende di guerra, rappresentano una via maestra per lo sviluppo del settore primario: le opportunità esistenti in questo ambito stanno riscuotendo sempre più attenzione presso un folto gruppo di imprenditori che - come sottolinea Bolis - "sono intenzionati a percorrere con decisione tutte le vie che possano condurre a compiere grandi balzi in avanti in termini di efficienza, redditività e rispetto degli equilibri ecosistemici".
Come spiega il Mipaaf in un comunicato, il bando intende favorire l'applicazione di dispositivi fotovoltaici sui tetti degli edifici ad uso agricolo, zootecnico e agroindustriale, "puntando a raggiungere l'installazione di pannelli fotovoltaici su una superficie complessiva pari a 4,3 milioni di mq per 0,43 GW, e contribuendo così ad aumentare la sostenibilità e l'efficienza energetica del settore".
Le misure annunciate si inseriscono in un percorso complessivo di sempre maggiore incentivazione degli investimenti in agroenergie. “Il nuovo bando ministeriale - fa notare Enzo Cattaneo, direttore di Confai Bergamo – sarà attuato nel solco di quanto disposto dal Piano Nazionale Energia e Clima, con il quale il governo si è proposto l’ambizioso obiettivo di triplicare entro il 2030 la produzione elettrica da fotovoltaico in Italia. A questo riguardo, oltre all’installazione di pannelli sui tetti degli edifici, sarà fondamentale potenziare alcuni progetti pilota già in atto riguardanti la realizzazione di impianti fotovoltaici in campo, situati ad altezze tali da consentire le normali lavorazioni agricole sui terreni sottostanti e da conciliare così usi agricoli ed energetici”.

05/03/2022
La tavola rotonda organizzata dal gruppo Maschio Gaspardo in Fieragricola ha aperto il dibattito sulla sicurezza alimentare, non deve riguardare solo la sanità e l'ambiente, ma anche la certezza degli approvvigionamenti.
Senza tornare all'autarchia, è necessario che il mondo agricolo si compatti superando gli interessi di bottega, nell'ottica di garantire cibo sano a tutti.
Il secolo trascorso ha dimostrato che gli squilibri fra i popoli creano instabilità politica e sociale ed in questo momento si possono ancora osservare gli effetti di situazioni non risolte, che fanno riemergere i fantasmi del passato.
Tranquillizzano, in questo contesto, le dichiarazioni del presidente di Coldiretti, Ettore Prandini che, parlando del futuro dell'agricoltura, ha sottolineato che lo sviluppo si realizza insieme e che il progresso passa attraverso la collaborazione con le imprese agromeccaniche.
Sulla stessa lunghezza d'onda Luigi Sartori, docente presso l'Università di Padova e grande esperto di meccanizzazione, ha confermato che nella realtà italiana, caratterizzata da aziende di piccole dimensioni e con produzioni differenziate, il contoterzismo è indispensabile non solo mantenere i livelli produttivi, ma anche per costruire un futuro dinamico e sostenibile.
Significativo l'intervento del Presidente di Cai, Gianni Dalla Bernardina, che ha rimarcato la necessità del corretto inquadramento giuridico dell'agromeccanico da parte delle istituzioni, con il riconoscimento dell'appartenenza al sistema agricolo.
In conclusione è emersa una crescente perplessità sull'impostazione adottata dall'Unione europea in materia di politiche agricole, dominate dai temi ambientali, ma poco sensibili alle esigenze di carattere strategico, che stanno condizionando pesantemente gli scenari economici mondiali.

28/02/2022
"La crisi della zootecnia bergamasca e lombarda non accenna ad attenuarsi ed i costi di produzione a carico degli allevatori hanno ormai superato da tempo la soglia di guardia, con il rischio di intaccare irrimediabilmente la tenuta di una realtà imprenditoriale conosciuta nel mondo per la qualità dei suoi prodotti": è quanto afferma Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, commentando i risultati dell'ultimo aggiornamento dell'indice Ismea sui costi produzione del comparto del latte bovino, diffusi nei giorni scorsi dall'Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo e Alimentare e aventi ad oggetto l'andamento dell'intera annata 2021.
“Costi energetici ed alimentazione – spiega il direttore di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo – hanno configurato una congiuntura che ha messo in ginocchio anche le aziende più efficienti. Secondo i calcoli effettuati dalla nostra area economica, gli incrementi nei prezzi dei mangimi e delle materie prime hanno avuto un'enorme incidenza sui costi degli oltre 750 allevamenti bergamaschi, stimata in un aumento medio di circa +5 centesimi per produrre un litro di latte. Sul fronte degli incrementi dovuti al caro energia, consideriamo che nel 2021 abbia avuto un impatto sui costi nella misura di ulteriori 3,5 centesimi in più al litro. Probabilmente il trend di inizio 2022 ci consegnerà presto dati ancor più allarmanti".
Di fatto, come evidenzia Ismea, il prezzo del latte alla stalla corrisposto agli allevatori lo scorso anno ha coperto con difficoltà i costi della razione alimentare, generando una perdita pari alla parte restante dei costi di produzione. "Di fronte a questa situazione di assoluta emergenza - conclude Cattaneo - risulta ormai indifferibile un intervento del mondo politico a livello nazionale, al fine di porre in essere sistemi di sostegno anticiclico che accompagnino le imprese in questa difficile transizione".

28/02/2022
Un progetto di ricerca industriale strategica finanziato dal Por-Fesr dell'Emilia-Romagna, finalizzato a ottimizzare l'uso dell'acqua nell'agricoltura attraverso una più ampia adozione dell'irrigazione di precisione.
Come riferisce un sito specializzato della Rete Rurale Nazionale, "la Regione Emilia-Romagna ha avviato a fine 2020 il percorso di definizione della propria Strategia di specializzazione intelligente in vista della nuova programmazione dei Fondi europei 2021-2027. I temi trattati hanno riguardato l'evoluzione della tecnologia, dei sistemi produttivi, dell'ecosistema regionale della ricerca, ma in particolare le nuove sfide di carattere globale, così come evidenziate dagli obiettivi della Politica di coesione 2021-2027 e dall'Agenda Onu 2030". Un'ampia informazione sul tema è disponibile su
PianetaPsr.
20/02/2022
“L’inizio del 2022 ha confermato il trend di crescita costante dei costi di produzione in agricoltura già in atto da diversi trimestri e destinato a segnare pesantemente i bilanci delle imprese agricole e agromeccaniche per un tempo ancora indefinito”. Così il presidente di Cai, Gianni Dalla Bernardina, ha inteso richiamare nuovamente l’attenzione su una perdurante situazione di difficoltà che gli operatori del settore primario si trovano a vivere da tempo.
Una ripresa del fatturato agricolo del tutto apparente, che si manifesta quale conseguenza delle generali tendenze inflazionarie dell’economia mondiale, non permette infatti alle imprese di coprire neppure minimamente gli incrementi dei prezzi dei fattori produttivi.
Il problema, già segnalato in più occasioni da Cai, ha ormai assunto proporzioni allarmanti. I rincari più significativi, sul fronte dei costi sia diretti che indiretti, hanno riguardato il carburante agricolo (+51% dal gennaio 2021 ad oggi), il gas (+720% rispetto al 2019) e l’energia elettrica (con un’impennata del 560% rispetto al quarto trimestre 2019),
Se è certo che il caro energia ha colpito duramente la quasi totalità dei comparti produttivi agricoli, tra le categorie di operatori che più hanno sofferto l’impatto della crisi rientrano gli imprenditori agromeccanici. “Secondo un’analisi effettuata dall’Osservatorio Economico di Cai Academy su dati Crea-Mipaaf - afferma il vicepresidente vicario di Cai, Gianluca Ravizza - il volume d’affari complessivo riconducibile alle imprese agromeccaniche italiane è pari a circa 4.500 milioni di euro. Nondimeno, i pur significativi fatturati del settore nascondono una situazione di precarietà finanziaria che colpisce un numero crescente di imprese contoterziste. Queste ultime, infatti, fornendo sistematicamente servizi di coltivazione alle imprese agricole, anticipano per consuetudine una parte rilevante degli oneri di produzione di diverse filiere, facendosi carico delle condizioni di criticità che l’aumento dei costi induce a breve termine sui flussi di cassa”.
Le imprese agromeccaniche, peraltro, si trovano a dover far fronte alla crisi generalizzata del settore primario senza poter accedere ai sussidi che per molte imprese agricole rappresentano tuttora una rete di salvataggio, al fine di mantenere in equilibrio i conti aziendali. “Non dimentichiamo che le imprese agricole ricevono aiuti nazionali e comunitari che, in base ai dati della Rete d’Informazione Contabile Agricola, corrispondono in media al 35,8% del reddito aziendale - sottolinea Ravizza –. Si tratta di forme di sostegno cui il mondo agromeccanico non ha ancora accesso a causa di scelte di politica agraria nazionale assai controverse, sulle quali il governo è ormai chiamato a pronunciarsi in maniera chiara in vista della prossima programmazione agricola comunitaria 2023-2027”.
Al preoccupante quadro ora descritto si aggiungono infine le molteplici difficoltà sperimentate dalle imprese che intendono procedere all’acquisto di nuove macchine: oltre agli incrementi dei prezzi delle attrezzature, si segnalano infatti tempi di consegna dilatati a dismisura per una serie di cause che includono il trend dei costi delle materie prime, le difficoltà logistiche indotte indirettamente dalla pandemia e la crescita della domanda legata ai vari regimi di aiuto.

20/02/2022
"La messa a punto da parte del governo di una Strategia Forestale Nazionale coerente e organica rappresenta un passo determinante in vista del potenziamento della filiera bosco-legno-energia sotto un duplice profilo di sostenibilità ambientale ed economica": così Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, ha commentato la recente pubblicazione di un documento strategico con validità ventennale che costituirà, nelle intenzioni del ministero delle Politiche agricole, l'asse portante della pianificazione nazionale applicata al patrimonio boschivo.
Il documento, a sua volta, risulta vincolato alla Strategia Forestale Europea 2030, oltre che alla pianificazione comunitaria per la biodiversità.
"Ci auguriamo che la cornice normativa offerta dalla SFN - afferma Enzo Cattaneo, direttore di Confai Bergamo - possa rendere ancor più dinamici ed efficaci gli interventi che si stanno pianificando a livello regionale e locale: un esempio è dato dal caso della Lombardia, dove si sta cercando di perseguire significative economie di scala mediante una stretta collaborazione tra pubblico e privato nel quadro dei cosiddetti ‘contratti di foresta’, da realizzare entro il 2025".
A questo proposito, Confai rinnova la disponibilità del mondo agromeccanico a valorizzare a fini energetici la risorsa legno, considerando l'impulso che ne potrebbe derivare per le economie locali, anche alla luce del fatto che circa l’80 per cento dei boschi bergamaschi e lombardi presenta peculiarità che li rendono adatti al prelievo legnoso, nel rispetto dei vincoli ambientali vigenti.

12/02/2022
“Nel panorama agricolo attuale risulta quanto mai urgente articolare nuove iniziative che puntino ad un incremento delle condizioni di sicurezza sul lavoro. Quando si discute di sicurezza in agricoltura, purtroppo ci troviamo ancora di fronte a politiche per lo più intese a circoscrivere la quota maggioritaria degli aiuti a piccole e micro imprese agricole, dimenticando che sono le imprese agromeccaniche a costituire l'asset essenziale di un’agricoltura moderna e competitiva”.
Così il presidente di Cai Agromec, Gianni Dalla Bernardina, ha commentato le prime risultanze del dibattito recentemente riaperto in commissione Trasporti della Camera sui rischi legati alla sicurezza in agricoltura e sulla necessità di una revisione delle macchine agricole, a partire da un’iniziativa del ministero della Mobilità Sostenibile.
In realtà, il recente input parlamentare cerca di riprendere le fila di un processo iniziato con un decreto datato 30 giugno 2015, emanato con risultati discutibili dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in vista di una revisione delle macchine agricole in circolazione in ragione del relativo stato di vetustà.
“La nostra associazione effettua un monitoraggio costante in materia di sicurezza sul lavoro e le imprese agromeccaniche professionali - osserva Michele Pedriali, vicepresidente di Cai Agromec – realizzano puntuali manutenzioni e periodici ricambi nel parco macchine: tutto ciò al fine di offrire servizi di qualità e aggiungere valore all'attività delle imprese agricole clienti. Nondimeno, non possiamo nascondere la nostra preoccupazione per la presenza su tutto il territorio nazionale di un gran numero di mezzi - stimati in oltre un milione di trattori e altre macchine - in condizioni tali da rischiare un esito negativo in caso di revisione”.
Tali mezzi a rischio di bocciatura in sede di revisione, di fatto, sono detenuti principalmente da piccole e medie imprese agricole che, a causa delle ripetute fasi di crisi che il settore primario ha attraversato negli ultimi anni, non sono state in grado di rinnovare opportunamente le proprie dotazioni.
Per questa ragione - osserva Cai Agromec - è necessario effettuare un uso mirato dei fondi messi a disposizione dai bandi Inail, oltre che dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, con la consapevolezza che concentrare le risorse esclusivamente sulle micro e piccole imprese agricole, senza prevedere incentivi specifici per le imprese agromeccaniche, non consente affatto di ottenere risultati significativi in termini di sicurezza sul lavoro. A questo proposito Cai Agromec lamenta che, nell’audizione di mercoledì 9 febbraio tenutasi in commissione Agricoltura della Camera, il ministro Patuanelli, intervenendo lungamente sul tema del rapporto tra meccanizzazione e innovazione in agricoltura, non abbia menzionato in nessun passaggio del proprio discorso il ruolo delle imprese agromeccaniche e la necessità di favorire il loro accesso alle risorse comunitarie previste per questa tipologia di interventi.
“Alla luce di questa situazione - aggiunge infine il vicepresidente vicario di Cai Agromec, Gianluca Ravizza - per molte imprese agricole risulterebbe nettamente più conveniente optare per una dismissione totale o parziale del proprio parco macchine con un conseguente maggiore ricorso a servizi in conto terzi. I calcoli effettuati sui bilanci aziendali dimostrano in modo inequivocabile che per il mondo agricolo l’esternalizzazione costituisce un’alternativa economicamente e tecnicamente più sostenibile rispetto a onerosi investimenti in mezzi destinati ad essere sottoutilizzati ed esposti ad un deterioramento costante”.

12/02/2022
In vista della prossima presentazione del nuovo Rapporto Ismea-Qualivita 2021, l'indagine socio-economica del comparto italiano agroalimentare e vitivinicolo DOP e IGP, l'Istituto di servizi per il mercato agroalimentare ha affermato che "nell'anno segnato dall'emergenza Covid-19, che ha messo in discussione molti fattori alla base dei sistemi di produzione, distribuzione e consumo, i
numeri della Dop economy confermano il ruolo strategico esercitato nei territori dalle filiere DOP IGP, grazie all'impegno di tutti i soggetti del comparto e al supporto delle istituzioni che hanno riconosciuto la valenza strategica del settore capace di esprimere un patrimonio economico dei territori italiani
non delocalizzabile" (Fonte: Notizie Ismea).
05/02/2022
"Gli ultimi dati sul commercio agroalimentare dell'UE pubblicati oggi mostrano che il valore totale del commercio agroalimentare dell'UE (esportazioni piu' importazioni) per il periodo gennaio-ottobre 2021 ha raggiunto un valore di 268,1 miliardi di euro, vale a dire un aumento del 6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno": è quanto informa un comunicato della Commissione europea, che aggiunge: "Le esportazioni sono aumentate del 7% a 162,8 miliardi di euro, mentre le importazioni sono aumentate del 4% a 105,3 miliardi di euro, con un surplus commerciale agroalimentare totale di 57,5 miliardi di euro" (Fonte: Agrapress).
04/02/2022
'La definizione di una visione a lungo termine per le aree rurali è imprescindibile in vista di un piano di ripresa del settore primario che possa rivitalizzare il territorio locale in tutte le sue articolazioni, tenendo conto della specificità e dei differenti gradi di sviluppo dei singoli contesti": così il direttore di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo, ha sintetizzato la posizione dell'associazione provinciale di agromeccanici e agricoltori circa il recente lancio dell'iniziativa Rural Pact da parte della Commissione Europea, che ha invitato a costruire un patto tra autorità pubbliche e portatori d'interesse privati per disegnare il futuro delle aree rurali. L'invito diffuso dalle autorità comunitarie riprende una comunicazione ufficiale del giugno 2021, con la quale la Commissione aveva iniziato a tracciare una serie di direttrici a lungo termine, che andavano ben al di là dell'orizzonte temporale della nuova politica agricola europea, prevista per il periodo 2023-2027.
Come riferisce il portale della Rete Rurale Nazionale, tra le questioni prioritarie che interesseranno il territorio extra urbano nei prossimi anni - secondo il punto di vista dell'esecutivo di Bruxelles - rientrano l'invecchiamento della popolazione, un sistema infrastrutturale ancora in fase di sviluppo, le carenze in termini di servizi di digitalizzazione per le imprese e la popolazione e le ridotte opportunità sotto il profilo lavorativo.
Per l'organizzazione provinciale aderente a Cai, la confederazione che riunisce imprese agromeccaniche e agricole a livello nazionale, la sfida che attende il territorio bergamasco è quella di governare la transizione da un modello tradizionale di gestione agricola basato su un alto livello di frammentazione aziendale verso livelli di ben maggiore integrazione economica e organizzativa del tessuto agricolo locale. Il territorio bergamasco, lo ricordiamo, può contare su una superficie coltivabile di circa 70.000 ettari, cui si aggiungono oltre 100.000 ettari di zone boschive.
"Dal dibattito stimolato a livello europeo - osserva Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia - ci attendiamo un coinvolgimento ad ampio raggio di tutti gli agenti territoriali effettivamente impegnati per il futuro dei nostri territori, così come un complessivo potenziamento delle politiche pubbliche orientate a creare valore nei diversi passaggi della filiera agroalimentare".

29/01/2022
E' stato "firmato dal ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali e dal ministro del Turismo il decreto sulle linee guida e indirizzi in merito ai requisiti e agli standard minimi di qualita' per l'esercizio dell'attivita' oleoturistica", rende noto un comunicato del Mipaaf.
"Con il via libera al decreto si arricchisce l'offerta del nostro turismo enogastronomico che, come hanno dimostrato anche i dati piu' recenti, non arresta la sua crescita e puo' aiutare a valorizzare le aree interne e meno conosciute del nostro paese", evidenzia il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali Gian Marco Centinaio (Fonte: Agrapress).
29/01/2022
Si conferma buona la performance economica agroalimentare nel III trimestre 2021, con un aumento del PIL nei confronti sia del trimestre precedente (+2,6%) sia del medesimo periodo dell’anno precedente (+3,9%), dovuto alla ripresa del settore dei servizi e dell’industria. "Ciò è legato alla domanda estera e a quella interna con la crescita dei consumi finali nazionali (+2,2%, di cui lo 0,9% per beni durevoli) e degli investimenti fissi lordi (+1,6%). È quanto emerge dalla fotografia scattata nel terzo trimestre del 2021 da CREAgritrend, il bollettino trimestrale messo a punto dal CREA, con il suo Centro di Ricerca Politiche e Bioeconomia" (Fonte: CREA, Consiglio per la Ricerca in Agricoltura).
22/01/2022
"50 milioni per tutelare gli allevamenti suinicoli dal rischio di contaminazione dal virus responsabile della peste suina africana e risarcire gli operatori della filiera suinicola danneggiati dal blocco alla movimentazione degli animali e delle esportazioni di prodotti trasformati, sostenendo così le imprese danneggiate dai danni causati dalla peste suina.
E' stato approvato in Consiglio dei Ministri il Decreto legge Sostegni Ter che istituisce, tra le altre misure, due fondi denominati, rispettivamente, "Fondo di parte capitale per gli interventi strutturali e funzionali in materia di biosicurezza" con una dotazione di 15 milioni di euro per l'anno 2022 e destinato al rafforzamento degli interventi strutturali e funzionali in materia di biosicurezza, e "Fondo di parte corrente per il sostegno della filiera suinicola", con una dotazione di 35 milioni di euro per l'anno 2022 e destinato ad indennizzare gli operatori della filiera danneggiati.
Il MiPAAF stabilirà le modalità di quantificazione dei contributi a ristoro dei danni subiti dalle aziende, che dovranno comunque rientrare nei limiti stabiliti dalla UE per gli aiuti di Stato" (Fonte: Comunicato Mipaaf).

21/01/2022
"La nuova disciplina in materia di controlli all'importazione in Europa di prodotti biologici è parte della strategia generale dell'UE sulla gestione sostenibile dei sistemi agrari, che implica un impegno crescente da parte di operatori e istituzioni in materia di cura ambientale, conservazione della fertilità naturale dei suoli, tutela del benessere animale e promozione delle realtà agricole locali": così il presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, Leonardo Bolis, ha inteso richiamare l'attenzione sulla recente entrata in vigore del Regolamento europeo 2018/848 relativo alla produzione ed etichettatura di alimenti biologici che - come si legge in un comunicato del ministero delle Politiche Agricole - introduce rilevanti novità "in materia di verifica della conformità delle partite biologiche destinate ad essere importate nell'Unione Europea".
L'applicazione del nuovo regolamento era prevista a partire dal 1° gennaio 2021, ma è di fatto slittata di un anno a causa della pandemia.
“Auspichiamo che norme più stringenti sui controlli dei prodotti provenienti da territori non-UE possano tradursi in maggiori garanzie per le produzioni di qualità del nostro paese", commenta il direttore di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo, ricordando che in Bergamasca l’agricoltura biologica ha conosciuto negli ultimi dieci anni un trend di crescita di tutto rispetto, arrivando a triplicare il numero di imprese attive nel settore. "Gli operatori bio hanno ormai raggiunto la soglia delle 270 unità - ricorda Cattaneo -, pari a poco meno del 9% del totale lombardo, con presenze significative nelle produzioni di vino, olio d'oliva, piccoli frutti e cereali".
Nel panorama di un comparto che si è mantenuto vitale nonostante la pesante crisi economica generale degli ultimi due anni - fa notare la dirigenza di Confai Bergamo - resta ancora aperta la questione politica dell'estensione dell'attuale sistema di aiuti alle imprese agromeccaniche: queste ultime collaborano infatti attivamente con gli agricoltori bio in una serie di lavorazioni essenziali per le produzioni organiche, che vanno dalle arature alle operazioni di diserbo meccanico selettivo, dalle sarchiature al supporto nell'implementazione di sistemi di tracciabilità.

15/01/2022
In seguito ad una significativa crescita dei prezzi dei suini da macello in dicembre, l'indice di redditivita' del comparto dell'allevamento suinicolo italiano elaborato dal Centro ricerche economiche sulle filiere sostenibili (Crefis) dell'Universita' Cattolica del S. Cuore diretto da Gabriele Canali ha fatto registrare ancora un segno positivo: +6,5% su base congiunturale; questa situazione favorevole ha portato anche il dato tendenziale a riprendere timidamente quota: +0,3% (Fonte: Agrapress).
15/01/2022
Allarme rincari energetici da Confai Mantova. Il presidente Marco Speziali segnala che "rendendo piu' smart il modello produttivo, si puo' far fronte all'aumento dei costi senza intaccare eccessivamente i bilanci aziendali". E' il caso, ad esempio, della minima lavorazione, ma "tali lavorazioni piu' sostenibili devono essere richieste esplicitamente dall'agricoltore se non vuole sopportare inevitabili aumenti dei costi di produzione".
Il rischio maggiore pero' viene dall'ondata di rincari che ha investito le catene di approvvigionamento nel loro complesso. Dovendo anticipare le spese di lavorazione per i clienti agricoltori, infatti, le imprese agromeccaniche "sono in una condizione che obbliga a rivedere le tariffe al rialzo, per non restare sommersi dall'ondata dei rincari", conclude Speziali.
06/01/2022
Nei giorni scorsi il Ministero delle Politiche Agricole ha emanato un decreto che disciplina criteri e modalità di ripartizione delle risorse del Fondo per la tutela e il rilancio delle filiere apistica, brassicola (produzione di birra), della canapa e della frutta a guscio.
Come ricorda il Mipaaf in un comunicato, "il Fondo ha una dotazione di 10 milioni di euro per l'anno 2021 ed è utilizzato per concedere, inter alia, aiuti alle aziende agricole nel rispetto di specifiche procedure di presentazione delle domande e di verifica dei requisiti. Il decreto, firmato dal Ministro dopo l'intesa ricevuta in Conferenza Stato-Regioni e di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, stabilisce i criteri per la concessione di aiuti, nel rispetto del limite massimo consentito, agli imprenditori delle filiere minori, nonché per investimenti in ricerca e promozione".
Per quanto riguarda gli importi, risultano così distribuiti: alla filiera brassicola vanno 3,5 milioni di euro, alla canapa 3 milioni di euro, alla frutta a guscio sono destinati 3 milioni di euro e all'apicoltura vanno 500.000 euro (Fonte: Comunicato Mipaaf).

06/01/2022
In un comunicato la Commissione Europea informa che "per il periodo gennaio-settembre 2021 il valore totale del commercio agroalimentare dell'UE (esportazioni piu' importazioni) ammonta a 239,5 miliardi di €, con un aumento del 6,1% rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno. Le esportazioni sono aumentate dell'8%, attestandosi a 145,2 miliardi di €, con un aumento delle importazioni del 3,5 %, che ha permesso di raggiungere un fatturato complessivo pari a 94,2 miliardi di €".
03/01/2022
Il ministero delle Politiche Agricole informa che dal 1° gennaio è entrato in applicazione il Regolamento (UE) n. 2018/848- norme relative alla produzione biologica e l'etichettatura dei prodotti biologici- che introduce importanti novità in materia di verifica della conformità delle partite biologiche e in conversione destinate ad essere importate nell'Unione Europea.
"Il 27 dicembre u.s. sono stati pubblicati i regolamenti (UE) 2021/2305, 2021/2306 e 2021/2307 che forniscono ulteriori integrazioni e indicazioni esecutive del regolamento di base 2018/848 - ricorda il Mipaaf -. Al fine di consentire alle amministrazioni coinvolte di organizzare il nuovo sistema di controlli all'importazione e garantire al contempo il proseguo regolare delle attività di importazione dei prodotti biologici e i relativi necessari controlli, l'Agenzia delle Dogane continuerà per tutto gennaio 2022 l'attività di controllo documentale e validazione del COI, supportata per i controlli di identità e fisici dal Dipartimento ICQRF del Mipaaf" (Fonte: comunicato Mipaaf).

03/01/2022
Il resoconto dell'Ufficio Economico di Confai Bergamo sull'annata agraria appena conclusa delinea la situazione di un settore alle prese con molteplici criticità, non esclusivamente legate al perdurare dell'emergenza Covid. "Benché si siano manifestati nell'ultimo trimestre dell'anno alcuni timidi segnali di ripresa - commenta Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia -, nel complesso l'annata 2021 ha visto l'agricoltura bergamasca alle prese con una serie di difficoltà oggettive, tra cui l'aumento dei costi di produzione legati ai prezzi dell'energia".
Il generale rincaro energetico ha colpito duramente i bilanci delle imprese agricole e agromeccaniche, i cui costi di produzione sono cresciuti ad un ritmo molto superiore rispetto all'incremento dei prezzi dei beni e servizi agricoli venduti. A questo proposito è eloquente il dato che riguarda la crescita contenuta dell'indice dei prezzi agroalimentari, attestato intorno all'1,8% su base annua, solo circa la metà del tasso medio di inflazione.
"Sul fronte dei costi in agricoltura - osserva il direttore di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo -, oltre all'incremento del prezzo del gasolio, si sono registrati balzi in avanti di una serie di fattori di produzione essenziali per il settore primario, tra cui alcune categorie di fertilizzanti, con prezzi cresciuti anche dell'80% come conseguenza del rincaro del costo del gas impiegato nei processi di produzione degli stessi". Peraltro, l'impatto dei rincari energetici si fa notare in una molteplicità di comparti: dalla zootecnia, a causa dell'aumento del costo di essiccazione dei foraggi, all'ortoflorovivaismo, alle prese con i costi ormai proibitivi di riscaldamento delle serre, fino all'intera filiera dell'agricoltura multifunzionale legata alla vendita diretta, nella quale il caro energia ha inciso anche sui costi degli imballaggi.
"Se pertanto il fatturato lordo dell'agricoltura bergamasca appare formalmente in leggera crescita, secondo le prime stime, per complessivi 25 milioni di euro - fa notare Cattaneo -, possiamo dire di trovarci di fronte ad un mero 'rimbalzo tecnico' di poco più del 4%, dopo che nel 2020 la congiuntura Covid aveva generato una frenata a doppia cifra nel giro d'affari globale rispetto al 2019".
Anche nel 2021, inoltre, l'agricoltura bergamasca e lombarda hanno subito le conseguenze di una progressiva tropicalizzazione del clima, già in atto da alcuni anni, con i danni che il fenomeno comporta in termini di operazioni di semina, sviluppo e raccolta in un gran numero di comparti, dai seminativi alla viticoltura.
In un quadro in cui prevalgono senz'altro le tinte fosche, un dato positivo riguarda la tenuta delle aziende guidate da giovani. Come evidenziato in un rapporto della Regione Lombardia, i progetti di insediamento di giovani agricoltori presentati in provincia di Bergamo nell’ultimo quinquennio sono stati oltre un quinto del totale regionale: una proporzione che consacra l'agricoltura bergamasca al primo posto in termini di impegno dei giovani in agricoltura, seguita immediatamente dalla provincia di Brescia.
"L'auspicio è che la ben nota resilienza dei nostri imprenditori - conclude il presidente Bolis - possa trovare nelle istituzioni un adeguato supporto nei prossimi mesi, con l'obiettivo della riattivazione di un piano anticiclico di ripresa e investimenti in vista della nuova Pac 2023-2027".

23/12/2021
"Il Vº Bando dei contratti di filiera e di distretto in elaborazione a livello ministeriale dovrà contribuire allo sviluppo strategico del settore agroalimentare in tutte le sue dimensioni territoriali, con un'attenzione particolare alle progettualità improntate all'innovazione e alla sostenibilità dei processi produttivi": è quanto auspica Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, commentando le risultanze della recente riunione della Conferenza Stato-Regioni che ha esaminato un nuovo decreto ministeriale, compreso tra gli strumenti normativi che accompagneranno l'attivazione delle risorse del PNRR in agricoltura.
I contratti di filiera e di distretto, lo ricordiamo, furono introdotti per la prima volta con la legge finanziaria del 2003 e sono forme di partenariato pubblico-privato, essendo stipulati tra i diversi protagonisti della filiera agroalimentare e il ministero delle Politiche Agricole.
"L'obiettivo di tali accordi - precisa Enzo Cattaneo, direttore di Confai Bergamo - è principalmente quello di stimolare una serie di investimenti nel settore agroalimentare sulla base di collaborazioni di carattere interprofessionale, a partire dalla produzione agricola e passando successivamente per le fasi della trasformazione, commercializzazione e distribuzione dei prodotti agricoli e agroalimentari. Un aspetto qualificante di questa metodologia di lavoro è dato dalla possibilità di declinare a livello territoriale una visione d'insieme che prende forma attraverso l'interazione tra il governo nazionale e le amministrazioni regionali".
Nelle precedenti edizioni del bando i progetti finanziabili prevedevano un volume di investimenti compreso tra 4 a 50 milioni di euro. "In attesa di una definizione dettagliata della disciplina relativa ai beneficiari e agli interventi ammissibili - aggiunge Cattaneo -, come organizzazione territoriale sottolineiamo l'importanza di un coinvolgimento a pieno titolo di tutti gli attori del settore primario, riconoscendo anche il ruolo del comparto agromeccanico nella sua funzione di garante della tracciabilità di filiera e di sostegno alla qualità dei processi produttivi".

23/12/2021
Con le operazioni di raccolta e molitura ben avviate su gran parte del territorio nazionale, Ismea "conferma il dato previsionale di 315 mila tonnellate di olio di oliva per la campagna 2021-22, in crescita del 15% su un 2020 particolarmente scarso".
È quanto risulta dalle ricognizioni effettuate da Ismea e Unaprol, relativamente all'attuale campagna olivicola, "che si rivelano in linea con le prime stime diffuse a settembre. La situazione per aree geografiche è molto eterogenea e, pur con differenze importanti anche tra zone contigue, dalle indicazioni disponibili emerge un incremento produttivo al Sud, tale da indurre il segno positivo sull'intera produzione nazionale. A trainare la ripresa è sicuramente la Puglia, con un +38% sullo scorso anno, che non soddisfa comunque i produttori" (Fonte: Sito Ismea).
14/12/2021
Il Mipaaf rende noti gli ultimi dati in materia di copertura assicurativa e gestione del rischio in agricoltura.
"In base alla prima tornata di istruttorie relative alle polizze 2021 sulle colture vegetali, compresa l'uva da vino, sono state approvate alla data del 9 dicembre, a un mese esatto dalla pubblicazione dell'Avviso pubblico, oltre 103mila domande di sostegno, per un importo di 263 milioni di euro. Si tratta di oltre il 60% in più di concessioni rispetto a quelle degli anni scorsi, entro il 31 dicembre, e di circa il 90% in più in termini di corrispettivo economico.
Le domande di sostegno approvate intercettano già tre quarti dei Piani assicurativi individuali (PAI) rilasciati ad oggi nell'ambito del SIAN e oltre il 90% delle domande di sostegno finora presentate dagli agricoltori attraverso i CAA, i Centri di Assistenza Agricoli", informa il ministero delle Politiche agricole in un recente comunicato.
14/12/2021
Nel corso di una recente conferenza organizzata dal Mipaaf, Ismea ha presentato un approfondimento sul rapporto tra architettura verde e nuova Pac.
"La Riforma della PAC rappresenta una grande opportunità per il nostro Paese non solo per i circa 50 miliardi di euro assegnati fino al 2027 ma anche per l' occasione unica di coniugare, nel Piano Strategico nazionale, un nuovo modello di sviluppo rurale rafforzando l'integrazione tra la dimensione economica, ambientale e sociale. La sperimentazione sull'architettura verde, al centro dell'evento odierno, è un segnale importante, nell'ottica dello sviluppo di buone prassi di programmazione delle politiche agricole e divulgazione delle principali novità" ha dichiarato il Presidente di Ismea, Prof. Angelo Frascarelli (maggiori informazioni sono disponibili sul sito dell'Istituto).
07/12/2021
"La recente iniziativa della Regione Lombardia per il supporto alla realizzazione di impianti di microirrigazione rappresenta un segnale incoraggiante in attesa dell'implementazione di un piano globale per le risorse irrigue in agricoltura che, secondo le previsioni dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, dovrebbe aprire un processo di razionalizzazione dei sistemi irrigui su tutto il territorio del paese”: Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, ha inquadrato in questi termini il bando promosso dalla Regione Lombardia per finanziare nuovi impianti aziendali di irrigazione con l'obiettivo di contenere il fabbisogno idrico in agricoltura.
La cifra stanziata complessivamente dalla Regione, nell'ambito delle misure del Piano di sviluppo rurale, sarà di 10 milioni di euro e le domande di accesso alle provvidenze previste dovranno essere presentate entro il 31 marzo 2021. "La nostra organizzazione saluta sempre con favore ogni iniziativa rivolta ad una riduzione dell'impatto ambientale delle attività produttive e ad un uso più efficiente delle risorse naturali - osserva Enzo Cattaneo, direttore di Confai Bergamo -. Possiamo affermare che, tra le imprese agromeccaniche e agricole associate a Confai, la propensione ad una razionalizzazione costante nell'uso dell'acqua è parte integrante della cultura aziendale: questa si è ulteriormente rafforzata negli ultimi anni di fronte alla drammatica evidenza degli effetti del cambio climatico e, in particolare, del fenomeno della tropicalizzazione del clima, che si caratterizza per la presenza di precipitazioni violente alternate a ricorrenti periodi di siccità".

07/12/2021
In una recente nota l'Ismea informa che le esportazioni del settore agroalimentare hanno raggiunto, a settembre 2021, il valore di 37,7 miliardi di euro (+12,6% su base annua), lasciando prevedere il raggiungimento di valori record e il superamento della soglia dei 50 miliardi di euro a fine anno. "La crescita delle spedizioni - riferisce l'Istituto - ha riguardato tutte le principali produzioni del made in Italy, tra cui in particolare i vini (+15,5% in valore, +8% in volume rispetto al periodo gennaio-agosto 2020), i formaggi e latticini (+11% in valore, +9% in volume) e i prodotti della panetteria e pasticceria (+18% in valore e +16% in volume). Hanno subìto, invece, una battuta d'arresto le spedizioni oltre confine di pasta (-9% in valore, pari al -14% in volume) e dei preparati e conserve di pomodoro (-2% in valore, -10% in volume), per i quali il confronto avviene con un anno in cui l'export aveva raggiunto valori particolarmente alti".
30/11/2021
"La nostra organizzazione sta seguendo con grande attenzione il percorso di analisi indicato dalla Regione Lombardia per la promozione delle cosiddette 'aree interne'. A questo proposito sarà fondamentale puntare alla valorizzazione dei terreni agricoli marginali e ad una una gestione razionale e sostenibile delle risorse boschive, come parte di un progetto di sviluppo territoriale integrato e plurisettoriale": così Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, ha inteso manifestare l'interesse del mondo agromeccanico e agricolo verso la strategia contenuta nell' 'Agenda del controesodo', promossa dall'assessorato lombardo a Enti locali, Montagna e Piccoli Comuni.
Il progetto regionale punta a stimolare azioni mirate che possano tradursi in processi di crescita economica e sociale in una serie di aree - montane così come di pianura - caratterizzate da situazioni di fragilità e ritardo di sviluppo.
"Nell'ottica complessiva che anima il progetto lombardo - osserva il direttore di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo – i diversi attori del settore primario potrebbero fornire un contributo assai rilevante, se coinvolti concretamente lungo alcune direttrici di sviluppo. Penso in particolare a molte imprese del comparto agromeccanico che hanno iniziato a promuovere su larga scala progetti ambientali di alto profilo, investendo in un equilibrato mix di capitali, dotazioni tecnologiche e innovazione continua. L'esperienza dimostra, ad esempio, che attraverso un'azione concertata tra imprese e istituzioni è possibile rimettere in produzione terreni considerati marginali, generando lavoro in zone svantaggiate".
Il piano regionale si applicherà in questa fase a 13 aree selezionate tra le diverse province. In Bergamasca saranno coinvolte, tra le altre zone, la Valle Seriana, la Valle di Scalve, la Valle Brembana e l'area dei laghi.

30/11/2021
Il commercio agroalimentare dell'UE (dato da esportazioni piu' importazioni) per gennaio-agosto 2021 ha raggiunto un valore di 210,5 miliardi di euro, con un aumento del 5,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso: è quanto rende noto un comunicato della Commissione Europea, che aggiunge: "le esportazioni sono aumentate del 7% a 127,5 miliardi di euro, mentre le importazioni sono cresciute del 2,3% a 85 miliardi di euro, con un avanzo commerciale agroalimentare totale di 44 miliardi di euro per i primi otto mesi dell'anno" (Fonte: Agrapress).
23/11/2021
"Il complessivo incremento dei prezzi delle principali commodity di cui si approvvigiona l'industria mangimistica pare destinato ad aggravare ulteriormente alcune delle criticità proprie della zootecnia italiana, con una probabile incidenza di breve termine sui conti della maggior parte degli allevamenti di piccole e medie dimensioni": è quanto sostiene Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, a fronte dell'ultimo rapporto di Ismea
sull'andamento dei listini internazionali di mais, soia e orzo.
A determinare i rincari a livello globale, secondo l'Istituto, è un insieme di fattori, tra i quali rientrano in primo luogo l'aumento della domanda cinese di mangimi e la forte crescita del costo dei trasporti nel quadro della generale ripresa post-Covid.
"Nonostante alcune recenti iniziative di supporto a livello regionale e nazionale – osserva il direttore di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo – il settore delle produzioni animali in Lombardia continua a vivere una situazione contraddittoria. Da un lato, è un settore d'eccellenza a livello nazionale, come dimostra una produzione lattiera di 55 milioni di quintali annui e un patrimonio suinicolo di quasi 4,5 milioni di capi, pari a oltre il 52% del totale nazionale. D'altro canto, molti allevamenti stanno di fatto producendo in perdita o vedono i propri profitti quasi azzerati a fronte di una dinamica dei costi di produzione per molti insostenibile".
Il trend riscontrato a livello lombardo caratterizza allo stesso modo la situazione degli allevamenti bergamaschi, che producono circa 3,4 milioni di quintali di latte all'anno e detengono attualmente un patrimonio suinicolo di 327.000 capi..
"I dati attuali - conclude Cattaneo - sono da leggere come un segnale d'allarme circa la necessità di potenziare senza indugio lo strumento degli accordi ministeriali tra gli attori della filiera, che rappresentano senz'altro una novità positiva delle ultime settimane. Nondimeno, i tempi sono stretti ed occorrerà implementare una strategia di ampia portata al fine di contenere il divario attuale tra prezzi dei prodotti alla stalla e costi di produzione".

23/11/2021
“Saranno la formazione e la corretta informazione, insieme a ricerca e sviluppo, i driver essenziali per sostenere l’agricoltura e le filiere agroalimentari nella sfida alla sostenibilità e alla competitività. È emerso chiaramente dal Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione organizzato da Coldiretti che saranno proprio la crescita delle competenze e la diffusione della conoscenza i temi intorno ai quali ruota lo sviluppo del comparto: tracciabilità, etichettatura, sostenibilità, tutela delle indicazioni geografiche, tutela della dieta mediterranea, riduzione delle emissioni, miglioramento della redditività, multifunzionalità, sono tutti temi che hanno come elemento portante la scienza, la formazione degli operatori e delle catene di approvvigionamento, l’informazione dei consumatori e della società civile. È da queste basi che dobbiamo costruire, insieme, l’agricoltura del futuro”.
Lo ha detto il presidente di Cai, Gianni Dalla Bernardina, a conclusione del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione organizzato a Roma da Coldiretti e che per due giorni ha portato al centro dell’agenda politica il settore agricolo e alimentare.
“All’interno delle filiere agricole – esorta Dalla Bernardina - va inserita l’attività agromeccanica, che garantisce professionalità, legalità delle operazioni e sicurezza dell’attività. Il comparto agromeccanico rappresenta un valore aggiunto alla produzione agricola italiana e rappresenta un elemento essenziale per certificare la qualità delle produzioni agricole italiane, tenuto anche conto dei limiti delle aziende agricole, che hanno una superficie media nazionale di circa 11 ettari”.

16/11/2021
“In attesa dell’entrata in vigore della nuova programmazione della Politica agricola comune 2023-2027, è indispensabile approfondire la conoscenza e la comprensione delle tendenze strutturali in atto nell’agricoltura italiana, affinché istituzioni e imprenditori siano in grado di ottimizzare l’impatto delle risorse pubbliche a disposizione”.
Così il presidente della Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani (Cai), Gianni Dalla Bernardina, ha commentato il recente studio diffuso dal Centro di ricerche Politiche e Bioeconomia del Crea, che ha analizzato i dati contenuti nel rapporto 2021 della Rete d’Informazione Contabile Agricola (Rica) sulle caratteristiche ed evoluzione delle aziende agricole italiane.
“Uno degli aspetti più significativi che emergono dallo studio - afferma il vicepresidente di Cai, Michele Pedriali - riguarda la dimensione economica del settore primario nel nostro Paese. Purtroppo, i dati ci mostrano un tessuto agricolo nazionale ancora eccessivamente disperso, atteso che quasi i tre quarti delle aziende agricole si trova al di sotto della soglia di 25.000 euro di valore della produzione”.
L’eccessiva frammentazione è confermata da un dato ancor più preoccupante evidenziato nello studio del Crea: la metà delle aziende agricole italiane contribuisce solo al 2% del fatturato globale del settore.
“I dati proiettati dal campione Rica devono far riflettere i decisori politici circa le strategie che dovranno essere adottate a livello nazionale e regionale in vista dell’applicazione della nuova Politica agricola comune - afferma il vicepresidente vicario di Cai, Gianluca Ravizza -. Evidentemente qualcosa fino ad ora non ha funzionato, perlomeno in ampie aree del Paese, se ci troviamo di fronte ad una realtà agricola che, in larga misura, non può pensare di proiettarsi al di là del mercato domestico a causa delle limitazioni imposte da dimensioni aziendali eccessivamente contenute”.
Tra gli indicatori che secondo la Confederazione degli Agromeccanici e Agricoltori Italiani dovrebbero suonare come un campanello d’allarme, vi è l’incidenza percentuale del cosiddetto Primo pilastro, vale a dire dei sussidi per ettaro previsti dalla Politica agricola europea, sul totale delle risorse pubbliche che l’Ue destina alle imprese agricole italiane.
Con l’aumentare della dimensione aziendale, l’incidenza percentuale degli aiuti al reddito sul totale degli aiuti comunitari ricevuti diminuisce, anziché aumentare, come ci si aspetterebbe invece dal fatto che aziende di grandi dimensioni dovrebbero privilegiare gli investimenti produttivi, inclusi tecnicamente nel Secondo pilastro della Pac. Una considerazione che potrebbe essere stravolta da quelle che saranno le nuove disposizioni inerenti al valore dei titoli.
“L'indicatore sulla distribuzione degli aiuti - ricorda il responsabile comunicazione di Cai, Sandro Cappellini - evidenzia una volta di più la necessità di aprire su larga scala l’accesso ai fondi europei per lo Sviluppo rurale anche alle imprese agromeccaniche, con il fine di dare un forte impulso ad un settore primario bisognoso di recuperare competitività in una prospettiva di crescita altamente sostenibile”.

16/11/2021
In un recente comunicato il Mipaaf informa che oltre 2 miliardi di euro - nella prossima Legge di Bilancio - saranno destinati a sostenere e rilanciare il settore agricolo, valorizzare la competitività delle filiere e favorire gli agricoltori under 40.
Nel comunicato si legge che "per il settore agroalimentare le misure e le cifre sono ampiamente superiori rispetto al passato. I provvedimenti più importanti riguardano l'istituzione del Fondo mutualistico nazionale a copertura dei rischi catastrofali per sostenere più efficacemente la gestione del rischio da parte delle aziende agricole, la proroga dell'esenzione IRPEF dei redditi dominicali e agrari, il sostegno alla competitività delle filiere, la decontribuzione per gli imprenditori agricoli e coltivatori diretti under 40, il rinnovo del Bonus Verde, a cui si aggiungono interventi per la zootecnia e importanti stanziamenti per proseguire l'attuazione della Strategia nazionale forestale".
10/11/2021
"In vista della prossima programmazione europea 2023-2027, la nostra organizzazione auspica un forte impegno da parte delle istituzioni nazionali e regionali al fine di dare un impulso decisivo all'insediamento di nuove leve imprenditoriali in agricoltura: si tratta di un atto doveroso di fronte al rinnovato entusiasmo dei giovani per il settore primario nonostante l'attuale rallentamento dell'economia e le molteplici difficoltà dell'epoca Covid": lo afferma il presidente bergamasco e lombardo di Confai, Leonardo Bolis, in riferimento al percorso di avvicinamento alla prossima politica agricola comune (Pac).
"Il Consiglio dell'UE e il Parlamento Europeo hanno dato un certo spazio alla riflessione sul ruolo dei giovani nella prossima Pac - commenta il direttore di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo –, riconoscendo in particolare il rilevante contributo che le nuove generazioni potrebbero garantire ad una ripresa economica che ponga al primo posto i valori di un'agricoltura sostenibile. Nella futura politica agricola europea sono contenute varie indicazioni circa il livello dei sussidi da applicare al processo di ricambio generazionale. Ad esempio, si propone di innalzare a da 70.000 a 100.000 euro il massimale del cosiddetto premio di primo insediamento".
Ad ogni modo, al di là degli importi dei contributi previsti, Confai auspica che il governo nazionale e le amministrazioni regionali sappiano accompagnare la crescita delle imprese guidate da giovani con una strategia ad ampio raggio. "Vi sono realtà, come quella bergamasca, che meritano che si incentivi al massimo grado il dinamismo dei giovani attivi in ambito rurale - sottolinea Cattaneo -. Ricordiamo che i progetti di insediamento di giovani agricoltori presentati nella nostra provincia nell’ultimo quinquennio sono stati oltre un quinto del totale regionale: un dato che colloca l'agricoltura bergamasca al primo posto in questa particolare graduatoria, seguita immediatamente dalla provincia di Brescia".
Tuttavia, per far sí che il settore agricolo si muova ancora più speditamente verso obiettivi di alta competitività - osservano dall'area economica di Confai - è indispensabile aprire l’accesso agli aiuti comunitari anche ai giovani desiderosi di iniziare o rilevare un’impresa nel comparto agromeccanico, allo scopo di potenziare al massimo grado la propensione agli investimenti in innovazione tecnologica propria del contoterzismo agrario".

10/11/2021
"Un miliardo di euro di fatturato annuo, 208 mila ettari di superfici destinate alla produzione delle sementi ufficialmente certificate nel 2020 e 33 mila ettari destinati alle sementi orticole, 19 mila agricoltori coinvolti a livello nazionale nella moltiplicazione": sono i numeri del settore sementiero italiano, oggetto di un'analisi presentata recentemente da Assosementi in occasione della celebrazione del centenario di vita dell'associazione.
01/11/2021
Confai Bergamo plaude all'iniziativa di sostegno pubblico all'agricoltura biologica promossa dalla Regione Lombardia nell’ambito della recente Giornata Mondiale dell'Alimentazione, in occasione della quale l'amministrazione regionale ha lanciato un nuovo programma di diffusione della cultura alimentare biologica presso le scuole lombarde
“Gli investimenti realizzati quest'anno dalla Regione Lombardia per promuovere un'agricoltura sostenibile e radicata nelle differenti realtà territoriali – fa notare Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia - rappresentano un ulteriore passo avanti nel processo di sviluppo di un comparto che non ha smesso di crescere neppure in tempo di pandemia.
La Lombardia, lo ricordiamo, registra una superficie di oltre 56.000 ettari coltivati a biologico, con cereali e colture foraggere al primo posto in termini di produttività. “In questo quadro – sottolinea il direttore di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo - occupa un ruolo di tutto rilievo l’agricoltura biologica bergamasca, la cui performance negli ultimi dieci anni ha superato in termini relativi quella di tutti gli altri comparti agricoli, essendosi di fatto triplicato il numero degli addetti che si dedicano alle produzioni biologiche: 265 operatori, pari a quasi il 9% del totale fatto registrare dalla Lombardia".
In tale scenario, osservano i tecnici di Confai, risulterà sempre più determinante l'apporto di un gruppo di imprese agromeccaniche ad alta specializzazione, in grado di offrire alle imprese agricole servizi essenziali sia per quanto riguarda le operazioni colturali che sul versante del monitoraggio e delle funzioni di controllo, fondamentali per il rispetto delle stringenti normative vigenti in materia di agricoltura biologica.

01/11/2021
"L'estensione della programmazione fino al 2022 vede a disposizione dei PSR oltre 6 mld di euro, che con i fondi per la ripresa post pandemia e il capping arrivano a sfiorare i 7 mld": è quanto risulta dai calcoli effettuati dalla Rete Rurale nazionale, pubblicati sull'ultimo numero di PianetaPsr in riferimento ai fondi a disposizione per i PSR italiani nel periodo transitorio 2021-2022.
26/10/2021
"La nostra organizzazione sta prestando una particolare attenzione al processo di pianificazione contenuto nella nuova Strategia Forestale Nazionale, anche in vista delle preziose sinergie che si potrebbero attivare rispetto alla prossima programmazione della politica agricola comune”: così si è espresso Gianni Dalla Bernardina, presidente di Cai, commentando le tappe conclusive di un percorso di rinnovo del piano strategico di gestione del patrimonio boschivo italiano, iniziato due anni fa per impulso del ministero delle Politiche agricole ed ora entrato nella cosiddetta fase di concertazione interministeriale.
"Come associazione condividiamo l'obiettivo generale manifestato dal governo di rendere le foreste più adattabili alle mutevoli condizioni climatiche - osserva il vicepresidente di Cai, Michele Pedriali - per promuovere al massimo grado la loro sostenibilità ambientale, sociale ed economica. In questo senso notiamo una sostanziale coerenza dei documenti fin qui prodotti dal Mipaaf rispetto alle linee generali della Strategia Forestale Europea, adottata dalle istituzioni comunitarie alla fine dello scorso semestre".
Per Cai sarà altresì cruciale, ai fini di una concreta attuazione della nuova pianificazione nazionale, porre le basi per una solida collaborazione tra proprietari forestali, imprese agricole e agromeccaniche.
"Numerosi sono gli spazi che si potrebbero aprire di fronte ad una sinergia tra i diversi protagonisti del mondo rurale - afferma il vicepresidente vicario di Cai, Gianluca Ravizza -, a partire dalla possibilità di stimolare un quadro organico di iniziative e investimenti nella filiera bosco-legno-energia".
Tra le aree del paese che Cai indica come potenziali campi di prova per la nuova strategia nazionale rientrano le montagne lombarde.
"La Lombardia è la terza regione italiana per superficie forestale - ricorda il coordinatore di Confai Lombardia e Consigliere nazionale CAI, Sandro Cappellini - e, da novembre dello scorso anno, ha preso avvio un'iniziativa promossa dalla Regione che consiste nell'attivazione di 10 “contratti di foresta” da implementare entro il 2025.
Nell'ambito di collaborazioni di questo tipo, che prevedono una forte integrazione tra pubblico e privato, il mondo agromeccanico è pronto a dare corso a investimenti di lungo periodo, a condizione che si pervenga ad un articolato disegno istituzionale volto a valorizzare l’apporto del contoterzismo agrario alle economie territoriali”.

23/10/2021
"L'attribuzione di ulteriori 300 milioni di euro di fondi alla Nuova Sabatini da parte del ministero dello Sviluppo Economico va sicuramente nella direzione auspicata dalla nostra organizzazione ai diversi livelli territoriali e deve essere letta como un concreto segnale di attenzione verso le esigenze delle piccole e medie imprese": così si è espresso Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, riguardo allo stanziamento di ulteriori risorse da parte dell'esecutivo in materia di agevolazioni per le micro, piccole e medie imprese pronte ad investire in macchinari, tecnologie e beni strumentali per far crescere la propria attività nel quadro di una strategia generale di ripresa economica.
"In un contesto socio-economico post pandemia in cui risulta imprescindibile stimolare processi di crescita sostenibile – osserva il direttore di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo – il comparto del contoterzismo agrario ha manifestato la propria disponibilità a promuovere un ciclo virtuoso di investimenti basati su tecnologie rispettose dell'ambiente. Nello stesso tempo, la categoria ribadisce con fermezza la necessità di non perdere l'occasione della prossima programmazione UE in vista di un inserimento a pieno titolo degli imprenditori agromeccanici tra i potenziali beneficiari dei fondi europei per il settore primario. Si darebbe così soluzione ad una questione che si trascina da tempo, generando un forte impulso per la crescita dell'agricoltura in tutto il paese".

18/10/2021
Nei primi sette mesi del 2021 l'export del vino italiano ha fatto segnare un'incoraggiante crescita del 15%. Lo rende noto Ismea, affermando che "l'Italia del vino cavalca appieno la tumultuosa ripresa della domanda mondiale. Complice il rinnovato fascino del brand Italia, grazie anche agli inattesi trionfi in ambito sportivo (Europei di calcio) e musicale (Eurovision song contest), le esportazioni vinicole tricolori hanno registrato a luglio un ulteriore balzo in avanti arrivando a sfiorare i 4 miliardi di euro, valore che rende sempre più a portata di mano il traguardo dei 7 miliardi auspicati a fine anno".
Ismea aggiunge che "l'andamento particolarmente sostenuto dei fatturati nazionali all'estero riflette l'incremento generalizzato dei valori medi, sotto la spinta di una domanda fortemente dinamica e maggiormente orientata verso segmenti a più elevato valore aggiunto".
18/10/2021
Tra i temi al centro del vertice dei Ministri dell'agricoltura e della pesca dell'UE, che si è svolto l'11 e il 12 ottobre scorsi a Lussemburgo, il Mipaaf segnala l'apertura di un dibattito istituzionale sulla revisione delle norme europee di commercializzazione dei prodotti agroalimentari.
Su questo punto - come si legge in un comunicato del Ministero delle Politiche agricole - il Ministro Patuanelli ha ribadito "la necessità di fornire in etichetta informazioni chiare, in particolare sull'origine, per consentire ai consumatori una scelta consapevole all'acquisto e ai mercati la corretta trasparenza attraverso un percorso che vada sempre più nella direzione della sostenibilità".
11/10/2021
Il Ministero dello Sviluppo Economico ha emanato il Decreto Interministeriale che rende operativo l’atteso Fondo Impresa Donna.
Il Fondo, istituito con un finanziamento iniziale di 40 milioni di euro, cui si aggiungeranno ulteriori 400 milioni di euro dalle risorse rinvenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), intende incentivare la partecipazione delle donne al mondo delle imprese, supportando le loro competenze e creatività per l’avvio di nuove attività imprenditoriali e la realizzazione di progetti innovativi, attraverso contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati.
Il Decreto Interministeriale prevede che possano accedere al fondo:
- le imprese individuali la cui titolare sia una donna;
- le cooperative e le società di persone i cui soci siano almeno per il 60% di genere
femminile;
- le società di capitali con quote e componenti del Consiglio di Amministrazione
appartenenti per almeno due terzi al genere femminile;
- le lavoratrici autonome.
I finanziamenti e i contributi a fondo perduto possono essere richiesti per attività nei settori dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli, dei servizi, del commercio e del turismo, in relazione a programmi d’investimento da realizzare entro due anni e con un tetto di spese ammissibili fissato a 250.000 euro per le nuove imprese e a 400.000 euro per quelle già esistenti.
Con un successivo Provvedimento, il Ministero dello Sviluppo Economico dovrà fissare la data di apertura della piattaforma telematica, gestita da INVITALIA, ove dovranno essere trasmesse le istanze per l’accesso al fondo.

11/10/2021
"Nell'industria delle macchine agricole convivono attualmente incoraggianti spinte verso l'innovazione al servizio della sostenibilità e, nel contempo, tendenze preoccupanti per quanto riguarda i costi di produzione": così si è espresso Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, commentando il percorso di avvicinamento al tradizionale appuntamento di EIMA International, la grande rassegna di meccanizzazione agraria che si terrà a Bologna dal 19 al 23 ottobre.
Secondo i dati diffusi da Federunacoma, la Federazione dei Costruttori italiani di macchine per l'agricoltura, da un lato il primo semestre del 2021 si è chiuso con incrementi nelle vendite per oltre l'80% dei costruttori di macchine per il settore primario. D'altro canto, si stanno aggravando i segnali d'allarme circa l'aumento dei costi delle materie impiegate per la costruzione delle attrezzature agricole, a partire dai materiali ferrosi e plastici.
“Le difficoltà generali nella logistica a livello mondiale - osserva il direttore di Confai Bergamo Enzo Cattaneo - non hanno fatto che aggravare una situazione che la nostra organizzazione aveva evidenziato già lo scorso mese di aprile, rendendo ancora più difficile l'approvvigionamento di materie prime, tra cui la componentistica elettronica, per la costruzione delle macchine di ultima generazione".
Di fronte alla necessità di conciliare la ricerca di sempre maggiori livelli di efficienza con i conti economici aziendali, Confai invita gli operatori agricoli a seguire criteri di prudenza e a puntare su strategie collaborative. "Confai ribadisce l'invito alle imprese del settore agricolo a valutare con grande attenzione il piano di investimenti aziendali nel breve e medio termine - afferma Cattaneo -, esternalizzando una serie di operazioni colturali in questa fase di transizione post pandemia e rafforzando i rapporti costruttivi già in essere tra imprese agricole e agromeccaniche, in vista di un opportuno monitoraggio dei costi di produzione".

03/10/2021
"La crescita della superficie boschiva in Italia è una notizia che fa ben sperare in vista di un complessivo potenziamento delle politiche pubbliche a sostegno del miglioramento climatico e ambientale. La sfida dei prossimi anni sarà data dalla capacità di estrarre valore dalla filiera bosco-legno-energia con un'ampia strategia che coinvolga istituzioni e imprese": cosí il presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, Leonardo Bolis, ha commentato i risultati dell’Inventario Nazionale delle Foreste e dei Serbatoi forestali di Carbonio, realizzato dall’Arma dei Carabinieri con il supporto tecnico-scientifico del CREA e del ministero delle Politiche agricole.
I dati indicano che la superficie forestale nel nostro paese è pari a quasi il 37% del territorio nazionale. Tra gli indicatori particolarmente significativi vi è quello che esprime i metri cubi di biomassa per ettaro, che sono passati da 144,9 a 165,4 metri cubi, premessa fondamentale per un trend di generale miglioramento della qualità dell'aria. "Questi dati - sottolinea il direttore di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo - confermano il ruolo centrale che avranno nel prossimo futuro le strategie basate sul carbon farming, vale a dire quell'insieme di pratiche ambientali che consentono di ‘sequestrare’ una parte del carbonio atmosferico immagazzinandolo nel suolo, così come nel tronco e nelle foglie degli alberi, come parte di progetti globali di riqualificazione agro-forestale".
Sotto questo profilo, la provincia di Bergamo si colloca in una posizione di assoluto rilievo. "In provincia - fa notare Cattaneo - vi sono ampie aree boschive che totalizzano 110.000 ettari di superficie forestale. Nondimeno, la possibilità di pervenire ad una forte valorizzazione sistemica del patrimonio boschivo si trova ancora di fronte all'ostacolo rappresentato dall'eccessiva parcellizzazione delle proprietà forestali".

03/10/2021
Secondo quanto diffuso in un recente comunicto del Mipaaf, "e' stato approvato il primo elenco di progetti strategici nel settore delle infrastrutture irrigue ammissibili a finanziamento con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Risultano ammissibili a finanziamento 149 progetti, di livello esecutivo, presentati da Consorzi di Bonifica ed Enti irrigui, per un importo complessivo di investimenti pari a 1,6 miliardi di euro. Sempre con lo stesso provvedimento, sono stati considerati ammissibili 10 ulteriori progetti, di livello definitivo, per un importo di circa 89 milioni di euro. [...] Si tratta di un piano di investimenti di grande portata, con cui si affronta in maniera strutturale il problema delle diverse emergenze in agricoltura connesse ai cambiamenti climatici e si contribuisce al rilancio dell'economia del Paese, in un'ottica di miglioramento della sostenibilità dei processi produttivi. L'innovazione delle infrastrutture irrigue è infatti la chiave di volta per coniugare tutela ambientale e competitività del settore agroalimentare su di un mercato sempre più globalizzato".

27/09/2021
"La filiera lattiero-casearia sta vivendo una preoccupante crisi su tutto il territorio nazionale e si trova nell'oggettiva difficoltà di far fronte ad una struttura di costi sempre più difficile da sostenere a causa degli incrementi nel costo dell'energia e nell'alimentazione dei bovini": con queste parole Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, ha sintetizzato la difficile situazione della zootecnia da latte a tutti i livelli territoriali. commentando la decisione del ministero delle Politiche agricole di convocare un tavolo nazionale per analizzare le emergenze del comparto.
Tra i più colpiti dall'attuale congiuntura del settore rientrano senz'altro gli allevamenti lombardi, che producono complessivamente quasi 55 milioni di quintali annui, totalizzando oltre il 40% del latte prodotto nel nostro paese.
“Nell'ambito del settore lombardo delle produzioni animali svolge un ruolo di rilievo la zootecnia bergamasca – fa notare il direttore di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo – con un patrimonio bovino che totalizza oltre 50.000 vacche e una produzione di latte annua di 3,4 milioni di quintali". Come evidenzia l'area economica di Confai, le aziende bergamasche hanno saputo incrementare costantemente il livello qualitativo delle produzioni, ma da tempo non raggiungono soglie di remuneratività tali da garantire una sostenibilità a lungo termine delle proprie attività.
"Da un lato sarà indispensabile un serio impegno istituzionale intorno alla questione dell'equa remunerazione del latte alla stalla - aggiunge Cattaneo -. Nello stesso tempo, occorrerà analizzare realisticamente le questioni legate alle dimensioni aziendali e alle economie di scala, disegnando possibili percorsi di miglioramento della capacità di competere sui mercati internazionali. In quest'ottica è essenziale favorire una maggiore integrazione tra tutti gli attori della filiera, valorizzando in particolare il ruolo del contoterzismo agrario e delle differenti forme di cooperazione a sostegno del comparto"

22/09/2021
“La Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani sposa la linea a sostegno dell’innovazione rilanciata dal ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, nel recente summit G20 di Firenze, che ha portato alla stesura della Carta della sostenibilità dei sistemi alimentari. La transizione ecologica e gli obiettivi della food security si potranno raggiungere solamente grazie alla ricerca, alla digitalizzazione e all’introduzione di tecnologie sempre più attente a migliorare i processi di produzione, di gestione aziendale, per rispondere alle sfide dei cambiamenti climatici e di riduzione delle emissioni e degli sprechi”.
Lo dice il presidente di Cai, Gianni Dalla Bernardina, che in una lettera al ministro delle Politiche agricole Patuanelli ha dato la disponibilità degli agromeccanici di avviare un percorso di innovazione a tutto campo.
“Dobbiamo ottimizzare le risorse stanziate – prosegue Dalla Bernardina – con la consapevolezza che, con una dimensione poderale media di 8,6 ettari, l’innovazione di grandi macchine e mezzi agricole deve essere affidata in Italia alle imprese agromeccaniche, mentre l’impresa agricola deve essere sostenuta nell’adozione di modelli smart di gestione sostenibile, per il miglioramento dell’utilizzo di acqua, per la riduzione dell’impatto ambientale, per il monitoraggio del suolo e degli effetti del clima, per l’innalzamento della qualità dei processi e dei prodotti, per l’introduzione in azienda di soluzioni multifunzionali in grado di implementare il reddito”.
“La meccanizzazione agricola sia affidata, invece, ad un servizio di imprese agromeccaniche professionali – conclude il presidente Dalla Bernardina -. È un dato di fatto che gli agromeccanici consentono agli agricoltori di non dover investire su macchine destinate ad essere utilizzate in modo insufficiente, liberando risorse per migliorare l’efficienza in altri segmenti”.

17/09/2021
È stato annunciato nei giorni scorsi il nuovo strumento finanziario messo a punto dall'Ismea per sostenere economicamente i progetti di sviluppo della filiera agroalimentare italiana.
"Lo strumento - chiarisce l'Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo e Agroalimentare - prevede interventi di equity, quasi equity, prestiti obbligazionari e strumenti finanziari partecipativi fino a 20 milioni di euro". I dettagli sul sito dell'istituzione: ismea.it.
14/09/2021
“Gli approfondimenti che i tecnici della nostra organizzazione stanno effettuando circa le potenzialità insite nel cosiddetto agrivoltaico ci inducono a ritenere che sia opportuno lavorare speditamente su questo importante capitolo della transizione energetica, favorendo un clima di aperta e proficua collaborazione tra istituzioni, imprese e associazioni”.
Così si è espresso il coordinatore di Confai Lombardia, Sandro Cappellini, a pochi giorni di distanza della prima manifestazione di interesse dell’organizzazione intorno al progetto di Enea sulla coltivazione dei terreni sottostanti agli impianti fotovoltaici.
“Puntare sistematicamente ad un doppio uso della terra per produzione di energia ed alimenti, laddove le condizioni agronomiche e logistiche lo consentano, - aggiunge Cappellini - genererebbe benefici sotto molti punti di vista. Il risultato più evidente riguarda l’aumento in termini di efficienza e produttività che deriverebbe dal concentrare su una stessa superficie due attività tra loro compatibili. In ogni caso, l’agrivoltaico porterebbe ad ottenere alcuni vantaggi addizionali, quali una maggiore difesa delle colture da grandine, gelate e altri fattori climatici avversi, così come una riduzione del consumo di acqua nell’attività di coltivazione, grazie ad un minore impatto diretto del vento e delle radiazioni solari sulle colture”.
Secondo Confai, le caratteristiche del sistema socio-economico proprio dell’agricoltura lombarda consentirebbero di cogliere adeguatamente l’ampiezza delle opportunità d’affari che l’agrivoltaico potrebbe implicare, considerando soprattutto i costi d’investimento decrescenti che caratterizzano questi nuovi mercati.
“In pochi anni - osserva il presidente di Confai Lombardia, Leonardo Bolis - il settore agricolo potrebbe modificare sensibilmente la propria missione tradizionale di produzione di beni alimentari, puntando ad essere incluso tra i protagonisti di prim’ordine della transizione verso un’economia verde. In questo scenario, gli imprenditori agromeccanici e agricoli potranno diventare interpreti a pieno titolo di una missione che ci coinvolge tutti, come imprenditori e come cittadini, alla ricerca di nuovi traguardi di sviluppo sostenibile”.

10/09/2021
"Durante tutto il 2020 e nel primo trimestre di quest'anno l'intero comparto dell'agricoltura multifunzionale ha subito una crisi profonda le cui cause, com'è noto, sono da ascrivere ai ripetuti lockdown, totali e parziali, che hanno interrotto per oltre un anno la relazione diretta tra imprese e consumatori. Apprezziamo pertanto il nuovo bando per il comparto agrituristico aperto da Regione Lombardia e Camere di Commercio e invitiamo le istituzioni a incrementare gli investimenti in questa direzione”: così Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, ha commentato l'iniziativa per la promozione del turismo agricolo, del vino e dell'olio di qualità promossa dalle istituzioni lombarde, con la possibilità di ricevere finanziamenti fino al 50% su micro-iniziative di diffusione e marketing nei comparti indicati.
A livello bergamasco le vacanze verdi sono finalmente tornate in auge, perlomeno parzialmente, a partire da questa stagione estiva, durante la quale le strutture ricettive delle oltre 180 aziende agrituristiche bergamasche hanno mostrato di saper conciliare adeguatamente il relax in contesto naturale con l'applicazione delle necessarie misure di sicurezza.
“Nella nostra provincia l’agricoltura multifunzionale - aggiunge Enzo Cattaneo, direttore di Confai Bergamo – si distingue per i molteplici benefici che genera in termini di produzioni di qualità, sostenibilità ambientale e inclusione sociale, grazie ad attività quali l'agriturismo, la didattica rurale e le fattorie sociali, configurando complessivamente un impatto altamente positivo sulle comunità locali. L'auspicio è che si possa ricostruire e potenziare al massimo grado un tessuto di relazioni tra aree urbane e rurali che la pandemia aveva rischiato di compromettere irrimediabilmente".

10/09/2021
"Poca ma buona, a tratti ottima, in un contesto di mercato in forte ripresa. Scende a 44,5 milioni di ettolitri la produzione nazionale di vino 2021, un dato in calo del 9% rispetto ai 49 milioni di ettolitri del 2020 (dato Agea) che, nonostante la contrazione determinata dalle anomalie di un meteo sempre più protagonista, non scalfisce il primato produttivo tricolore in un'annata che vede la Spagna ferma attorno ai 40 milioni di ettolitri e la Francia penalizzata da un andamento climatico particolarmente avverso (...). Il vigneto Italia resiste e si presenta in buone condizioni non solo all'appuntamento con la vendemmia, ma anche sul fronte cruciale della ripartenza, con segnali incoraggianti sia dalla domanda estera (2,7 miliardi di euro e +11% il risultato dell'export nei primi 5 mesi dell'anno) che sul mercato interno, trainato dalla riapertura dell'Horeca e dalla ripresa del turismo. Dopo una campagna 2020/21 con i prezzi in flessione del 3% (indice Ismea rispetto alla campagna precedente), la prospettiva di una minor produzione per la vendemmia in corso, assieme alla ritrovata dinamicità della domanda, genera ottimismo anche sull'andamento futuro dei listini": così si sono espressi i tecnici di Ismea in un recente comunicato sulla vendemmia in Italia e in Europa.

02/09/2021
Poco più di 900 aziende agricole che gestiscono quasi 30.000 ettari di superficie montana in territorio orobico, confrontandosi con la sfida urgente di una riqualificazione dei propri progetti d'impresa nel contesto post pandemia: questo il quadro che emerge dall'analisi sulla situazione attuale dell'agricoltura montana bergamasca condotta dall'area economica di Confai Bergamo come approfondimento del futuro impatto del piano regionale lombardo di sostegno ai GAL nel periodo 2021-2022. I Gruppi d'Azione Locale, lo ricordiamo, sono forme di partenariato territoriale finanziate dall’Unione Europea con il supporto delle Regioni e degli enti locali, con l'obiettivo di stimolare processi di sviluppo rurale e creare occupazione mediante reti di micro e piccole imprese.
"Se da un lato una quota preponderante del Pil agricolo bergamasco viene dall’agricoltura di pianura - osserva Leonardo Bolis, presidente provinciale e regionale di Confai - d'altro canto l’agricoltura svolge tuttora un ruolo chiave nell’ambito delle aree montane: per questa ragione la nostra associazione realizza un monitoraggio periodico sulle prospettive del settore primario e sulle condizioni socio-economiche generali degli insediamenti e delle attività di montagna".
"Indubbiamente notiamo una certa efficienza da parte delle reti d'impresa che si sono sviluppate negli ultimi anni nelle aree montane – ricorda Enzo Cattaneo, direttore di Confai Bergamo – come dimostra il fatto che i GAL bergamaschi e Lombardi sono stati fino ad ora in grado di impegnare regolarmente la quasi totalità dei fondi comunitari previsti dalla programmazione regionale ed europea, evitando il cosiddetto rischio di disimpegno di risorse e di restituzione alle casse di Bruxelles. Nondimeno è certo che l'agricoltura di montagna continua a scontare alcune debolezze strutturali piuttosto evidenti".
Tra i problemi principali vi è quello dei bassi fatturati che, secondo alcune stime a campione relative al primo semestre di quest'anno, si attesterebbero attorno ad una media di poco più di 20.000 euro annui per azienda. "I dati a disposizione, seppur parziali, - fa notare Marco Perletti, vicedirettore dell'associazione - mostrano il volto di un’economia agricola montana che in molti casi è in grado di apportare semplicemente un complemento al reddito complessivo delle famiglie impegnate in ambito rurale. La sfida che si prospetta, soprattutto per i giovani, sarà quella di concepire modelli di sviluppo che vadano al di là della pura attività zootecnica, che si trova da anni in grave difficoltà, per esplorare soluzioni diversificate nell’ottica di una moderna multifunzionalità".

25/08/2021
“La nostra organizzazione sta osservando con interesse le potenzialità del progetto per un ‘agrivoltaico sostenibile’ promosso da ENEA con l’obiettivo di arrivare ad una piena integrazione tra produzione energetica in agricoltura e coltivazione dei terreni sottostanti agli impianti fotovoltaici”: così Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, ha commentato i primi sviluppi dell’iniziativa che ha preso forma nelle ultime settimane grazie all’impulso dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA).
Il progetto, al quale collaborano anche altri enti e qualificate realtà accademiche, si inserisce nel quadro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR): la sua principale finalità è l’esplorazione di nuove opportunità nel campo delle tecnologie green, che permettano di risolvere definitivamente il dilemma dell’uso alternativo dei terreni agricoli tra produzione di energia e attività di coltivazione. In altri termini, l’agrivoltaico punta concretamente alla sperimentazione e diffusione di impianti fotovoltaici situati ad altezze tali da consentire le normali lavorazioni agricole o il pascolo sugli stessi appezzamenti destinati ad usi energetici.
“Come imprenditori del settore primario siamo chiamati a percorrere con decisione tutte le vie che ci possano condurre a compiere grandi balzi in avanti in termini di efficienza, redditività e sostenibilità – osserva Bolis -. Voglio citare il caso della Germania, dove circa il 25 per cento di tutta l’elettricità consumata nel paese proviene da fonti fotovoltaiche ed eoliche, contro una percentuale del 16 per cento in Italia. Ancor più straordinario è il fatto che in Germania la maggior parte di questa energia verde è prodotta da cooperative e PMI”.
“L’iniziativa di ENEA - osserva Enzo Cattaneo, direttore di Confai Bergamo – assume particolare rilievo alla luce delle indicazioni contenute nel Piano Nazionale Energia e Clima, che ha fissato l’obiettivo di triplicare entro il 2030 la produzione elettrica da fotovoltaico nel nostro paese. Considerando che, a detta degli esperti, l’installazione sui tetti degli edifici non sarebbe sufficiente a raggiungere gli ambiziosi risultati che il Piano auspica, sarà fondamentale un ampio coinvolgimento delle imprese agricole e agromeccaniche al fine di porre in essere un piano di investimenti razionale e sostenibile sulle superfici agrarie più adeguate allo scopo”.

19/08/2021
A chi conviene la guida satellitare? Se lo è chiesto Agronotizie, esaminando i risultati di uno studio del Crea che ha messo a confronto la guida manuale con quella semi automatica con riferimento alla semina del frumento. I risultati dimostrano che la prima è più conveniente nelle aziende di piccole dimensioni, mentre la seconda risulta senz'altro preferibile per le grandi aziende agricole e per le imprese agromeccaniche.
In particolare, scrive T. Cinquemani su Agronotizie, "la guida parallela permette di seminare in maniera uniforme tutta la superficie coltivabile, riducendo drasticamente le sovrapposizioni e le aree non coltivate. Questo si traduce in un risparmio di seme pari a 6,4 chilogrammi/ettaro (che ai prezzi di mercato corrisponde a circa 3,7 euro)".
19/08/2021
Secondo quanto informa Ansa, utilizzando dati Fao, "scendono ancora per il secondo mese consecutivo i prezzi globali delle materie prime alimentari che registrano a luglio -1,2% sebbene un aumento del 31% rispetto allo stesso mese del 2020. L'indice tiene traccia delle variazioni dei prezzi internazionali delle materie prime alimentari più scambiate a livello globale. Un calo che si è ripercosso sulle quotazioni della maggior parte dei cereali e degli oli vegetali, oltre che dei prodotti lattiero-caseari".
Ansa aggiunge che, "partendo dai cereali, i listini di luglio sono stati inferiore del 3% rispetto a giugno, spinti da un calo del 6% del mais, mentre ad aumentare è il grano dell'1,8% raggiungendo il livello più alto dalla metà del 2014".
13/08/2021
Il ministero delle Politiche agricole comunica che è ufficialmente aperto il bando per l'accesso ai finanziamenti per il settore apistico per il 2022. Il bando specifica le modalità di ripartizione delle somme assegnate per l'esecuzione del Sottoprogramma nazionale del Piano apistico nazionale.
"Il Piano apistico nazionale è cofinanziato al 50% dell'Unione Europea per un importo complessivo di € 10.333.074 di cui € 1.158.000 sono stati riservati al Sottoprogramma nazionale gestito direttamente dal Mipaaf e i restanti € 9.175.074 sono ripartiti fra le Regioni e Province autonome.
La campagna apistica 2022, che per quest'anno sarà prolungata fino al 31 dicembre 2022, segnerà la conclusione dei Programmi apistici triennali e fungerà da raccordo con i futuri Piani Strategici Nazionali, che partiranno il 1 gennaio 2023 e si concluderanno il 31 dicembre 2027" (Fonte: Mipaaf).
13/08/2021
"Si preannuncia un'estate calda anche sul fronte dei prezzi del frumento duro": è quanto afferma Ismea, rilevando che, a poche settimane dall'avvio delle operazioni di trebbiatura del nuovo raccolto, "si evidenziano ulteriori rincari sia del prodotto nazionale che di quello estero, che fanno seguito agli incrementi registrati nella scorsa campagna 2020/21".
Secondo il report Ismea Tendenze, "nel mese di luglio il grano proveniente dal Nord America ha raggiunto la quotazione di 372,14 euro/t a (+18,9% su base congiunturale), mentre sulle piazze di riferimento nazionali sono stati rilevati aumenti del 10,6% su giugno a Bologna (327,40 euro/t), del10,4% a Milano (326,75 euro/t) e dell'11,1% a Foggia (330,50 euro/t). Una dinamica piuttosto sostenuta, sottolinea l'Ismea, che sta avvicinando i prezzi ai livelli record registrati durante la precedente fiammata del mercato nel 2008. A generare gli aumenti, il calo del raccolto prospettato in Canada e negli Stati Uniti colpiti della persistente siccità, accanto alla contrazione delle scorte globali per effetto di una domanda ormai stabilmente posizionata su livelli superiori all'offerta".

06/08/2021
La Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani (Cai) esprime soddisfazione per l’attenzione dimostrata dal sen. Gian Paolo Vallardi alla categoria, con la presentazione di un apposito disegno di legge per l’istituzione dell’Albo nazionale delle imprese agromeccaniche.
Il testo ricalca nella sua struttura l’analoga legge regionale emanata dalla Regione Lombardia, grazie alla collaborazione della territoriale Confai Lombardia, che aveva istituito l’Albo regionale, riservato agli agromeccanici.
“Un plauso al sen. Vallardi per l’iniziativa legislativa, che concretizza il lungo lavoro svolto dalla Confederazione per il riconoscimento delle attività agromeccaniche a livello nazionale” ha dichiarato il Presidente Gianni Dalla Bernardina.
Il lavoro è appena agli inizi, ha aggiunto Dalla Bernardina, in quanto a nostro avviso occorre integrare l’ottimo lavoro svolto includendo anche gli agromeccanici non artigiani, che peraltro costituiscono la maggioranza delle imprese di meccanizzazione agricola operanti sul territorio nazionale, andando così ad adattare il quadro normativo con l’attuale panorama agricolo.

03/08/2021
'Una visione a lungo termine per le aree rurali': è questo il titolo della comunicazione ufficiale con cui la Commissione Europea ha avviato nei giorni scorsi un dibattito pubblico sul futuro del mondo rurale in un orizzonte temporale che arriva fino al 2040.
"Ragionare in una prospettiva di così lungo periodo di fronte alle emergenze attuali potrebbe sembrare a prima vista un puro esercizio teorico - commenta Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia -. In realtà è esattamente quello che occorre fare in periodi di crisi acuta come quello che stiamo vivendo attualmente: riflettere sui principi e sui modelli di gestione delle risorse pubbliche e private per disegnare nuovi percorsi di progresso e sostenibilità".
Nel quadro della proposta di riflessione che viene da Bruxelles, l'istituzione titolare del potere esecutivo nell'UE invita a pensare ad un futuro 'Patto rurale globale' che permetta di cogliere i benefici della transizione verde e digitale e che coinvolga tutti gli attori economici e sociali che operano al di fuori dei grandi conglomerati urbani. "Mentre stiamo transitando per i tre semestri che ci separano dalla nuova politica agricola comune - aggiunge Bolis - non possiamo non riflettere sulle sfide globali che attendono il mondo agricolo e la società, a partire dagli effetti del cambio climatico che sono ormai sotto i nostri occhi con una frequenza sempre più preoccupante".
Per Enzo Cattaneo, direttore di Confai Bergamo, una delle sfide principali per il territorio bergamasco è rappresentata dalla ricerca di una nuova sostenibilità economica del modello produttivo delle aree rurali. "Accanto ad un gruppo rilevante di aziende che hanno le dimensioni e le risorse necessarie per competere sui mercati internazionali - osserva Cattaneo - nella nostra provincia coesiste attualmente un ampio tessuto di microimprese agricole per le quali è sempre più difficile far quadrare i bilanci e che si trovano pericolosamente esposte alle fluttuazioni cicliche di prezzi e costi di produzione". In questo scenario, secondo Confai, sarà fondamentale integrare a pieno titolo nelle prossime politiche pubbliche per l'agricoltura l'apporto del contoterzismo agrario e costruire percorsi istituzionalizzati di partecipazione e collaborazione ad ampio raggio tra i diversi protagonisti del settore primario.

28/07/2021
"Apprezziamo la notizia della definizione da parte della Regione Lombardia del Piano di sviluppo rurale 2021-2022, che giunge in un momento di forte crisi del settore primario": è quanto afferma Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, commentando lo scenario legato al cosiddetto piano 'di transizione', il quale dovrebbe traghettare il sistema di interventi per lo sviluppo rurale in vista della nuova programmazione comunitaria, che inizierà nel 2023. Secondo le stime attualmente disponibili, il piano 2021-2022 potrebbe significare un incremento di circa 3 milioni di euro nel budget totale destinato alla Provincia di Bergamo rispetto ai criteri storici applicati in sede di politica agricola comune.
"Da un lato riscontriamo alcune misure di sicuro interesse, quali quelle che prevedono investimenti per un migliore uso delle risorse irrigue, come pure iniziative sulla strada della sburocratizzazione dei processi amministrativi - aggiunge Bolis -. D'altro canto non possiamo dimenticare che la vera partita per il futuro delle nostre aree rurali si giocherà nei prossimi 8-12 mesi in sede di definizione dei piani che si applicheranno con la nuova Politica agricola comune dal 2023 al 2027".
È proprio in vista della nuova Pac che Confai invita la Regione Lombardia e gli altri attori istituzionali a costruire un progetto di rilancio che ponga al centro l'impresa. "Da tempo la nostra associazione insiste sulla necessità di una progettualità globale che permetta all'agricoltura bergamasca e lombarda di fare un ulteriore salto in avanti – afferma il direttore di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo –. In particolare, nei prossimi anni ci troveremo di fronte alla necessità impellente di potenziare un tessuto imprenditoriale fatto di micro e piccole aziende agricole, ancora molto numerose, che rischieranno di perdere ogni contatto con i mercati internazionali se non procederanno ad una forte razionalizzazione dei costi di produzione. In questa sfida sarà fondamentale che le istituzioni riconoscano e accompagnino gli sforzi degli imprenditori agromeccanici, tra i pochi attori economici attualmente in grado di cogliere i vantaggi delle economie di scala e di proiettare l'agricoltura italiana verso scenari di alta competitività e sostenibilità".

28/07/2021
"Anche in un anno segnato dalla pandemia da Covid-19 e dalla conseguente crisi economica, l’agroalimentare italiano, rispetto ad altri settori, tiene sui mercati esteri. Nel 2020, da un lato le importazioni agroalimentari (42,3 miliardi di euro) segnano un calo del 4,7%, nettamente più contenuto rispetto a quello dell’import totale (-12,8%); dall’altro le esportazioni agroalimentari registrano addirittura un incremento dell’1,3% (per la prima volta vicine ai 45 miliardi di euro), sebbene con andamenti molto differenziati a livello merceologico. Dopo il pareggio raggiunto nel 2019, quindi, la bilancia agroalimentare diventa positiva (+2,6 miliardi di euro): il cambio di segno è un risultato di assoluto rilievo, considerando che cinque anni fa il deficit della bilancia raggiungeva i 5 miliardi", segnala il CREA in un recente comunicato.
19/07/2021
Confai Lombardia accoglie con soddisfazione la notizia del definitivo via libera del Consiglio Ue al Piano nazionale di ripartenza e resilienza (Pnrr). “L’anticipo di 25 miliardi sui 191,5 di cui l’Italia potrà beneficiare sono certamente un contributo importante per le casse dello Stato e confidiamo che parte dei 5 miliardi direttamente collegati all’agricoltura possano essere destinati anche al comparto agromeccanico professionale che è direttamente coinvolto nelle priorità che il nostro Paese ha individuato nei progetti di spesa dei fondi del Pnrr”.
Così afferma Leonardo Bolis, presidente di Confai Lombardia. L’innovazione nella filiera agromeccanica attraverso l’acquisto di macchinari, beni strumentali, software, risponde pienamente alle priorità espresse dal Governo per la digitalizzazione, innovazione, competitività, rivoluzione verde e transazione ecologica.
“Il sostegno alle imprese agromeccaniche è l’occasione per accompagnare il sistema agricolo verso una nuova fase in grado di coniugare produttività e ambiente – prosegue il coordinatore regionale Sandro Cappellini – non sostenerle significherebbe non individuare un percorso coerente con l’effettiva architettura dei soggetti imprenditoriali impegnati in campo, ora che è assolutamente necessario sviluppare la diffusione delle nuove tecnologie”.
Indifferibile prendere coscienza del ruolo professionale dalle imprese agromeccaniche da sempre portatrici di innovazione in agricoltura.

19/07/2021
"Il primo semestre 2021 si è chiuso con una situazione segnata da pesanti criticità per l’agricoltura bergamasca, alle prese con una crisi sempre più profonda della zootecnia, una serie di eventi climatici avversi e un processo di perdita della superficie agricola utile che non pare arrestarsi": è quanto afferma Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, commentando le indicazioni contenute nell’analisi semestrale sull’andamento del settore a livello provinciale, effettuata dall'area economica dell’associazione.
“Già alcune settimane fa i nostri uffici avevano lanciato l’allarme sul preoccupante andamento delle produzioni animali, che in Bergamasca rappresentano il 59% del fatturato globale del settore primario – ricorda il direttore di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo –. Nel mese di giugno avevamo evidenziato in particolare la sofferenza del comparto lattiero, alle prese con significativi incrementi nei costi delle materie prime e un generale rallentamento dei mercati internazionali dei prodotti lattiero-caseari. Ora si aggiungono gli effetti di una pesante crisi del comparto suinicolo, dove sul mercato domestico differenti rappresentanze degli allevatori hanno evidenziato prezzi di ritiro dei capi costantemente al di sotto dei prezzi di riferimento indicati dalla cosiddetta Commissione Unica Nazionale (CUN)”.
In provincia di Bergamo gli allevamenti suinicoli ad alta specializzazione sono poco più di un centinaio, cui si aggiungono numerosi allevamenti marginali o di dimensioni medio-piccole, per un totale di suini all’ingrasso di circa 280.000 capi. Il patrimonio suinicolo è concentrato in pianura, dove si realizza quasi il 95% della produzione e dove la maggior parte degli allevamenti specializzati è iscritta al Consorzio di Tutela DOP dei prosciutti di Parma e S. Daniele, sbocco principale della produzione del suino pesante.
“Tra i fattori di criticità con cui deve fare i conti l’agricoltura bergamasca rientra senz’altro la perdita di superficie agricola dovuta al cambio nella destinazione d’uso – fa notare Marco Perletti, vicedirettore di Confai Bergamo” -. La sottrazione di terreno all’agricoltura avanza al ritmo di oltre mezzo milione di metri quadrati per semestre, con una superficie agricola totale che si attesta attualmente intorno ai 73.500 ettari, di cui circa il 49% è rappresentato da superfici di pianura”.
Il quadro a tinte fosche dell’agricoltura provinciale è infine completato dalla persistenza di alterazioni climatiche che da anni incidono negativamente sullo stato dei suoli e sui bilanci delle aziende agricole bergamasche, ormai alle prese con un fattore di rischio che colpisce con altissima frequenza sia le aree di pianura che le zone collinari.

14/07/2021
In un mese il prezzo del gasolio agricolo è passato da 60 a 70 centesimi al litro, con un incremento del 17% e con la prospettiva di aumentare nelle prossime settimane.
A lanciare l’allarme è Confai Mantova, l’organizzazione di rappresentanza delle imprese agromeccaniche e agricole della provincia, che prevede ulteriori rincari a pesare sui bilanci del settore primario.
“L’aumento del costo del gasolio agricolo incide pesantemente sulle operazioni dove si riscontra il maggiore il consumo di carburante, come l’irrigazione e le operazioni di raccolta, visto che si sta ultimando la trebbiatura del grano”, osserva il presidente di Confai Mantova, Marco Speziali.
Gli aumenti dei prezzi del gasolio agricolo, trainato dai rincari del greggio e del carburante alla pompa, con il picco da giugno 2019 per la benzina (1,65 euro al litro) e il diesel (1,508 €/litro), sono solo l’ultima voce di spesa che ha conosciuto un’impennata dei prezzi.
Le imprese agricole e agromeccaniche in questi ultimi mesi hanno dovuto infatti fronteggiare il boom dei prezzi di cereali e semi oleosi, che se da un lato hanno restituito dopo anni liquidità agli agricoltori, hanno messo in difficoltà gli allevatori chiamati ad acquistare prodotti per la razione alimentare. Rincari anche per i mezzi tecnici, con l’urea granulare che è passata dai 295 euro alla tonnellata alla fine di novembre 2020 a 405 euro di inizio luglio, con un picco di 429 euro raggiunto lo scorso aprile, momento di massima richiesta in campo.
Anche l’aumento dei prezzi dell’acciaio e la difficoltà a reperire le materie prime per la realizzazione di trattori e attrezzature ha rallentato la produzione industriale di macchine agricole, facendone allo stesso tempo lievitare i costi.

13/07/2021
"Una serie di emergenze fitosanitarie e condizioni climatiche avverse hanno danneggiato pesantemente le ultime due stagioni produttive dell'olivicoltura bergamasca e lombarda. Di fronte a questa difficile situazione del comparto, gli interventi recentemente annunciati dalla Regione Lombardia sono da considerare senz'altro provvidenziali e, al tempo stesso, dovranno essere necessariamente seguiti da altre misure di sostegno, se si intende rilanciare concretamente una nicchia produttiva di alto pregio": così il presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, Leonardo Bolis, ha commentato il piano da 1 milione di euro predisposto dall'assessorato regionale lombardo all'agricoltura per cercare di porre rimedio alla crisi delle imprese olivicole.
Come sottolineato dagli uffici regionali, nel biennio 2019-2020 gli olivicoltori lombardi si sono trovati a lottare duramente contro la cimice asiatica e la piralide dell'olivo. Si sono inoltre susseguite numerose fasi climatiche avverse che hanno compromesso raccolti e fatturati. "Con riferimento alla situazione provinciale - fa notare il direttore di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo - i fenomeni climatici di agosto e settembre dello scorso anno, soprattutto vento e grandine, hanno danneggiato irreparabilmente molte piantagioni in cui le olive erano in fase di maturazione, con elevati danni in termini di potenziale produttivo di questa pregiata DOP bergamasca".
L’olivicoltura bergamasca, lo ricordiamo, offre un contributo limitato alla formazione della cosiddetta produzione lorda vendibile dell'agricoltura provinciale, ma fornisce un prodotto dalle eccellenti qualità organolettiche. La superficie totale gestita dagli olivicoltori bergamaschi è pari a 155 ettari su una superficie totale regionale di 1.386 ettari.
Per rilanciare il comparto, la Regione Lombardia metterà a disposizione un fondo di complessivi 800.000 euro per rinnovare impianti di molitura e per effettuare indagini meteo-climatiche e sugli agenti patogeni che colpiscono le colture. Successivamente saranno stanziati ulteriori 200.000 euro per finanziare campagne di promozione dell'olio lombardo che, date le sue caratteristiche di prodotto di nicchia, viene prevalentemente venduto presso le aziende produttrici (che sono spesso anche aziende agrituristiche) oppure presso negozi specializzati.

08/07/2021
Nelle scorse settimane la Commissione Europea ha ultimato e diffuso un articolato rapporto sul contributo della politica agricola nell'ambito della sfida climatica. "Le emissioni di gas serra (GHG) provenienti dall'agricoltura dell'UE sono diminuite di oltre il 20% dal 1990, ma rimaste sostanzialmente stabili dal 2010. Considerando che la produzione primaria ha continuato a crescere in questo arco temporale in termini assoluti, l'impronta climatica unitaria (per unità di prodotto ottenuto) è evidentemente migliorata, ma questo secondo la Commissione non è sufficiente. Per raggiungere gli ambiziosi obiettivi climatici dell'UE, infatti, è necessario uno sforzo maggiore da parte del settore primario per ridurre le proprie emissioni come previsto entro il 2030. Nel periodo 2014-2020 la PAC è stata chiamata ad intervenire per contribuire a ridurre le emissioni di gas serra di origine agricola, generando una serie di impatti benefici in termini di mitigazione e adattamento su cui evidentemente occorrerà continuare a lavorare anche nel post-2022 sulla scia del Green Deal" (Fonte: Danilo Marandola, CREA, PianetaPsr N. 103/2021).

08/07/2021
"Con i significativi progressi compiuti nella campagna di vaccinazione Covid-19 in tutta l'Ue, i servizi di ristorazione stanno riaprendo e le restrizioni di viaggio vengono progressivamente revocate. Cio' dovrebbe avere un impatto positivo sul turismo quest'estate e sul consumo alimentare dell'Ue in generale. Tuttavia, rimangono incertezze dovute alla variante delta del virus Covid-19 e alla capacita' di controllarla": è quanto afferma la Commissione Europea diffondendo l'edizione estiva 2021 del Rapporto di previsione a breve termine, con la quale l'istituzione comunitaria ha presentato una panoramica dettagliata delle ultime tendenze e delle probabili prospettive per i prossimi mesi per ciascun comparto agroalimentare europeo.
30/06/2021
Il Mipaaf informa che nei giorni scorsi è stato firmato dal Ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli il decreto ministeriale che autorizza AGEA e gli organismi pagatori regionali a erogare alle imprese agricole un'anticipazione dei pagamenti diretti previsti dalla Politica Agricola Comunitaria (PAC) per l'anno 2021. "L'erogazione anticipata non comporta oneri per gli agricoltori, in quanto i relativi interessi, calcolati a tassi di mercato, sono compensati da una sovvenzione di pari importo che costituisce aiuto di Stato autorizzato dalla Commissione europea. L'anticipazione ammonta al 70% dell'importo richiesto per i pagamenti diretti ed è erogata se d'importo superiore a 900 euro. Le domande possono essere presentate entro il termine di presentazione delle domande uniche per i pagamenti diretti della PAC" (Fonte: Comunicato Mipaaf).
30/06/2021
Dopo tre anni di negoziato, il Consiglio dei ministri agricoli europei e il Parlamento UE hanno raggiunto un accordo di massima sulla nuova Politica agricola comune, che entrerà in vigore il primo gennaio del 2023. "Anche gli ultimi nodi - riferisce PianetaPsr -, quelli relativi alla quota di contributi da destinare alle pratiche ambientali, sono stati sciolti con un compromesso che prevederà anche un periodo di adeguamento (...). La prima importante novità riguarda la struttura della nuova programmazione: ogni Stato membro deve elaborare un Piano strategico nazionale (ricomprendendo primo e secondo pilastro) nel quale descrivere come intende raggiungere gli obiettivi previsti dalla PAC e dal "Green Deal", così come illustrati dalle strategie "Farm to Fork" e della Biodiversità" (Approfondimento su PianetaPsr n. 103/2021).
24/06/2021
"La zootecnia bergamasca e lombarda sta vivendo una situazione apparentemente contraddittoria, nella quale i notevoli traguardi raggiunti in termini di produzioni complessive non sembrano trovare adeguati riscontri nei conti economici della maggior parte delle aziende": è quanto afferma Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, dando conto dei risultati di una valutazione effettuata dall'area economica dell’associazione sull'andamento del comparto zootecnico nel primo semestre di quest'anno.
Il settore delle produzioni animali in Lombardia è un punto di riferimento assoluto a livello nazionale, a partire dalla produzione lattiera che fa registrare un totale di 55 milioni di quintali annui di prodotto, pari a oltre il 40% del latte italiano. “Nel quadro della produzione lombarda – fa notare Marco Perletti, vicedirettore di Confai Bergamo - l'apporto della Bergamasca è piuttosto rilevante, in quanto il comparto lattiero può contare attualmente su più di 800 aziende attive, con oltre 50.000 vacche in grado di assicurare circa 3,4 milioni di quintali di latte all’anno”.
A fronte di numeri incoraggianti sui volumi totali del settore, le aziende zootecniche – nel comparto lattiero, come pure in quelli delle carni bovine, avicolo e suinicolo – stanno sperimentando una fase di evidente criticità, dovuta a incrementi significativi nei costi delle materia prime, uniti agli effetti di rallentamenti ciclici dei mercati.
Se è vero che i prezzi delle materie prime per l'alimentazione dei capi d'allevamento si formano nella cornice dei mercati internazionali, è doveroso rivolgere l'attenzione alla necessità di consolidare e rafforzare il sistema italiano dei seminativi. “Su questo fronte – ricorda il direttore di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo – a questioni di carattere strutturale, quali le condizioni generali della rete irrigua, si sono aggiunte negli ultimi anni continue alterazioni climatiche con danni che provocano non di rado sconcerto tra numerosi produttori, sia in aree di pianura che nelle zone collinari”.
Sullo sfondo di questa analisi resta comunque aperto il problema dell'eccessiva frammentazione del tessuto imprenditoriale agricolo. “La contenuta dimensione aziendale media riscontrabile nella nostra provincia, così come a livello regionale e nazionale – conclude Cattaneo – pone un problema reale di economie di scala, che solo il ricorso ai servizi in conto terzi e a strategie di integrazione di filiera può attenuare in vista di un recupero di competitività in ambito internazionale”.

24/06/2021
È stato approvato in Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli il decreto legge che istituisce un Fondo compensativo a favore delle Regioni e delle Provincie Autonome per il riequilibrio finanziario tra i territori regionali a seguito del riparto delle risorse relative al Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale per il biennio 2021 e 2022. Con il decreto vengono aggiunti circa 92 milioni di euro quale quota di cofinanziamento nazionale, alle risorse FEASR già stabilite per le Regioni e le Provincie Autonome, e pari complessivamente ad oltre 3 miliardi di euro. (Fonte: Comunicato Mipaaf).
15/06/2021
Con l’avvicinarsi della chiusura dei negoziati europei sulla politica agricola comune (Pac), il cui inizio è previsto per il 1º gennaio 2023, gli Stati membri dell’UE si trovano a definire gli aspetti fondamentali delle singole strategie nazionali di applicazione delle misure europee per il settore primario.
"I decisori istituzionali coinvolti hanno di fronte a sé la data del 1º gennaio 2022 - ricorda Enzo Cattaneo, direttore di Confai Bergamo – come orizzonte temporale entro il quale ciascun paese dell'UE dovrà presentare un Piano strategico nazionale che produrrà i propri effetti fino al 2027”.
Tra i punti che dovranno essere analizzati a livello nazionale rientra il ruolo da assegnare al comparto dell’agricoltura biologica nell’implementazione della nuova Pac.“In questa fase rivestono una particolare importanza – osserva Cattaneo – le decisioni circa l’applicazione dei cosiddetti ‘ecoschemi’, che rappresentano un’opportunità di crescita e, al tempo stesso, una sfida per il futuro sviluppo del comparto. L’obiettivo generale dell’Ue è quello di giungere, entro il 2030, ad una superficie agricola utile del 25% coperta da produzioni biologiche”.
Che cosa sono gli ecoschemi? Si tratta di speciali regimi ecologici di sostegno al reddito che l’Unione Europea intende attribuire ad imprese agricole disposte a porre in essere azioni specifiche a favore del clima e dell’ambiente.
“Tra le categorie aziendali candidate a partecipare a questa modalità innovativa di finanziamento pubblico rientrano indubbiamente le imprese del comparto biologico - fa notare Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia -. L’auspicio è che l’effettiva attuazione delle nuove misure ecologiche possa conciliarsi pienamente con piani aziendali altamente professionali ed economicamente sostenibili”.

15/06/2021
Ismea ha diffuso i primi dati sul trend dei consumi alimentari 2021.
"In attesa della riapertura a pieno ritmo dei ristoranti gli italiani si sono organizzati a casa facendo volare gli acquisti di prodotti gourmet come il pesce (+21%) e le bollicine (+55%). Procede, anche se a ritmo meno sostenuto, l'aumento degli acquisti alimentari domestici nel primo trimestre del 2021. Secondo il panel Ismea-Nielsen, la spesa di cibi e bevande, dopo aver chiuso l'anno scorso con un +7,4%, registra un ulteriore spunto di crescita di quasi il 3% sui primi tre mesi del 2020, attestandosi comunque di ben il 12% sopra un'annata normale come il 2019.L'aumento del 2021 risente ancora del perdurare delle restrizioni alla socialità e delle limitazioni del canale Horeca. Un trend destinato ad affievolirsi con le progressive riaperture ma che - secondo l'Ismea - non si esaurirà del tutto, anche per effetto del diffuso ricorso allo home-working, che ha spostato tra le mura di casa parte dei consumi dell'extradomestico" (Fonte: comunicato Ismea)..

01/06/2021
"Una sempre più marcata attenzione alle potenzialità insite in una concezione circolare dell'economia potrebbe permettere, in un prossimo futuro, interessanti incrementi del valore aggiunto e nuove opportunità di diversificazione produttiva nel settore agricolo e agroalimentare": cosí il presidente bergamasco e lombardo di Confai, Leonardo Bolis, ha inteso evidenziare gli scenari di sviluppo sostenibile collegati alla bioeconomia, in omaggio alla quale si stanno celebrando in questi giorni iniziative di sensibilizzazione ad opera di diversi enti ed istituzioni, tra cui il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura (CREA).
La bioeconomia, lo ricordiamo, identifica modalità produttive che puntano ad estrarre valore mediante il riciclo sostenibile di risorse biologiche di diverso tipo, a partire dagli scarti agroindustriali e dalle biomasse che residuano da una serie di processi di trasformazione, produzione e consumo. "Peraltro - spiega Bolis - il moderno concetto di bioeconomia non si limita al reimpiego di scarti agricoli e agroindustriali, ad esempio a fini energetici, ma esplora di fatto qualsiasi tipo di attività economica in ambito rurale basata su criteri di rigenerazione delle risorse naturali fondamentali per la vita del pianeta, tra cui i suoli e l'acqua".
L'implementazione di tecniche agronomiche rispettose degli ecosistemi naturali costituisce una delle principali preoccupazioni delle imprese agromeccaniche, sempre alla ricerca di soluzioni tecniche in grado di conciliare sostenibilità ambientale ed efficienza produttiva. "L'offerta di operazioni colturali e servizi di lavorazione altamente rispettosi della qualità e integrità dei suoli - osserva Enzo Cattaneo, direttore di Confai Bergamo - è da annoverare tra le priorità dell'agenda attuale del contoterzismo agrario. Come organizzazione osserviamo da anni una crescente integrazione tra imprese agricole e agromeccaniche nel quadro di attività produttive in cui l'apporto della cosiddetta agricoltura terziarizzata consente di realizzare economie di scala che altrimenti non sarebbero alla portata di piccole e medie aziende del settore primario".

28/05/2021
“Siamo all’ultimo miglio di una Riforma della Politica agricola comune, che finalmente può aprire le porte alle imprese agromeccaniche: è necessario raggiungere un’intesa per dare corso ai Piani strategici nazionali. La Pac sarà una delle leve prioritarie per un futuro sempre più verde e competitivo dell’agricoltura europea e nazionale. È il momento di trovare le intese per un comparto leader in Europa”.
Così Gianni Dalla Bernardina, presidente della Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani (Cai), commenta la sospensione del super-trilogo di Bruxelles, incagliato su agricoltura verde e condizionalità sociale.
L’auspicio di Cai è di trovare un accordo entro il prossimo giugno, così da consentire ai singoli Stati membri di predisporre i Piani strategici nazionali. Per l’Italia i fondi della programmazione Pac si aggirano sui 51 miliardi.
25/05/2021
"I numeri della campagna assicurativa 2020 indicano una sostanziale tenuta del mercato delle polizze agricole agevolate - afferma ISMEA in un recente comunicato - con valori per oltre 6,1 miliardi di euro nel solo comparto delle coltivazioni vegetali (-0,1% sul 2019), rappresentativo del 72% del totale".
Secondo il Rapporto sulla Gestione del Rischio in Agricoltura 2021 realizzato dall'ISMEA in collaborazione con il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, complessivamente, "considerando anche le polizze zootecniche e quelle contro i danni alle strutture aziendali, si è andati oltre la soglia degli 8,5 miliardi di euro (stime ISMEA sui dati trasmessi dalle compagnie assicurative), con una crescita dello 0,4%. Da rilevare che all'ulteriore significativo incremento delle polizze sulle strutture (principalmente serre e impianti di protezione per le colture), per un valore pari ad oltre un miliardo di euro e in crescita del 5,9% sul 2019, si è contrapposta una riduzione dell'1,5% delle assicurazioni specifiche del comparto zootecnico, per lo più destinate alla copertura dei rischi sanitari (1,3 miliardi)" (Fonte: ISMEA).

21/05/2021
"Il rinnovato entusiasmo dei giovani per il settore primario rappresenta una risposta lodevole e incoraggiante nello scenario della crisi attuale, nella quale si incrociano le preoccupazioni generate dalla congiuntura Covid, dal rallentamento dell'economia e dall'emergenza climatica globale": cosí il presidente bergamasco e lombardo di Confai, Leonardo Bolis, commenta i risultati del recente studio realizzato dal Censis e dalla fondazione Enpaia, l'ente nazionale di previdenza per gli addetti e gli impiegati in agricoltura, dal titolo 'La riscoperta dell'agricoltura nella youth economy'",
Secondo le istituzioni che hanno promosso la ricerca, i grandi protagonisti dell'era post-Covid dovranno essere i millennial, ovvero i nati tra la metà degli anni ottanta e la metà del decennio successivo, e la cosiddetta generazione Z, ovvero i nati tra la metà degli anni novanta e i primi anni del nuovo millennio. Secondo il rilevamento, sono proprio i rappresentanti delle nuove generazioni a dimostrarsi fautori di una ripresa economica che ponga in primo piano i valori di un'agricoltura sostenibile.
"La nostra organizzazione ritiene fondamentale che la società e le istituzioni colgano prontamente l'opportunità di capitalizzare questo rinnovato entusiasmo giovanile per il mondo rurale - afferma il direttore di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo –. Gli imprenditori agromeccanici e agricoli nostri associati stanno sostenendo da anni con i propri investimenti una strategia di transizione verso un'agricoltura innovativa, rispettosa dell'ambiente e fondata sui criteri basilari di una moderna gestione agraria".
Tutto ciò rappresenta per Confai un contributo fondamentale al fine di rendere il settore primario attrattivo per le giovani generazioni. Nondimeno, ribadisce Cattaneo, "è altrettanto indispensabile che a livello governativo venga sciolto al più presto il nodo dell'applicazione delle risorse europee al comparto agromeccanico e all'agricoltura professionale: una condizione irrinunciabile per dare vero impulso ad un processo di crescita e innovazione che non può essere ulteriormente rimandato".

19/05/2021
In un recente comunicato Unacoma, la federazione italiana dei costruttori di macchine agricole, ha ricordato che il dibattito sui fondi pubblici per le macchine agricole e' ormai di estrema attualita' e ha formulato alcune domande: quanti dei 500 milioni stanziati dal PNRR per innovazione e meccanizzazione nel settore primarie verranno utilizzati per il rinnovo del parco macchine agricole? Quali saranno i criteri impiegati per l'assegnazione dei fondi? Come verra' valutato l'impatto potenziale di questi interventi sull'economia agricola?". L'organizzazione chiarisce che sta realizzando un documento programmatico per contribuire - nelle opportune sedi istituzionali - alla definizione di una strategia nazionale in materia di meccanizzazione.
14/05/2021
"La recente decisione della Regione Lombardia di dare corso ad una specifica strategia di rilancio economico e di sostegno al sistema rurale e ambientale delle zone montane rappresenta un segnale di sicuro interesse in vista della ripartenza post-Covid": così si è espresso il presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, Leonardo Bolis, commentando la presa di posizione della giunta regionale lombarda per la realizzazione di un partenariato pubblico-privato a favore dell'agricoltura delle aree collinari e montuose.
La via scelta è formalmente quella dell'AREST, una sigla che indica lo strumento dell'accordo di rilancio economico e sociale e che prevede la partecipazione di Regione, enti locali, fondazioni, associazioni e reti di imprese nell'ambito di progetti di sviluppo basati sulle filiere locali. A livello regionale si prevede la presentazione di progetti con un tetto massimo di interventi pari a complessivi 6 milioni di euro.
"Si tratta di una formula il cui successo è subordinato all'effettivo coinvolgimento dei diversi portatori di interessi - fa notare il direttore di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo -. Uno dei punti di forza risiede nell'intenzione di non limitare gli interventi unicamente alle filiere principali dell'economia rurale montana, quale quella lattiero-casearia, bensí di favorire una diversificazione delle linee d'azione. Tra queste rientrano sicuramente la valorizzazione del patrimonio forestale e il potenziamento a fini energetici delle biomasse, un tema del resto perfettamente compatibile con la più ampia progettualità del Piano nazionale di ripresa e resilienza".

11/05/2021
“Il percorso di transizione ecologica e digitale e l’innovazione nel settore della meccanizzazione agricola può essere avviato grazie al Pnrr e al fondo di 500 milioni di euro previsti, ma affinché questa prima fase possa centrare l’obiettivo dobbiamo essere consapevoli che i fondi vanno impiegati al meglio, dando la precedenza a chi, come le imprese agromeccaniche professionali, ha una visione complessiva del processo di innovazione ed è al servizio del settore agricolo”.
Lo ha detto Gianni Dalla Bernardina, presidente della Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani (Cai), che ricorda come le circa 18mila imprese agromeccaniche professionali rappresentate dal sindacato svolgano il 98% dell’attività di raccolta delle colture in campo e oltre il 70% delle attività di spandimento dei reflui e delle principali attività di agricoltura di precisione.
“Le risorse messe a disposizione in questa prima fase per la rivoluzione digitale in agricoltura non sono molte – commenta il vicepresidente vicario di Cai, Sandro Cappellini -. Chi sarà chiamato a gestire i fondi avrà l’imperativo di individuare le imprese agromeccaniche professionali quali principali destinatari delle risorse, così da ottimizzarne l’uso e accelerare in chiave di agricoltura 4.0”.

05/05/2021
L'ISMEA rende noto che "grazie alle novità presenti nel decreto Semplificazioni è possibile, anche per i giovani imprenditori agricoli del Centro e del Nord Italia, affiancare al mutuo a tasso zero il contributo a fondo perduto per finanziare l'ampliamento di un'azienda esistente oppure avviare un progetto di start up nel quadro di un'operazione di ricambio generazionale. Il mix delle due agevolazioni, previsto in precedenza solamente nel Mezzogiorno (cfr. decreto Resto al sud) è stato infatti esteso all'intero territorio nazionale".
Nel dettaglio, l'Istituto chiarisce che la misura finanzia investimenti fino a 1.500.000 euro per lo sviluppo o il consolidamento nei settori della produzione agricola, della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e della diversificazione del reddito agricolo. "Le agevolazioni - si ricorda in un comunicato - consistono in un contributo a fondo perduto fino al 35% delle spese ammissibili e in un mutuo a tasso zero per la restante parte, nei limiti del 60% dell'investimento. La durata massima è stabilita in 15 anni".

05/05/2021
La Rete Rurale Nazionale ha pubblicato una sintesi degli interventi che il PNRR prevede per il settore primario, consultabile nel numero di aprile in un articolo a firma di Fabio Pierangeli. In particolare, la Rete Rurale Nazionale ricorda che "il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali è soggetto proponente di quattro interventi, a cui si aggiunge un quinto che, nella versione attuale del PNRR, sarà finanziato nell'ambito del fondo complementare. Tali interventi sono collocati nell'ambito della Missione 2 "Rivoluzione verde e transizione ecologica" e in particolare nella Componente 1 "Economia circolare e gestione dei rifiuti" e nella Componente 4 "Tutela del territorio e della risorsa idrica". Le risorse complessive destinate a tali interventi ammontano a 4,88 miliardi di euro a valere sulla programmazione del PNRR".
30/04/2021
"L'approvazione in Parlamento del Recovery Plan italiano è un evento emblematico per cercare di compattare le forze vive del nostro paese intorno alle sfide che veramente contano. L'auspicio è che anche per il settore agricolo e agroalimentare rappresenti un punto di svolta in vista di una più solida alleanza tra imprese e istituzioni": cosí si è espresso Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, manifestando le aspettative della propria base associativa in questa tappa cruciale per la ripresa dell'economia e del lavoro.
L'associazione, che riunisce imprenditori agricoli e agromeccanici nella stessa compagine organizzativa, confida che il grande appuntamento della transizione agro-ecologica possa far convergere sensibilità diverse sull'obiettivo di dar vita ad un'agricoltura fortemente innovativa. "Contratti di filiera, distretti per le energie rinnovabili, espansione dei sistemi irrigui e potenziamento delle risorse logistiche - aggiunge Bolis - sono solo alcune delle voci del Piano nazionale di rilancio e resilienza dove il mondo agricolo potrebbe cogliere l'opportunità di attuare grandi progetti condivisi".
A questo proposito Confai ribadisce la necessità di investire lungo alcune linee strategiche, a partire dalla meccanizzazione agraria e dall'agricoltura sostenibile. "Tecnologia e cura dei suoli - fa notare il direttore di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo - costituiscono un binomio imprescindibile per un vero progresso in agricoltura. In quest'ottica il comparto agromeccanico attende un doveroso riconoscimento da parte delle istituzioni nazionali per poter dispiegare pienamente un ruolo di primo piano, in linea con le esigenze di un settore primario proiettato sui mercati internazionali".

28/04/2021
Dopo i segnali di ripresa dei tre mesi precedenti, l’andamento economico del settore agroalimentare nel IV trimestre 2020 mostra - secondo i dati definitivi recentemente diffusi dal Consiglio per a Ricerca in Agricoltura (CREA) - una tendenza negativa in tutti i comparti produttivi. "Rispetto al trimestre precedente - segnala l'istituto di ricerca - si registra una diminuzione del PIL dell’1,9%, del valore aggiunto del 2,8% e degli investimenti fissi lordi (-0,2%). È quanto emerge dalla fotografia scattata negli ultimi tre mesi del 2020 da CREAgritrend, il bollettino trimestrale messo a punto dal CREA, con il suo Centro di Ricerca Politiche e Bioeconomia" (Fonte: CREA).
23/04/2021
L’idea di riproporre finanziamenti per la modernizzazione del parco macchine agricole e puntare sul biometano avanzata nel Def e sostenuta dal senatore Gianpaolo Vallardi, presidente della Commissione Agricoltura a Palazzo Madama, è in astratto condivisibile. È l’animo umano stesso – sottolinea la Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani (Cai) - che anela al progresso, alle tecnologie più verdi, più sicure, meno impattanti, per cui non possiamo, come organizzazione agricola, dissentire su temi tanto corretti quanto astratti.
Tuttavia, un conto è spingere su ricerca e innovazione, accompagnando la transizione ecologica con una visione e con aiuti in grado di accelerare il percorso verso un’agricoltura più green rispetto al passato, un altro conto è sapere come declinare, con le tecnologie attuali, la crescita del biometano e la diffusione di trattori alimentati a biometano. Allo stato dell’arte non vi sono elementi che spingano verso una diffusione di massa dei trattori alimentati con un metano di derivazione agricola; i costi sono notevolmente superiori e l’autonomia in fase di circolazione/lavorazione è limitata (bisogna fare il pieno ogni due ore e mezzo o tre, se nelle vicinanze dell’impianto).
Da parte della Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani vi è la piena disponibilità a collaborare a testare i nuovi mezzi e a promuoverne la diffusione, a parità di condizioni di accesso all’acquisto fra imprese agricole e agromeccaniche, nella consapevolezza che lo stato dell’arte della ricerca e sviluppo è purtroppo molto lontano da una rivoluzione agricola di massa. Serve, insomma, non soltanto un’idea astratta di sostenibilità, ma la certezza concreta di una sostenibilità per il comparto che sia anche e soprattutto economica.

21/04/2021
"Le importazioni in italia dei prodotti del settore cereali, semi oleosi e farine proteiche nel primo mese del 2021 sono diminuite di 352.000 tonnellate nelle quantita' (-17,6%) e di 42,9 milioni di euro nei valori (-7,6%) rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente", si legge in un comunicato diffuso da Anacer, che precisa: "risulta in diminuzione di 286.000 tonnellate il totale importato di cereali in granella (-21%), di cui -240.000 tonnellate di frumento (-124.000 t di grano tenero e -116.000 t di grano duro), -30.000 t di mais e -14.000 t di sorgo. le importazioni di farine proteiche diminuiscono di 97.000 tonnellate (-36%), mentre quelle dei semi e frutti oleosi aumentano di 33.000 t (+16%)" (Fonte: Agrapress).
21/04/2021
"L'economia mondiale e' in ripresa, ma l'impennata delle materie prime spinge i costi di produzione ai massimi storici, con pesanti conseguenze su un comparto, quello delle macchine agricole, che utilizza in gran parte materiali ferrosi e plastici": è la riflessione di FederUnacoma, la Federazione dei costruttori italiani di macchine per l'agricoltura, che aggiunge: "il prezzo medio delle materie per l'industria risulta in crescita del 22% a marzo rispetto al gennaio 2020, con quotazioni particolarmente alte per il settore della meccanica (+40%)" (Fonte: FederUnacoma).
16/04/2021
"Rivincita dello sfuso sulla IV gamma nel reparto ortofrutticolo della grande distribuzione organizzata. Complici le mutate abitudini di acquisto indotte dalla pandemia, calano per la prima volta dopo 6 anni i consumi di verdure pulite, tagliate e pronte all'uso.
Lo rileva l'Ismea in un report interamente dedicato al comparto da cui si evince nel 2020 una flessione del 4% delle quantità acquistate e del 5,6% della spesa a fronte di una performance molto positiva dell'intera categoria degli ortaggi freschi: +10,7 gli acquisti in volume, +10,5% in valore (Fonte: ISMEA).
16/04/2021
"È stato redatto il documento 'Le prospettive della digitalizzazione per lo sviluppo sostenibile del territorio rurale' dal comitato consultivo dell'Accademia dei Georgofili sulla digitalizzazione in agricoltura. Il documento presenta una serie di proposte a cui l'Accademia si impegnera' a dare seguito attraverso specifiche iniziative (...). Con questo documento, il comitato consultivo sulla digitalizzazione agricola dell'Accademia dei Georgofili intende proporre un quadro concettuale, alcuni elementi di evidenza empirica e le prime riflessioni sulle prospettive per la digitalizzazione in agricoltura e nelle aree rurali" (Fonte: Agrapress).
08/04/2021
Confai Bergamo plaude alla nuova azione promossa dalla Regione Lombardia nell’ambito del programma di sviluppo rurale, che prevede l’apertura di un bando da 14 milioni di euro per le imprese agricole biologiche a partire dal 9 di aprile.
“Si tratta di un sostegno rivolto a imprenditori agricoli iscritti nell’elenco degli operatori biologici – osserva Enzo Cattaneo, direttore di Confai Bergamo -, concesso sotto forma di premio per ettaro di superficie come indennizzo per i maggiori costi e i minori ricavi che caratterizzano la dinamica produttiva del comparto, soprattutto in questo periodo di crisi generalizzata”.
Nonostante le difficoltà dell’attuale congiuntura, la Lombardia – come risulta dai dati recentemente diffusi dalla Regione – registra una superficie di 56.000 ettari coltivati a biologico, addirittura in crescita del 5% nell’ultimo anno, con una prevalenza di cereali, colture foraggere e vite.
“In Bergamasca – ricorda Cattaneo - l’agricoltura biologica ha più che triplicato in un decennio il numero di aziende attive, arrivando ora ad un totale di 262 operatori, che rappresentano l’8,7% del totale degli addetti lombardi”.
L’agricoltura biologica è peraltro un ambito di intervento dove il contoterzismo agrario sta incrementando il proprio contributo in termini di innovazione e crescita produttiva.
“È da tempo evidente che l’impresa agromeccanica svolge un ruolo insostituibile in questo settore – fa notare Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia - sia in termini di operazioni in campo che nel sistema dei controlli, dove l’attività di monitoraggio degli operatori in conto terzi può offrire un servizio supplementare di certificazione del prodotto”.
Nelle cosiddette produzioni organiche, del resto, l’unica alternativa alla difesa chimica è costituita dalle lavorazioni: dall’aratura per ridurre la carica infestante dei patogeni alle sarchiature; dalle lavorazioni del terreno per l’eliminazione delle malerbe alle tecniche di diserbo meccanico selettivo.
“Anche in questo caso resta da risolvere una questione di fondo legata alle sperequazioni nei confronti degli agromeccanici – lamenta il numero uno di Confai -. L’attuale sistema di sostegno prevede infatti che i contributi per il biologico vadano unicamente all’agricoltore, e non all’imprenditore che realizza gli investimenti in meccanizzazione e tecnologia. È indispensabile rimodulare profondamente il sistema degli incentivi, aprendolo in condizioni di parità a tutti gli attori della catena produttiva”.

08/04/2021
Sul nuovo numero di PianetaPsr M. Tagliapietra y D. Del Bello presentano una riflessione sul nuovo piano d'azione UE per l'agricoltura biologica. Ecco la sintesi realizzata dagli autori all'inizio dell'articolo.
"Le scelte della UE sono chiare: il biologico rappresenta un elemento essenziale per lo sviluppo di un sistema alimentare sostenibile, in grado di difendere ambiente e biodiversità e di portare sulle tavole dei consumatori alimenti di alta qualità. Lo evidenziano le strategie Farm2Fork e sulla Biodiversità previste dal piano per un Green Deal europeo e lo certifica il nuovo Action Plan presentato nei giorni scorsi dalla Commissione.
L'obiettivo è quello di raggiungere il 25% di terreni agricoli coltivati con metodo di produzione biologico, che si accompagni a un significativo incremento dell'acquacoltura biologica, entro il 2030.
Alla base c'è la convinzione che la produzione biologica porti in dote una serie di importanti benefici: una maggiore biodiversità (circa il 30%), un livello di benessere animale più alto e un minore utilizzo di antibiotici, una maggiore redditività e resilienza" (PianetaPsr N. 100/2021).

03/04/2021
"La RRN, attraverso la serie di video "l'Agroecologia da vedere", vuole mostrare alcuni esempi di applicazione dei principi dell'agroecologia a scala aziendale e di sistema produttivo. Nei primi due video della serie, l'Agricoltura Biodinamica viene presentata in due delle sue caratteristiche chiave: i) l'utilizzo e la gestione dei preparati biodinamici e; ii) la gestione della fertilità del suolo nell'azienda biodinamica. Entrambi vanno considerati nell'approccio olistico, che contraddistingue questo metodo di produzione": così informa il sito reterurale.it, sul quale è possibile accedere ad una serie di contenuti predisposti dalla rete Rurale Nazionale per dare impulso all'agricoltura verde e all'innovazione tecnologica in questo campo.
03/04/2021
La dinamica dell'agricoltura verde è fortemente presente nell'attuale fase di negoziazione della nuova PAC - afferma Camillo Zaccarini Bonelli su PianetaPsr - "in uno scenario tuttavia di legiferazione mutato per il fatto che nel trilogo, soprattutto il Parlamento Europeo, si rappresenta portatore di istanze ecologiche e sociali che hanno impresso una ulteriore accelerazione al processo di "inverdimento" dell'agricoltura europea".
Queste dinamiche si svolgono sullo sfondo del negoziato "relativo all'approvazione del nuovo Regolamento sui Piani strategici della PAC e, in particolare, sul tipo di impegni da assegnare agli eco-schemi e al budget ad essi riservato (c.d. ring fencing); quest'ultimo dovrebbe oscillare tra il 20% e il 30% della quota annuale riservata dei pagamenti diretti (circa 3,6 miliardi di euro), ma con una differenza cruciale rispetto al "greening" della programmazione 2014-2020. Infatti mentre quest'ultimo era incorporato in modo "automatico" nel pagamento diretto a fronte di tre pratiche agronomiche da rispettare, gli eco-schemi della nuova PAC saranno "on demand" da parte delle aziende secondo un modello semplificato simile a delle misure agroambientali", aggiunge Zaccarini Bonelli.

25/03/2021
Si tratta di un nuovo progetto che unisce ricerca e mondo produttivo per sviluppare una filiera del sorgo sostenibile ed ecocompatibile.
Il progetto è denominato "SOUL" e si configura tra le proposte presentate per i piani di sviluppo rurale (PSR) 2014-2020 sottomisura 16.1 "Sostegno per la costituzione dei gruppi operativi del PEI in materia di produttività e sostenibilità dell'agricoltura" finanziati dalla Regione Lazio. "L'obiettivo generale - spiega la rivista della RRN - del progetto è quello di sviluppare una filiera del sorgo sostenibile ed ecocompatibile, che possa contribuire ad affrontare le problematiche legate alla scarsa competitività dei cereali attualmente coltivati, ai cambiamenti climatici e all'abbandono di aree rurali marginali, valorizzando al contempo le proprietà funzionali del sorgo stesso, utilizzabili in alimenti idonei al consumo da parte di individui con intolleranze o con differenti abitudini alimentari".
I dettagli sul numero 99 di PianetaPsr online.

25/03/2021
È stata pubblicata la consueta edizione del'Annuario dell'agricoltura italiana del CREA che, come si legge nel sito dell'istituzione, "fin dal 1947, analizza l'andamento del sistema agro-alimentare nazionale ed evidenzia le sue linee evolutive, caratterizzandosi come indispensabile strumento per tutti coloro che sono interessati alla conoscenza del nostro settore primario".
Nell'Annuario si approfondisce una pluralità di temi quali l'integrazione dell’agricoltura italiana nel contesto economico nazionale e internazionale, l’impiego dei fattori della produzione e le modalità dell’intervento pubblico in agricoltura.
19/03/2021
Secondo quanto riferisce Ismea in un recente comunicato, "tiene l'export italiano di vino nel 2020, con il Belpaese che recupera ancora nell'ultimo trimestre e riduce le perdite a valore a -2,3%, per un corrispettivo di 6,285 miliardi di euro. Molto meglio dei suoi principali competitor europei - Francia e Spagna -, che chiudono l'anno del Covid rispettivamente a -10,8% (a 8,7 miliardi di euro) e a -3,2%. Dati questi che consentono all'Italia di riprendersi la leadership mondiale di esportazioni a volume con oltre 20,8 milioni di ettolitri (-2,4%) ai danni della Spagna".
19/03/2021
La Regione Lombardia ha inteso dar corso ad una nuova iniziativa nella direzione di un maggior impegno agro-ecologico. "Un bando da 6 milioni di euro per finanziare la realizzazione di infrastrutture verdi a rilevanza ecologica e di incremento della naturalità, come boschi, macchie arboree e filari. È quello che prevede il bando della Regione Lombardia rivolto a Comuni, Enti parco, Consorzi e a persone e imprese proprietarie di terreni. Agli enti pubblici viene anche finanziato l’acquisto delle superfici di intervento", si legge in un recente comunicato.
Il bando aprirà il 1° aprile. Le domande potranno essere presentate fino al 23 luglio. Potranno essere finanziati progetti relativi alla realizzazione di:
- sistemi verdi con bosco complementare (da 1 a 20 ettari);
- boschi (da 3 a 20 ettari);
- sistemi verdi a prevalenza di bosco (da 3 a 20 ettari);
- sistemi verdi lineari (fasce boscate o arbusteti, da 1 a 20 ettari).
12/03/2021
È online la pubblicazione “Il riso biologico italiano: analisi economica, politiche e certificazione”, a cura di Patrizia Borsotto e Ilaria Borri del CREA-Centro di ricerca Politiche e Bioeconomia. Il volume raccoglie i risultati ottenuti nell’ambito del Progetto “Sviluppo e trasferimento a sostegno della risicoltura biologica – Risobiosystems”.
"Il sistema di produzione italiano del riso biologico - si legge nel sito del CREA - è stato contestualizzato nel quadro produttivo mondiale ed europeo da cui è emersa l’importanza che l’Italia riveste come player sul mercato non solo europeo ma anche mondiale, in grado di fornire un riso di qualità con una forte connotazione locale di prodotto Made in Italy".
11/03/2021
“Le anticipazioni recentemente diffuse dalla Regione Lombardia circa i risultati dell’annata agraria 2020 mostrano un settore agricolo regionale con una maggiore tenuta rispetto al trend nazionale, ma desta gravi preoccupazioni il calo dei fatturati di una serie di comparti”: così si è espresso Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, commentando i dati sull’andamento del settore primario, frutto di un’analisi della Regione e di Unioncamere Lombardia.
Anche se nel complesso le perdite nella produzione lorda vendibile lombarda restano ben al di sotto del dato medio nazionale del - 6,1%, a preoccupare Confai è l’andamento di alcuni settore chiave dell’agricoltura lombarda, a partire dalle produzioni animali, che rappresentano quasi i due terzi del fatturato del settore. “Il valore globale delle filiere della carne e del latte ha registrato nel 2020 una perdita stimata tra il 4,8 e il 5,1% - osserva Bolis -, nonostante le quantità prodotte siano addirittura aumentate rispetto al 2019”.
Il caso delle produzioni animali è il segnale di uno stato di grande difficoltà delle imprese del mondo rurale, che hanno continuato a produrre e a sostenere la catena degli approvvigionamenti agroalimentari pur vedendosi azzerare progressivamente i profitti e dovendo registrare perdite sempre più consistenti.
Tra le attività con cali dei fatturati a doppia cifra rientrano senz’altro le cosiddette attività secondarie, legate alla filiera di trasformazione e vendita di prodotti tradizionali e all’agricoltura multifunzionale. Il comparto più colpito è stato quello agrituristico, con una contrazione pari a -22,1%.
Fedele riflesso di un panorama regionale tutt’altro che roseo, nonostante la resilienza delle imprese, è la situazione che si registra in Bergamasca. “Se è vero che le imprese agricole e agromeccaniche hanno continuato a lavorare anche nelle fasi più acute dell'emergenza sanitaria - ricorda il direttore di Confai Bergamo Enzo Cattaneo -, è altrettanto certo che il calo dei fatturati è stato accompagnato da una brusca frenata degli investimenti, che renderà ancora più lenta la ripresa nella maggior parte degli ambiti produttivi agricoli. Tra i segnali d’allarme vi è quello del calo di circa quattro punti percentuali del fatturato complessivo dei servizi di coltivazione in conto terzi. Considerando che le imprese agromeccaniche hanno addirittura intensificato la prestazione di servizi alle aziende agricole, se ne deduce un evidente stato di sofferenza nei pagamenti delle prestazioni effettuate, che a lungo andare potrebbe ripercuotersi significativamente sugli investimenti in nuove tecnologie da parte delle ditte contoterziste”.

05/03/2021
Un recente studio a cura di Riccardo Meo (Ismea) e Chiara Paffarini (Università degli Studi di Perugia) ha evidenziato que "le Organizzazioni di produttori e le loro associazioni (OP/AOP) rappresentano uno strumento utile per migliorare la competitività dei prodotti agricoli, per organizzare l'offerta e riequilibrare i rapporti all'interno delle filiere. Ciò è ancor più vero per il settore del biologico che rappresenta il 4% della spesa agroalimentare italiana e il 5,5% sul totale dell'export agroalimentare e continua a mostrare interessanti margini di crescita". I ricercatori hanno osservato che "l'offerta del comparto bio non è però sempre strutturata per far fronte ai fabbisogni del mercato; l'elevata frammentazione del tessuto produttivo e una diffidenza storica verso la cooperazione, soprattutto nelle regioni in cui si produce maggiormente biologico, determinano spesso un'insufficiente valorizzazione della produzione agricola. La concentrazione dell'offerta tramite l'OP risulta fondamentale per rispondere alla domanda dell'industria di prima e seconda trasformazione non solo per l'ortofrutta ma anche per altre filiere, come ad esempio quella dei cereali" (Fonte: PianetaPsr n.99/2021).

05/03/2021
L'Ismea ha diffuso uno studio sull'impatto del Covid sull'agrocalimentare nel 2020. "Non tutte le filiere dell'agroalimentare sono state toccate in egual misura dalla crisi innescata dalla pandemia - chiarisce Ismea -. Secondo il IV Rapporto dedicato dall'Ismea alla domanda e offerta dei prodotti alimentari nell'emergenza Covid-19, ci sono stati comparti come l'ortofrutta fresca e trasformata, quello dell'olio di oliva, e della pasta, che hanno potuto contare su una compensazione del calo delle vendite Horeca (-42% stimato dall'Ismea), grazie all' incremento record degli acquisti tra le mura domestiche (+7,4% secondo l'osservatorio Ismea-Nielsen)".
"Altri, come il vino, l'ittico e il florovivaismo - aggiunge l'Istituto - sono stati penalizzati oltre che dalle limitazioni imposte ai pubblici esercizi anche dalla riduzione dei flussi turistici e delle cerimonie. Il calo degli affari della ristorazione internazionale ha fatto sentire il suo peso anche sulle esportazioni agroalimentari che, dopo il +7% del 2019, nei primi undici mesi del 2020 hanno rallentato, fino a segnare un aumento dell'1,7% su base annua che, tuttavia, si confronta con quasi -10% dell'export totale nazionale" (Fonte: Notizie Ismea).

25/02/2021
“La gestione realizzata dalla Regione Lombardia dal 2014 ad oggi ha incentivato l’insediamento di nuove leve in agricoltura, ma per dare un vero impulso all’innovazione nel settore primario occorre aprire l’accesso agli aiuti comunitari anche ai giovani desiderosi di iniziare o rilevare un’impresa nel comparto agromeccanico”: è quanto ha affermato il presidente bergamasco e lombardo di Confai, Leonardo Bolis, commentando i dati recentemente diffusi dalla Regione Lombardia circa l’assegnazione di contributi per l’insediamento dei giovani in agricoltura, nel quadro dell’attuale programmazione per lo sviluppo rurale.
Nel periodo 2014-2020 la Regione ha infatti ammesso a finanziamento 1.141 nuove aziende lombarde (di cui 241 in provincia di Bergamo), per un ammontare complessivo di euro 29.190.000. Tuttavia, come succede anche nel resto del paese, restano ancora escluse dai fondi comunitari per lo sviluppo rurale le imprese che erogano servizi di coltivazione in conto terzi.
“Consideriamo senz’altro como positiva l’annunciata intenzione della Regione di incrementare nel prossimo futuro gli importi dei premi di primo insediamento – ha aggiunto il direttore di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo –, ma occorre risolvere senza indugi il nodo dell’accesso degli agromeccanici ai fondi UE”. Si tratta di una questione annosa sulla quale la Regione Lombardia ha già dato alcuni segnali positivi nella direzione suggerita da Confai. “A questo punto – conclude Cattaneo – ci aspettiamo che finalmente si permetta ad una categoría professionale vocata all’innovazione di accedere in condizioni di parità alle stesse opportunità di cui godono altri attori del settore primario, a maggior ragione in un periodo caratterizzato da una crisi generalizzata dell’economia nazionale”.

25/02/2021
Tredici milioni di euro ai consorzi di bonifica lombardi per la realizzazione di opere di bonifica e irrigazione, opere di difesa del suolo e di attività di gestione del reticolo idrico principale. È quanto prevede la delibera approvata lunedì 22 febbraio dalla Giunta regionale lombarda.
“Finanziamo 17 opere al 100 per cento. Si tratta di interventi – ha dichiarato l'assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi – attesi da tempo e che sono infatti necessari nell’ottica di una razionalizzazione della risorsa acqua, tema sempre più centrale nell’agricoltura del presente e del futuro, e di difesa del suolo” (Fonte: Lombardia Notizie).
19/02/2021
“Espansione dell’economia verde, un sostegno convinto all’agricoltura 4.0 e investimenti per una sempre maggiore integrazione delle filiere sono alcune delle priorità che la nostra organizzazione considera essenziali come parte del prossimo programma di governo per il settore primario”: così si è espresso Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, formulando i migliori auspici di buon lavoro al neo ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli.
“Ogni investimento da realizzare in agricoltura dovrà risultare perfettamente allineato ai parametri di sostenibilità ambientale richiesti dai mercati e dalle istituzioni, a partire da quelle comunitarie. In questa azione corale verso l’espansione dell’economia verde, che rappresenta uno degli assi portanti del Recovery Plan, ci aspettiamo che il comparto agricolo e agromeccanico possano avere un giusto ruolo di rilievo”, ha aggiunto Bolis.
A tale proposito sarà fondamentale sostenere senza indugi l’affermazione della cosiddetta agricoltura 4.0, vale a dire – spiega il direttore di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo – “un’agricoltura costantemente orientata all’innovazione e alla digitalizzazione dei processi, promossa da manager e operatori agricoli dotati di una rilevante preparazione tecnologica e organizzativa nell’esercizio di un’attività moderna e sostenibile”.
Tra le priorità indicate dall’associazione rientra infine la ricerca di una sempre maggiore integrazione delle filiere, secondo una logica in grado di superare l’ancora eccessiva frammentazione del tessuto imprenditoriale agricolo. In questa prospettiva, sottolinea Confai, sarà indispensabile aprire l’accesso ai fondi europei alle imprese agromeccaniche, da sempre disposte a dare il proprio contributo a strategie basate sulla razionalizzazione dei costi e sul potenziamento dei processi gestionali.

19/02/2021
In un recente comunicato, Ismea informa che "nel 2020, la spesa di prodotti alimentari biologici nella Gdo ha fatto segnare un più 4% rispetto all'anno precedente. In un contesto di crescita generalizzata delle vendite alimentari nei canali retail, resta immutata l'incidenza della spesa bio sul carrello degli italiani, ferma attorno al 3%".
L'Istituto comunica altresí che "anche a Natale, il divieto di cenoni e assembramenti non ha disincentivato gli acquisti di prodotti alimentari nel reparto Bio. Secondo le ultime rilevazioni dell'Ismea, la spesa per le referenze biologiche nei punti vendita della Gdo ha registrato un aumento del 6% nelle tre settimane a cavallo di Natale rispetto allo stesso periodo del 2019".
12/02/2021
È stato firmato il decreto del Ministero delle Politiche Agricole "Disposizioni nazionali concernenti i programmi di sostegno al settore dell'olio di oliva e delle olive da tavola" per il periodo transitorio in vista della nuova PAC.
"I programmi, che partiranno il prossimo 1° aprile e si concluderanno entro il 31 dicembre 2022, potranno contare su una dotazione complessiva pari a 69,2 milioni di euro di cui 34,59 milioni quale contributo comunitario". Per approfondimenti, consultare il sito Mipaaf.
11/02/2021
“La coltivazione di canapa può essere una delle strade per la transizione ecologica e la sostenibilità ambientale, attraverso progetti di filiera ad alto valore aggiunto, in cui la meccanizzazione agricola svolga un ruolo sia sul piano della precision farming che della blockchain, tenuto conto della particolarità della coltura e dei vincoli normativi ai quali deve sottostare”.
Così Gianluca Ravizza, membro di giunta di Cai, sottolinea l’importanza di puntare su una coltura versatile e green come quella della canapa, i cui usi possono spaziare dall’alimentare alla bioedilizia, dalla cosmesi all’abbigliamento, fino alla medicina.
“Come Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani siamo disponibili a prendere parte a progetti coordinati dai Ministeri competenti, collaborando sia con le istituzioni e le forze dell’ordine che con le filiere individuate allo sviluppo della canapa”, ribadisce Ravizza alla luce del Tavolo di filiera al quale Cai ha partecipato, insieme ai Ministeri di Politiche agricole, Interno, Giustizia, Sviluppo Economico, all’Agenzia delle Dogane, Arma dei Carabinieri, Crea, Ismea, Agea e tutti gli attori del comparto.
“Sarà fondamentale la ricerca legata alla meccanizzazione, per ridurre l’impatto ambientale e sfruttare al massimo le potenzialità ecologiche e commerciali della canapa, per la quale potremmo rilanciare l’occupazione e la redditività di una coltura diffusa oggi solo marginalmente”, evidenzia il presidente di Cai, Gianni Dalla Bernardina.

05/02/2021
Secondo la FAO, i prezzi mondiali dei generi alimentari hanno continuato a salire in gennaio per l'ottavo mese consecutivo, trainati da cereali, oli vegetali e zucchero. L'indice FAO dei prezzi dei prodotti alimentari, che rileva le variazioni mensili dei prezzi internazionali dei generi alimentari comunemente oggetto di scambi commerciali ha raggiunto a gennaio un valore medio di 113,3 punti, che rappresenta un incremento del 4,3 percento rispetto a dicembre 2020 e un primato rispetto ai valori registrati dal luglio 2014 (Fonte: Agrapress).
04/02/2021
“L’apertura del sottosegretario alle Politiche agricole, Giuseppe L’Abbate, al dialogo per la definizione di decreti attuativi che rispondano a tutti gli effetti a una maggiore esigenza di trasparenza della filiera cerealicola, senza per questo creare inutile e costosa burocrazia a danno degli operatori risponde alle richieste avanzate da Cai, che ha già chiesto di poter conferire in Commissione Agricoltura, essendo le imprese agromeccaniche coinvolte direttamente nelle operazioni di raccolta e, molto spesso, anche di essiccazione e stoccaggio in conto terzi. Servono leve di semplificazione, non strumenti vessatori a danno delle imprese”.
Così il presidente di Cai, Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani, Gianni dalla Bernardina.
29/01/2021
Nei prossimi trent’anni l’agricoltura costituirà un pilastro insostituibile della strategia europea per il raggiungimento della neutralità climatica: è quanto emerge dai documenti ufficiali del Green Deal, il grande progetto della Commissione UE concepito con l’obiettivo di pervenire ad un sistema socio-economico di piena sostenibilità ambientale entro il 2050.
“Il settore primario ha da tempo maturato una forte sensibilità verso la necessità di contribuire a promuovere l’espansione dell’economia verde – commenta Leonardo Bolis, presidente provinciale e regionale di Confai -. Potremmo dire che gli ambiziosi obiettivi fissati da Bruxelles sono totalmente in linea con la cultura del mondo agricolo. La novità consiste nella possibilità di unire al concetto di responsabilità ambientale la ricerca di nuove modalità gestionali in vista della costruzione di un ‘business verde’ di ampio respiro”.
Nel quadro di una riflessione recentemente pubblicata sulla rivista specializzata Consulenza Agricola, il professor Angelo Frascarelli dell’Università di Perugia ha fatto il punto sull’apporto di una serie di tecniche colturali utili a contrastare su larga scala i cambiamenti climatici. Un ruolo centrale avrà il cosiddetto carbon farming, che consente di ‘sequestrare’ una parte del carbonio atmosferico immagazzinandolo nel suolo e nelle radici delle colture, così come nel tronco e nelle foglie degli alberi. Si tratta di un insieme di metodologie differenti, applicabili su aree coltivate oltre che integrabili in piani globali di riqualificazione forestale.
Dati alla mano, in provincia di Bergamo l’agricoltura verde ha di fronte a sé un interessante potenziale di espansione – fa notare l’Ufficio Economico di Confai – grazie ad una superficie agricola utile di circa 72.000 ettari e ad ampie aree boschive che totalizzano 110.000 ettari di superficie forestale.
Tra le domande che Frascarelli si pone circa il Green Deal occupa un rilievo centrale la questione dei bilanci aziendali: l’agricoltore cosa ci guadagna? Il tema degli incentivi sarà fondamentale al fine di attivare prontamente un circolo virtuoso in grado di raggiungere in tempi accettabili le necessarie economie di scala. Potrebbe rivelarsi di particolare interesse il meccanismo dei certificati di assorbimento di carbonio, attualmente allo studio dei tecnici della Commissione europea: l’idea è di poter certificare la quantità di carbonio sequestrato nel suolo in base ad una serie di parametri – colture praticate, tipologia di terreni, modalità di lavorazione ecc. – configurando così una fonte di reddito addizionale per imprenditori eco-friendly.
A questo proposito, Confai ribadisce la necessità di sciogliere a breve termine, soprattutto a livello nazionale, il nodo autorizzativo che consentirebbe anche alle imprese agromeccaniche di accedere ai fondi comunitari destinati all’innovazione tecnologica e alle pratiche eco-sostenibili. “Non dimentichiamo che la quota maggioritaria della superficie agraria di pianura è lavorata attualmente da imprese agromeccaniche – dichiara Enzo Cattaneo, direttore di Confai Bergamo –. Nella sola provincia di Bergamo oltre 45.000 ettari sono gestiti quasi totalmente in outsourcing da aziende che effettuano lavorazioni in conto terzi, razionalizzando i costi aziendali e applicando tecnologie di ultima generazione. È pertanto indispensabile aprire anche alle imprese agromeccaniche l’accesso a fondi UE che, peraltro, in varie regioni italiane non vengono neppure spesi regolarmente nei tempi fissati dalle istituzioni comunitarie”.

29/01/2021
"Con la sospensione dei pagamenti dei contributi di bonifica prevista dal Cura Italia e la difficoltà di riscossione del contributo dovuto dalle aziende agricole per il servizio irrigazione - si legge in un recente comunicato del Mipaaf - i Consorzi di Bonifica si sono ritrovati con carenza di liquidità. È stato necessario, pertanto, intervenire con il Decreto Rilancio che ha previsto la possibilità di erogare mutui per un ammontare complessivo di 500 milioni di euro per lo svolgimento dei compiti istituzionali dei Consorzi". In Conferenza Stato-Regioni è stata sancita l'intesa sul decreto del Ministero dell'Economia che, di concerto con il Ministero delle Politiche Agricole, stabilisce i termini e le modalità di presentazione delle domande.
22/01/2021
Il 2021 offre uno scenario segnato dall’incertezza della perdurante congiuntura Covid e dall’instabilità climatica che sta colpendo duramente l’agricoltura bergamasca da almeno un biennio: questo è il punto di partenza dell’analisi che l’Ufficio Economico di Confai Bergamo sta tracciando nei primi giorni di quest’anno, al fine di individuare alcune linee guida fondamentali per orientarsi in un nuovo ciclo economico agrario che si preannuncia estremamente complesso e imprevedibile.
“Le imprese bergamasche stanno ancora calcolando nei dettagli le perdite di un’annata agraria in cui il fatturato globale provinciale del settore agricolo è passato improvvisamente dagli oltre 600 milioni di euro del 2019 ai circa 520 milioni del 2020 – esordisce Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia -. Quel che è peggio è che il nuovo anno si apre nell’incertezza più totale riguardo alla possibilità di un eventuale consolidamento in vista di un’auspicata ripartenza”.
In particolare, per le micro e piccole imprese agricole i suggerimenti di Confai sono improntati ad una prudenza estrema. “Qualsiasi tipo di investimento dovrà essere valutato minuziosamente – osserva Bolis - con un’attenzione particolare ai flussi di cassa, fortemente compromessi dal calo dei fatturati. Questo vale sia per le aziende produttrici di commodities che per quelle dedite alla trasformazione di prodotti ad alto valore aggiunto. In questa fase di grande incertezza, il consiglio generale è quello di esternalizzare e terziarizzare le operazioni colturali più gravose sotto il profilo organizzativo. Peraltro, ogni eventuale investimento dovrà tenere conto al massimo grado dei parametri di sostenibilità ambientale richiesti dai mercati e dalle istituzioni”.
Nel 2021 avrebbe dovuto vedere la luce una nuova programmazione della politica agricola (Pac) dell’Unione Europea, da tempo annunciata e basata su criteri innovativi, anche dal punto di vista gestionale, con una maggiore possibilità di adattamento delle misure di sostegno alle esigenze economiche e territoriali delle agricolture degli stati membri.
“Purtroppo una serie di fattori legati alla difficoltà delle istituzioni comunitarie di trovare un accordo di bilancio e all’impatto dell’emergenza Covid - spiega Enzo Cattaneo, direttore di Confai Bergamo – hanno fatto slittare l’entrata in vigore della nuova Pac al 1° gennaio 2023 con relativa proroga di un biennio della programmazione 2014-2020”.
Benché per le vecchie misure di politica agraria sia stato previsto un congruo rifinanziamento da parte dell’UE, per Confai si tratta comunque di un’occasione perduta per cercare di attivare rapidamente un periodo anticiclico di ripresa e investimenti. “In principio ci sarebbero le risorse per far ripartire fin da subito il settore primario nel nostro paese – chiarisce Cattaneo -, atteso che all’Italia dovrebbero toccare complessivamente oltre 3,8 miliardi di euro per i piani di sviluppo rurale del 2021 e quasi 4 miliardi di euro per i piani del 2022, contro la cifra di circa 3 miliardi assegnata nel corso del 2020. Tuttavia, l’attuale schema di attribuzione delle risorse, che esclude quasi totalmente le imprese agromeccaniche dalle liste dei potenziali beneficiari, rischia di perpetuare una situazione paradossale che disincentiva gli investimenti proprio da parte della categoria più orientata all’innovazione in agricoltura”.

22/01/2021
In una recente dichiarazione Anacer - Associazione Nazionale Cerealisti - ha fornito i dati aggiornati sull'import/export cerealicolo in italia nei primi dieci mesi del 2020.
"Le importazioni in italia nel settore dei cereali, semi oleosi e farine proteiche nei primi 10 mesi del 2020 - si legge in un comunicato - sono aumentate nelle quantita' di 165.000 tonnellate (+0,9%) e nei valori di 92,8 milioni di euro (+1,9%) rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente" (Fonte: Agrapress).
16/01/2021
"L'anno 2020 si chiude in negativo per il mercato delle macchine agricole, ma con perdite contenute. L'emergenza sanitaria ha condizionato gli investimenti per l'acquisto di mezzi nuovi, e dunque le vendite risultano in calo per trattrici, mietitrebbiatrici e rimorchi, mentre si mantengono stazionarie per le trattrici con pianale di carico (motoagricole). Le immatricolazioni dell'anno risultano in calo per quasi tutte le tipologie di mezzi, anche se i consuntivi appaiono meno negativi del previsto. la netta impennata delle vendite negli ultimi due mesi dell'anno ha consentito infatti di compensare, in parte, il crollo registrato fra marzo e maggio a causa della prima ondata pandemica e del lockdown. I dati sulle immatricolazioni - elaborati da FederUnacoma sulla base delle registrazioni fornite dal ministero dei trasporti - indicano a fine anno un calo per le trattrici pari al 3,4% rispetto al 2019, in ragione di 17.944 unita'; le mietitrebbiatrici segnano un calo del 2,6% a fronte di 302 unita', e i rimorchi chiudono con un passivo del 12,1% per un totale di 7.862 unita'": è quanto riferisce l'organizzazione in un comunicato che riporta il consuntivo 2020 (Fonte: FederUnacoma).

15/01/2021
Nei giorni scorsi Confai Bergamo ha attivato i propri uffici per offrire alle imprese agricole bergamasche ogni necessario supporto in vista degli adempimenti previsti dal 7° Censimento generale dell’Agricoltura. Il rilevamento, che riguarda oltre un milione e 700 mila aziende italiane, ha l’obiettivo di aggiornare il quadro statistico del sistema agricolo e zootecnico del paese a livello nazionale, regionale e locale.
“In ottemperanza alle convenzioni stipulate dall’ISTAT in merito all’attuale rilevazione censuaria - spiega Enzo Cattaneo, direttore di Confai Bergamo – il nostro personale assisterà le imprese associate in collaborazione con UNICAA, il centro di assistenza agricolo di cui la nostra organizzazione è parte. L’Ufficio Tecnico di Confai contatterà`direttamente le ditte iscritte, ma rimarrà comunque a disposizione anche di eventuali altre imprese che vogliano essere assistite nella realizzazione delle interviste e compilazione dei formulari”.
Come avverte l’ISTAT, l’indagine del 2021 rappresenterà di fatto l’ultimo appuntamento statistico su base decennale per il settore primario, in quanto a partire dal 2022 il tradizionale censimento si trasformerà in un appuntamento permanente. “Con la completa digitalizzazione della raccolta dati – chiarisce Cattaneo – l’aggiornamento del quadro statistico sarà di fatto costante e permetterà di potenziare l’impatto positivo di un’accurata informazione di settore sulle dinamiche dei differenti comparti agricoli e sulla definizione delle strategie istituzionali di politica agraria”.
Quest’ultimo censimento – ricorda Confai - offrirà infine l’opportunità di effettuare una dettagliata valutazione degli effetti prodotti dal Covid sull’economia agricola nazionale e locale.

08/01/2021
Nei giorni scorsi la Regione Lombardia ha dato avvio ad un processo di trasferimento di malghe e alpeggi regionali a comuni, comunità montane e province con l’obiettivo di valorizzare una serie di aree tradizionalmente destinate all’allevamento di montagna.
“L’iniziativa promossa dall’assessore all’agricoltura Fabio Rolfi e dalla giunta regionale merita sicuramente un plauso in quanto va nella direzione di un sano decentramento amministrativo e di una razionalizzazione nell’uso del patrimonio pubblico in agricoltura – commenta Leonardo Bolis, presidente provinciale e regionale di Confai -. Un deciso trasferimento di competenze agli enti locali, soprattutto in una perdurante situazione di crisi generalizzata dell’economia territoriale, rappresenta un segnale importante per lo sviluppo delle aree rurali montane”.
Le malghe di proprietà regionale fanno parte di un vasto insieme di terreni adibiti al pascolo che, in provincia di Bergamo, occupano una superficie complessiva di circa 22.000 ettari e costituiscono lo scenario della tradizionale attività d’alpeggio. Accanto ai pascoli montani svolgono un’importante funzione in termini di produzione foraggera anche i prati permanenti, che in Bergamasca occupano circa 6.000 ettari e sono distribuiti tra fascia pedemontana, zone di fondovalle e aree di pianura. È su questi terreni che si svolge la pratica della fienagione a supporto dell’attività zootecnica.
“L’auspicio è che l’iniziativa regionale – dichiara Enzo Cattaneo, direttore di Confai Bergamo – spinga ad accendere i riflettori sulla particolare situazione che sta vivendo l’agricoltura montana, che durante tutto il 2020 è stata messa a dura prova dalle pesanti conseguenze dell’isolamento sociale su una serie di attività basate su un rapporto diretto tra produttori e consumatori”.
In materia di riqualificazione degli alpeggi Confai ribadisce l’impatto positivo che potrebbe avere sull’intera economia agricola montana. “Sarà fondamentale – aggiunge Cattaneo – sviluppare iniziative specifiche basate sul rilancio di piani comprensoriali per le aree d’alpeggio, puntando su una valorizzazione simultanea di malghe pubbliche ma anche di pascoli privati, che sono ancora assai numerosi in tutto il territorio lombardo”.

08/01/2021
Nei giorni scorsi il Mipaaf ha reso noti i dati circa i finanziamenti erogati alle imprese agricole in materia di sviluppo rurale. Il ministero informa che "ammontano ad oltre 3 miliardi di euro i finanziamenti erogati nell'esercizio 2020 in favore del settore agricolo attraverso i Programmi di sviluppo rurale, cofinanziati dall'Unione europea grazie al Feasr (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale)".
Ha inoltre aggiuto che "dei 20.9 miliardi di euro complessivamente disponibili per l'intero periodo 2014-2020, oltre un quarto (27.3%) è destinato al sostegno di investimenti in favore delle imprese agricole ed agroalimentari che intendono introdurre innovazioni nei processi produttivi; il 22.1% delle risorse è destinato al sostegno delle imprese agricole che mettono in atto impegni particolarmente virtuosi dal punto di vista ambientale (in particolare agricoltura biologica, con quasi il 10% delle risorse programmate); il 7.8% dei fondi è riservato alle imprese agricole che operano in aree montane e svantaggiate, il 7.1% è finalizzato al sostegno dei giovani che desiderano avviare nuove attività imprenditoriali nel settore agricolo, mentre il 7.0% dei fondi è destinato a misure di gestione del rischio, per indennizzare gli agricoltori danneggiati da calamità naturali conseguenti ai cambiamenti climatici".

02/01/2021
"La produzione integrata con il suo Sistema di Qualità Nazionale (SQNPI) rappresenta un importante tassello nel mosaico delle politiche nazionali sulla qualità, come dimostrano i dati del settore. Dal 2016 ad oggi, il numero di aziende che hanno scelto di aderire al Sistema ha mostrato un trend di costante crescita: nel 2019 sono state registrate oltre 7.500 domande che hanno coinvolto circa 14.600 aziende e 244.000 ettari distribuiti tra seminativi, vite, olivo e fruttiferi", ha affermato Giuseppe L'Abbate, Sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali, in una recente dichiarazione a PianetaPsr.
"Il Sistema è stato concepito per diventare uno strumento competitivo a disposizione delle aziende, finalizzato alla valorizzazione, differenziazione e promozione sul mercato dei prodotti agricoli e alimentari ottenuti con tecniche di produzione integrata, orientate, cioè, a coniugare buone pratiche agronomiche e le più aggiornate strategie di difesa dalle avversità in un'ottica di sostenibilità", ha aggiunto L'Abbate.

02/01/2021
Anche l’agricoltura, come gli altri settori produttivi dell’economia italiana, ha risentito della grave crisi del sistema economico innescata dall'emergenza sanitaria legata alla pandemia e dalle misure contenitive che ne sono conseguire. Particolarmente forti sono stati gli effetti rilevati dall'Osservatorio Politiche e Bioeconomia del CREA, il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura, sui risultati economici del secondo trimestre 2020.
"Rispetto al trimestre precedente - si legge in un comunicato del CREA - si registra una contrazione del PIL pari a -12,8% e del valore aggiunto in tutti i comparti produttivi: -3,7% agricoltura, silvicoltura e pesca, -20,2% l’industria e -11% i servizi. Ma non solo: in caduta, rispetto al trimestre precedente, risultano anche i consumi finali (-8,7%) e gli investimenti fissi lordi (-14,9%)".
26/12/2020
"Sarà una politica agricola sempre più verde quella che l'Unione Europea si appresta a sancire nei prossimi mesi in vista della nuova programmazione 2023-2027, con un'attenzione sempre più concentrata sull'interazione tra il settore primario e il cosiddetto Green Deal europeo per l'ambiente": questo il commento di Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, in riferimento ai presunti tempi di approvazione della nuova Pac diffusi nei giorni scorsi dalle istituzioni comunitarie nel quadro di riunioni istituzionali (Gruppo di Dialogo) con rappresentanti delle categorie professionali e della società civile.
Le istituzioni europee coinvolte nella definizione legislativa della prossima politica agricola comune (Pac) - Commissione, Consiglio e Parlamento Europeo - dovrebbero pervenire ad un accordo finale entro aprile 2021. Successivamente si darà corso alla pubblicazione dei regolamenti di base e della legislazione accessoria entro il prossimo autunno.
"Tra gli obiettivi che l'Unione Europea sta fissando concretamente in vista dell'attuazione della nuova Pac - sottolinea Bolis - rientrano indubbiamente quelli della riduzione nell’utilizzo dei prodotti fitosanitari e dei fertilizzanti, dell'aumento della superficie dell’agricoltura biologica e dell'utilizzo del 10% della superficie agricola per migliorare la biodiversità e le condizioni generali del paesaggio. Si tratta di obiettivi ambiziosi che implicano fin d'ora una profonda riflessione sulle strategie di politica locale e imprenditoriali che occorrerà mettere in atto in riferimento a queste linee d'azione".
"Una volta approvato l'intero iter legislativo comunitario - fa notare il direttore di Confai Bergamo Enzo Cattaneo - ciascun paese membro dell'UE dovrà presentare un Piano strategico nazionale della Pac 2023- 2027, entro il 1° gennaio 2022. Il piano, a sua volta, sarà soggetto all’approvazione da parte della Commissione Europea. Ogni Stato membro avrà un certo margine di manovra nel quadro delle direttrici fondamentali indicate dalle istituzioni di Bruxelles: è pertanto indispensabile che a livello nazionale e regionale vi sia un pieno coinvolgimento delle istituzioni in un percorso di accompagnamento di fronte alle innumerevoli sfide che il settore agricolo si troverà ad affrontare".

20/12/2020
"Le calamità di tipo climatico o causate dalle fitopatie sono un problema che attanaglia la nostra agricoltura. Le aziende agricole, che mai come quest'anno hanno dimostrato un ruolo strategico per il nostro Paese, devono essere messe nelle condizioni di operare serenamente, potendo contare su un reddito stabile senza i rischi delle incognite derivanti dalle malattie o dall'andamento climatico":cosi' la Ministra Teresa Bellanova ha commentato l'intesa raggiunta recentemente in Conferenza Stato Regioni sul Decreto del Piano di Gestione dei Rischi in Agricoltura per l'anno 2021.
Come sottolinea il Mipaaf, si tratta di un "tema sempre piu' cruciale, quello della gestione del rischio, proprio per sostenere la capacità di resilienza e competitività del settore agricolo, come dicono gli evidenti effetti dei cambiamenti climatici che hanno come conseguenza criticità e danni ogni anno più pesanti per le produzioni agroalimentari".
Da notare che, per ampliare la platea di imprese e agricoltori che intendono avvalersi degli strumenti di stabilizzazione del reddito settoriale, tra i settori ammessi a contribuzione pubblica sono stati introdotti la risicoltura e la suinicoltura (Fonte: Comunicato Mipaaf).

17/12/2020
Il tradizionale resoconto dell'Ufficio Economico di Confai Bergamo sull'annata agraria appena conclusa presenta - com'era lecito attendersi - un quadro a tinte fosche nel quale, agli effetti di una crisi strisciante da tempo in atto nel settore primario, si sono unite le pesanti conseguenze della congiuntura Covid. "Anche in agricoltura ci siamo trovati di fronte ad un contesto del tutto anomalo - commenta Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia -. Se è certo che le imprese agricole e agromeccaniche hanno continuato a lavorare anche nelle fasi più acute dell'emergenza sanitaria al fine di garantire la tenuta del settore agroalimentare, d'altro canto si sono dovute confrontare con una lunga serie di criticità che hanno messo a dura prova gli operatori".
Il dato che meglio di altri fotografa le difficoltà che sta attraversando il mondo agricolo è quello della produzione lorda vendibile o, detto in altri termini, del fatturato globale del settore. Se nel 2019 l’agricoltura bergamasca aveva fatto registrare un valore complessivo della produzione di circa 600 milioni di euro, le stime provvisorie del 2020 indicherebbero una riduzione di oltre 8o milioni di euro, con una contrazione di circa il 13,5%.
"Sono assai numerosi i comparti che nel 2020 hanno dovuto registrare perdite significative - fa notare il direttore di Confai Bergamo Enzo Cattaneo -, da quello suinicolo alla zootecnia da carne, dall'agriturismo alla filiera della trasformazione e vendita diretta di prodotti tradizionali. Nel caso dell'agricoltura multifunzionale, le cause della crisi sono da ricercare specificamente negli effetti del lockdown, che hanno interrotto per mesi la relazione diretta tra imprese e consumatori. In altri comparti, quale quello zootecnico, i risultati negativi sono da ascrivere principalmente ad incrementi significativi nei costi di produzione, uniti a ciclici rallentamenti dei mercati".
Sul fronte dei seminativi, uno dei dati più allarmanti è stata la prosecuzione delle alterazioni climatiche che avevano già segnato pesantemente l'annata 2019 e che si sono riproposti con forte intensità anche nel 2020, con danni che hanno provocato sconcerto tra numerosi produttori sia in aree di pianura che nelle zone montuose.
Gli effetti di un clima sempre più imprevedibile si sono fatti sentire anche in alcuni comparti di nicchia tradizionalmente considerati ad alto valore aggiunto, quale quello del pregiato olio d'oliva bergamasco. "Purtroppo, neanche quest’anno - osserva Bolis - il comparto olivicolo ha potuto rifarsi delle perdite subite nel precedente ciclo produttivo: i fenomeni climatici di fine agosto e dell’inizio di settembre, soprattutto vento e grandine, hanno danneggiato irreparabilmente molte piantagioni in cui le olive erano in fase di maturazione, con elevati danni in termini di potenziale produttivo di questa pregiata DOP bergamasca".
A fronte di un quadro tutt'altro che confortante resta ad ogni modo la soddisfazione di Confai per la capacità di reazione del mondo rurale. "Benché colpito da molteplici avversità - conclude Bolis - il settore primario ha dimostrato grandi doti di resilienza, non solo in termini di contenimento dei danni economici e logistici, ma anche sul piano della forza morale e del senso di responsabilità di cui i nostri imprenditori hanno saputo dar prova durante l'intera annata".

11/12/2020
"Siamo consapevoli che la filiera zootecnica è ancora in forte sofferenza, in particolare il comparto bovino e quello suinicolo. E' evidente che oggi il nostro obiettivo prioritario è quello di salvaguardare la vitalità e la competitività delle imprese, sostenendole in questo passaggio delicatissimo e ponendo le basi per costruire il futuro del nostro Paese. In un momento così drammatico per l'economia mondiale è indispensabile rafforzare il confronto e sostenere scelte fondamentali per la filiera agroalimentare, che ha dimostrato di essere l'unica in grado di affrontare la pandemia senza far mai mancare ai cittadini i beni di primaria necessità".
Così la Ministra Bellanova intervenuta all'assemblea UNICEB, organizzazione che in campo nazionale, comunitario ed internazionale cura e tutela gli interessi della filiera delle carni, dall'allevamento del bestiame sino alla trasformazione e commercializzazione delle carni e dei prodotti (Fonte: Comunicato Mipaaf)
11/12/2020
"Presentato in videoconferenza con i rappresentanti del settore e delle istituzioni, il Rapporto Ismea - Qualivita 2020, l'indagine annuale che analizza i valori economici e produttivi della qualità delle produzioni agroalimentari e vitivinicole italiane DOP IGP STG.
Principali numeri del comparto
L'analisi del XVIII Rapporto Ismea-Qualivita attesta la solidità e la forza di un sistema capace di promuovere lo sviluppo nell'intero territorio italiano e che, in questa fase di difficoltà legata all'emergenza Covid-19, può puntare sugli aspetti che si confermano pilastri strategici per le Indicazioni Geografiche e per il settore agroalimentare italiano. I dati economici della #DopEconomy, relativi al 2019, delineano infatti un settore di primaria importanza e in crescita: 16,9 miliardi di euro di valore alla produzione (+4,2% in un anno), un contributo del 19% al fatturato complessivo dell'agroalimentare italiano e un export da 9,5 miliardi di euro (+5,1% in un anno) che corrisponde al 21% delle esportazioni nazionali di settore, grazie al lavoro di oltre 180.000 operatori e l'impegno dei 285 Consorzi di tutela riconosciuti" (Fonte: Comunicato ISMEA).

05/12/2020
Le famiglie italiane riscoprono il miele. Complici la maggiore attenzione alla salute in un'epoca di emergenza sanitaria e la più lunga permanenza tra le mura di casa, le vendite di questo prodotto hanno registrato nei primi 9 mesi del 2020 una crescita del 13% in volume. Le famiglie con giovani e giovanissimi sono alla base di questo incremento.
Un'inversione di tendenza, sottolinea l'ISMEA, nel report Tendenze, interamente dedicato alle dinamiche del comparto, sia rispetto alla flessione degli acquisti dell'ultimo biennio sia al ruolo trainante fin qui esercitato degli over 50, di reddito medio alto, a cui si devono normalmente oltre il 70% degli acquisti di miele.
Lo scorso anno circa il 60% di prodotto disponibile è stato di provenienza estera, a fronte di una produzione nazionale in forte ridimensionamento. Per il 2020 le stime ISMEA-Osservatorio miele indicano un recupero del 13% sull'anno precedente con una produzione che dovrebbe portarsi a 17 mila tonnellate. Si tratta comunque di un livello molto al di sotto della capacità produttiva nazionale, che conta oltre un milione e 600 mila alveari, in aumento del 7,5% su base annua (Comunicato Ismea).

05/12/2020
Nei giorni scorsi il Crefis - Centro Ricerche Economiche sulle Filiere Sostenibili - ha informato che e' stata in forte discesa a novembre la redditivita' dell'allevamento di suini nel nostro paese, con una variazione del -29,7% rispetto allo stesso mese del 2019. "La situazione negativa di mercato dei suini - riporta Agrapress - ha prodotto, in novembre, un effetto positivo sull'industria di macellazione che ha visto crescere l'indice di redditivita', sullo stesso mese 2019, del 17,6%. Per quanto riguarda il segmento della stagionatura dei prosciutti, a novembre, Crefis registra invece una regressione della redditivita' a valori simili a quelli di fine 2019".
29/11/2020
A pochi giorni dalle osservazioni diffuse sulla strategia forestale UE post 2020, Confai Bergamo torna ad occuparsi della questione del patrimonio boschivo in occasione del rilancio della Carta Forestale della Lombardia. La Regione, infatti, ha invitato i comuni montani lombardi a sostenere una strategia di potenziamento della filiera bosco-legno e di valorizzazione delle superfici forestali in sinergia con i differenti attori territoriali.
“L’iniziativa della Regione costituisce indubbiamente una buona notizia in vista di una gestione razionale e sostenibile delle risorse boschive – osserva Leonardo Bolis, presidente provinciale e regionale di Confai -. In particolare, l’idea di promuovere una stretta collaborazione tra pubblico e privato con l’attivazione di 10 ‘contratti di foresta’ entro il 2025 potrebbe far decollare una serie di iniziative con alto potenziale ambientale ed economico”.
La Lombardia è la terza regione italiana per superficie forestale e la provincia di Bergamo è la seconda in Lombardía, praticamente a pari merito con Sondrio. L’obiettivo della Regione è quello di attivare un’ampia rete istituzionale e di imprese che permetta di conciliare un percorso di sviluppo economicamente rilevante con il rispetto della biodiversità e degli ecosistemi naturali.
“Il mondo agromeccanico – ricorda Bolis – ha da tempo manifestato la propria disponibilità a realizzare investimenti nella filiera energetica del legno e delle biomasse di origine montana, a condizione che ciò avvenga nel quadro di un sostegno istituzionale che valorizzi adeguatamente l’apporto del contoterzismo agrario alle economie locali”.
L’impegno offerto da Confai non si limita al semplice sfruttamento della risorsa legno, benché – come fanno notare i tecnici dell’associazione – circa l’80 per cento dei boschi bergamaschi e lombardi abbia caratteristiche che li rende adatti al prelievo legnoso, considerando i vincoli normativi vigenti e le condizioni orografiche regionali.
“La nostra organizzazione è disponibile a garantire un supporto ad ogni nuova programmazione che punti alla valorizzazione dell’ambiente naturale e del legame con il territorio locale – precisa Enzo Cattaneo, direttore di Confai Bergamo -, inclusi progetti di filiera corta basati sul turismo rurale e sul recupero in chiave imprenditoriale di alpeggi in disuso e vecchie colture tradizionali. Non si deve infatti trascurare l’opportunità di creare valore attraverso lo sfruttamento di terreni attualmente considerati marginali, ma che potrebbero tornare ad essere produttivi sotto il profilo agronomico, nel rispetto di criteri di sostenibilità ambientale”.

29/11/2020
"Il biologico italiano ha saputo, nel corso degli anni, guadagnare spazi di mercato sempre più rilevanti, sfruttando le possibilità offerte dai diversi canali commerciali, raggiungendo nel 2019 la cifra record di 3,3 miliardi di euro, con un 4% di incidenza sul totale della spesa per l'agroalimentare. Gli ultimi dati SINAB mostrano che anche le superfici agricole dedicate al bio sono cresciute del 79% negli ultimi 10 anni, raggiungendo oggi il 15,8% dell'incidenza di superficie bio sulla SAU totale. L'Italia si trova quindi in una posizione privilegiata nel percorso delineato dal Green Deal tenuto conto che la media europea di incidenza del bio è pari all'8%". Così la Ministra Teresa Bellanova al B/Open Digital Edition organizzato oggi da Verona Fiere, intervenendo al focus "Green Deal, la corsa al bio" (Fonte: comunicato Mipaaf).
21/11/2020
“La decisione di Bruxelles di prorogare la vigenza dell’attuale politica agricola fino al 2022 deve essere colta da imprese e istituzioni come un’occasione per sperimentare nuovi indirizzi strategici in vista della nuova Pac”: cosí Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, commenta il processo di riattivazione delle misure della politica agricola europea che avrebbero dovuto esaurirsi quest’anno e che invece sono state prorogate dal Consiglio UE per altri due anni, a causa di una serie di difficoltà nella chiusura delle negoziazioni sull’assetto legislativo complessivo della nuova Pac.
La proroga, come fa notare Confai, mantiene sostanzialmente invariato il quadro giuridico delle norme che regolano attualmente l’applicazione delle risorse europee in agricoltura. Tuttavia è importante sottolineare come il biennio 2021-2022 possa essere assimilato ad una sorta di transizione verso il nuovo regime di aiuti. “È necessario che le istituzioni mettano a frutto questa finestra temporale per razionalizzare le misure in corso, soprattutto in materia di sviluppo rurale – sottolinea Bolis -. Ci troviamo di fronte all’opportunità per il mondo agricolo di lasciarsi definitivamente alle spalle una mentalità assistenzialista che ha causato grandi danni al settore primario e pensare a come indirizzare le risorse verso i comparti veramente strategici, in un’ottica di competitività sui mercati globali”.
Uno dei temi sempre oggetto di preoccupazione è quello del cosiddetto rischio di disimpegno automatico dei fondi comunitari. “Spiegato in termini semplificati – chiarisce Enzo Cattaneo, direttore di Confai Bergamo – si tratta di un algoritmo usato dall’Unione Europea per individuare i paesi e le regioni che non spendono in termini rapidi i fondi comunitari. Le risorse non liquidate nei termini previsti, nel quadro di calcoli effettuati sulla base del triennio precedente al periodo considerato, vengono sottratti alle regioni che non li hanno spesi e ritornano automaticamente nelle casse di Bruxelles”.
A questo proposito, per Confai non può essere ulteriormente rimandata la decisione di includere le imprese agromeccaniche tra i beneficiari dei fondi UE per l’agricoltura. “Sebbene alcune regioni, come la Lombardia, abbiano dimostrato di essere più efficienti di altre nell’impegnare le risorse disponibili – conclude Cattaneo –, su alcune misure dedicate all’innovazione la scala degli investimenti necessari è talmente grande che i progetti della maggior parte delle PMI agricole sono di fatto insufficienti a dare al nostro settore lo slancio tecnologico di cui avrebbe bisogno per competere a livello internazionale”.

21/11/2020
I primi dati sulla raccolta di olive indicano un peggioramento del quadro produttivo delineato in via preliminare a settembre.
Secondo l'aggiornamento previsionale elaborato dall'Ismea e Unaprol, la produzione della campagna 2020-21 dovrebbe attestarsi a 255 mila tonnellate, con una riduzione del 30% sullo scorso anno.
In generale, comunque, ci si attende in tutta la Penisola un olio di elevata qualità grazie all'ottima fioritura e ai limitati attacchi della mosca olearia (Fonte: Notizie Ismea).
14/11/2020
Negli ultimi 3 anni il 68% delle imprese agromeccaniche bergamasche ha investito risorse in attrezzature legate all’agricoltura 4.0 e al cosiddetto precision farming. La percentuale supera il 90% tra le imprese in cui è presente un titolare o un contitolare con meno di 40 anni: è quanto emerge da un’indagine condotta dall’Osservatorio economico di Confai Bergamo su un campione di imprese contoterziste associate.
La definizione di agricoltura 4.0 si origina per analogia con quella di industria 4.0, che a sua volta nasce dalla cosiddetta ‘quarta rivoluzione industriale’, vale a dire l’era della produzione totalmente automatizzata e interconnessa. “Quando parliamo di agricoltura 4.0 – chiarisce Enzo Cattaneo, direttore di Confai Bergamo - ci riferiamo ad un’agricoltura costantemente orientata all’innovazione, promossa da manager rurali e operatori agricoli dotati di una rilevante preparazione tecnologica e gestionale che li rende in grado di generare sempre nuovi margini di valore aggiunto, nell’esercizio di un’attività moderna e sostenibile”.
Si tratta della sfida lanciata da un’agricoltura ‘smart’, che impiega software avanzati, mezzi a guida assistita, centraline e altri strumenti di precisione in grado di rendere l’attività produttiva più efficiente, redditizia, sicura per gli operatori e altamente sostenibile dal punto di vista ambientale. “Tra i vantaggi concreti dell’applicazione dell’agricoltura 4.0 – spiega Leonardo Bolis, presidente provinciale e regionale di Confai – vi è quello di poter effettuare una mappatura progressiva dei suoli e dosare di conseguenza l’uso di sementi, reflui zootecnici e fertilizzanti in una misura che corrisponda esattamente, né più né meno, alle reali necessità dei terreni”.
Uno dei filoni più promettenti dell’innovazione nel mondo rurale è dato dal fronte della digitalizzazione dei processi produttivi. “Tra i motivi che rendono l’agricoltura digitale un cammino da percorrere senza indugi vi è il fatto che l’informazione sulle materie prime, la loro origine e i loro processi di trasformazione costituisce una variabile cruciale in vista della valorizzazione e della garanzia di sicurezza dei prodotti agricoli e agroalimentari” - fa notare Bolis -. “Tutto ciò apre prospettive molto interessanti per quanto riguarda la certificazione della provenienza dei prodotti e il rispetto degli indicatori di qualità richiesti dai mercati o fissati dalle normative vigenti”.
Si preannuncia dunque un futuro di rapida crescita per l’agricoltura smart? La risposta di Confai è un ‘sí’ condizionato. “Occorre lavorare molto sulla mentalità di una parte del mondo agricolo – osserva Cattaneo -. Spesso i nostri contoterzisti offrono servizi di alta precisione, ma diverse imprese agricole clienti si limitano a richiedere un servizio standard, non cogliendo ancora pienamente i vantaggi di un’agricoltura basata sulla tracciabilità totale dei processi. In ogni caso notiamo anche molti segnali positivi, soprattutto da parte dei giovani”.
Resta infine ancora aperta – fanno rilevare i dirigenti dell’associazione – l’annosa questione dell’esclusione delle imprese agromeccaniche italiane dall’accesso ai fondi comunitari per l’innovazione in agricoltura: un paradosso che, secondo Confai Bergamo, attende alla prova dei fatti il governo italiano in vista del prossimo inizio di un nuovo ciclo della politica agricola europea.

14/11/2020
"La nuova emergenza sanitaria rischia di frenare il mercato delle macchine agricole proprio nel momento in cui questo stava dando segnali di ripresa", ha affermato il presidente di FederUnacoma, Alessandro Malavolti, nel corso di una recente conferenza stampa. Commentando lo scenario internazionale e italiano ha inoltre aggiunto che ""i dati sulle vendite in Usa, India, Germania e in altri paesi indicano un netto recupero dopo la crisi della primavera scorsa, ma la nuova emergenza sanitaria rischia di bloccare il settore. Immatricolazioni in recupero anche in Italia, ma la produzione rischia una battuta d'arresto se le difficolta' logistiche e dei trasporti dovessero frenare le esportazioni".
08/11/2020
Dopo la caduta dei prezzi innescata dall'emergenza sanitaria per il contenimento della pandemia da Covid-19, il mercato lattiero caseario mondiale sembra accennare a una timida ripresa, sebbene i fattori di incertezza legati alla seconda ondata di diffusone del coronavirus rendano particolarmente complesse le previsioni anche sull'evoluzione a breve termine.
A livello nazionale, nel periodo gennaio-settembre, l'indice Ismea dei prezzi all'origine dei prodotti lattiero caseari ha mostrato complessivamente un calo del 9,7% rispetto allo scorso anno, principalmente a causa della progressiva flessione dei listini dei formaggi duri (-14,9%) e del latte alla stalla (-8,6%) (Fonte: comunicato Ismea).
08/11/2020
"Anche l'agricoltura, come gli altri settori produttivi dell'economia italiana, ha risentito della grave crisi del sistema economico innescata dall'emergenza sanitaria legata alla pandemia e dalle misure contenitive che ne sono conseguite", afferma il Crea, sulla base di Creagritrend, il bollettino trimestrale (disponibile al link https://bit.ly/2TX0jy4) messo a punto dal Crea, con il suo Centro di ricerca politiche e bioeconomia, secondo cui nel II trimestre del 2020 "rispetto al trimestre precedente, si registra una contrazione del Pil pari a -12,8% e del valore aggiunto in tutti i comparti produttivi: -3,7% agricoltura, silvicoltura e pesca, -20,2% l'industria e -11% i servizi (Fonte: Agrapress).
30/10/2020
La quasi totalità degli europei è convinto dell'importanza di agricoltura e aree rurali per il futuro della UE e quasi due su tre conoscono e apprezzano la Politica agricola comune. È quanto emerge dall'indagine effettuata su un campione di circa 27mila cittadini europei da Eurobarometro in tutti gli Stati membri nei mesi estivi.
Positivo il riscontro tra i cittadini sul ruolo della Politica agricola comune, conosciuta da quasi tre intervistati su quattro (73%), con una crescita di sei punti percentuali rispetto al 2017, e considerata uno strumento in grado di portare benefici a tutti gli europei, non solo agli agricoltori, dal 76% di loro (Fonte: PianetaPsr n.95/2020).
30/10/2020
"Le nuove misure adottate dal Governo per l'emergenza coronavirus che interessano la ristorazione, impatteranno su un settore già provato duramente dal lockdown totale della primavera scorsa e solo in parziale ripresa negli ultimi mesi.
Sulla base delle nuove iniziative che limiteranno l'attività di ristoranti e bar, l'ISMEA stima - per il 2020 - un arretramento della spesa per consumi alimentari fuori casa del -48% rispetto al 2019, per una perdita complessiva di quasi 41 miliardi di euro" (Fonte: Comunicato Ismea).
24/10/2020
Secondo le rilevazioni effettuate da Ismea, si conferma una progressione dell'alimentare made in Italy sui mercati esteri (+3% sui primi 8 mesi del 2019), per un valore di 29,4 miliardi di Euro.
!I dati per comparto, disponibili solo per i primi sette mesi dell'anno, evidenziano - rileva Ismea - una crescita a doppia cifra per la pasta, con un +30% rispetto al periodo gennaio - luglio 2019. Secondo le elaborazioni dell'ISMEA sui dati Istat, anche nei mesi più critici dell'emergenza epidemiologica, a causa delle misure restrittive adottate da molti Paesi clienti, le esportazioni di pasta non hanno accusato grossi contraccolpi, a fronte di flessioni anche significative registrate dagli altri comparti nei mesi di aprile e, in particolare, di maggio".
"Oltre all'ottima performance della pasta - aggiunge l'Istituto - e, più in generale, dell'intero comparto dei derivati dei cereali (+13% nel periodo gennaio-luglio), l'analisi dell'ISMEA evidenzia il buon andamento degli ortaggi freschi e trasformati (+7,8%), in un contesto positivo anche per gli oli (+5%) e le coltivazioni industriali (+13,7%)" (Fonte: Comunicato Ismea).

24/10/2020
Oltre 4 milioni per la ricerca in agricoltura biologica. Sono quelli del bando appena pubblicato per i progetti di ricerca in tema di agricoltura biologica, cui viene destinato un massimo di 300mila euro per singolo progetto.
Tematiche di studio dei progetti: miglioramento delle produzioni biologiche, innovazione dei processi produttivi delle imprese biologiche e garanzia del trasferimento tecnologico, fruizione e diffusione dei risultati raggiunti, diffusione dei benefici e vantaggi dell'agricoltura biologica (Fonte: Comunicato Mipaaf).
16/10/2020
“L’Unione europea è attualmente impegnata nell’elaborazione di un piano d’azione forestale per dare una prospettiva al comparto boschivo a partire dal 2021: il mondo agricolo e agromeccanico dovrà prestare particolare attenzione agli sviluppi di tale pianificazione, anche in vista delle preziose sinergie che si potrebbero attivare rispetto alla nuova politica agricola comune”: così Leonardo Bolis, presidente bergamasco e lombardo di Confai, commenta la recente comunicazione del Parlamento europeo circa la strategia forestale Ue post 2020, allineata agli obiettivi del green deal europeo.
L’obiettivo principale delle istituzioni di Bruxelles è quello di rendere le foreste più adattabili alle mutevoli condizioni climatiche e promuovere al massimo grado la loro sostenibilità ambientale, sociale ed economica. “il tema della gestione forestale è di assoluta importanza per il territorio bergamasco – sottolinea Bolis -. La nostra provincia è infatti in termini assoluti la seconda più boscosa della Lombardia, dopo Brescia e a pari merito con Sondrio. Ciò è reso possibile da una superficie boscata di oltre 110.000 ettari, che corrispondono a più del 40% dell’intera superficie provinciale”.
Per Confai la coincidenza della nuova programmazione agricola e della strategia forestale dell’Unione europea rappresenta un appuntamento da non perdere in vista di un rilancio delle aree montane bergamasche e lombarde. “Si potrebbero aprire prospettive molto interessanti in termini di collaborazione tra proprietari forestali, imprese agricole e agromeccaniche – fa notare il direttore dell’associazione, Enzo Cattaneo -. Innanzitutto, si potrebbe dar corso per la prima volta nella nostra provincia ad un progetto organico di investimenti nella filiera bosco-legno-energia, cercando allo stesso tempo di trovare una soluzione all’annoso problema dell’estrema parcellizzazione delle proprietà boschive orobiche, divise in parecchie migliaia di piccoli appezzamenti”.
Secondo Confai, un uso oculato e sinergico delle risorse comunitarie per il comparto forestale e per lo sviluppo rurale potrebbe anche portare ad un parziale ripensamento del sistema dei pascoli lombardi. “Se da un lato è corretto difendere e potenziare qualitativamente il patrimonio boschivo locale – chiarisce Cattaneo -, in alcuni casi specifici si potrebbe anche valutare una parziale riconversione di alcune aree boschive di minor pregio al fine di ricondurle ad una funzione di pascolo, applicando criteri di sostenibilità ambientale e gestionale. Ciò contribuirebbe a generare un nuovo dinamismo nelle aree montane e consentirebbe di evitare il pericolo del degrado che, ancor più in epoca di Covid, sta caratterizzando una parte dei nostri boschi”.

16/10/2020
"Il biologico e' un settore in continua crescita che vede le imprese di trasformazione agroindustriale e commercializzazione di prodotti biologici emiliano-romagnole al primo posto in Italia", afferma la Regione in un comunicato, spiegando che si tratta di un orientamento in continua espansione grazie alla predisposizione degli agricoltori, all'attenzione alla salute delle persone e agli investimenti pubblici orientati alla conversione produttiva e allo sviluppo del comparto. "Va proprio in questa direzione - aggiunge la Regione - la modifica alla misura 11 del Psr 2014-2020, approvata dalla Giunta regionale, che stanzia ulteriori 1,5 milioni di euro per finanziare tutte le domande presentate - e ammissibili - al bando aperto a inizio anno" (Fonte: Agrapress).
09/10/2020
Interventi di trasformazione delle aree boschive: firmato dalla Ministra Teresa Bellanova il Decreto che adotta le Linee guida tese a definire i "criteri minimi nazionali per l'esonero degli interventi compensativi conseguenti alla trasformazione del bosco".
In linea con il Testo unico in materia di foreste e filiere forestali, le Linee guida danno la priorità alla salvaguardia del patrimonio forestale ed individuano un elenco ristretto di interventi esentabili. Tra questi, di particolare importanza, è l'esenzione prevista per le trasformazioni richieste dagli imprenditori agricoli per ricavare aree ad uso agricolo e pastorale, purché l'attività agricola sia condotta continuativamente per almeno 10 anni. Analoga esenzione è prevista in caso di conversione di boschi di castagno in castagneti da frutto e per il ripristino di habitat di interesse comunitario o riconosciuti dalla Rete Natura 2000 (Fonte: comunicato Mipaaf).
09/10/2020
Cresce nel biologico il ricorso alle polizze contro i rischi climatici. Nel 2018, la platea bio degli assicurati ha sfiorato le 3.700 unità, con un incremento dell'89% rispetto al 2016.
E' quanto emerge dal "Rapporto sulla gestione del rischio nell'agricoltura biologica" - realizzato da ISMEA che per la prima volta propone per un ampio corredo statistico sul tema.
Ad assicurarsi sono realtà produttive con una dimensione media di quasi 19 ettari e con un valore della produzione assicurata di circa 107 mila euro. Oltre al numero delle aziende, è aumentato nel triennio anche il valore assicurato: 395,6 milioni di euro, contro i 196,7 milioni del 2016 (+101%) e di riflesso anche i premi versati alle compagnie (+ 141%), per un ammontare che supera i 31 milioni di euro (Fonte: Ismea).
04/10/2020
Nell’anno del Covid si sta assistendo in Bergamasca ad un rafforzamento del legame tra contoterzismo e agricoltura multifunzionale: è quanto afferma Confai Bergamo, rilevando come il numero delle aziende agricole multifunzionali che si rivolgono ai servizi di meccanizzazione in conto terzi sia cresciuto ad oggi di oltre il 10% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
“La tendenza non è del tutto nuova - ricorda Leonardo Bolis, presidente di Confai a livello bergamasco e lombardo- in quanto già a partire dal 2015 avevamo cominciato a notare maggiori richieste di servizi rivolte alle imprese agromeccaniche da parte di aziende agricole dedite alla vendita diretta di prodotti agricoli trasformati: un fenomeno giustificato dalla sempre maggiore specializzazione delle aziende multifunzionali bergamasche e dalla loro volontà di concentrarsi sulla qualità dei prodotti e servizi offerti al consumatore finale, delegando parte delle operazioni in campo alle nostre imprese agromeccaniche”.
Tuttavia, la sensazione dei dirigenti di Confai è che si sia in presenza di una crescente vocazione degli agricoltori orobici verso l’agricoltura multifunzionale nel suo complesso. “Evidentemente il lockdown e le restrizioni imposte dal Covid - commenta Enzo Cattaneo, direttore di Confai Bergamo – hanno spinto diversi imprenditori agricoli a prendere in considerazione un ventaglio di canali di mercato alternativi ai consueti, al fine di generare nuovi spazi di crescita in uno scenario economico globale sempre più incerto. Per questo abbiamo motivo di credere che le aziende agricole impegnate in un rapporto diretto con i consumatori, che a fine dello scorso anno erano stimate in oltre 550 in Bergamasca, potrebbero essere ora effettivamente in aumento nei differenti comparti produttivi”.
In attesa di essere confermata da rilevamenti più dettagliati, la tendenza percepita da Confai a livello provinciale sembrerebbe corroborata dai dati diffusi proprio in questi giorni da Ismea. Secondo un’indagine svolta a livello nazionale su un ampio campione di aziende agricole, l’Istituto di Servizi per il mercato agricolo e alimentare ha rilevato che i produttori che nel 2020 hanno optato per un tentativo di accorciare la filiera sono circa il 5% in più rispetto al 2019, stimando il fatturato tendenziale annuo dell'agricoltura multifunzionale italiana in circa 6,5 miliardi di euro.

04/10/2020
E´stato pubblicato nei giorni scorsi "Bio in cifre 2020", il rapporto annuale sul comparto dell'agricoltura biologica.
"I dati elaborati dal SINAB (Sistema di Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica) per il Mipaaf relativi all’anno 2019 dimostrano la salute del settore: dal 2010 il numero degli operatori è cresciuto del 69%, mentre gli ettari di superficie biologica coltivata sono aumentati del 79%. Secondo le analisi infatti nel 2019 in Italia si è arrivati a sfiorare i 2 milioni di ettari di superfici biologiche, con un incremento rispetto al 2018 di quasi il 2% di SAU. Ciò si è tradotto in 35 mila ettari in più in soli 12 mesi: una crescita non solo in termini di superfici ma anche di soggetti coinvolti nel settore, che sono saliti a 80.643 unità, con un incremento rispetto all’anno precedente del 2%. L’incidenza della superficie biologica nel nostro Paese ha raggiunto nel 2019 il 15,8% della SAU nazionale, e questo posiziona l’Italia di gran lunga al di sopra della media UE, che nel 2018 si attestava al 7,5%" (Fonte: SINAB - Sistema di Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica).

26/09/2020
Giovedì 24 settembre Nomisma ha presentato il rapporto “L’industria alimentare italiana oltre il Covid-19. Competitività, impatti socio-economici, prospettive”, realizzato con la collaborazione di Centromarca (Associazione Italiana dell’Industria di Marca) e IBC (Associazione Industrie Beni di Consumo).
"La pandemia da Covid-19 ha insegnato che non possiamo più dare nulla per scontato - si legge sul sito di Nomisma -. Come tutte le crisi che si sono susseguite nel corso della storia economica, anche questa va vista sotto la doppia luce delle problematiche e delle opportunità che può offrire. Le imprese dell’industria alimentare si trovano di fronte a un bivio, travolte da un mercato nuovo e trasformato. Diventa fondamentale – seppur difficoltoso – comprendere chi si vorrebbe essere in uno scenario in divenire".
26/09/2020
Il lockdown ha stimolato molte imprese agricole a individuare nuove soluzioni per superare le difficoltà logistiche e organizzative dei canali consueti orientandosi così verso la vendita diretta. Un fenomeno che va letto anche come segnale promettente dell'orientamento verso una filiera agroalimentare più corta e sostenibile.
Secondo i risultati dell'indagine trimestrale sulle aziende agricole realizzata dall'ISMEA, l'emergenza Covid-19 ha determinato un sensibile aumento del numero delle imprese agricole che praticano la vendita diretta e, di conseguenza, il fatturato di questo canale che, nel 2020, supererà i 6,5 miliardi di euro.
I produttori che quest'anno hanno scelto di accorciare la filiera, raggiungendo in autonomia il consumatore finale, sono il 21,7% del campione analizzato, percentuale che aumenta di circa il 5% rispetto al 2019 (17%). Non solo: chi ha adottato il canale di vendita diretta, vi destina mediamente l'82% della produzione aziendale, quota che nel 2019 era del 73,1%. Nel 2020 la vendita diretta diventa così il terzo canale scelto dagli agricoltori, dopo il conferimento a cooperative, consorzi e OP (indicato da quasi il 39% dei rispondenti) e la vendita a grossisti e intermediari commerciali (indicato dal 25%) (Fonte: Comunicato Ismea).

19/09/2020
Il saldo del commercio agroalimentare italiano con l'estero nel primo semestre 2020 chiude in positivo nonostante il blocco forzato dovuto alla crisi Covid-19: +710 milioni di euro contro il deficit di quasi 1,2 miliardi dei primi sei mesi del 2019.
Un risultato non scontato che, come evidenzia ISMEA, è frutto della congiuntura di due contrapposte dinamiche dei flussi. Da una parte, la forte crescita tendenziale delle esportazioni nei primi due mesi dell'anno (+10,8%) e la ripartenza di giugno (+3%), quando si sono allentate le restrizioni dell'emergenza Covid-19; dall'altra, la flessione delle importazioni (-5,1% rispetto allo stesso periodo del 2019). Di conseguenza, nel primo semestre il consuntivo dell'export è arrivato a 22,1 miliardi di euro con una crescita del 3,5% su base annua, un dato che consente all'agroalimentare italiano di raggiungere il peso dell'11% sulle esportazioni di beni e servizi totali dell'economia nazionale (Fonte: Comunicato Ismea).
19/09/2020
Un comunicato della Regione Piemonte informa che "l'assessorato regionale all'agricoltura, tramite Arpea, ha liquidato nel mese di settembre oltre 9 milioni di euro attraverso i fondi Feasr del programma di sviluppo rurale 2014-2020. Nello specifico, i contributi erogati da arpea hanno interessato complessivamente circa 900 aziende agricole su tutto il territorio piemontese" (Fonte: Agrapress).
12/09/2020
E' stata illustrata l'iniziativa, promossa dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali in collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti, che sostiene le OP e le AOP di olio d'oliva e olive da mensa italiane e facilita loro l'accesso al credito tramite la Piattaforma garanzia olio.
La Piattaforma è in grado di sviluppare garanzie per circa 140 milioni di euro.
Per le OP e le AOP c'è tempo fino a dicembre 2020 per ottenere un finanziamento dell'attivo circolante assistito da garanzia gratuita di CDP e contro-garantito dal Mipaaf, finalizzato all'acquisto di olio di oliva e olive da mensa dai propri associati, con durata massima di 12 mesi e importo massimo di 2,5 milioni di euro.
I fondi messi a disposizione del Mipaaf e gestiti da Cassa Depositi e Prestiti sono 7,8 milioni di Euro (Fonte: comunicato Mipaaf).
12/09/2020
La Comissione dell'Unione Europea ha lanciato una consultazione pubblica sulle esigenze di sviluppo delle aree rurali. La consultazione mira a raccogliere pareri sulle opportunità e sulle sfide attuali nelle zone rurali, sulle aspirazioni per le zone rurali nel 2040 e sulle azioni necessarie per realizzare tali aspirazioni e costituisce un primo passo verso una comunicazione della Commissione sull'argomento, che sarà pubblicata a metà del 2021.
Si intende sostenere un dibattito a livello europeo sul futuro delle zone rurali e sul ruolo che esse dovrebbero avere nella nostra società, definendo una visione per il futuro delle zone rurali entro il 2040, con l'esame di soluzioni innovative, inclusive e sostenibili alla luce della trasformazione digitale e climatica e della crisi dovuta al Covid-19.
Qualsiasi persona interessata può contribuire fino al 30 novembre 2020 (Fonte: sito della Rete Rurale Nazionale. Consultare dettagli su: reterurale.it).
05/09/2020
"Le risorse non utilizzate per alcuni degli interventi approvati nel corso dell'emergenza sanitaria rimarranno a disposizione del settore del vino", ha detto la ministra Bellanova nella conferenza stampa sulla vendemmia 2020.
"Per quanto riguarda la distillazione, sui 50 milioni disponibili ne sono stati spesi 14; si tratta comunque di fondi all'interno dell'Ocm vino e quindi i residui saranno spendibili anche nel 2021. Dei 100 milioni destinati al contenimento della produzione (vendemmia verde), ne sono stati utilizzati circa 39: in questo caso i fondi residui dovranno essere spesi entro la fine del 2020 e quindi e' necessario trovare in tempi rapidi una soluzione condivisa con il settore" (Fonte: Agrapress).
04/09/2020
Una qualità delle uve buona se non ottima e in alcuni casi eccellente, per un'annata che si preannuncia interessante. Una quantità in linea con quella dello scorso anno (-1%, a 47,2 milioni di ettolitri) che mai come quest'anno risente della congiuntura economica e della conseguente misura di riduzione volontaria delle rese messa in campo dal Governo, oltre a quelle operate da molti Consorzi di tutela. Una quantità che tuttavia dovrebbe consentire all'Italia di rimanere il principale produttore mondiale di vino, seguita dalla Francia con 45 milioni di ettolitri e dalla Spagna (42 milioni).
È il quadro di sintesi, al netto di eventuali ulteriori eventi climatici avversi, relativo alle stime vendemmiali 2020 elaborato da Assoenologi, Ismea e Unione Italiana Vini (Fonte: Sezione Notizie Ismea).
28/08/2020
In Italia l'insieme delle attività connesse alla bioeconomia genera un fatturato pari a circa 345 miliardi di euro (dati pre-Covid) ed un'occupazione di oltre due milioni di persone (8.1% dell'occupazione totale).
La bioeconomia è quella disciplina che si riferisce allo studio di un sistema socio-economico associato alla valorizzazione delle risorse biologiche rinnovabili terrestri ed acquatiche al fine di originare bio-prodotti. Essa risulta quindi connessa al territorio, genera filiere multidisciplinari integrate alle aree locali e valorizza i residui delle suddette filiere in prodotti a valore aggiunto.
Nell'ambito della bioeconomia occupa un posto fondamentale il sistema agro-alimentare italiano, che - come osserva Ilaria Falconi di ISMEA - "si posiziona ai primi posti in Europa, con un peso sul totale europeo del 12% in termini di valore aggiunto e del 9% in termini di occupazione".
In questa prospettiva è possibile affermare che "la bioeconomia favorirà la transizione da un sistema produttivo economico basato sulle fonti fossili, non rinnovabili ed in grado di generare effetti dannosi ambientali, ad uno più sostenibile in grado di promuovere un'economia a basso impatto ambientale e capace di rigenerare gli ecosistemi naturali anziché impattarli" (Fonte: PianetaPsr n. 92/2020).

28/08/2020
In un'epoca in cui la connettività è ormai pienamente considerata come bene primario, il divario nelle possibilità di accesso alle risorse digitali ("Digital divide") si fa sentire soprattutto nelle aree rurali.
Secondo l'ultimo rapporto DESI 2020, rilevamento dell'UE che misura l'indice di digitalizzazione dell'economia e della società, l'Italia si trova al quart'ultimo posto in Europa per accesso alle risorse digitali e loro applicazione nelle differenti dinamiche di sviluppo economico e sociale: tra le cause principali il bassissimo livello di competenze digitali di base e avanzate, un ridotto numero di specialisti e laureati nel settore ICT e un modesto utilizzo dei servizi online, compresi i servizi pubblici digitali o le tecnologie quali il cloud e i big data.
Come evidenzia Nicola D'Alicandro di CREA, vi è "un dato interessante e al tempo stesso allarmante: il 17% dei civici in aree rurali risulta "non collegabile". Ed è qui che entrano in gioco le connessioni mobili (specialmente 4G) che permettono di sopperire alla mancanza di un'infrastruttura di rete "fisica". Il 4G, infatti, ha una copertura complessiva che si assesta al 97% delle famiglie considerando la media degli operatori, ed assicura delle buone velocità di trasmissione dei dati. Ma tutto ciò non è certamente sufficiente" (Fonte: RRN).

22/08/2020
Il Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l'Analisi dell'Economia Agraria (CREA) ha diffuso i risultati di una ricerca sullo stato del comparto olivicolo nel nostro paese.
Nell'ambito del'indagine, "dal punto di vista strutturale sono state estratte dagli archivi ISTAT, grazie all’incrocio con le informazioni di AGEA, poco più di 300.000 aziende socie di 134 OP olivicole. Dall’analisi dei dati ISTAT emerge che 1/3 delle aziende olivicole italiane aderisce a OP e che nelle OP ricade il 40% della superficie olivetata nazionale. Le aziende (aderenti e non aderenti a OP), sono soprattutto di piccola e piccolissima dimensione, ma diversa è la propensione verso le produzioni di qualità e l’irrigazione, con forti differenze regionali". I dettagli della ricerca sono disponibili sul sito CREA.
21/08/2020
Indennizzare i frantoiani per i danni subiti e favorire il ripristino delle attività produttive: sono questi gli obiettivi della misura a regia nazionale destinata ai frantoi salentini nel Piano di rigenerazione olivicola della Puglia, e che dal 20 di agosto ha visto al via i primi decreti di pagamento per circa 2milioni 800mila euro destinati a 161 imprese frantoiane.
Il Mipaaf rende noto che Le somme in corso di liquidazione equivalgono al 65 per cento dell'importo totale, pari a 4.179.849. Nel sito del ministero si chiarisce anche che, per chi non avesse ancora provveduto alla presentazione della domanda di aiuto, "AGEA con le istruzioni operative n. 70 del 28 luglio 2020 ha prorogato i termini di presentazione fino al 30 settembre 2020" (Fonte: Mipaaf).
21/08/2020
Il progetto FarmLab è un elenco di imprese agricole creato dall'ISMEA nell'ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale con l'obiettivo di rispondere ad una forte esigenza proveniente dal mondo agricolo, soprattutto giovanile, in termini di nuove e più efficaci modalità di formazione. "Farmlab, infatti - spiega Francesco Piras di Ismea sul sito PianetaPsr - favorisce la realizzazione di un'attività di formazione specifica per imprenditori agricoli da realizzare attraverso un'esperienza diretta in aziende di "successo" con trasmissione di conoscenze tra gli stessi imprenditori agricoli".
"Si tratta di una raccolta organizzata - prosegue Piras - una vetrina si potrebbe dire, di imprese ben strutturate e performanti gestite da imprenditori disposti a trasmettere e condividere le proprie competenze con altri agricoltori, favorendo l'individuazione di scelte tecniche, organizzative e produttive migliori secondo un approccio di scambio e partecipazione diretta".
Per participare al progetto gli interessati troveranno informazioni nel portale FarmLab con accesso dal sito Ismea (Fonte: PianetaPsr).

09/08/2020
Il Crefis informa che a luglio le quotazioni dei suini da macello "hanno messo a segno un buon rimbalzo, dopo aver toccato minimi storici. sia per quanto riguarda la tipologia pesante destinata a circuito Dop, che segna +15,5% rispetto a giugno, sia per quanto riguarda la tipologia pesante destinata a prosciutti generici, che rimarca un +17%, con un prezzo che raggiunge i 1,110 euro/kg".
07/08/2020
"Proseguiamo a valorizzare e rafforzare la tutela, la resistenza e la resilienza del nostro territorio forestale e montano, rendendo finalmente disponibili le risorse del Fondo per le foreste italiane. Un investimento importante per il nostro Paese, ricoperto per un terzo da foreste e boschi, radicati soprattutto in collina ed in montagna e che costituiscono un patrimonio nazionale strategico, anche grazie alla biodiversità che la identifica". Così la Ministra delle politiche agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova, commentando l'intesa raggiunta in Conferenza Stato Regioni sul Fondo per le foreste italiane 2019 e sulla ripartizione di quello 2020-2021."Con lo stanziamento del Fondo 2019, per 2 milioni di euro, raggiungiamo due obiettivi. Veniamo finalmente incontro alle legittime esigenze delle Regioni e delle Province autonome colpite dalla tempesta Vaia e con le risorse restanti, ripartite tra tutte le Regioni e le Provincie autonome, garantiamo tutela e conservazione degli alberi monumentali. Quindi - sottolinea la Ministra - sblocchiamo contestualmente e da subito parte delle risorse del Fondo Foreste 2020-2021, per altri 1milione 720mila euro su complessivi 7milioni 700mila euro" (Fonte: comunicato Mipaaf).

02/08/2020
È ora possibile consultare online il nuovo Osservatorio sull'Internazionalizzazione della Rete Rurale Nazionale, per rendere più agevole l'accesso alle statistiche sugli scambi commerciali internazionali a livello nazionale e regionale, e fornire alle imprese agricole e agroalimentari informazioni utili per valutare le opportunità per esportare i loro prodotti sui mercati esteri più promettenti (Fonte: PianetaPsr 93/2020 - Rete Rurale Nazionale).
02/08/2020
Il Mipaaf informa che è stato approvato il bando di selezione per la progettazione integrata strategica di rilevanza nazionale a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020 (Piano Operativo Agricoltura - Sotto piano 2 "Interventi nel campo delle infrastrutture irrigue, bonifica idraulica, difesa delle esondazioni, bacini di accumulo e programmi collegati di assistenza tecnica e consulenza"), con una dotazione finanziaria di circa 12 milioni di euro, di cui l'80%, pari a 9,6 milioni di euro in quota Sud e il 20%, pari a 2,4 milioni di euro in quota Centro Nord.
"Il bando - informa il Ministero delle Politiche agricole, alimentarie forestali - è rivolto agli Enti irrigui per la progettazione di interventi classificati di rilevanza nazionale. Le proposte progettuali dovranno riguardare infrastrutture d'irrigazione esclusivamente collettiva, la cui rilevanza strategica sarà caratterizzata dalla valutazione delle finalità ambientali ed economiche di differenti aree amministrative territoriali, nel perseguire l'approvvigionamento delle risorse idriche per l'agricoltura, la riduzione e contenimento dei processi di desertificazione e salvaguardia degli ecosistemi, l'adattamento ai cambiamenti climatici e il miglioramento della qualità e quantità dei corpi idrici superficiali e sotterranei.

26/07/2020
Con la conversione in Legge del D.L. 34/2020, cosiddetto “Decreto Rilancio”, è stata prorogata la validità di tutti i certificati, attestati, permessi, autorizzazioni per i 90 giorni successivi alla dichiarazione dello stato di emergenza.
Tra le attestazioni di cui sopra sono compresi anche i DURC che sono scaduti tra il 31 gennaio 2020 ed il 31 luglio 2020 che, pertanto, conservano la loro validità sino al 29 ottobre 2020 (Fonte: Confai Bergamo).
22/07/2020
“Il calo delle immatricolazioni di trattori nel primo semestre di quest’anno del 18% su base tendenziale è indubbiamente figlio del lockdown per il Covid-19, ma deve essere un campanello d’allarme sul quale riflettere per impostare una politica di visione del sistema agricolo nel suo complesso”.
Così il presidente della Confederazione degli Agromeccanici e Agricoltori Italiani, Gianni Dalla Bernardina, commenta i dati diffusi da FederUnacoma e relativi alle immatricolazioni fra gennaio e giugno di quest’anno.
I dati, ricorda Cai, sono preoccupanti: -18% le immatricolazioni delle trattrici, -10,2% le mietitrebbiatrici, -11,5% le trattrici con pianale di carico, -22,6% i rimorchi.
“Fra Nuova Sabatini, bando Inail, misure del Psr – elenca il vicepresidente di Cai, Sandro Cappellini – le risorse non mancano. Il problema non è dunque legato alla disponibilità di fondi, ma a una visione dell’agricoltura slegato dalla realtà. Oggi le macchine agricole, quanto meno di una certa potenza, sono appannaggio delle imprese agromeccaniche. Servono dunque politiche che da un lato favoriscano alle imprese agricole soluzioni per l’ammodernamento dei mezzi di piccola e media potenza e dall’altro aiuti mirati all’acquisto di mezzi di grande potenza, ormai appannaggio degli agromeccanici professionali”.

19/07/2020
Con un comunicato Federunacoma, l'associazione dei costruttori italiani di macchine per l'agricoltura, rende noto che "il primo semestre del 2020 si chiude con una brusca flessione del mercato delle macchine agricole dovuta alla pandemia di Covid 19. I dati relativi alla prima meta' dell'anno, elaborati sulla base delle immatricolazioni registrate presso il ministero dei trasporti, evidenziano per le trattrici un calo delle vendite pari al 18% sullo stesso periodo del 2019".
19/07/2020
E' stato presentato nei giorni scorsi l'avvio delle attività dell'Osservatorio sul mondo agricolo realizzato in congiunto da Enpaia e Censis, che hanno reso noto il primo lavoro comune. Si tratta del primo rapporto dell'Osservatorio dal titolo 'Il valore dell'agricoltura per l'economia e la societa' italiana post covid-19'".
Nel rapporto si presenta una rassegna dei principali dati che riguardano il settore primario, "un mondo di 732 mila imprese attive, quasi 900 mila addetti, 44 miliardi di euro di export con +26,2% reale nel 2014-2019 (+15,9% del totale economia)".
12/07/2020
Il Decreto Legge n. 34/2020 aveva annullato il bando ISI-INAIL 2019 per destinare le risorse ad esso riservate agli investimenti finalizzati al contenimento della diffusione del COVID-19. La disposizione contenuta nel Decreto Rilancio ha però escluso la distrazione per tali fini delle risorse dell’Asse 5 destinato alle imprese agricole.
L’INAIL, con un Messaggio pubblicato il 6 luglio sul proprio sito, ha comunicato il finanziamento degli investimenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro, attraverso il bando ISI Agricoltura 2019-2020. Le risorse stanziate ammontano a 65 milioni di euro.
Lo scopo del bando ISI Agricoltura è quello di favorire e sostenere le micro e piccole imprese operanti nel settore agricolo all’acquisto di nuovi macchinari ed attrezzature di lavoro che possano determinare soluzioni innovative per abbattere in maniera significativa le emissioni inquinanti, migliorare il rendimento la sostenibilità globale e in contemporanea, apportare l’eliminazione e/o la riduzione di specifici fattori di rischio, quali l’entità del livello di rumorosità o del rischio infortunistico o di quello derivante dall’esecuzione di operazioni manuali.
Le domande si possono presentare dal 15 luglio 2020 fino al 24 settembre 2020 tramite il portale dell’INAIL. Possono partecipare al bando le imprese in regola con gli obblighi contributivi e della sicurezza sul lavoro.
Il bando assegna alle aziende (iscritte alla Camera di Commercio nella sezione Coltivatori Diretti/Imprenditori Agricoli Professionali) un contributo in conto capitale compreso tra un minimo di € 1.000,00 ed un massimo di € 60.000,00 ed è concesso nella misura di:
- 50% dell’imponibile delle spese sostenute per i giovani agricoltori (età non superiore a 40 anni);
- 40% dell’imponibile delle spese sostenute per le altre aziende.
Sono ammissibili a contributo i progetti di acquisto o noleggio con patto di acquisto di trattori agricoli o forestali e/o macchine agricole o forestali.
Per le macchine non è consentito l’acquisto dell’usato (Fonte: Ufficio Amministrazione - Confai Bergamo).

12/07/2020
La Conferenza Stato-Regioni ha sancito l'intesa sul decreto Mipaaf, da adottare di concerto con il Mef, che attiva per la campagna 2020/2021 la misura della riduzione volontaria della produzione di uve destinate a vini a denominazione di origine ed a indicazione geografica, con un investimento pari a 100 milioni di euro.Con l'intervento, molto atteso dalla filiera vitivinicola, e che si aggiunge alla misura distillazione di crisi del vino comune già attivata a fine giugno, si punta a dare risposte concrete ad un settore duramente colpito dall'emergenza Covid, soprattutto per il blocco del canale ho.re.ca. (Fonte; Mipaaf).
04/07/2020
Via libera al decreto che rende obbligatoria l'indicazione dell'origine delle carni suine nei prodotti trasformati come prosciutti e salumi. [...]"Fin dal primo giorno - afferma la Ministra delle politiche agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova - ho messo al primo posto la massima trasparenza delle informazioni al consumatore. L'Italia si conferma avanguardia in Europa e ci batteremo a Bruxelles perché si estenda l'obbligo a tutti gli alimenti. La strategia Farm to Fork va attuata anche per l'etichettatura obbligatoria a livello Ue. Firmiamo un decreto importante che sono convinta possa aiutare tutta la filiera suinicola a valorizzare le produzioni 100% italiane. Siamo al lavoro per garantire anche aiuti a un settore che ha fortemente risentito della crisi causata dalla pandemia e dalla chiusura dell'Horeca" (Comunicato Mipaaf).
04/07/2020
Il 13 maggio scorso il Parlamento Europeo ha adottato il nuovo Regolamento sul riutilizzo dell'acqua, che definisce le prescrizioni minime applicabili alla qualità dell'acqua e al relativo monitoraggio e le disposizioni sulla gestione dei rischi, per tutti i Paesi Membri, per consentire l'uso sicuro delle acque reflue urbane trattate a scopo irriguo.
L'obiettivo generale del Regolamento è di contribuire ad alleviare il problema della scarsità di risorse idriche in tutta l'Unione Europea, nel quadro dell'adattamento ai cambiamenti climatici, aumentando il riutilizzo delle acque reflue trattate, in particolare per l'irrigazione. L'adozione del Regolamento si inserisce nella più ampia strategia a livello europeo per fronteggiare la carenza idrica e la siccità, attuando il Piano d'azione dell'Unione Europea per l'economia circolare e integrando il processo di modernizzazione che sta investendo la Politica Agricola Comune e gli obiettivi in materia di cambiamenti climatici declinati nel Green Deal (Fonte: Raffaella Zuccaro, Marianna Ferrigno, PianetaPsr . 92/2020).

27/06/2020
In soli due mesi, 13.163 imprese agricole e della pesca hanno potuto beneficiare della garanzia ISMEA per accedere ai 25.000 euro di credito bancario, per un importo complessivo di 251 milioni di euro impegnati [...]. La misura si inserisce nel quadro degli interventi emergenziali adottati dal Governo per assicurare liquidità alle imprese agricole e della pesca in crisi finanziaria a causa del COVID-19. Il Decreto Legge liquidità aveva previsto un primo stanziamento di 100 milioni di euro per il fondo di garanzia ISMEA, che con il Decreto Legge Rilancio è stato potenziato con ulteriori 250 milioni di euro, per complessivi 350milioni (Fonte: Comunicato Ismea).
27/06/2020
120 milioni per il sostegno al reddito delle imprese agricole colpite dalla diffusione della xylella. Sono quelli del Decreto firmato dalla Ministra Teresa Bellanova e condiviso con la Regione Puglia che sarà il soggetto attuatore.
Dopo l'avvio della misura (35 milioni) a regia nazionale destinata ai frantoi e gestita da Agea, si avvia dunque tutta la procedura per gli interventi compensativi a favore degli agricoltori. Le risorse sono infatti finalizzate a ristorare costi e sui danni che saranno riconosciuti, secondo le procedure contemplate nel Decreto e gestite dalla Regione Puglia (Comunicato Mipaaf).
20/06/2020
"Con il via libera in Conferenza Stato Regioni del Decreto sulla distillazione di crisi rafforziamo le risposte al settore vitivinicolo a quell'eccellenza fortemente colpita dalla crisi del blocco del canale Ho.re.ca. Provvedimenti condivisi con il settore e con le Regioni attraverso un confronto serrato, e che oggi arrivano a maturazione". Così la Ministra Teresa Bellanova dopo l'approvazione nell'odierna riunione della Conferenza Stato Regioni che ha sancito l'intesa sul decreto Mipaaf che attiva, per la campagna 2019/2020, la distillazione di crisi del vino comune, a cui viene assegnata una dotazione di 50 milioni di euro. La misura, inserita nell'Organizzazione comune di mercato del vino, è finanziata con fondi comunitari ed ha il duplice obiettivo di ridurre le giacenze di prodotto e contribuire all'approvvigionamento di alcol etilico, da destinare prevalentemente alla produzione di disinfettanti (Fonte: Comunicato Mipaaf).
18/06/2020
Secondo un recente rilevamento di Ismea, le prospettive dei consumi alimentari extra-domestici per tutto il 2020 sono fortemente negativi: si può stimare prudenzialmente per il canale della ristorazione e alberghiero un calo pari al 40%, "per un ammontare che si aggirerebbe attorno ai 34 miliardi di euro di perdita. D'altro canto, parte di questi consumi sono compensati dalla crescita delle vendite al dettaglio, che autorizzano a prevedere, per il complesso del 2020, un aumento dei consumi domestici del 6% circa rispetto al 2019. Date queste ipotesi, l'impatto complessivo sul totale della spesa agroalimentare domestica ed extradomestica per il 2020 consisterebbe in una riduzione attorno al 10%, pari a un valore di circa 24 miliardi di euro".
12/06/2020
Con un budget di 4,8 milioni l'Emilia-Romagna finanzia un bando sulla misura 16.1 per innovazione e sostenibilità delle filiere con focus su imballaggi riciclabili e riduzione dell'uso della plastica. "Il bando promuove idee e progetti sul packaging e l'uso di nuovi materiali riciclabili, così come le proposte "plastic free" da attivare nelle diverse fasi della produzione agricola. Inoltre, sempre per garantire un'agricoltura sempre più intelligente, sostenibile, innovativa sono stati stanziati più di 1,3 milioni per il settore ortofrutticolo, vitivinicolo e alle produzioni vegetali, circa un milione va agli allevamenti suinicoli e avicoli e alle produzioni animali, oltre 760 mila euro al lattiero-caseario, infine 730 mila euro per seminativi e foraggere. Il tutto per sostenere progetti mirati a migliorare la competitività dei produttori, creare un valore aggiunto e promuovere i prodotti agricoli nei mercati locali, incentivare le filiere corte, sostenere la competitività dei produttori primari integrandoli meglio nella filiera agroalimentare, anticipando temi che saranno presenti nella prossima programmazione comunitaria" (Fonte: Maria Valentina Lasorella, PianetaPsr n. 89/2020).

12/06/2020
La crisi del coronavirus ha sottolineato l'importanza di un sistema alimentare capace di funzionare in ogni circostanza e di garantire ai cittadini risorse alimentari a prezzi accessibili. "La stessa crisi ha rafforzato la consapevolezza delle forti interrelazioni che esistono tra salute umana, salute degli ecosistemi, filiere di approvvigionamento, modelli di consumo [...]. Partendo da queste considerazioni, la strategia Dal produttore al consumatore ambisce a favorire la transizione dell'UE verso un sistema alimentare sostenibile capace di garantire la sicurezza alimentare e l'accesso a diete sane", afferma Danilo Marandola del CREA. In particolare, la UE ha fissato i seguenti obiettivi:
- riduzione del 50% dell'uso e del rischio connesso all'uso di prodotti fitosanitari;
- riduzione di almeno il 20% dell'uso di fertilizzanti;
- riduzione del 50% delle vendite di antibiotici impiegati in zootecnia e acquacoltura;
- raggiungimento della soglia del 25% della superficie agricola condotta con metodi di agricoltura biologica;
- 100% di copertura delle zone rurali con banda larga veloce entro il 2025 per consentire l'innovazione digitale.
(Fonte: RRN).

04/06/2020
Secondo la commissione Agricoltura del Parlamento europeo, il quadro finanziario europeo 2021-2027 per la nuova Pac "e' ambizioso e tiene conto delle richieste del Parlamento europeo per il rilancio dell'agricoltura, [...] con un incremento di 26,5 miliardi di euro a prezzi correnti" L'aumento complessivo per la Pac e' del 7,2% rispetto alla proposta del 2018. Per Paolo De Castro, coordinatore S&d in Comagri, si tratta di un risultato importante alla luce della situazione attuale di crisi.
29/05/2020
La Confederazione degli Agromeccanici e Agricoltori Italiani esprime la propria soddisfazione per il rafforzamento del bilancio agricolo 2021-2027, grazie a una iniezione complessiva di 24 miliardi di euro a prezzi costanti 2018, suddivisi fra i 9 miliardi per i pagamenti diretti ai produttori agricoli e per lo sviluppo rurale e 15 miliardi provenienti dal cosiddetto Recovery Fund, destinati al Fondo europeo agricolo dello sviluppo rurale, per realizzare gli obiettivi delle strategie Farm to Fork e Biodiversità.
“Si impone una nuova fase di riflessione per la Commissione europea, che coinvolga in un dibattito costruttivo i settori Agricoltura, Ambiente e Salute, ma senza che la parte agricola debba soccombere alle decisioni egli altri settori – auspica il presidente di Cai, Gianni Dalla Bernardina -. Siamo di fronte a uno scenario rivoluzionato dalla pandemia e alle prese con nuove situazioni, che si affiancano ai grandi temi della sostenibilità, della competitività, della sicurezza alimentare. Come maggioritaria rappresentanza nazionale delle imprese che svolgono servizi terziarizzati professionali agli agricoltori invitiamo la Commissione Ue a considerare di valorizzare il ruolo del contoterzismo agricolo nei progetti comunitari Farm to Fork e Biodiversità, all’interno del più ampio Green Deal. Non possono esistere strategie efficienti senza chi è immerso nell’innovazione, raccoglie ed elabora dati, garantisce le operatività della blockchain, contribuisce alla riduzione dei costi e all’aumento delle rese”.

29/05/2020
Anche i PSR possono essere uno strumento di sostegno "emergenziale". Ne è convinta la Commissione europea che ha presentato una proposta di modifica del regolamento europeo relativo allo sviluppo rurale che prevede l'introduzione di una misura dei PSR dedicata al sostegno di agricoltori e Pmi colpiti dall'epidemia di Coronavirus.
La proposta prevede che attraverso questo strumento sia possibile fornire un sostegno temporaneo per gli agricoltori e le PMI attivi nella trasformazione, commercializzazione e/o sviluppo di prodotti agricoli particolarmente colpiti dalla crisi generata dall'epidemia di Covid-19.
I pagamenti possono arrivare fino ad un massimo di 5mila euro per agricoltore o di 50mila per una PMI. Nella proposta di regolamento si specifica che la misura non deve avere un budget superiore all'1% del finanziamento totale del FEASR al PSR e che sarà compito degli Stati membri individuare criteri di selezione che consentano di fornire supporto ai più colpiti dalla crisi sulla base dei dati a disposizione. Il sostegno previsto da questa misura, secondo la proposta, dovrebbe essere pagato in maniera forfettaria entro il 31 dicembre (Tratto da articolo di Luigi Ottaviani e Matteo Tagliapietra - PianetaPsr n. 91/2020).

23/05/2020
La Commissione Europea ha preso alcune decisioni per ridurre l'impatto sul settore agricolo della crisi economica innescata dal Covid-19.
"Il primo intervento riguarda l'innalzamento degli anticipi dei pagamenti diretti (dal 50 al 70%) e di quelli dello sviluppo rurale (dal 75 all'85%), che saranno liquidati dalla metà di ottobre. Lo Stato membro sarà autorizzato a pagare anche senza aver ultimato i controlli in campo.
Dal punto di vista burocratico la seconda decisione adottata dalla Commissione, è relativa alla riduzione dei controlli in campo.
In una situazione eccezionale come questa, si ragiona nell'ottica di una riduzione delle situazioni di contatto fisico tra agricoltori e il personale che effettua i controlli. Per questo il numero di verifiche può essere ridotto dal 5 al 3% per la maggior parte del budget PAC (pagamenti diretti e sviluppo rurale). La deroga prevede anche una maggiore flessibilità nella tempistica dei controlli per garantire un uso più efficiente delle risorse a disposizione dello Stato membro, che potrà utilizzare altri sistemi di controllo e raccolta informazioni al posto delle visite in campo.
La Commissione sta incoraggiando l'utilizzo di nuove tecnologie, in particolare le immagini satellitari e le foto geotaggate, come strumento di verifica degli investimenti effettuati" (Fonte: RRN - Rete Rurale Nazionale).

20/05/2020
“La filiera della meccanizzazione agricola si è finalmente esposta apertamente a sostegno delle imprese agromeccaniche, spingendo per un loro ingresso nella platea dei beneficiari delle risorse del Programma di sviluppo rurale. Ora che il comparto, con FederUnacoma e Unacma, ha finalmente capito il ruolo dei servizi terziarizzati in agricoltura anche nel sostenere l’economia delle macchine agricole, ci aspettiamo che il ministero delle Politiche agricole ponga fine alla situazione discriminatoria in cui gli agromeccanici sono confinati”.
Così il presidente di Cai, Gianni Dalla Bernardina, ha commentato la posizione espressa in maniera chiara dai presidenti di FederUnacoma (Alessandro Malavolti) e da Unacma (Roberto Rinaldin), in occasione del webinar organizzato venerdì scorso da Vado e Torno Edizioni e Orsa Maggiore International (editori anche della rivista Trattori) sul futuro della meccanizzazione agricola dopo il Coronavirus.
“Evidentemente il crollo delle immatricolazioni lo scorso marzo, conseguenza del confinamento per la pandemia, ha messo in evidenza la necessità di sostenere nuove formule per rilanciare le vendite di macchine e mezzi agricoli – prosegue Dalla Bernardina – e ha messo in luce il ruolo del contoterzismo agricolo come driver non soltanto dell’innovazione, ma anche come leva per la produzione e la commercializzazione di trattori”.
Per la Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani è giunto il momento di convocare un tavolo di filiera al ministero delle Politiche agricole per affrontare il nodo della meccanizzazione, l’apertura delle misure del Programma di sviluppo rurale agli agromeccanici professionali e delineare un piano di rilancio della filiera.
Occorrono progetti ambiziosi e nuove modalità, concertate con tutto il settore, per affrontare la fase della rinascita, in cui innovazione, digitalizzazione e agricoltura 4.0 saranno al servizio della produzione agroalimentare e della società.

15/05/2020
Dal 5 maggio 2020 è in vigore il Decreto Ministeriale 3 aprile 2020 "Istituzione del Fondo per la competitività delle filiere", che prevede un sostegno per lo sviluppo delle filiere del mais e delle proteine vegetali (legumi e soia).
I «legumi» che possono beneficiare del contributo sono: pisello da granella, fagiolo, lenticchia, cece, fava da granella e favino da granella, che possono essere per uso zootecnico o per uso alimentare ma non per consumo fresco.
Il Decreto Ministeriale prevede un contributo alle imprese agricole di 100 euro/ha per le colture a mais o proteine vegetali (legumi e soia), che abbiano già sottoscritto contratti di filiera di durata almeno triennale, entro il termine della scadenza della domanda di contributo, direttamente o attraverso cooperative, consorzi e organizzazioni di produttori riconosciute di cui sono socie.
L’aiuto, spettante a ciascuna impresa agricola, è commisurato alla superficie agricola, espressa in ettari, coltivata a mais, proteine vegetali (soia e legumi) nel limite di cinquanta ettari.
L’aiuto per il mais, la soia ed i legumi è concesso all’impresa nel limite dell’importo massimo di 20.000 euro, nell’arco di tre esercizi finanziari, alle condizioni degli aiuti de minimis nel settore agricolo.
Se l’agricoltore ha ricevuto un altro sostegno rientrante nel de minimis, può cumulare il sostegno fino alla concorrenza di 20.000 euro nell’arco di tre esercizi finanziari.
La scadenza della domanda di contributo è il 15 giugno, in coincidenza con la scadenza della Domanda PAC 2020.

15/05/2020
Imparare dalle difficolta' causate o accentuate dalla congiuntura sanitaria, per sostenere le materie prime essenziali come quelle agricole e valorizzare produzioni fondamentali come il mais nell'ambito di una strategia di tutela dei prodotti italiani: e' l'appello lanciato da Assosementi, l'associazione che rappresenta le aziende sementiere italiane. "In un contesto che rischia di essere mutato anche nel lungo periodo, il settore sementiero rivestira' un ruolo sempre piu' centrale e avra' il duplice compito di garantire il massimo approvvigionamento di materie prime e di difendere il made in Italy alimentare come elemento economico trainante", dichiara Paolo Marchesini, presidente della sezione colture industriali di Assosementi (Fonte: Comunicato Assosementi - Agrapress).
09/05/2020
"Dopo aver raggiunto la cifra record di 13,4 milioni di pernottamenti nel 2018, il comparto agrituristico italiano fa i conti con una crisi di fatturato senza precedenti.
Le stime ISMEA evidenziano, per il 2020, una perdita complessiva per il settore di circa 970 milioni di euro, pari al 65% del fatturato. La perdita calcolata dall'ISMEA è frutto in primis del tracollo della domanda internazionale, prima voce di fatturato per gli agriturismi con un 59% dei pernottamenti complessivi, che si traduce in mancati incassi stimabili in circa 700 milioni di euro.
A questa componente si aggiunge la caduta della domanda interna a seguito del lockdown, per il quale sono saltati sia il periodo pasquale sia i ponti del 25 aprile e del 1° maggio, con effetti stimabili in una perdita di circa 200 milioni di euro, pari al 40/50% della quota annua derivante da ospiti italiani. Infine, sempre da un punto di vista della domanda interna, vanno aggiunti altri 70milioni di euro di mancati incassi, derivanti dalla cancellazione delle visite nei 1500 agriturismi che sono anche fattorie didattiche, fruite dai segmenti scuola e famiglia, e concentrate prevalentemente nei mesi di aprile e maggio.
Valutazioni che nel complesso conducono a una stima di quasi un miliardo di euro di perdite per il settore, con un impatto generale sui flussi turistici, sui servizi di ristorazione e, quindi, sull'intera filiera agroalimentare" (Comunicato ISMEA).

09/05/2020
ISMEA comunica una misura per le imprese agricole legata all'emergenza Covid-19.
"Fino a 30 mila euro in prestito a tasso zero e senza burocrazia per le imprese grazie alla cambiale agraria e della pesca di Ismea.
Parte alle 12 di oggi la possibilità di presentare le domande sul portale con un primo budget complessivo pari a 30 milioni di euro già stanziato dall'Istituto. Attraverso lo strumento della cambiale, autorizzato dalla Commissione europea, le imprese che operano nel settore agricolo, dell'agriturismo e della pesca che hanno subito problemi di liquidità aziendale a causa dell'epidemia COVID-19 potranno beneficiare di credito immediato.
Il prestito avrà una durata di 5 anni, di cui i primi 2 anni di preammortamento. L'intervento, grazie all'utilizzo della cambiale agraria e della cambiale della pesca, si distingue da altri strumenti finanziari per la semplicità della procedura e le tempistiche estremamente ridotte che consentono di poter erogare gli aiuti al massimo entro una settimana dalla richiesta.
L'aiuto va a sommarsi alle altre misure straordinarie assunte dall'Istituto nei giorni scorsi tra cui la sospensione delle rate dei mutui, l'estensione dell'operatività delle garanzie ISMEA e l'allungamento dei termini per la partecipazione alla Banca della terra" (Fonte: Ismea).

02/05/2020
La Ministra Teresa Bellanova ha firmato due decreti attuativi del Testo unico delle foreste e delle filiere forestali ( D lgs 34 del 2018) , dopo l'intesa raggiunta nelle scorse settimane in Conferenza Stato/ Regioni.
Si tratta del Decreto che disciplina i criteri minimi per la formazione professionale degli operatori forestali e del Decreto che delinea i criteri minimi nazionali per l'iscrizione agli albi regionali delle imprese che eseguono lavori e servizi nel settore forestale ed ambientale, previsti dall'art 10 del Testo unico delle foreste e delle filiere forestali.
"Avviare l'attuazione del Testo unico delle foreste con il riconoscimento dei criteri per i percorsi formativi degli operatori forestali e con la creazione di albi delle imprese uniformi in tutta Italia", dice Bellanova, "conferma l'attenzione ed il sostegno del Ministero delle politiche agricole e forestali alle donne ed agli uomini che operano con professionalità in un settore così delicato ed importante per il nostro Paese, in particolare per le aree interne " (Comunicato Mipaaf).

02/05/2020
Si è insediato al Ministero delle Politiche agricole il Comitato di sorveglianza istituto nell'ambito del Piano di rigenerazione olivicola della Puglia.
Al centro della discussione, svoltasi in videoconferenza, le varie proposte attuative e lo stato di avanzamento dell'intero Piano Xylella.
Particolare attenzione è stata rivolta alle misure finalizzate a ricompensare il settore produttivo danneggiato dall'emergenza e a rigenerare il tessuto produttivo e il paesaggio salentino e pugliese. Tra le altre quelle rivolte a frantoi, indennizzi agli agricoltori, reimpianti.
Nei prossimi giorni verrà attivata attraverso Agea la prima misura a regia ministeriale che impegna 35milioni di euro a favore dei frantoi, mentre nella prossima riunione saranno valutate le proposte delle misure a regia regionale su reimpianti, riconversione verso altre colture, salvaguardia degli ulivi monumentali (Fonte: Mipaaf).
25/04/2020
“Nel 2020 prevediamo un calo delle immatricolazioni di trattrici e mietitrebbiatrici da parte delle imprese agromeccaniche superiore al 50% rispetto al 2019, a causa di una crisi di liquidità che impone al settore di sostenere le spese correnti, distogliendo capitali dall’innovazione”.
È l’allarme di Gianni Dalla Bernardina, presidente della Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani (Cai), che - sulla base delle analisi pervenute dai territori avanza una prima stima dell’impatto della meccanica agricola, tenuto conto che i contoterzisti rappresentano circa il 30% delle immatricolazioni di trattrici e oltre il 60% delle mietitrebbiatrici a livello nazionale – ritiene che nel 2020 non si toccheranno le 16.000 unità complessivamente immatricolate, contro le oltre 18.500 del 2019. Ad aumentare, proporzionalmente, sarà la vendita dell’usato, con effetti deleteri sulla sicurezza e sulla sostenibilità ambientale.
“Non possiamo mettere a rischio l’intera filiera delle macchine agricole, compromettendo un settore trainante della meccanica in Italia e all’estero – afferma Dalla Bernardina – ed è per questo che riteniamo indispensabile una massiccia iniezione di liquidità nel sistema, la riapertura della produzione e della vendita di mezzi agricoli e della ricambistica, oltre ad aiuti specifici per il settore agromeccanico professionale”.
Emergenza liquidità. La Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani (Cai) evidenzia che le imprese agromeccaniche, che non hanno mai smesso di prestare i loro servizi agli agricoltori, soffrono più che mai in questo periodo una crisi di liquidità, poiché continuano ad anticipare i costi per le lavorazioni e gli agricoltori non sono in grado di saldare nemmeno gli acconti per le conseguenze del Coronavirus (dalla difficoltà di esportazione delle filiere allo stop dell’attività agrituristica, l’assenza di manodopera professionale, le speculazioni sui mercati).
Inoltre, le imprese agromeccaniche denunciano estrema difficoltà sull’erogazione dei finanziamenti delle banche, nonostante quanto previsto dal decreto liquidità.
“Siamo vittime della burocrazia esasperata che non allenta la propria morsa nemmeno con l’emergenza Covid-19 – attacca Sandro Cappellini, vicepresidente di Cai – e della disattenzione sistematica del governo verso le esigenze di una categoria come quella degli agromeccanici, che è responsabile di oltre il 70% dei lavori in campo in agricoltura e del 98% delle operazioni di raccolta dei prodotti. Senza sostegno alle nostre imprese si aprirà una voragine che inghiottirà il Made in Italy agroalimentare, gli scampoli di sovranità alimentare che ancora ci restano e una filiera in passato tonica come quella della meccanica agricola. Scriveremo nuovamente al ministro delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, ma temiamo che in questo disperato paese al problema della mancanza di liquidità si debba sommare anche la difficoltà di saper leggere le priorità del sistema agricolo italiano e le inderogabili esigenze degli agromeccanici, responsabili dell’innovazione in agricoltura”.

25/04/2020
La Regione Toscana ha stanziato 9 milioni in contributi per opere di difesa idrogeologica, rendendo noto che "le aziende agricole toscane investono per difendersi dalle conseguenze delle avversita' climatiche, come le alluvioni, sempre piu' frequenti a causa dei cambiamenti climatici. Lo dimostra la grande partecipazione al recente bando del programma di sviluppo rurale che finanzia con 9 milioni di euro interventi in larga misura legati alla difesa idraulica: sono state ben 704 le richieste di contributo arrivate alla Regione; di queste le prime 174 sono rientrate nella graduatoria approvata in questi giorni" (Fonte: comunicato Regione Toscana).
18/04/2020
Si tratta di uno strumento che descrive lo scenario agricolo e rurale nazionale dal punto di vista strutturale e produttivo e che rappresenta la base per una riflessione che coinvolge tutti gli obiettivi della nuova Politica agricola comune verso un prossimo Piano strategico nazionale.
La cornice di riferimento dei policy brief è la proposta di Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio (COM(2018) 392 final) sul Piano Strategico (PS) della Politica Agricola Comune (PAC) per il periodo di programmazione 2021-2027.
Secondo i ricercatori del CREA Cagliero, Cisilino e Ricciardo, "l'economia italiana è stata caratterizzata da una prolungata situazione di recessione e da due periodi di crisi economica (2008-09; 2012-13) che hanno lasciato il paese con un livello del Pil nel 2018 è ancora inferiore a quello del 2007; anche Per il 2019 si stima un ulteriore rallentamento, con un allargamento del divario di crescita dell'Italia rispetto alla media UE28 e soprattutto UE15. [...]
La composizione del valore aggiunto si conferma variabile nelle diverse aree nazionali (dati 2016). Nel Sud e nelle Isole l'incidenza del settore primario è maggiore della media nazionale, è leggermente superiore anche nel Nord Est, mentre è inferiore nel Nord Ovest e nel Centro" (Fonte: RRN).

18/04/2020
L'Osservatorio Smart Agrifood fotografa il ruolo delle nuove tecnologie in ambito agricolo: l' "Agricoltura 4.0" - campo di studio che prevede l'utilizzo armonico di diverse tecnologie finalizzate a migliorare resa e sostenibilità delle coltivazioni, qualità del processo produttivo e del prodotto e condizioni di lavoro - e?, oggi più che mai, un tema di grande attenzione per il comparto agricolo italiano e mondiale.
Secondo i risultati, "più della metà degli agricoltori intervistati utilizza alcuni strumenti tecnologici innovativi e la quasi totalità mostra interesse verso queste soluzioni. [...] Le potenzialità del nuovo paradigma sono riconosciute non solo dagli attori coinvolti nella produzione primaria, ma anche dagli attori a monte e a valle della filiera agroalimentare". L'approfondimento su PianetaPsr n.89 di marzo 2020 a cura di Chiara Corbo e Maria Pavesi.
05/04/2020
La Ministra delle politiche agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova ha recentemente illustrato i punti di forza della strategia legata al Fondo competitivitá per le filiere agroalimentari:"Stiamo mettendo in campo ogni soluzione possibile per fronteggiare gli effetti della diffusione del coronavirus. Con questo obiettivo abbiamo raggiunto oggi l'intesa con le regioni sul decreto fondo grano duro fino al 2022 per 40 milioni di euro, sul decreto fondo Cun e sul decreto competitività delle filiere, che utilizza i fondi inseriti nella Legge di bilancio 2020. Per quest'ultimo provvedimento ci sono 29,5 milioni di euro complessivi per i prossimi due anni che abbiamo ripartito su alcuni interventi strategici e anche emergenziali. Puntiamo sulle filiere che maggiormente si adattano alla possibilità di sottoscrizione di contratti di filiera, in modo da moltiplicare l'effetto dello stanziamento pubblico attraverso la stabilizzazione dei rapporti tra agricoltori e trasformatori. A questa categoria appartengono gli interventi proposti su mais, legumi e soia, che si aggiungono così al grano. Per queste colture puntiamo a migliorare anche la nostra capacità di autoapprovvigionamento, così da garantire scorte che consentano di affrontare situazioni di crisi.
Ci sono anche due proposte su filiere strategiche particolarmente colpite dalla diffusione del COVID-19. Si tratta di un'azione per il sostegno al reddito dei pastori, con un aiuto per le carni ovine IGP e da agnelli nati, allevati e macellati in Italia per un totale di 7,5 milioni di euro e di un intervento da 2 milioni di euro per il latte di bufala, a forte rischio spreco in conseguenza alla chiusura di tutti gli esercizi della ristorazione e in particolare delle pizzerie. Il Ministero è pienamente operativo per dare risposte concrete e aiutare le imprese a superare la crisi. Voglio ringraziare anche le Regioni che hanno dato l'intesa in tempi rapidissimi a questo provvedimento" (Fonte: Mipaaf).

05/04/2020
"Mille miliardi di euro in dieci anni per azzerare le emissioni di gas serra entro il 2050. Questo il cuore dell'European Green Deal, un nuovo corso economico e politico che vede la futura PAC pienamente coinvolta, sia per le risorse messe in gioco che per il ruolo concreto che potrà svolgere sui temi cardine della Strategia": cosí PianetaPsr descrive - nel nuovo numero di aprile - il nuovo corso verde dell'UE, nel quale la prossima politica agricola comunitaria potrà svolgere un ruolo di primo piano, considerando altresí che "un ruolo fondamentale spetterà a InvestEU, un nuovo programma comunitario che sostiene gli investimenti e l'accesso ai finanziamenti nel periodo 2021-2027. Di fatto InvestEU fornirà le garanzie necessarie a sostenere progetti pionieristici, stimolando altri investitori privati a fare lo stesso".
29/03/2020
"Con il decreto Cura Italia abbiamo incrementato di 50 milioni di euro il fondo per l'assistenza alimentare agli indigenti. In pochi giorni come Amministrazione abbiamo sviluppato una proposta che è stata ufficializzata al Tavolo competente e mi auguro che gli enti caritativi e tutti i componenti possano apprezzare le scelte fatte. Il paniere di prodotti è variegato e puntiamo a garantire non solo l'italianità delle forniture, ma anche un impatto sulla riduzione degli sprechi alimentari legati al contenimento del virus.
È una battaglia nella quale non vogliamo perdere tempo prezioso, per questo abbiamo scelto di velocizzare l'iter di approvazione di questa misura per
attuarla rapidamente".
Così la Ministra delle politiche agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova commenta la proposta di riparto del Ministero per il Fondo per l'assistenza alimentare agli indigenti.
Si tratta di 50 milioni di euro, stanziati dal decreto Cura Italia, che si propone di ripartire su:
1. formaggi DOP per 14,5 milioni di euro;
2. prosciutti crudi DOP per 9 milioni di euro e salumi dop e igp per 4 milioni di euro;
3. succhi di frutta 100% italiani: 2,5 milioni di euro;
4. preparati ortofrutticoli trasformati italiani - zuppa, minestrone, conserve - per 8 milioni di euro;
5. carne in scatola da bovini nati, allevati e macellati in Italia per 10 milioni di euro;
6. omogeneizzati di carne di agnelli nati, allevati e macellati in Italia per 2 milioni di euro.
Gli operatori che partecipano alle gare per la fornitura si dovranno impegnare all'acquisto di prodotti provenienti dalle regioni italiane maggiormente colpite dalla emergenza COVID-19 e nei periodi maggiormente a rischio spreco.

29/03/2020
A seguito dell'evolversi dell'emergenza sanitaria e del protrarsi delle misure restrittive per il contenimento del contagio, l'ISMEA ha adottato alcuni provvedimenti straordinari per venire incontro alle esigenze delle imprese del settore agricolo e agroalimentare che hanno rapporti con l'Istituto. In particolare, sono state adottate le seguenti misure economiche:
1. Sospensione di tutte le rate dei mutui con scadenza nell'anno 2020. La quota capitale delle rate sospese potrà essere rimborsata nell'anno successivo a quello di conclusione di ciascun piano di ammortamento mentre la quota interessi sarà consolidata nel debito residuo e ammortizzata per l'intera restante parte del piano.
2. Esclusione del periodo compreso tra il 1° marzo 2020 e il 31 luglio 2020 dal computo della durata preammortamento dei piani di investimenti autorizzati dall'Istituto.
3. Estensione automatica delle garanzie ISMEA su tutti i finanziamenti già garantiti per i quali viene richiesto l'allungamento della durata dei piani di ammortamento, senza oneri aggiuntivi per le imprese.
4. Liquidazione delle spese sostenute dalle imprese per gli stati di avanzamento lavoro in modalità semplificata (Fonte: Comunicato ISMEA).

16/03/2020
“Invitiamo gli agricoltori a praticare il più possibile l’agricoltura di precisione e, ove non riuscissero con le proprie risorse aziendali, a richiedere il servizio alle imprese agromeccaniche. È l’unica soluzione in grado di ridurre i consumi di gasolio e di mezzi tecnici, in una fase in cui gli approvvigionamenti degli stessi potrebbero non essere garantiti nelle prossime settimane”.
È questo l’invito di Gianni Dalla Bernardina, presidente della Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani (Cai), alla luce dell’emergenza Coronavirus e delle incognite legate alle procedure di assegnazione del gasolio agricolo e alle consegne sui territori di fertilizzanti ai diserbanti.
Leader di settore a livello nazionale è Marco Speziali, imprenditore agromeccanico di Roncoferraro (Mantova) e presidente di Confai Mantova. “Nel contesto di incertezza in cui ci stiamo muovendo – afferma Speziali – il vantaggio del precision farming è quello di ridurre i passaggi delle macchine in campo, con un sensibile minore consumo di carburante e minori emissioni inquinanti in atmosfera. Questo vale anche per le operazioni di interramento dei reflui zootecnici o del digestato frutto del processo di produzione di biogas, ma anche per le semine a rateo variabile”.
Il ricorso alla semina attraverso sistemi di precisione consente di ridurre del 20% le sementi, in una fase in cui – seppure fino ad ora non vi siano stati problemi nelle prime consegne di mais da piantare – potrebbero verificarsi nelle prossime settimane dei ritardi.
Da non sottovalutare anche i vantaggi che l’agricoltura di precisione assicura in termini di tempo, con una minore esposizione di imprenditori e lavoratori all’esterno.

16/03/2020
"Via libera dalla Commissione europea alla proroga di un mese, dal 15 maggio al 15 giugno 2020, della scadenza per la presentazione delle domande relative ai contributi previsti dalla Politica agricola comune (PAC) per questa campagna. Si tratta di una notizia fortemente attesa dal mondo agricolo, le cui attività sono notevolmente rallentate dai blocchi alla movimentazione imposti a seguito dell'emergenza COVID-19.
È quanto emerge da una lettera inviata oggi dalla Commissione europea, in risposta ad un'analoga richiesta presentata dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali alla fine dello scorso febbraio" (Fonte: comunicato Mipaaf).
05/03/2020
Il valore economico delle produzioni a indicazione geografica in Italia supera i 16 miliardi di euro, con una crescita del 6% sull'anno precedente e si conferma driver fondamentale dei distretti agroalimentari del nostro Paese. A fine 2019 l'Italia mantiene un primato mondiale con 824 prodotti DOP, IGP, STG; oltre un prodotto su quattro registrati come DOP, IGP, STG nel mondo è italiano. Il comparto delle IG italiane esprime risultati positivi anche nell' export che per la prima volta raggiunge e supera il valore di 9 miliardi di euro nel 2018, mantenendo stabile la quota del 21% nell'export agroalimentare italiano.Il contributo maggiore all'export è fornito dal comparto dei vini con un valore di 5,4 miliardi, seguito dal valore delle DOP e IGP agroalimentari che si attesta sui 3,6 miliardi.
Per quanto riguarda l'impatto territoriale, dall'analisi emerge che tutte le province italiane hanno una ricaduta economica dovuta alle filiere IG agroalimentari e/o vitivinicole, sebbene le prime quattro regioni per impatto economico sono nel Nord Italia.
"Il rapporto ISMEA-Qualivita, giunto alla XVII edizione, ci dimostra ancora una volta che il settore delle indicazioni geografiche sta dando risultati concreti - ha dichiarato Enrico Corali, Presidente dell'ISMEA -. Non solo il valore della produzione complessiva ha superato i 16 miliardi di euro e l'export, per la prima volta, i 9 miliardi, ma l'attenta analisi dei dati dimostra una ricaduta economica positiva in tutte le province del nostro Paese delineando un modello vincente che, con una osmosi tra piccole realtà produttive e grandi distretti, dà lustro al territorio e crea reddito " (Comunicato ISMEA).

05/03/2020
Mentre è ancora in corso la negoziazione per la definizione del nuovo ciclo della politica agricola comune, la Commissione Europea punta a rafforzare la propria strategia in materia di sviluppo della bioeconomia nelle zone rurali.
A questo proposito la Rete Rurale Nazionale ha diffuso un approfondimento sul sito PianetaPsr, dove sottolinea che "il concetto chiave è rappresentato, dall'idea della transizione da una cultura di consumo eccessivo, basata sull'esaurimento delle risorse, ad una in cui la crescita economica vada di pari passo con la ricostituzione delle risorse naturali. Lo sviluppo definito entro i limiti delle risorse implica che la bioeconomia debba essere efficiente ed incentrata sulla circolarità, sulla realizzazione di prodotti e servizi prioritari per la società (biomateriali, sostanze chimiche, energia, reintegro dei nutrienti e sostanza organica nei suoli) e, infine, sulla creazione di nuove catene del valore resilienti e locali in grado di promuovere l'utilizzo a cascata delle risorse biologiche e di migliorare l'efficienza dei materiali, quali il letame, i rifiuti alimentari ed i residui colturali".

28/02/2020
E' stato firmato dalla Ministra Teresa Bellanova il decreto attuativo dell'art.48, comma 9, del Testo Unico del Vino. Un decreto atteso da tempo dalla filiera vitivinicola, con cui vengono stabilite caratteristiche, diciture, modalità per la fabbricazione, l'uso, la distribuzione, il controllo e il costo dei contrassegni per i vini a Denominazione protetta, nonché le caratteristiche e le modalità applicative dei sistemi di controllo e tracciabilità alternativi. "Con questo Decreto", dice la Ministra Teresa Bellanova, "rafforziamo la tutela delle produzioni di eccellenza nazionale, semplifichiamo il processo di acquisizione delle cosiddette fascette, riducendo costi e tempistica, aggiungiamo un ulteriore tassello per confermare il primato della qualità" (Fonte: Mipaaf).
28/02/2020
Sarà presentato a Roma, mercoledì 04 marzo 2020, alle ore 10.00, presso l'Hotel Quirinale, Via Nazionale 7, il XVII Rapporto Ismea - Qualivita sulle produzioni agroalimentari e vitivinicole italiane DOP IGP STG, l'indagine annuale che analizza i più importanti fenomeni socio-economici del comparto della qualità alimentare certificata.
Dal 2003, il Rapporto Ismea - Qualivita offre annualmente una fotografia dettagliata della realtà del comparto IG italiano, con dati produttivi, economici, legislativi, con analisi sulle ricadute territoriali e le evoluzioni nel mercato nazionale ed estero. Quest'anno il XVII Rapporto, frutto dell'integrazione delle competenze sviluppate dall'Osservatorio Ismea e dall'Osservatorio Qualivita, è organizzato in sei capitoli concernenti un'analisi dello scenario europeo e italiano delle DOP IGP, i dati produttivi 2018 dei comparti Food e Wine, i focus con i valori regionali e provinciali, i consumi nella GDO, il contesto legislativo di riferimento e un quadro sulle attività di vigilanza effettuate nel 2019 (Fonte: Ismea).

21/02/2020
Parte il primo bando nazionale per il finanziamento dei Distretti del cibo, strumento per garantire ulteriori risorse e opportunità per la crescita e il rilancio a livello nazionale di filiere e territori.
"Investiamo nella progettazione territoriale - ha detto la Ministra Teresa Bellanova - per favorire la crescita dell'Italia. Dobbiamo sbloccare energie e investimenti. L'agricoltura e l'agroalimentare sono un motore di idee, progetti, nuovi posti di lavoro. Di futuro. Abbiamo lavorato con le Regioni per mettere a punto un bando, il primo, che dia stimolo a una nuova stagione dei distretti del cibo. C'è molto interesse e fermento in tutti i territori, già questa è una scommessa vinta. L'Italia può essere un laboratorio di buone pratiche, investendo sull'economia circolare, sulla ricerca e su formule più forti di collaborazione tra agricoltori, allevatori, imprese di trasformazione e istituzioni. Noi ci siamo e vogliamo accompagnare questo sviluppo".
Tutti i dettagli per la partecipazione, e per l'invio delle domande che dovrà avvenire entro il 17 aprile 2020, sono già disponibili sul sito del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
Alla stessa pagina è pubblicato anche il Registro nazionale dei Distretti del cibo che raccoglie tutte le realtà riconosciute dalle Regioni. Il riconoscimento dei Distretti, infatti, viene affidato per legge alle Regioni e alle Province autonome che provvedono a comunicarlo al Mipaaf presso il quale è istituito il Registro nazionale.
I bandi finanziano progetti da 4 a 50 milioni di euro di investimenti con un'ampia tipologia di spese ammissibili (Fonte: Mipaaf).

21/02/2020
Tra le opportunità messe in campo dall'ISMEA, destinate ai giovani, l'istituto comunica l'apertura del terzo bando della "Banca nazionale delle Terre Agricole", per la vendita di terreni agricoli. Si tratta di 386 terreni per un'estensione complessiva di 10 mila ettari, il cui ricavato verrà interamente destinato a finanziare le iniziative dei giovani agricoltori, attraverso la misure del Primo Insediamento, del Subentro e dell' Autoimprenditorialità.
Tutte le informazioni sono contenute nel sito dell'Ismea.
14/02/2020
"Innovazione e Agri-tech rappresentano le forze trainanti dell'agricoltura 4.0 che punta ad introdurre in azienda strumenti di precision farming e innovazioni tecnologiche che consentano di puntare ad un'agricoltura sempre più competitiva e rispettosa dell'ambiente. A riguardo, uno studio condotto a livello nazionale Nomisma su un campione di più di 1000 aziende agricole ha messo in luce gli aspetti incentivanti e limitanti la diffusione delle nuove tecnologie a livello aziendale.
Lo studio evidenzia come negli ultimi 3 anni il 22% delle aziende agricole italiane ha investito in strumenti di precision farming (macchine operatrici a dosaggio variabile; trattrici con guida assistita; software, centraline, mappe e sensori; sistemi di raccolta, integrazione e analisi delle informazioni o big data) con una maggiore propensione all'investimento nelle aziende del Nord Italia che operano nei settori dell'allevamento, cerealicolo e delle colture industriali aventi con una classe di fatturato di oltre 50.000 Euro e un organico composto da giovani lavoratori di età compresa tra i 18 e 35 anni" (Si può leggere l'ottimo articolo di Maria valentina Lasorella su PianetaPsr n.87/2020).

14/02/2020
Il 19 dicembre scorso l’INAIL ha pubblicato il Bando ISI 2019 con il quale mette a disposizione € 251.226.450,00 a livello nazionale per la realizzazione di progetti di investimento per migliorare le condizioni di salute e sicurezza sul lavoro. I destinatari degli incentivi sono tutte le imprese - comprese quelle agricole - iscritte alle locali Camere di Commercio e che rispettano tutti i criteri e requisiti di ammissibilità previsti dal bando.
Le domande si possono presentare dal 16 aprile 2020 fino alle ore 18 del 24 maggio 2020 tramite il portale dell’INAIL. Possono partecipare al bando le imprese in regola con gli obblighi contributivi e della sicurezza sul lavoro.
I progetti finanziabili sono riconducibili alle seguenti tipologie di progetto ricomprese nei seguenti 5 assi di finanziamento:
Asse 1 - Progetti di investimento (comprende la sostituzione di macchine/attrezzature e trattori agricoli da parte di imprese non agricole - contoterzisti artigiani) e progetti per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale;
Asse 2 - Progetti per la riduzione del rischio da movimentazione manuale dei carichi;
Asse 3 - Progetti di bonifica di materiali contenenti amianto (sono escluse le aziende agricole);
Asse 4 - Progetti per micro e piccole imprese operanti in specifici settori di attività (pesca, fabbricazione mobili, confezioni, articoli in pelle e calzature);
Asse 5 - Progetti per micro e piccole imprese operanti in agricoltura.
Nel dettaglio, per l’ISI agricoltura Asse 5, lo scopo è quello di favorire e sostenere le micro e piccole imprese operanti nel settore agricolo all’acquisto di nuovi macchinari ed attrezzature di lavoro che possano determinare soluzioni innovative per abbattere in maniera significativa le emissioni inquinanti, migliorare il rendimento la sostenibilità globale e in contemporanea, apportare l’eliminazione e/o la riduzione di specifici fattori di rischio, quali l’entità del livello di rumorosità o del rischio infortunistico o di quello derivante dall’esecuzione di operazioni manuali.

05/02/2020
La Regione Lazio ha approvato tre nuovi bandi su misure strategiche per il potenziamento e la valorizzazione della produzione agricola primaria e l'industria agroalimentare regionale.
Si tratta di misure che completano l'importante percorso avviato dal PSR Lazio a sostegno della Filiera Organizzata, attraverso l'emanazione di un bando di cooperazione, sottomisura 16.10.1 "Progetti di Filiera organizzata", con l'obiettivo di migliorare la competitività dei produttori primari e mantenere il valore aggiunto prodotto dal settore primario nei territori dove la materia prima è realizzata.
Il tutto per un ammontare complessivo di 52,4 milioni di euro (Fonte: Rete Rurale nazionale).
04/02/2020
C'è una diffusa consapevolezza tra gli operatori del settore agricolo sull'importanza di adottare strumenti e strategie di prevenzione dei rischi, sia climatici sia economico-finanziari. Con l'assoluta centralità riconosciuta allo strumento della polizza assicurativa agevolata a copertura delle perdite di produzione causate da eventi atmosferici avversi.
E' quanto emerge dal Rapporto sulla gestione del rischio nella percezione delle grandi aziende agricole assicurate, basato su una indagine condotta da ISMEA su un panel di 500 operatori con valori assicurati superiori a 300.000 euro. I risultati evidenziano una diffusa cultura della prevenzione tra gli intervistati (chi si assicura lo fa a scopo cautelativo), con solo il 10% delle aziende che denota un atteggiamento di carattere opportunistico, motivando il ricorso alle polizze con l'aspettativa di ottenere un vantaggio economico dalla frequenza e dall'entità dei risarcimenti.
Il contributo pubblico, fino al 70% sul premio, rappresenta un importante incentivo, ma un'eventuale riduzione del sostegno non porterebbe all'abbandono dello strumento per una buona metà delle aziende del campione.

24/01/2020
Credo che il mancato obiettivo di spesa di Regione Puglia in chiave agricola per 142 milioni di euro, i quali inevitabilmente andranno persi per la programmazione futura, imponga una seria riflessione sul funzionamento complessivo dei Piani di sviluppo rurale e della Politica agricola comune nel suo complesso”.
È il commento amaro di Gianni Dalla Bernardina, presidente della Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani (Cai), in merito al mancato raggiungimento della soglia minima di spesa da parte della Puglia, seconda regione agricola italiana dopo la Lombardia, che comprometterà la capacità di spesa futura.
“Non è ben chiaro – riflette Dalla Bernardina – se il taglio delle risorse future riguarderà solamente la Puglia oppure se le minori devoluzioni comunitarie saranno spalmate pro quota a livello nazionale fra tutte le Regioni. Speriamo che Agea e il Mipaaf chiariscano al mondo agricolo quali saranno le conseguenze”.
Secondo le attuali regole Ue, infatti, non è possibile compensare a livello nazionale la minore spesa della Puglia di 142 milioni con i maggiori pagamenti (+414,6 milioni) sostenuti dalle altre Regioni con Organismo pagatore Agea.
“In una fase calda di discussione della Politica agricola comune 2021-2027 e con l’insuccesso nel raggiungimento della spesa da parte di una realtà regionale di primo piano come la Puglia – prosegue Dalla Bernardina – chiediamo al ministero delle Politiche agricole se non sia forse più responsabile ampliare alle imprese di meccanizzazione agricola l’accesso ad alcune misure per l’innovazione dei Programmi di sviluppo rurale. Si raggiungerebbe un duplice obiettivo: da un lato un processo più rapido ed efficiente di modernizzazione del sistema agricolo, dall’altra scongiurare la perdita di risorse in un frangente in cui l’Unione europea pensa di dirottare fondi per politiche alternative a quella agricola”.

24/01/2020
"I territori montani sono il fulcro dell'economia verde. Un milione di ettari di bosco, da gestire attivamente, e tutti i bacini idrici in quota, lo confermano. ma ora dobbiamo fare molto di piu' con gli enti locali puntando su edifici ad alta efficienza energetica, in particolare sul recupero dei ruderi. Importantissimo aver investito negli ultimi due anni 80 milioni di euro di fondi Fesr.
Secondo fronte di azione, le comunita' energetiche, che sono la chiave di un nuovo percorso che i territori intraprendono per rispondere alla sfida del cambiamento climatico. Va ricordato che la Regione Piemonte e' la prima e unica ad aver legiferato su questo fronte". Lo hanno detto Marco Bussone e Lido Riba, rispettivamente presidente Uncem Piemonte e Uncem nazionale, in occasione degli Stati generali dell'energia (Fonte: Agrapress).
09/01/2020
La strategia nazionale per il risparmio idrico, la tutela territoriale, la lotta al dissesto idrogeologico del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e' stata illustrata in questi giorni dal Dipartimento Politiche europee e internazionali e per lo Sviluppo Rurale del Mipaaf alla presenza della Ministra Teresa Bellanova.
Suddivisa nei bienni 2018-2019 e 2020, la Strategia ha vistonel primo biennio finanziati sessantasette progetti di rilevanza nazionale nel settore della bonifica e del risparmio idrico in agricoltura per complessivi 629 milioni di euro attraverso il Programma di sviluppo rurale nazionale(PSRN), il Fondo sviluppo e coesione e la Legge di bilancio 2017, che aveva istituito il Fondo per le infrastrutture strategiche.
Nel 2020 a partire dalle prossime settimane, al via una nuova importante tranche di interventi, per circa 500 milioni di euro, e la realizzazione di 52 nuovi progetti (Fonte: Mipaaf).
09/01/2020
Indennizzi, investimenti, ricerca. Sono le parole chiave della rigenerazione olivicola della Puglia che la Ministra alle Politiche agricole, alimentari e forestali Teresa Bellanova ha voluto ribadire in questi giorni, annunciando un piano straordinario per il settore.
"Per rigenerare l'olivicoltura e l'agricoltura servono imprese agricole che investano", ha proseguito Bellanova, "che possano fare i reimpianti, piantare altre colture, lavorare in ottica di territorio con imprese di trasformazione e commercializzazione. Per questo sono previste misure specifiche. E anche la parte sui contratti di distretto, per favorire la progettazione territoriale" (Fonte: Mipaaf).
26/12/2019
"Nel Consiglio agricoltura e pesca del 18 novembre scorso l'ex Commissario Hogan ha illustrato le proposte di regolamento transitorio della Pac 2014-2020.
La logica di fondo alla base della proposta è quella di garantire la continuità dei pagamenti e degli impegni verso i beneficiari della Pac senza interruzione tra una programmazione e l'altra.
Allo stato attuale dei negoziati presso le sedi UE, i nuovi atti di base della futura Pac 2021-2027 non saranno pronti entro l'inizio del 2020 e di conseguenza è stato previsto un periodo transitorio di un anno.
Infatti, con le elezioni europee di maggio 2019 ed il conseguente rinnovamento del Parlamento Europeo e della Commissione Europea si è avuto un allungamento dei negoziati e pertanto i nuovi regolamenti Pac 2021-2027 (ed i collegati atti delegati e di esecuzione) non saranno pronti nei tempi previsti e si è reso così necessario spostare di un anno l'inizio della programmazione" (Fonte: da articolo di Luigi ottaviani - ISMEA).
26/12/2019
L'agriturismo italiano continua a crescere. Secondo l'ultimo report ISMEA, arrivi e presenze, segnano un incremento positivo di quasi il 6% rispetto all'anno precedente.
Sono principalmente i turisti stranieri a sostenere la domanda: la presenza negli agriturismi italiani di turisti provenienti da Paesi esteri ha superato il milione e seicentomila. Provengono soprattutto da Germania, Paesi Bassi, Francia e Stati Uniti e acquistano il 59% degli oltre 13 milioni di pernottamenti. Nell'ultimo anno anche Portogallo, Spagna, Repubblica Ceca, Russia, Canada, Brasile e Australia hanno fatto registrare incrementi a doppia cifra sia per numero di turisti che di notti prenotate negli agriturismi italiani.
Il settore nazionale continua a crescere anche sul fronte dell'offerta, con 23.615 aziende agrituristiche autorizzate (+ 0,9%), per un totale di oltre 262.000 posti letto e 460.000 posti a tavola, il fatturato complessivo sfiora la quota di 1,4 miliardi di euro nel 2018, con una crescita del 2,5% rispetto all'anno precedente (Fonte: ISMEA).

22/12/2019
"Per la prima volta sono i paesi terzi a spendere di piu' per il vino italiano", sottolinea l'Ismea, sulla base dei dati del commercio con l'estero dei primi 9 mesi dell'anno da cui si evince che i clienti extra europei hanno speso 38 milioni di euro in piu' rispetto ai nostri partner comunitari.
"Uno scenario piuttosto insolito - secondo l'Istituto - che, se confermato a fine anno, darebbe vita a uno storico sorpasso, mai registrato dall'inizio del nuovo millennio a oggi. Nel complesso, da gennaio a settembre 2019, l'italia l'ha spedito oltre frontiera 15,7 milioni di ettolitri di vino (+12% sullo stesso periodo dell'anno precedente) per un controvalore di 4,6 miliardi di euro, in crescita del 3,8%" (Fonte: Ismea).
17/12/2019
“L’agricoltura 4.0, la sostenibilità ambientale, l’agricoltura di precisione non avranno incrementi significativi in Italia con gli incentivi alla rottamazione o con politiche legate all’iper-ammortamento o al super-ammortamento. Si potrà forse favorire l’acquisto di qualche centinaia di trattori, ma se si vuole accompagnare il Paese verso la competitività delle filiere e la crescita delle imprese agricole, uno specifico aiuto dovrà essere riconosciuto alle imprese agromeccaniche, che oggi operano al servizio a vario titolo di quasi un’azienda agricola su due”.
È questa la posizione della Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani (Cai), che sollecita il Governo e il Parlamento a sostenere la filiera della meccanizzazione agricola in Italia, una realtà che vale 7,9 miliardi di euro (11,1 miliardi con i settori della componentistica e del giardinaggio), concentrando gli aiuti e le risorse in favore dei veri acquirenti di macchine e mezzi agricoli.
Cai ricorda infatti che “le 18mila imprese agromeccaniche in Italia, pur rappresentando un numero esiguo nel panorama delle imprese che operano in agricoltura e pur essendo appena l’1% dei clienti del mercato delle macchine agricole, ne determinano il 30% del fatturato.
La filiera del contoterzismo agricolo in Italia nel 2018 ha raggiunto un valore di 3,1 miliardi di euro, evidenziando una crescita costante (+17,1% rispetto al 2011), della quale hanno beneficiato innanzitutto le aziende agricole.
L’ipotesi di concedere il credito di imposta alle imprese agricole, senza prevedere incentivi specifici e misure ad hoc per le imprese agromeccaniche, è per la Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani “l’ennesimo abbaglio che non comporta alcun miglioramento né in termini di sostenibilità ambientale né di sicurezza sul lavoro né tanto meno di competitività del sistema. Serve coraggio per restare agganciati ai paesi che crescono di più; scelte di comodo sono miopi e contro produttive per le filiere agricole e alimentari”.

12/12/2019
La Commissione Europea rende noto che e' stato pubblicato il rapporto sulle prospettive agricole dell'Ee 2019-30 che - spiega la Commissione - offre prospettive a medio termine fino al 2030 per i principali mercati agricoli europei e il reddito agricolo.
"L'agricoltura dell'Ue svolge un ruolo essenziale nella realizzazione del "green deal" europeo, delineato negli orientamenti politici per la Commissione Europea 2019-2024", si legge nel rapporto che, in tale contesto, "fornisce una misura attendibile del contributo dell'agricoltura dell'Ue a un'alimentazione e un'agricoltura sostenibili" (Fonte: Agrapress).
06/12/2019
Da giovedì 28 a sabato 30 novembre, UNIMA Ferrara è stata presente con uno stand molto caratteristico presso la fiera di Ferrara alla terza edizione della fiera di settore sulla pericoltura, Futurpera.
L’Associazione degli agromeccanici, già Associazione Trebbiatori e Motoaratori della Provincia di Ferrara, oggi vanta centinaia di aziende agricole rappresentate, tra cui in consistente numero di aziende frutticole. Non poteva mancare quindi, come nelle edizioni precedenti, una presenza significativa dell’associazione a questo appuntamento molto partecipato, che ha visto un incremento del 30% degli espositori rispetto all’edizione precedente. Anche le presenze in fiera hanno visto numeri in aumento, con rappresentanze internazionali da tutti i continenti.
Per quanto riguarda invece il bilancio del periodo, l’annata agraria 2019 è stata caratterizzata purtroppo da enormi problemi sia climatici che fitosanitari che hanno portato gli operatori a considerarla tra i peggiori anni in assoluto per la produzione di pere, in particolare della varietà Abate Fetel. Il tutto con danni stimati pari a circa 350 milioni di euro per il comparto frutticolo su Ferrara e l’areale della pericoltura, che ha portato ad una regressione di aziende agricole sul territorio pari a quasi un terzo nell’ultimo decennio.
La cimice asiatica, l’alternaria e la maculatura bruna sono stati i motivi principali, oltre all’andamento climatico, di tutte le problematiche riscontrate sul campo, che hanno portato a danni medi aziendali che oscillano fra il 30 e l’80% del raccolto.
Vari sono stati i momenti di approfondimento con incontri specializzati, che però ad oggi non hanno dato le risposte che gli operatori del settore si aspettavano per le prossime annate agrarie, tant’è che vi è molta preoccupazione per quelle che saranno le linee guida per contenere e limitare tali difficoltà. Da ultimo è grande l’attesa, a fronte della richiesta avanzata da tutte le associazioni, di risposte concrete e date certe, per l’attuazione dei provvedimenti presi a livello regionale e nazionale (80 milioni di euro annunciati dal Ministro dell’Agricoltura Bellanova), per sostenere le aziende agricole, interventi peraltro ad oggi ritenuti insufficienti.

05/12/2019
La giunta regionale del Veneto ha dato il via alle procedure di indizione di dieci bandi per 92 milioni a valere sulle risorse del Psr 2014-2020.
"Con i nuovi bandi, che mi auguro possano essere pubblicati all'inizio del nuovo anno, finanzieremo soprattutto interventi di miglioramento e diversificazione delle prestazioni delle aziende agricole, di sostenibilita' ambientale, di riconversione degli impianti irrigui e di riduzione delle emissioni nell'atmosfera, nonche' per l'insediamento di giovani agricoltori", ha affermato l'assessore regionale all'Agricoltura Giuseppe Pan (Fonte: Agrapress).
03/12/2019
“Purtroppo anche quest’anno l’agricoltura italiana si trova a fare i conti con la dura realtà di una spesa agricola potenzialmente esposta al cosiddetto disimpegno delle risorse comunitarie, ovvero al rischio concreto di dover restituire alle casse dell’Unione europea parte dei fondi assegnati al nostro paese e non spesi nel quadro dei diversi Piani di sviluppo rurale regionali”.
È quanto lamenta Gianni Dalla Bernardina, presidente della Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani (Cai), commentando i dati elaborati da Ismea e Rete Rurale Nazionale.
Il quadro che emerge dagli ultimi rilevamenti effettuati è quello di programmi che alternano casi di eccellenza nell’impiego delle risorse pubbliche con situazioni estremamente critiche di mancato utilizzo dei fondi disponibili.
Conti alla mano, entro fine anno mancherebbero da spendere o rendicontare complessivamente oltre 400 milioni di euro.
“Mentre le imprese agromeccaniche stanno ancora aspettando un definitivo via libera per poter accedere ai bandi di finanziamento per l’innovazione in agricoltura - osserva Dalla Bernardina - ingenti fondi già potenzialmente assegnati all’Italia rischiano di far ritorno a Bruxelles perché nessuno riesce a spenderli”.
“Scontando la minore efficienza amministrativa di alcune regioni rispetto ad altre - aggiunge il vicepresidente di Cai, Sandro Cappellini -. Il nucleo centrale della questione è sempre più riconducibile ai problemi strutturali di una parte importante della nostra agricoltura: l’eccessiva frammentazione del tessuto imprenditoriale di vaste zone rurali fa sì che poche aziende agricole possano affrontare da sole gli ambiziosi piani di investimento che le norme comunitarie richiedono. La piena partecipazione del contoterzismo agrario ai Psr appare ormai l’unica strada percorribile al fine di realizzare sinergie concrete per lo sviluppo del mondo agricolo”.

28/11/2019
"La nuova Pac traccerà in maniera sempre più netta il cammino della nostra agricoltura verso una dimensione multisettoriale e di servizio, nella quale visione imprenditoriale e razionalizzazione dei processi produttivi dovranno sopperire ad un progressivo calo delle risorse totali": così il presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, Leonardo Bolis, ha commentato il processo di avvicinamento all'entrata in vigore della nuova Pac, prevista nel corso del biennio 2021-2022.
Il dato più prosaico e meno confortante, che emerge dall'analisi di Confai, è quello di una contrazione del budget europeo per l'agricoltura, come risulta dalla recente proposta di regolamento transitorio dell'UE, finalizzata a definire le risorse da assegnare per il periodo 2020-2021, a causa di un sempre più probabile slittamento dell'inizio della nuova Pac al 1º gennaio 2022.
"Le stime dicono che nel 2020 l'agricoltura lombarda potrebbe ricevere circa 30 milioni in meno dall'UE - avverte Bolis - e che la sforbiciata per l'agricoltura bergamasca potrebbe ammontare a quasi 3 milioni di euro. Naturalmente si tratta ancora di stime, ma quel che emerge è una tendenza al ribasso che dovrebbe caratterizzare la Pac del prossimo futuro".
In termini generali, a livello europeo gli stanziamenti per la Pac dovrebbero passare dal 38% del bilancio Ue nel 2014-2020 al 28,5% nel 2021-2027. Ad ogni modo quello delle risorse totali a disposizione per il settore primario non è l'unico criterio che, a detta di Confai, bisogna prendere in considerazione per valutare i probabili effetti della nuova Pac.
"La contrazione delle risorse a disposizione e il contemporaneo rafforzamento delle esigenze comunitarie e internazionali in termini di sostenibilità dell'agricoltura - osserva Bolis - inducono a pensare alla necessità di rafforzare ad ogni costo l'attitudine imprenditoriale del mondo rurale, puntando ad una multisettorialità che unisca produzione di commodities, qualità dei prodotti, diversificazione delle reti commerciali, agroenergie e agricoltura di servizio: il tutto secondo logiche aziendali che implicheranno necessariamente una ricerca costante dell'innovazione e della razionalizzazione dei costi di produzione da parte delle imprese agricole".
In questo scenario - si chiede Confai - quale sarà il ruolo delle imprese agromeccaniche, da sempre vocate all'agricoltura di servizio?
Per quanto riguarda il potenziale impatto della nuova Pac 2021-2027 sul settore agromeccanico - sottolinea il direttore di Confai, Enzo Cattaneo - il provvedimento di base più importante della nuova politica agricola europea è probabilmente quello che contiene le norme riguardanti i cosiddetti "piani strategici della Pac" (PSP), nei quali saranno comprese le norme per lo sviluppo rurale. In particolare, qualora fosse confermata l'impostazione iniziale voluta dalla Commissione europea, gli Stati membri e le Regioni dovrebbero avere maggiori poteri e possibilità di scelta nel decidere a favore di chi indirizzare gli interventi per lo sviluppo rurale: ciò potrebbe permettere di aprire anche alle imprese agromeccaniche l'accesso a quella parte di fondi comunitari vincolati a grandi investimenti in tecnologia e ricerca, che peraltro molte regioni italiane faticano a spendere".
Nell'analisi di Confai Bergamo sul futuro impatto locale della nuova Pac, emerge anche una valutazione sul ruolo dell'agricoltura montana. "In oltre il 25% delle aziende agricole montane bergamasche - ricorda Cattaneo - operano titolari o contitolari con meno di 40 anni, complessivamente responsabili della gestione di circa 9.000 ettari di superficie agricola. Se cooperative, associazioni e istituzioni sapranno costruire per tempo adeguate strategie comuni, un'agricoltura di per sé svantaggiata per ragioni logistiche potrebbe trarre nuovo slancio proprio da una Pac maggiormente esigente in termini di vincoli ambientali e valorizzazione della tipicità dei prodotti. Rimangono nondimeno pesanti incognite circa la possibilità di rilancio di numerose piccole realtà agricole montane, dove il reddito medio aziendale si attesta al di sotto dei 25.000 euro annui, con difficoltà oggettive in termini di sostenibilità finanziaria degli investimenti".

28/11/2019
"Abbiamo predisposto un decreto sull'origine in etichetta sulle carni di suino trasformate, un decreto sui controlli dei tipi genetici per tutte le produzioni DOP, un decreto per l'istituzione del Fondo suinicolo nazionale. Tre parti di un intervento che deve essere utile per comunicare a tutto il mondo che la filiera suinicola nazionale è forte e sicura", ha affermato la ministra Teresa Bellanova in riferimento al futuro della filiera suinicola.
Bellanova ha sottolineato inoltre la necessità di "puntare su investimenti innovativi nelle macchine per valorizzare meglio e in maniera più oggettiva la carne come condizione per una rinnovata fiducia tra allevatori e macellatori". E ha annunciato l'investimento di almeno 1,5 milioni di euro in una forte campagna di comunicazione istituzionale a sostegno dei prodotti della salumeria italiana, quelli tutelati e non solo" (Fonte: Mipaaf).
21/11/2019
“Sostituire il gasolio agricolo con quello convenzionale non crediamo, francamente, possa portare alcun beneficio all’ambiente, dal momento che si sostituisce un carburante agevolato sul piano fiscale con la stessa tipologia, con la sola differenza che non può contare su particolari favori fiscali. Il clima o le emissioni, in questo caso, non centrano”.
Così ripete la Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani, qualora il Decreto Clima introducesse restrizioni all’uso di gasolio agricolo, con effetti devastanti per le casse del mondo agricolo, e del tutto inutili per l’ambiente, dato che i trattori consumano appena il 2% del gasolio.
“Oggi le imprese agromeccaniche assistono gli agricoltori nelle operazioni colturali su un’estensione di circa 8 milioni di ettari su scala nazionale – calcola Cai -. Un aumento dei costi fino a 150 euro per ettaro significherebbe esporre gli agricoltori a maggiori costi, fino a 1,2 miliardi di euro. E questo senza ottenere in cambio alcuna contropartita in chiave di benefici climatici o riduzioni di emissioni inquinanti”.
“Qualora si puntasse a migliorare l’impatto ambientale dell’agricoltura e del contoterzismo – prosegue Cai – sarebbe più utile prevedere formule di detrazione e di agevolazione fiscale per le imprese agromeccaniche e agricole non solo in caso di acquisto macchine e mezzi moderni, ma anche se l’utilizzo è vincolato all’adozione di pratiche ambientalmente ed economicamente vantaggiose per il sistema”.

21/11/2019
In una recente comunicazione la Commissione Europea rende noto che nel 2020 stanziera' 200,9 milioni di euro per sostenere attivita' volte a promuovere i prodotti agroalimentari dell'Ue all'interno e all'esterno dell'Unione. Il programma di lavoro per il 2020, approvato dalla Commissione nell'ambito della politica di promozione, stabilisce le principali priorita' del sostegno.
Nel 2020 oltre la meta' del bilancio (118 milioni di euro) sara' destinata a campagne rivolte a mercati extra Ue con un elevato potenziale di crescita, come Canada, Cina e e Stati Uniti. I principali settori oggetto di promozione saranno quelli dei prodotti lattiero-caseari e formaggi, olive da tavola e olio d'oliva e vini.
15/11/2019
Secondo dati recentemente diffusi dall'Istat, il settore agrituristico e' in continua crescita, in particolare l'attivita' di degustazione che cresce nel 2018 del 7,2% rispetto all'anno precedente.
Prendendo come riferimento il 2018 le aziende agrituristiche autorizzate sono 23.615 (+0,9% sul 2017). Nel contempo aumenta il numero dei comuni che ospitano agriturismi (+2,9%). 10.934 aziende (il 46% del totale) si trovano in Toscana (20%), nella provincia autonoma di Bolzano (13%), in Lombardia (7%) e Veneto (6%).
15/11/2019
l'Eurostat rende noto che il valore della produzione agricola dell'Ue nel 2018 ha raggiunto i 434,3 miliardi di euro, in lieve aumento (dello 0,6%) rispetto al 2017. Con 77,2 miliardi di euro (circa il 18% del totale dell'Ue) nel 2018 - informa l'Eurostat - la Francia ha registrato il valore piu' alto tra gli stati membri, seguita da Italia con € 56,9 miliardi (13%), Germania con € 52,7 miliardi (12%) e Spagna con € 52,2 miliardi (12%) (Fonte: Agrapress).
08/11/2019
"Senza un'adeguata attenzione da parte del governo diventa sempre piu' concreta la perdita di peso dell'agricoltura nell'ambito dell'economia territoriale, che potrebbe essere accentuato qualora le imprese agromeccaniche non fossero piu' in grado di garantire un livello di innovazione adeguato", afferma Marco Speziali, presidente di Confai Mantova in un comunicato. "Grazie al contoterzismo, le aziende agricole si sono consolidate, rafforzando la maglia poderale e attuando economie di scala, ma dal governo non arrivano segnali di adeguato interesse verso la meccanizzazione agricola", osserva il direttore di Confai Mantova, Sandro Cappellini.
07/11/2019
Le principali novità della Legge di Bilancio 2020 per il settore agricolo e agroalimentare sono state illustrate recentemente dalla Ministra Teresa Bellanova.
"L'agricoltura", ha affermato la Ministra Bellanova, "è tornata nell'agenda economica da protagonista e ha avuto l'attenzione che merita, pur in un contesto di risorse limitate. Nei tre anni investiremo 600 milioni di euro per il sostegno al settore, con risorse che si aggiungono a quelle già attive. Abbiamo mantenuto l'impegno di non aumentare le tasse agli agricoltori. Per questo sono soddisfatta dell'azzeramento dell'Irpef per chi vive di agricoltura, che significa quasi 200 milioni di euro che lasciamo alle imprese per investire.
Credo molto nelle energie che donne e giovani possono mettere al servizio dell'agricoltura italiana. E abbiamo dedicato a loro due misure: il bonus 'donna in campo' per erogare mutui a tasso zero per le imprenditrici e per gli under 40 sarà lo Stato a pagare i contributi per chi apre una nuova attività.
Abbiamo stanziato anche 30 milioni di euro per il sostegno alle filiere e all'autentico Made in Italy e c'è una dotazione per affrontare l'emergenza della cimice asiatica da 80 milioni di euro. Su questo fronte sappiamo che servirà fare ogni sforzo per aiutare le aziende colpite. Per la pesca abbiamo recuperato i ritardi e garantito l'indennità 2019 per i pescatori e lavoriamo per rendere strutturale la misura. Sono convinta che in Parlamento potremo ulteriormente rafforzare gli interventi per il settore con un confronto operativo e costruttivo con tutte le forze politiche" (Fonte: Mipaaf).

31/10/2019
"La linea indicata dall'assessore Rolfi in materia di sostenibilità è pienamente condivisibile e traccia i lineamenti fondamentali di un'agricoltura altamente rispettosa delle esigenze del consumatore e fortemente competitiva in uno scenario internazionale": così il presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, Leonardo Bolis, ha commentato le recenti dichiarazioni rilasciate dall'assessore lombardo all'Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi, Fabio Rolfi, in occasione dell'inaugurazione della nuova edizione della fiera zootecnica di Cremona.
"Quando si parla di sostenibilità ambientale in agricoltura - ricorda Bolis - ci si riferisce principalmente a come le aziende agricole possano mettere in atto atteggiamenti virtuosi sotto il profilo ambientale, rispettando le normative vigenti e traendo vantaggi concreti da modelli gestionali orientati alla tutela degli ecosistemi e delle aree rurali in genere".
Per Confai, il ruolo preminente del territorio lombardo in termini di produzione di energia verde è una prova tangibile delle affermazioni dell'assessore, quando ricorda -a titolo d'esempio- che si concentra in Lombardia oltre il 40% di tutti gli impianti di biogas presenti in Italia.
Un'altra componente fondamentale di un'agricoltura lombarda sempre più eco-friendly è data senz'altro dall'apporto del mondo agromeccanico. Un'indagine effettuata dal Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell'Università degli Studi di Milano, in collaborazione con Confai Lombardia e Caiagromec Academy, ha rilevato le differenze esistenti in termini di impatto ambientale tra le operazioni in campo realizzate da imprese agromeccaniche e le lavorazioni effettuate da coltivatori dirette e imprese agricole operanti in conto proprio.
"I risultati dello studio hanno dimostrato in forma inequivocabile che un aumento delle operazioni svolte dalle aziende contoterziste porterebbe ad una forte riduzione dell’impatto ambientale derivante dalla meccanizzazione agricola - fa notare il direttore di Confai, Enzo Cattaneo - con grandi benefici per gli ecosistemi e i territori di riferimento. Ad esempio, passando da una lavorazione in conto proprio ad una in conto terzi si rileva una riduzione fino al 70% nella formazione di polveri. Molto interessante anche il dato relativo alla riduzione del riscaldamento globale medio generato dalle lavorazioni in campo, che si riduce di quasi il 25% quando l'operatore è un agromeccanico: una riduzione di impatto ambientale dovuta fondamentalmente all'atto livello di efficienza e al costante rinnovo del parco macchine proprio delle imprese agromeccaniche".
Il contoterzismo consente una gestione effettivamente sostenibile del territorio coltivato, grazie ad una riduzione delle singole operazioni e dei transiti e il controllo automatico della distribuzione dei prodotti fitosanitari e dei fertilizzanti. A livello territoriale, inoltre, è dimostrato come il ricorso ai servizi agromeccanici da parte delle aziende agricole generi un complessivo miglioramento dell’utilizzo delle risorse irrigue, applicando il principio dell’apporto di quantità differenziate di acqua secondo le necessità dei singoli terreni sottoposti a lavorazione.
"A fronte del ruolo ineludibile che il mondo del contoterzismo agrario è chiamato a svolgere in vista della piena affermazione di un'agricoltura sostenibile - conclude Bolis - è pertanto necessario che le istituzioni regionali e nazionali offrano anche alle imprese contoterziste adeguati strumenti di politica agraria per garantire il massimo impulso al processo di innovazione tecnologica in agricoltura. Confidiamo che tutto ciò possa darsi in termini di applicazione nazionale e regionale della programmazione per lo sviluppo rurale post 2020, sanando una disparità non più tollerabile tra gli agromeccanici e gli altri attori del settore primario".

31/10/2019
Con un recente comunicato il Mipaaf ha individuato alcuni punti fondamentali per un prossimo Piano strategico della filiera grano pasta: piano decennale di stoccaggio e innovazione, azioni per la trasparenza sul prezzo e la trasparenza sull'origine, campagna di comunicazione per la pasta, lotta agli sprechi alimentari e sostegno agli indigenti.
"Parto dai contratti di filiera", ha detto la Ministra Teresa Bellanova, "per dirvi che nella legge di bilancio abbiamo stanziato complessivamente 30 milioni di euro dal 2020 al 2022 per l'aiuto de minimis per il grano, cui si aggiungono 10 milioni di euro per il 2019 che copriamo con risparmi sul bilancio del Ministero".
"Sul prezzo", ha proseguito la Ministra, "stiamo per avviare la sperimentazione per un prezzo indicativo nazionale attraverso lo strumento della Commissione unica, mentre per quanto concerne la trasparenza sull'origine di certo non vogliamo fare passi indietro rispetto all'obbligo di indicazione in etichetta dell'origine del grano in vigore fino al 2020. È un provvedimento che garantisce informazioni trasparenti al consumatore e può aiutare a valorizzare proprio i rapporti tra chi trasforma e chi coltiva".
Quindi, campagna di comunicazione per la pasta, per sensibilizzare i consumatori sull'importanza del lavoro che si fa per avere un prodotto così buono, "Vi abbiamo destinato 1 milione di euro e riteniamo che sul messaggio comunicativo e sui contenuti della campagna debba essere il gruppo operativo di questo tavolo a lavorare. Così come un nostro impegno assoluto è quello della lotta agli sprechi alimentari e al sostegno agli indigenti".
Infine, siti di stoccaggio e innovazione. "I siti di stoccaggio in Italia sono ormai da rinnovare. Se vogliamo fare grande qualità, non possiamo non innovare", ha sottolineato la Ministra Bellanova. "Se guardiamo in prospettiva in 10 anni possiamo pensare di rinnovare molte strutture con un'utile collaborazione tra pubblico e privato. Allo stesso tempo dobbiamo investire sull'agricoltura di precisione e sulla ricerca. Il futuro di questa filiera dipende anche dalla sua capacità di adattamento alla crisi climatica, così come dalla capacità di abbassare il proprio impatto ambientale".

25/10/2019
I distretti biologici rappresentano una nuova forma di auto-organizzazione dei territori, in cui una pluralità di soggetti differenti, sia pubblici che privati, è chiamata a contribuire allo sviluppo locale, partendo dai valori dell'agricoltura biologica: è quanto afferma la Rete Rurale Nazionale presentando il nuovo rapporto "Distretti biologici e sviluppo locale" - disponibile sul sito dell'organizzazione - che presenta i risultati dell'indagine condotta su alcuni bio-distretti AIAB, intesi come veri e propri soggetti di sviluppo locale.
In base a quanto informa la RRN, "a partire dal 2009, anno dell'istituzione del primo bio-distretto, il loro numero è andato via via aumentando, trascinato non solo dalle ottime performance economiche dell'agricoltura biologica, sempre più considerata come una scelta strategica per le filiere agroalimentari locali, ma anche ( e soprattutto) dalla consapevolezza che i valori di sostenibilità ambientale, equità sociale e trasparenza debbano essere centrali in ogni discorso sullo sviluppo locale".

25/10/2019
La Commissione Europea rende noto che e' stato pubblicato un nuovo rapporto sul commercio agroalimentare secondo cui l'eccedenza del commercio agroalimentare dell'UE ad agosto 2019 si e' attestata a 2,93 mld di euro, con un incremento del 29% del saldo commerciale positivo rispetto ai dati dello scorso anno per lo stesso periodo. Il valore mensile delle esportazioni agroalimentari e' aumentato rispetto ad agosto 2018 e ha raggiunto i 12,07 mld di euro (+5,6%), mentre le importazioni sono diminuite dello 0,2% a 9,14 mld di euro (Fonte: Agrapress).
18/10/2019
Vi sono alcune novità normative di cui i florovivaisti lombardi dovranno tenere conto prossimamente.
Con la Legge Regionale 18/06/2019 nr. 11, la Regione Lombardia ha infatti modificato il “Testo Unico delle Leggi Regionali in materia di agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale” inserendo tre nuovi articoli che disciplinano l’attività di florovivaismo con riferimento alla figura dell’Imprenditore Agricolo Professionale.
In particolare, con l’art. 75 ter viene quantificata la superficie dell’esercizio destinato all’attività di vendita dei soli prodotti complementari all’attività principale che non può eccedere il limite del 10% del totale della superficie aziendale e, comunque, non può superare i 1000 metri.
È concesso ai florovivaisti in attività alla data di entrata in vigore della legge di adeguare i parametri della superficie aziendale entro il 31/12/2020.
Inoltre, viene disposto che l’imprenditore agricolo florovivaista può esercitare la vendita al dettaglio delle seguenti categorie merceologiche:
- prodotti agricoli e derivati, quali piante e radici nude ed in contenitore, comprese piante acquatiche, bonsai e piante grasse, fiori recisi e materiale di propagazione provenienti dalla propria azienda o da fornitori terzi;
- prodotti complementari all’attività principale.
(Fonte: Confai Bergamo)

18/10/2019
"Il governo con una mano da' e con l'altra toglie", afferma il vice presidente di Cai, Sandro Cappellini, in riferimento alla prima bozza della manovra finanziaria. Nel pur lodevole intento di combattere l'evasione delle accise sui carburanti, che interessa in realta' altri settori, la manovra estende l'obbligo della tenuta dei registri di carico e scarico ad oltre 100.000 agricoltori e contoterzisti per l'esercizio dei depositi aziendali di gasolio, mentre questo gia' avviene su un apposito libretto rilasciato dalla Regione di competenza e soggetto a verifica periodica. "E' inaccettabile che le promesse di semplificazione si traducano, di fatto, nella duplicazione di obblighi formali che non porteranno neppure un euro all'erario, ma che costeranno tempo e denaro ad un sistema produttivo gia' duramente provato", conclude Cappellini.
11/10/2019
Si è tenuto a Bruxelles il terzo forum europeo della filiera risicola, organizzato dall'Ente Risi Italiano con la partecipazione degli attori della filiera dei paesi europei produttori di riso (Italia, Spagna, Portogallo, Francia, Bulgaria e Grecia). Il forum è stato l'occasione per discutere delle principali problematiche e criticità del settore risicolo europeo e per trovare delle soluzioni condivise al riguardo.
In particolare, è stata ribadita la necessità di una maggiore attenzione da parte dell'Unione nel considerare il riso come settore sensibile negli accordi di libero scambio, in particolare per le troppe concessioni rilasciate a favore dei paesi terzi (Fonte: Mipaaft).
11/10/2019
La Commissione Europea, a seguito dell'input politico del PE e del Consiglio sulla necessità di rafforzare il ruolo del settore agricolo lungo la filiera alimentare, ha iniziato un processo per il miglioramento della trasparenza del mercato lungo la filiera agroalimentare.
Ora per l'agricoltura europea sono in arrivo nuove misure che hanno come obiettivo quello di consentire la comprensione della composizione dei prezzi finali dei prodotti agroalimentari nei diversi passaggi all'interno della filiera.
La Commissione ha infatti proposto un progetto di regolamento per il miglioramento della trasparenza del mercato lungo la filiera agroalimentare, che prevede alcune modifiche del regolamento UE n. 1185/2017.
Le nuove misure entreranno in vigore dal primo gennaio del 2021 e, si legge in una nota, consentiranno ai diversi attori della filiera di compiere scelte in maniera più informata, e orientate al mercato, migliorando la comprensione della composizione dei prezzi, consentendo decisioni più consapevoli e una migliore gestione del rischio.
Ogni Paese sarà responsabile della raccolta dei dati che verranno poi resi pubblici dalla Commissione attraverso il portale Agri-food Data (Fonte: Redazione Pianeta PSR).

04/10/2019
La Regione Emilia Romagna è prima in Europa per numero dei Gruppi Operativi per l'Innovazione in agricoltura (oltre il 10% di quelli costituiti in tutta la UE) e punta sul sostegno alle azioni per fare fronte ai cambiamenti climatici e alla presumibile maggiore condizionalità della nuova programmazione.
"L'attuale programmazione 2014-2020 ha puntato a sviluppare la cooperazione tra produttori agricoli e sistema della conoscenza, nell'ambito del Partenariato Europeo per l'Innovazione. In questo contesto, la Regione Emilia-Romagna ha completamente accolto questa sfida ed ha messo a disposizione un investimento di 50 milioni di euro per Piani di Innovazione e ricerca condotti dai GOI al fine di trovare soluzioni adeguate ai problemi legati agli effetti del cambiamento climatico, alle nuove tecniche di efficienza idrica e di agricoltura di precisione, agli studi sulla qualità dei suoli, sull'agricoltura biologica e il benessere animale e il recupero degli scarti organici" (Fonte: PianetaPsr).

28/09/2019
Quattordici miliardi di euro di danni, solo in agricoltura, negli ultimi dieci anni, con oltre sei milioni di persone che in Italia vivono in terreni a rischio alluvioni e con un susseguirsi di problemi di carenza e/o eccessiva disponibilità di risorse idriche, al punto che sia l’una che l’altra situazione rappresentano un pericolo per la tenuta del territorio.
È questo un bilancio in negativo degli effetti del maltempo, del surriscaldamento globale e dei cambiamenti climatici.
Il fenomeno, del quale ritorniamo ad occuparci, in quanto le
imprese agromeccaniche sono vittime tanto quanto e forse più delle stesse imprese agricole, merita attenzione.
In attesa di una equiparazione sul piano giuridico delle aziende agricole e agromeccaniche, che operano nel medesimo settore e sono esposte agli stessi rischi (un raccolto distrutto dalla grandine significa reddito zero tanto per l’agricoltore quanto per il contoterzista, che non sarà chiamato a raccoglierlo), è necessario che imprese, istituzioni e sistema delle assicurazioni studino soluzioni adeguate per costituire una efficace rete di protezione dai fenomeni atmosferici violenti, che sembrano essere ormai all’ordine del giorno, se è vero che l’estate del 2019 in Italia ha fatto segnare fino alla seconda metà di agosto ben 760 grandinate, trombe d’aria e bombe d’acqua (Gianni Dalla Bernardina, da Editoriale Caiagromec del 13.09.2019).

28/09/2019
La Fao ha invitato l'industria alimentare a fare di piu' a sostegno di un'alimentazione sana e della riduzione delle perdite e degli sprechi di cibo lungo l'intera filiera alimentare, dal produttore al consumatore.
"L'alimentazione non dovrebbe essere fine a se stessa, ma un veicolo per una vita sana e felice", ha reso noto la Fao a margine della 74ª sessione dell'assemblea generale Onu. Piu' in generale, secondo la Fao, l'industria alimentare puo' contribuire a trasformare l'agricoltura e i sistemi alimentari per ottenere risultati migliori a livello ambientale, sociale ed economico (Fonte: Agrapress).
21/09/2019
In un recente comunicato diffuso alla stampa, Federunacoma ha dichiarato che"il passaggio di alcune importanti competenze dal ministero dello Sviluppo economico a quello degli Affari esteri non promette vantaggi per le imprese, e comporta invece complicazioni sul piano dell'efficienza e dell'operativita' ".
Federunacoma, che rappresenta le imprese costruttrici di macchine per l'agricoltura, la forestazione e la cura dal verde, ha cosí manifestato la propria preoccupazione per un progetto di dislocazione di attivita' quali commercio estero, internazionalizzazione, fiere e lotta alla contraffazione che sono d'importanza primaria per i comparti industriali e che non possono subire scossoni dal punto di vista strategico e organizzativo (Fonte: Agrapress).
21/09/2019
Il Parlamento Europeo ha recentemente approvato 293 milioni di euro in aiuti dal Fondo di solidarieta' UE, in seguito agli eventi meteorologici estremi del 2018 in alcuni paesi dell'Unione. 277 milioni di euro sono stati destinati all'Italia per le piogge, le inondazioni e le frane avvenute nell'autunno 2018.
12/09/2019
la Commissione Ue ha diffuso un rapporto intitolato "Domanda e offerta alimentari globali, tendenze dei consumatori e sfide commerciali".
Nella pubblicazione si spiega che a causa della crescita del reddito e dei cambiamenti nelle preferenze dei consumatori, la richiesta di cibo e' salita a un ritmo piu' rapido rispetto all'incremento della popolazione mondiale. La conseguenza è stata un aumento del consumo di prodotti di maggior valore (come carne e latticini) nelle economie emergenti. Nel contempo, le crescenti preoccupazioni sociali e ambientali nei paesi economicamente più avanzati hanno influenzato le preferenze dei consumatori, portando a un decremento del consumo di carne rossa.
12/09/2019
"Torna il credito agevolato alle imprese agricole lombarde. La Regione Lombardia investe 5,5 milioni di euro in tre anni per sostenere il fabbisogno di liquidita' necessaria al funzionamento delle aziende del settore primario mediante la concessione di contributi in conto interesse": lo ha affermato Fabio Rolfi, assessore regionale all'Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi, commentando una misura della Regione Lombardia che ha creato "un fondo per sostenere gli agricoltori lombardi nel pagamento degli interessi sui crediti bancari concessi alle imprese agricole" (Fonte: Regione Lombardia).
06/09/2019
Il settore del biologico in Italia sta vivendo in questi ultimi anni un periodo di crescita.
I dati elaborati dal SINAB (Sistema di Informazione Nazionale sull'Agricoltura Biologica) per il Mipaaft relativi all'anno 2018 lo dimostrano: dal 2010 gli ettari di superficie biologica coltivata sono aumentati di oltre il 75%, e il numero degli operatori del settore di oltre il 65%. Ad oggi, La superficie biologica raggiunta nel 2018 nel territorio italiano equivale all'estensione della Regione Puglia.
Secondo le analisi effettuate dal SINAB per il Mipaaft, infatti, nel 2018 in Italia si è arrivati a sfiorare i 2 milioni di ettari di superfici biologiche, con un incremento rispetto al 2017 di quasi il 3%. Ciò si è tradotto in 49 mila ettari in più in soli 12 mesi: una crescita non solo in termini di superfici ma anche di soggetti coinvolti nel settore, che hanno raggiunto le 79.000 unità, con un incremento rispetto all'anno precedente di oltre il 4%.
L'incidenza della superficie biologica nel nostro Paese ha raggiunto nel 2018 il 15,5% della SAU nazionale, e questo posiziona l'Italia di gran lunga al di sopra della media UE, che nel 2017 si attestava al 7,0%: i dati confermano il primato dell' Italia in Europa per quanto riguarda il numero di operatori.

06/09/2019
Le elaborazioni effettuate a fine agosto stimano la produzione nazionale di vino 2019 a 46 milioni di ettolitri, con una riduzione del 16% rispetto all'annata record del 2018, quando erano stati sfiorati i 55 milioni di ettolitri (dati Agea, sulla base delle dichiarazioni di produzione). Il dato stimato risulta da una media tra un'ipotesi minima di 45 milioni di ettolitri e una massima di oltre 47 milioni, che comunque risulterebbe inferiore alla media degli ultimi 5 anni.
Nonostante una vendemmia meno generosa, l'Italia dovrebbe mantenere anche per il 2019 la leadership mondiale, perché né la Francia (43,4 milioni di ettolitri - stima al 19 agosto del Ministero Agricoltura francese) né la Spagna (forse 40 milioni di ettolitri) sembrerebbero in grado di superarla (Fonte: UIV/Ismea).
30/08/2019
Nel 2019, la sola produzione nazionale di miele di acacia e agrumi ha fatto registrare una contrazione del 41% rispetto alle attese. In termini economici questo ha significato una riduzione dei ricavi per gli apicoltori pari a circa 73 milioni di euro. È questa la fotografia che emerge dalle stime che l'ISMEA ha realizzato sulla prima parte della campagna produttiva 2019. L'andamento climatico anomalo, che ha caratterizzato il primo semestre dell'anno, infatti, ha messo definitivamente in ginocchio un settore già alle prese con problemi sanitari e minacciato dalla forte concorrenza del prodotto di provenienza estera (Fonte: ISMEA).
30/08/2019
"Vendemmia 2019 in calo nel Veneto rispetto ai record dello scorso anno, ma pare di elevata qualita'; uno scenario, questo, che si ripete anche nelle altre principali regioni vitivinicole italiane": lo hanno reso noto i tecnici di Veneto Agricoltura in occasione del focus sulle previsioni per la vendemmia organizzato dall'agenzia regionale.
24/08/2019
La Regione Piemonte ha prorogato al 30 settembre 2019 la scadenza del bando per la presentazione di nuove domande ai sensi dell’Operazione 4.4.1 “Elementi naturaliformi dell’agroecosistema”.
L’operazione 4.4.1 sostiene investimenti che non hanno scopo produttivo ma sono altrettanto importanti perché contribuiscono a tutelare l’equilibrio dell’ecosistema, le risorse naturali, il paesaggio e la biodiversità. Gli elementi naturaliformi comprendono siepi, filari, aree umide, strutture di riparo per la fauna selvatica e altri elementi che possono favorire la biodiversità, il miglioramento del paesaggio e l’ambiente, anche nella prospettiva di una fruizione pubblica del territorio (escursioni, birdwatching, attività didattiche ecc.).
L’entità del sostegno è pari al 100% della spesa ammissibile, per un importo di almeno 500 euro e fino ad un importo al massimo pari a 150.000 euro (Fonte: TerraOggi).
23/08/2019
E' aperto in Umbria il bando sulla azione 16.6.1 del Psr denominata 'Sostegno alla cooperazione per fornitura di biomassa per produzione di energia e processi industriali'.
L'obiettivo è quello di sostenere la costituzione di aggregazioni tra produttori di biomasse agricole e forestali e utilizzatori e trasformatori della biomassa per energetico, in modo da realizzare filiere verticali in grado di valorizzare le risorse locali.
Possono partecipare al bando come beneficiari aggregazioni di piccole e medie imprese costituite da: produttori di biomassa, ditte di utilizzazione forestale e/o terzisti, trasformatori di biomassa, soggetti ed enti per il coordinamento della filiera, imprese di commercializzazione, altri soggetti che garantiscano supporto tecnico e servi di aggiornamento.
La spesa ammissibile, per singola domanda, non potrà essere superiore a 500mila euro (Iva inclusa).
Le domande devono esser inviate tramite il portale Sian entro il 15 settembre 2019 (Fonte: Agronotizie).

18/08/2019
Ismea ha presentato l'ISIC, un nuovo indice sintetico di competitività delle filiere agroalimentari, ossia un indicatore statistico che fornisce una misura delle performance competitive delle FILIERE AGROALIMENTARI italiane (ISIC Filiere e settori). Il nuovo indicatore economico e' stato realizzato nell'ambito del Programma Rete Rurale Nazionale 2014-2020 ed in particolare nell'ambito delle attività dedicate alla "Competitività delle filiere" (Azione "113 E" della programmazione dello sviluppo rurale).
A questo proposito sul sito della Rete Rurale Nazionale si legge: "Data la natura multidimensionale della competitività, è utile avere a disposizione un indicatore di sintesi che permetta di misurare il posizionamento delle singole filiere nazionali e la loro evoluzione nel tempo, rispetto al settore agroalimentare nazionale nel suo complesso. Infatti le analisi sulla competitività sono basate su una notevole quantità di dati statistici da cui è spesso difficile trarre conclusioni. Il monitoraggio delle singole componenti consentirà di tenere sotto controllo la loro evoluzione e, quindi, i driver della competitività, i punti di debolezza, i progressi nel tempo".

10/08/2019
In occasione dell'apertura della stagione della vendemmia, il Ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Sen. Gian Marco Centinaio ha affermato: "Le nostre previsioni positive per la prossima annata vengono confermate. I primi dati che giungono affidano ancora all'Italia il primato in termini di produzione e registrano il record storico nell'export".
"Il vino è uno dei settori trainanti della nostra agricoltura - ha aggiunto il ministro -, simbolo da sempre dell'eccellenza made in Italy in Europa e nel mondo. Da parte nostra continuerà ad esservi tutto il supporto indispensabile per stare al fianco delle aziende vitivinicole affinché possano operare in condizioni favorevoli e portare sul mercato un prodotto di qualità a tutela della sicurezza dei consumatori".
10/08/2019
Il gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite ha reso noto un rapporto sul suolo e sul cambiamento climatico, dal quale emerge - come ai legge in un comunicato stampa - che "una migliore gestione del suolo puo' contribuire ad affrontare il cambiamento climatico, ma non e' l'unica soluzione; ridurre le emissioni di gas serra da parte di tutti i settori di attivita' e' essenziale per mantenere il riscaldamento globale ben al di sotto di 2 gradi, se non di 1,5".
In base al rapporto, il suolo attualmente in uso potrebbe nutrire il pianeta anche con i cambiamenti del clima e "fornire biomasse per energie rinnovabili, ma occorrono azioni ambiziose che coinvolgano diverse aree anche per la conservazione ed il ripristino degli ecosistemi e della biodiversita'" (Fonte: ONU).
02/08/2019
Secondo quanto riferisce la rete Rurale Nazionale, il bilancio dell'attuazione dei PSR nel primo semestre del 2019 può essere considerato in generale abbastanza positivo: già otto Piani di Sviluppo Rurale di Regioni Italiane hanno superato la soglia del disimpegno automatico dei fondi mentre tre Regioni sono al 90% del loro obiettivo di spesa e per altre sei la percentuale di realizzazione delle spese sugli anni di impegno 2015 e 2016 è al 80%.
Le otto amministrazioni che hanno già raggiunto la soglia che scongiura la restituzione di fondi a Bruxelles a fine anno sono: Emilia Romagna, Veneto, Umbria, Sardegna, Calabria, Molise e le Province di Trento e Bolzano.
Secondo "PianetaPsr", nei primi sei mesi del 2019 risultano rendicontate a Bruxelles spese FEASR per 459 milioni di euro. Dall'inizio della programmazione l'attuazione dell'Italia per questo fondo è al 33,34%, a fronte di una media Ue del 47,4%.
02/08/2019
Investire sull'innovazione ha sempre rappresentato una scelta politica forte della Regione Emilia-Romagna che presenta un record indiscusso nell'attivazione dei Gruppi Operativi per l'Innovazione (GOI) a livello Europeo. L'attuale programmazione del Psr 2014-2020 ha puntato a sviluppare la cooperazione tra produttori agricoli e sistema della conoscenza, nell'ambito del Partenariato Europeo per l'Innovazione.
In questo contesto, la Regione Emilia-Romagna ha completamente accolto questa sfida ed ha messo a disposizione un investimento di 50 milioni di euro per Piani di Innovazione e ricerca condotti dai GOI al fine di trovare soluzioni adeguate ai problemi legati agli effetti del cambiamento climatico, alle nuove tecniche di efficienza idrica e di agricoltura di precisione, agli studi sulla qualità dei suoli, sull'agricoltura biologica e il benessere animale e il recupero degli scarti organici (Pianeta Psr).
27/07/2019
Per sostenere gli agricoltori colpiti dalla siccita', la Commissione Europea informa di aver approvato due misure supplementari di aiuto. In particolare - spiega l'esecutivo comunitario - i produttori potranno ricevere a partire da meta' ottobre un anticipo piu' elevato dei pagamenti diretti, fino al 70%, e dei pagamenti connessi ai Psr, fino all'85%, e saranno permesse alcune deroghe al "greening" per garantire flessibilita' per l'uso di terreni che, in tempi normali, non sono utilizzati a fini produttivi (Fonte: Agrapress).
25/07/2019
Nasce il primo portale web istituzionale dedicato alle Denominazioni Dop e Igp. 823 pagine, una per ogni denominazione. Un enorme patrimonio informativo disponibile on line per i consumatori e i turisti. È stato presentato dal Mipaaft, alla presenza del Ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Sen. Gian Marco Centinaio, il sito dopigp.politicheagricole.it, on line in italiano e in inglese dal 1 agosto
Saranno finalmente resi disponibili sul web, e a breve anche sul mobile attraverso un App dedicata, tutti i prodotti di Denominazione che caratterizzano ciascuna delle nostre regioni: 299 prodotti agroalimentari, 524 vini, con specifiche sulle caratteristiche, metodi di produzione e aree geografiche di nascita. Un patrimonio informativo, tratto direttamente dai disciplinari di produzione, ora facilmente fruibile da turisti, curiosi e addetti ai lavori.
Un progetto innovativo, per Target (mette insieme Consumatori, Turisti, Operatori Economici), per le Tematiche (Valorizzazione, Educazione, Nuove Tecnologie), per l'Approccio (condotte survey dedicate per raccogliere le esigenze degli Operatori) e per le Informazioni (il patrimonio dei disciplinari reso fruibile ad un vasto pubblico).

19/07/2019
“Le imprese agromeccaniche offrono al settore agricolo e forestale la possibilità di affrontare le sfide della biodiversità, della qualità del suolo, della preservazione della qualità del suolo e dell’adattamento al cambiamento climatico, grazie alla fornitura di un pacchetto di servizi di supporto che utilizzano le più avanzate tecnologie disponibili”.
Così il presidente della Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani, Gianni Dalla Bernardina, ha commentato due recenti iniziative della Commissione europea, di cui una sull’impatto economico e ambientale dell’utilizzo dei fertilizzanti nei processi agricoli e l’altra sulla raccolta di pareri e proposte in materia di agricoltura di precisione.
“Siamo pronti a fare la nostra parte, in vista della programmazione della nuova Pac per il post 2020 e mettere a disposizione la professionalità e le tecnologie delle imprese agromeccaniche per un’agricoltura europea e italiana sempre più performanti in termini economici, ambientali e sociali ”, ha affermato Dalla Bernardina.
“L’agricoltura del futuro – ha proseguito il numero uno di Cai - deve produrre di più con meno, riducendo così le emissioni, l’utilizzo di mezzi tecnici e minimizzando la compattazione del suolo, aumentandone la fertilità. Confido che la nuova Pac preveda un incentivo all’utilizzo dell’innovazione tecnologica con uno specifico riferimento al comparto agromeccanico, ad oggi completamente dimenticato. Su questo capitolo gli agromeccanici possono assicurare un valore aggiunto di fondamentale importanza”.
Il rapporto della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale dell’Unione europea ha calcolato che il valore del mercato dei fertilizzanti per l’agricoltura ammonta a 17 miliardi di euro. In media, questi mezzi tecnici incidono per circa il 10% sui costi dei consumi intermedi delle aziende agricole europee.
Su 179 milioni di ettari di superficie agricola utilizzata, l’uso dei fertilizzanti minerali riguarda 134 milioni, pari al 75% del totale. Il consumo di fertilizzanti è diminuito negli ultimi anni nell’Unione europea, con particolare riferimento ai primi 15 Stati membri alleati, che dal 2006 al 2016 hanno registrato una riduzione dell’utilizzo di circa il 15 per cento.
In base ai dati della contabilità agraria della Commissione europea, mediamente le aziende agricole sostengono annualmente 7.500 euro di spesa all’anno per l’acquisto dei fertilizzanti.
I dati citati sono contenuti in un rapporto pubblicato dalla Commissione europea il 1° luglio scorso, nel quale si analizza a tutto tondo il fondamentale ruolo di questi mezzi tecnici per il sistema agricolo europeo. L’utilizzo dei fertilizzanti aumenta la produzione media per ettaro delle principali colture e permette l’approvvigionamento dei mercati agricoli a prezzi sostenibili.
Il rapporto della Commissione europea evidenzia la necessità di procedere verso una ottimizzazione dell’utilizzo dei fertilizzanti. Sotto tale profilo – ha ribadito Cai - l’adozione delle tecnologie dell’agricoltura di precisione offre soluzioni all’altezza delle aspettative.

19/07/2019
Il Comitato di gestione riunito a Bruxelles ha approvato lo stanziamento di ulteriori misure eccezionali di sostegno al mercato nei settori delle uova e delle carni di pollame in Italia. L'ultimo sostegno previsto va a sommarsi a una prima quota di aiuti pari ad 11,1 milioni di euro concessi al comparto avicolo colpito da focolai di influenza aviaria tra il 2016 ed il 2017. Con l'adozione di questo provvedimento, verranno stanziati ulteriori 32,15 milioni di euro, destinati alle aziende che hanno subito danni indiretti causati dai provvedimenti sanitari di restrizione alle movimentazioni degli animali e delle merci, tra il 2017 ed il 2018. A questa somma si affiancherà una pari cifra, a carico del bilancio nazionale italiano, con la quale saranno indennizzate svariate tipologie di danni quali, ad esempio, le perdite di produzione di uova, di pollame, dei riproduttori e per il prolungamento del periodo di allevamento. "Siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto, ci siamo battuti nel negoziato con l'Europa per ottenere ulteriori risorse per risarcire i danni che hanno colpito il comparto dopo il 2017. Tutte le richieste avanzate dalle Autorità italiane sono state ritenute ammissibili dall'Esecutivo Ue, consentendo così alle numerose aziende avicole coinvolte di ottenere una adeguata compensazione per le perdite subite nella produzione". È quanto dichiara il Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Sen. Gian Marco Centinaio (Fonte: Mipaaft).

12/07/2019
È stato pubblicato il "Position Paper sulle agro energie", elaborato dal Ministero delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo e dal Crea
Scopo del piano è quello di dare il giusto risalto al contributo delle biomasse di origine agricola sul piano nazionale Energia - Clima, che ha ricevuto le prime osservazioni da parte della Commissione UE, e meglio focalizzare gli adempimenti relativi al recepimento della direttiva RED II sulle energie rinnovabili.
"Occorre promuovere ulteriormente le bioenergie, che rappresentano una realtà fondamentale per il futuro dell'agricoltura italiana, tenendo conto anche dell'ampia disponibilità delle biomasse e dell'opportunità di una loro valorizzazione energetica sia per quanto riguarda le biomasse residuali, agricole e forestali, che le colture", ha affermato il Ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Sen. Gian Marco Centinaio.
12/07/2019
E' stato presentato il rapporto Ccse-Fao sulle prospettive agricole 2019-2028, dal quale emerge che "la domanda globale di prodotti agricoli e' destinata a crescere del 15% nei prossimi 10 anni, mentre e' prevista una piu' rapida crescita della produttivita' agricola".
La prevedibile conseguenza sarà che "i prezzi delle principali materie prime - al netto dell'inflazione - rimangano invariati o al di sotto dei livelli attuali". Tuttavia è necessario considerare che si delineano nuove incertezze come tensioni commerciali, la diffusione di malattie di animali e piante e la possibilità di eventi climatici estremi.
04/07/2019
Dopo i danni generati dal maltempo nelle scorse settimane, il presidente di Confai Lombardia, Leonardo Bolis, interviene sul tema con una riflessione frutto del dibattito in corso all'interno dell'associazione di imprenditori agromeccanici e agricoli, aderente a CAI.
"È ormai chiaro che ci stiamo movendo verso un'inesorabile tropicalizzazione del clima, che anche nelle zone temperate o con clima continentale genera una marcata tendenza alla congiunzione di alte temperature e forti tassi di umidità, con conseguenze assai negative sulle operazioni di semina, sviluppo e raccolta delle principali colture", sintetizza Bolis.
Le vicende climatiche avverse verificatesi in Lombardia hanno visto comunque le imprese agromeccaniche pronte a reagire risolutamente per cercare di limitare i danni. "Se è vero che in diversi casi gli agromeccanici sono stati chiamati a intervenire per il ripristino dei terreni allagati e per l'effettuazione di nuove semine a causa del gelo e dell’eccessiva pioggia, è altrettanto certo - osserva Bolis - che in numerose occasioni gli interventi mirati posti in essere dalle aziende contoterziste hanno consentito di limitare i danni, in particolare grazie a lavorazioni fortemente assistite dalla tecnologia".
Tra le contromisure adottate l'associazione segnala il ricorso alla coltivazione su sodo e alle cosiddette lavorazioni minime. "Si tratta di modalità riconducibili alla considdetta agricoltura conservativa - fa notare il direttore di Confai, Enzo Cattaneo - che evitano arature profonde e ripetuti transiti sui terreni coltivati, abbreviando i tempi di lavorazione e semina e consentendo di portare a termine con successo le necessarie operazioni anche in presenza di condizioni climatiche difficili. Il tutto con innegabili benefici dal punto di vista della sostenibilità ambientale e della conservazione degli ecosistemi".
Se da un lato il ricorso a servizi agromeccanici di ultima generazione rappresenta un innegabile vantaggio competitivo a favore delle aziende agricole maggiormente orientate all'innovazione, dall'altro rimane aperta una questione fondamentale di politica agraria: quella del riconoscimento degli imprenditori agromeccanici come beneficiari delle provvidenze dei fondi europei per lo sviluppo rurale, al pari degli altri protagonisti del settore primario.
"In presenza di un'effettiva equiparazione tra imprenditori agricoli e agromeccanici - ribadisce Bolis - le impresa operanti in conto terzi potrebbero incrementare ulteriormente i propri sforzi a beneficio dell’imprenditoria agricola locale con ingenti ricadute positive sul territorio rurale".

04/07/2019
"In questa fase particolarmente centrale per l'annata agraria Confai Mantova e' molto preoccupata per le difficolta' sull'assegnazione e l'approvvigionamento del carburante agricolo, anche con riferimento ai cosiddetti supplementi, erogati dalla Regione alle imprese", ha detto Sandro Cappellini, direttore di Confai Mantova, intervenendo su quelle che secondo la Confederazione sono le conseguenze della decisione di Regione Lombardia di modificare unilateralmente i criteri di assegnazione del gasolio agricolo, in contrasto con quanto previsto dalla norma nazionale.
"Il rischio - afferma Cappellini - e' che i costi di produzione all'ettaro aumentino in maniera sensibile, comportando gravi oneri sulle imprese agricole".
28/06/2019
Il Mipaaft intende mettere in campo un Piano strategico per la filiera italiana grano pasta. il Sottosegretario Pesce ha garantito lo stanziamento di 10 milioni di euro da parte del Ministero per il finanziamento dell'aiuto ai produttori di grano per la campagna di raccolto 2019.
Tre gli obiettivi principali del Piano presentato: intervenire a livello strutturale sui siti di stoccaggio, collegato ai contratti di filiera; garantire la trasparenza dei prezzi attraverso l'avvio di una Commissione sperimentale nazionale per il prezzo trasparente del grano duro; promuovere la pasta sul mercato interno e internazionale.
Sul primo versante si tratta di un intervento strategico per riammodernare le strutture di stoccaggio del grano, garantendo una migliore valorizzazione della qualità delle produzioni e una più efficace remunerazione. Per quanto riguarda in particolare la promozione, è previsto lo stanziamento di 1 milione di euro per azioni mirate da parte del Mipaaft, per affiancare le aziende italiane in un percorso di consolidamento e rilancio. Avere un prezzo indicativo più trasparente per chi produce e rafforzare i rapporti tra venditori e acquirenti del grano è l'obiettivo dell'avvio della sperimentazione della Commissione, sul modello già sperimentato in altri settori (Fonte: Mipaaft).

28/06/2019
L'innovazione tecnologica e il processo di digitalizzazione dell'agricoltura europea rappresentano un passaggio fondamentale per il futuro del settore e la nuova Politica Agricola Comune avrà un ruolo fondamentale nel sostenere questo percorso. Per questo la Commissione ha rilanciato in una nota l'invito agli Stati membri ad accelerare l'adozione delle nuove tecnologie in agricoltura, fondamentali per affrontare le nuove sfide come l'aumento delle condizioni climatiche estreme, l'alimentazione di una popolazione in crescita e il rinnovo generazionale del settore agricolo.
La nota evidenzia come nonostante l'innovazione e l'utilizzo di nuove tecnologie offrano soluzioni "win-win" in ambito agricolo, garantendo benefici ambientali e aumentando produzione e competitività, il loro utilizzo rimanga al di sotto delle aspettative.
In particolare la Commissione sottolinea le grandi differenze riscontrate tra i diversi Stati membri e richiede un maggiore impegno per consentire anche alle piccole e medie imprese di poter accedere a queste tecnologie e ai benefici che ne derivano (Fonte: PianetaPsr, giugno 2019).

21/06/2019
La Commissione europea ha premiato per la seconda volta in tre settimane la Regione Toscana con 57 milioni di euro per la sua buona performance di spesa e per l'aver superato gli obiettivi intermedi del Programma di sviluppo rurale (Psr) Feasr 2014-2020.
Solo tre settimane fa, infatti, la Regione aveva ottenuto altri 44 milioni di euro extra per i risultati ottenuti dal Fondo sociale europeo (POR Fse) 2014-2020 (Fonte: Regione Toscana).
21/06/2019
La Giunta della Lombardia ha approvato, su proposta dell'assessore all'Ambiente Raffaele Cattaneo e di concerto con l'assessore all'Agricoltura Fabio Rolfi, l'elenco dei fanghi ammissibili all'utilizzo in agricoltura. La delibera "ha come obiettivo la limitazione dell'uso nei campi dei fanghi provenienti da produzioni chimiche, tessili, cosmetiche, da centrali termiche e da rigenerazione di oli a favore della valorizzazione della materia organica, nell'ottica di preservare le matrici ambientali" (Fonte: Regione Lombardia).
14/06/2019
In data 14 giugno l'ISMEA ha pubblicato i risultati del bando per il sostegno agli investimenti delle imprese agricole ed agroalimentari attraverso interventi di finanza agevolata.
Le domande presentate hanno totalizzato 338 mln di euro di finanziamenti richiesti, oltre tre volte la dotazione finanziaria messa a disposizione dall'Istituto (100 milioni di euro).
La gran parte delle domande prevedono investimenti per la modernizzazione delle imprese e lo sviluppo di tecnologie innovative, ma anche la ristrutturazione aziendale e la creazione di nuove strutture produttive, l'internazionalizzazione e la crescita dimensionale.
A livello geografico è stata riscontrata una partecipazione diffusa in quasi tutta la Penisola, con una maggiore incidenza dalla Lombardia, Emilia Romagna, Puglia e Sicilia, mentre a livello settoriale i comparti produttivi più coinvolti sono quello zootecnico, ortofrutticolo e vitivinicolo (Fonte: ISMEA).
14/06/2019
La vendemmia 2019 in Veneto si annuncia posticipata di circa 10/15 giorni rispetto allo scorso anno, mentre dal punto di vista quantitativo non rispettera' la ciclicita' che la vorrebbe scarsa, riportandola invece su livelli normali/abbondanti, comunque inferiori al 2018 (ma ben superiori al 2017) (Fonte: Regione Veneto/Veneto Agricoltura).
07/06/2019
Si sono svolti recentemente presso il Mipaaft i lavori del Tavolo Apistico, convocato per trovare opportune soluzioni alle problematiche incontrate dal settore nell'ultimo anno e che attengono a questioni economiche, ambientali, climatiche e legate ai mercati. "La convocazione del Tavolo rappresenta una pronta risposta per reagire, in maniera efficace a tempestiva, alle difficili condizioni del settore, così provato dalle ultime emergenze climatiche che hanno comportato una grave perdita di produzione, a cui si sommano gravi difficoltà di mercato dovute alla concorrenza del miele d'importazione. Il settore ha conosciuto nell'ultimo anno un'attenzione crescente, a livello di politiche Ue e a livello nazionale con lo stanziamento nella finanziaria 2019 di 2 milioni di euro finalizzati alla realizzazione di progetti nel settore apistico", ha dichiarato il Sottosegretario Alessandra Pesce.
Con oltre 55.000 apicoltori, un numero di alveari vicino al milione e mezzo, la produzione di circa 40 varietà di mieli diversi, l'apicoltura costituisce un importante settore del comparto agricolo nazionale con un buon livello di capacità produttiva, oltre all'importante funzione impollinatrice che le api svolgono (Fonte: Mipaaft).

07/06/2019
Secondo l'ultimo rapporto mensile sul commercio agroalimentare della Commissione Europea, nel mese di marzo 2019 il valore delle esportazioni dell'Ue ha raggiunto i 12,6 miliardi di euro, +7% rispetto a marzo 2018. Le importazioni sono arrivate al valore di 10,1 miliardi, il che porta il surplus a 2,5 miliardi. Gli aumenti maggiori delle esportazioni hanno riguardato il grano, i liquori, il cotone e la carne di maiale, mentre le importazioni sono cresciute per la soia, i cereali ed il cacao (Fonte: Agrapress).
31/05/2019
Lo studio pubblicato dalla Rete rurale nazionale, "Il settore vitivinicolo alla sfida della Pac post-2020: complementarietà degli interventi tra i e ii pilastro e prospettive", è un'analisi a tutto tondo del settore vino che parte dall'aspetto normativo, anche in prospettiva dell'imminente riforma della Pac, per poi spingersi ad analizzare anche le variabili strutturali ed economiche di un settore complesso, diversificato e dinamico.
La filiera vinicola si contraddistingue per essere una delle più dinamiche all'interno del panorama agroalimentare italiano. È un settore che si posiziona, peraltro, ai vertici internazionali, essendo l'Italia il primo produttore mondiale e il secondo esportatore; solo terzo, invece nella graduatoria dei consumi e con una prospettiva di slittamento al quarto o quinto posto secondo alcune previsioni a medio termine. Del resto è già da tempo che i consumi interni hanno segnato un drastico ridimensionamento per poi riassestarsi intorno ai 22 milioni di ettolitri. Questo ha fatto sì che le aziende si orientassero sempre più verso il mercato estero, affrontando anche tutte le difficoltà che comporta approcciare nuovi mercati, a volte anche molto lontani sia in termini fisici che di abitudini alimentari e culturali.
(Fonte: Tiziana Sarnari, RRN-ISMEA).

31/05/2019
Il rapporto dell'ISMEA evidenzia il contributo positivo all'economia nazionale (+0,9% il valore aggiunto in termini reali), una crescita di occupazione e imprese guidate da giovani, ma anche, pur in maniera contenuta, dell'export e dei consumi nazionali.
Sul fronte del numero delle imprese (circa 750mila alla fine dell'anno) si registra un -0,5%, ma nel frattempo le imprese agricole giovanili (con responsabile under 35) sono cresciute del 4,1%.
Si dimostra più dinamico il settore dell'industria alimentare, con un aumento del valore aggiunto del 2,7%, seppure in rallentamento rispetto al 2017 quando aveva tracciato un +3,8%; in crescita anche gli occupati del settore (+3,1% nel 2018, dopo il +1,9% nel 2017), a fronte di un numero di imprese rimasto per lo più allineato al livello del 2017, poco al di sotto delle 71 mila unità (Fonte: PianetaPsr - Rapporto Agrosserva 2018).
24/05/2019
La Giunta regionale del Veneto ha approvato due provvedimenti di attuazione del Psr 2014-2020.
Il primo provvedimento attiva 26,2 milioni di euro per bandi di finanziamento a sostegno sia del settore agricolo e agroalimentare, che del settore forestale. Con il secondo provvedimento la Giunta ha stanziato 8 milioni di euro per l'azione complementare del Psr alla strategia nazionale aree interne (Fonte: Agrapress).
20/05/2019
È allerta massima a causa del maltempo anche fra gli imprenditori agromeccanici, chiamati a intervenire per il ripristino dei terreni allagati e anche a seminare di nuovo nel caso in cui le gelate o l’eccessiva pioggia abbia mandato in forte stress la pianta, al punto da rendere necessario una nuova messa a dimora del seme.
“Stiamo dialogando con le associazioni di categoria e al nostro interno – annuncia il presidente della Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani, Gianni Dalla Bernardina – per chiedere sostegno alle istituzioni e per accelerare il percorso di riconoscimento del comparto agromeccanico, sollecitato anche dal sottosegretario alle Politiche agricole, Franco Manzato”.
La categoria degli imprenditori agromeccanici, ricorda infatti il presidente di Cai, “ad oggi non può beneficiare di alcuna misura straordinaria prevista per il mondo agricolo e non può assicurarsi contro il mancato reddito causato da ondate di maltempo eccezionale”.
Il rischio paventato da Cai è che eventuali azioni per il ripristino delle condizioni ottimali nei campi rappresenti un costo non coperto dalle imprese agricole o dal sistema, finendo col pesare nuovamente ed esclusivamente sulle imprese che svolgono servizi meccanizzati in conto terzi.
In alcune province del Nord Italia Cai stima di dover riseminare fino al 30-40% del mais già piantato lo scorso aprile, per non parlare dei ritardi nella raccolta dei foraggi, nei pericoli di marcata diffusione di malattie fungine nei cereali a paglia, nei ritardi delle trinciature di cereali destinati ai digestori per la produzione di biogas.
In alcuni casi le aziende agricole pensano di lasciare i terreni incolti e non rischiare in una stagione – riferisce Cai – dove si preannunciano cali produttivi diffusi in molte coltivazioni, proprio a causa del maltempo. Qualora invece le imprese agricole ricorressero a nuovi interventi degli imprenditori agromeccanici, dovrebbero calcolare – per quanto fossero applicate tariffe di favore – un aumento dei costi di produzione.
“In questo scenario non si può che auspicare un intervento di sostegno da parte dell’Unione europea o del governo italiano, a tutela della filiera”.

16/05/2019
Stime in calo per la produzione mondiale di grano duro che per il 2019 si attestera' su una contrazione complessiva del 9%, con picchi di cali produttivi del -32% negli Usa, -27% in Nord Africa, -11% in Canada e -10% in Europa; questi i primi dati diffusi nelle previsioni per la campagna commerciale 2019-2020 elaborate della societa' di ricerca Arete' e presentate a Foggia in occasione della quarta edizione dei Durum Days, l'appuntamento internazionale che vede riunita tutta la filiera del grano duro e della pasta (Fonte: Agrapress).
15/05/2019
“I numeri in crescita del contoterzismo agricolo in termini di servizi erogati e di superfici lavorate a livello nazionale evidenziano che l’innovazione della meccanizzazione agricola passa prevalentemente dagli agromeccanici, con benefici oggettivi in termini di impatto ambientale, sostenibilità economica, redditività delle aziende agricole e diminuzione degli infortuni sul lavoro”.
Lo ha detto da Grosseto Gianni Dalla Bernardina, presidente della Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani, in occasione dell’assemblea annuale dell’associazione che rappresenta 18mila imprese su scala nazionale e che sviluppa un giro d’affari di oltre 3,12 miliardi di euro.
d è anche a livello europeo che i servizi specializzati in agricoltura stanno registrando un incremento, come ha ricordato l’economista agrario Ermanno Comegna: “Il numero di occupati equivale al 6,7% della forza lavoro a tempo pieno impiegata nel settore agricolo; il 25% circa degli acquisti di macchine agricole a livello europeo è realizzato da operatori agro-meccanici; quasi il 60% della forza lavoro attiva nel settore agro-meccanico è composta da giovani di età inferiore a 35 anni; il fatturato dei servizi forniti dagli operatori agromeccanici rappresenta circa il 10% del valore della produzione agricola complessiva a livello europeo e in alcuni Stati membri si arriva fino al 20 per cento”.
Numeri significativi, ai quali si accompagna un sensibile contributo alla riduzione del 7% degli infortuni in agricoltura, grazie appunto all’utilizzo di macchine all’avanguardia. Un ruolo decisivo, nell’ambito della sicurezza e dell’applicazione delle nuove tecnologie, è stato riconosciuto agli agromeccanici di Cai anche dal direttore di Enama, Sandro Liberatori.
Sul versante tecnologico, la diffusione dell’agricoltura di precisione, ha ricordato Dalla Bernardina, “trova nelle imprese agromeccaniche i principali attori, anche perché grazie all’economia di scala sono in grado di esercitare correttamente quelle economie di scala che permettono alle imprese agricole e agromeccaniche di risparmiare”.
Caso evidente di un processo avanzato di agricoltura 4.0 è l’azienda di Marco Speziali, presidente di Confai Mantova e fra le prime realtà in Italia ad acquistare macchine e mezzi in grado di mappare i terreni, registrare gli effettivi spandimenti dei reflui zootecnici e distribuire sementi, fertilizzanti e altre sostanze sulla scorta dei bisogni reali dei terreni. Una direzione di investimenti che appare chiara, come ha precisato il numero uno di Unacma, Roberto Rinaldin.
Ricorrere alle imprese professionali per la terziarizzazione in agricoltura fa bene anche all’ambiente. Ne ha parlato in assemblea Jacopo Bacenetti dell’Università di Milano, presentando un progetto pilota condotto insieme a Confai Lombardia. “Nel caso della lavorazione convenzionale – ha specificato Bacenetti - il contoterzista presenta minori impatti ambientali e, quindi, una maggiore sostenibilità. Rispetto al coltivatore diretto, la riduzione dell’impatto varia dal 22,8% per l’impatto relativo all’assottigliamento dello strato di ozono fino al 75% per l’eutrofizzazione marina. Per la minima lavorazione il contoterzista presenta una maggiore sostenibilità con una riduzione dell’impatto che raggiunge il 50% per tutti gli impatti legati alle emissioni di inquinati ai gas di scarico”.
Forti delle parole del sottosegretario alle Politiche agricole, Franco Manzato (“Gli agromeccanici sono agricoltori a tutti gli effetti e devono poter accedere agli aiuti per gli investimenti, che potrebbero essere previsti in una specifica misura del futuro Piano di sviluppo nazionale”, aveva dichiarato all’assemblea di Verona), gli agromeccanici di Cai puntano sulla possibilità di attingere ai fondi comunitari, come hanno ribadito Dalla Bernardina e – in apertura lavori – il presidente di Confai Grosseto, Gian Carlo Ballerini.
Con la prossima riforma della Politica agricola comune, in base alla proposta della Commissione europea illustrata dal prof. Comegna, “l’Unione europea non indicherà più, come fatto fino ad oggi, la tipologia di beneficiari ed i relativi requisiti da rispettare. In tale contesto, dunque, scomparirà l’ostacolo normativo e quindi l’alibi che ha finora escluso gli operatori agromeccanici dai contributi della politica di sviluppo rurale”.
Nella proposta della Commissione europea, più precisamente, “il sostegno è concesso nella misura in cui contribuisce al conseguimento degli obiettivi specifici. Scompare, quindi, del tutto il riferimento alla figura del beneficiario e, soprattutto, la decisione su tale aspetto è affidata alla esclusiva responsabilità delle autorità nazionali e regionali”, ha indicato Comegna.
Certo, rimangono comunque alcune preoccupazioni di fondo. “Nel quadro finanziario programmatico dell’UnioneeEuropea per il 2021-2027 – ha ricordato Gabriele Chiodini dell’Università di Perugia - si prevede una riduzione delle risorse per la Pac del 5% a prezzi correnti, ma le prime elaborazioni concordano nel ritenere la riduzione a prezzi costanti 2018 pari al 15-16%, con i tagli sul lo sviluppo rurale saranno superiore rispetto i tagli dei pagamenti diretti”.
Il futuro, dunque, apparterrà a chi sarà in grado di declinare un’agricoltura “smart”, che presenta innegabili vantaggi, elencati da Chiodini: “Dall’aumento della produzione alla migliore qualità, dal miglioramento della salute degli animali alla diminuzione del consumo idrico, dalle informazioni in tempo reale sulla produzione alla diminuzione dei costi, garantendo allo stesso tempo una maggiore precisione nella valutazione agricola e una riduzione dell’impatto sull’ambiente, l’energia e il clima”.
Azioni di apertura nei confronti della categoria sono stati sostenuti anche da Gianluca Lelli, responsabile economico di Coldiretti, organizzazione che ha stretto un accordo con Cai per condividere un percorso di ammodernamento della meccanizzazione agricola e compiere un salto sul piano della certificazione dei prodotti agricoli e rafforzare i sistemi di blockchain.
"L’agricoltura – ha concluso Dalla Bernardina – è chiamata a una svolta, dove crescita produttiva, sostenibilità ambientale e redditività della filiera devono rappresentare gli obiettivi condivisi dagli operatori e dalla politica, senza più discriminazioni antistoriche”.

09/05/2019
Un recente studio di Ismea offre un quadro interessante, e al tempo stesso preoccupante, delle asimmetrie tra Nord e Sud in materia di assicurazioni agricole.
"Scarse disponibilità finanziarie, difficoltà di accesso al credito ed eccessiva frammentazione aziendale. Questi ed altri fattori - si legge in un report sulla ricerca effettuata - spiegano l'asimmetria territoriale che ancora ad oggi caratterizza il mercato assicurativo agricolo nazionale, sbilanciato al Nord, dove si concentra l'82% dei valori assicurati, e decisamente poco partecipato dalle regioni meridionali".
Secondo gli esperti di Ismea, "una possibile azione di rilancio dovrebbe considerare, a giudizio degli esperti intervistati da ISMEA, una migliore adattabilità dei contratti assicurativi che renderebbe gli stessi più rispondenti alle esigenze del territorio. Si potrebbe in particolare valutare l'introduzione di tipologie contrattuali maggiormente flessibili, prevedendo ad esempio differenti combinazioni di garanzie, più in linea con i profili di rischio specifici dei principali comparti produttivi" (Fonte: ISMEA - PianetaPsr n. 78/2018).

09/05/2019
Secondo il periodico britannico "The Economist", "dal 2010 al 2017 il consumo globale di carne e' aumentato in media dell'1,9% l'anno e il consumo di latticini del 2,1%, entrambi ad un ritmo quasi doppio rispetto alla crescita demografica", mentre nel frattempo "cambia la geografia del consumo di carne". Sono in fatti in crescita le importazioni dall'India e dall'Africa sub-sahariana.
Secondo il periodico, "il numero globale di bestiame ruminante salira' da 4,1 a 5,8 miliardi tra il 2015 e il 2050", mentre e' prevista "una crescita addirittura superiore della popolazione di polli" (Fonte: Agrapress).
02/05/2019
In una nota di aprile sul mercato agricolo a breve termine, la Commissione europea prevede che l'aumento della produzione di olio d'oliva nei Paesi dell'Ue - in particolare in Spagna, mentre Italia e Grecia hanno registrato un calo - unito ad una forte domanda mondiale e a un declino tra i produttori extra-Ue, portera' ad una crescita record delle esportazioni comunitarie.
In particolare, nel suo rapporto la Commissione prevede una crescita della produzione di olio d'oliva del 3% per la campagna 2018/2019, mentre le esportazioni aumenteranno dell'11% fino a 625.000 tonnellate (Fonte: Olive Times).
29/04/2019
Il commissario Ue all'Agricoltura Phil Hogan ed il vicepresidente della Banca Europea degli Investimenti-BEI Andrew McDowell hanno annunciato un programma di prestiti per 1 miliardo di euro per migliorare l'accesso al credito per gli agricoltori, con una particolare attenzione ai giovani.
Il programma sara' gestito dagli Stati membri i cui istituti finanziari dovranno contribuire ai finanziamenti in egual misura, portando potenzialmente a 2 miliardi di euro la quantita' di denaro a disposizione. Il programma - spiega la Commissione Ue - vuole risolvere le difficolta' cui si trovano di fronte gli agricoltori con tassi di interesse ridotti, fino a cinque anni di tempo prima di iniziare a restituire il prestito, fino a quindici anni a disposizione per restituire l'intero prestito ed una maggiore flessibilita' per rispondere alla volatilita' dei prezzi (Fonte: Agrapress).
22/04/2019
È stato recentemente firmato il Dpcm, proposto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di adozione del primo stralcio del Piano nazionale del settore idrico - Sezione Invasi e condiviso dai Ministri delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, dell'Economia, dell'Ambiente, e dei Beni e delle Attività culturali, dall'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente e dalla Conferenza Unificata.
Al termine della prima riunione della Cabina di regia "Strategia Italia" sono stati assegnati 260 milioni di euro complessivi. In tale contesto, hanno trovato spazio le istanze presentate dai Consorzi di bonifica e dagli Enti irrigui, i cui progetti hanno assorbito circa il 50% delle disponibilità complessive. Con questa ulteriore assegnazione, che fa seguito all'approvazione del primo Piano straordinario invasi, adottato in data 6 dicembre 2018 e che ha assegnato circa 150 milioni di euro ad interventi nel settore agricolo, ammontano a oltre 900 milioni di euro le risorse complessivamente destinate al settore delle infrastrutture irrigue nell'ultimo anno (Fonte: Mipaaft).

22/04/2019
L'agricoltura italiana è la prima nell'UE in materia di multifunzionalità, secondo quanto afferma PianetaPsr.
A livello nazionale le attività di supporto e secondarie rappresentano il 22,4% del valore della produzione agricola contro il 18,6% del 2010. "Una dinamica espansiva - sottolinea la Rete Rurale Nazionale - che non sembra risentire dell'andamento altalenante che invece connota la produzione di beni e servizi dell'intera branca agricoltura: nel 2017, a fronte di una flessione del 2,5% su base annua della produzione agricola nazionale, le attività secondarie proseguono il trend positivo degli ultimi anni, raggiungendo 4,6 miliardi di euro (+4,9% l'aumento della produzione a valori correnti rispetto al 2016)".
10/04/2019
Il fatturato delle industrie alimentari cresce più al Sud che al Nord.
È quanto emerge da uno studio realizzato dall'ISMEA, in collaborazione con Fiera di Parma e Federalimentare, sulle 1.526 imprese alimentari dotate di bilancio e fatturato superiore a 10 milioni di euro.
Dal rapporto emerge che, sebbene solo il 23% delle aziende medio-grandi si collochi nel Mezzogiorno (dove prevale una presenza ancora massiccia di imprese medio-piccole), negli ultimi tre anni il fatturato dell'industria alimentare è cresciuto di più nelle imprese meridionali (+5,4%) che in quelle del Centro-Nord (+4,4%).
10/04/2019
Il 2018 chiude con una spesa alimentare in modesta crescita sul 2017 (+0,3%).
È il bilancio complessivo che emerge dalle elaborazioni ISMEA sui dati Nielsen relative agli acquisti di alimenti e bevande delle famiglie italiane per l'intero anno appena trascorso.
In un contesto di generale stagnazione, non mancano tuttavia i comparti che registrano buone performance, come le uova che hanno messo a segno una crescita della spesa pari al 14%, la più elevata tra tutte le referenze monitorate. Grazie alla tracciabilità di filiera e a una maggiore attenzione verso il benessere degli animali, le uova sono state negli ultimi anni rivalutate dal punto di vista salutistico, nutrizionale ed etico.
La positiva dinamica della spesa, sottolinea l'ISMEA, risente dell'effetto sostituzione del prodotto allevato in gabbia (oramai quasi irreperibile nelle grandi catene distributive) con quello, di maggiore qualità e prezzo, allevato a terra, all'aperto o bio. Più nel dettaglio le uova allevate all'aperto registrano un incremento del 32% per la spesa e del 22% sui volumi, le uova bio un +16% nella spesa e +8% nei volumi, a fronte di una flessione significativa delle uova prodotte in gabbia (rispettivamente -7% e -19 %).
Anche per altre categorie merceologiche si rileva l'effetto sostituzione di prodotti maturi con altri, più elaborati e costosi, che meglio interpretano i bisogni del consumatore contemporaneo. Esempi eclatanti sono il latte ad alta digeribilità (+9,4% i volumi e +4,9% la spesa) a fronte di un trend per il latte fresco generico negativo (-1,9%), la pasta integrale (+3,7%), in contrapposizione alla flessione della pasta tradizionale (-1,9%), e i dolcificanti che aumentano del +10% in volume e del 2,6% in valore, a fronte di una diminuzione degli acquisti di zucchero rispettivamente del 6% e del 10% (Fonte: Ismea).

03/04/2019
La giunta regionale della Lombardia rende noto che si e' riunito il tavolo tecnico convocato dal presidente della Regione per discutere di misure di contrasto alla siccita', al quale hanno preso parte una quarantina di soggetti tra assessori regionali all'agricoltura, enti locali, protezione civile, associazioni di agricoltori, consorzi di bonifica e gestori delle dighe.
Tra le conclusioni e' stato stabilito che il tavolo diventa un momento di incontro permanente, con periodicita' funzionale alla situazione. Come strategia per affrontare in maniera strutturale il tema acqua, e' stata proposta l'attuazione della legge che consente l'utilizzo delle cave dismesse come bacini idrici di pianura in grado di raccogliere le acque piovane, oggi disperse all'80 per cento (Fonte: Agrapress).
03/04/2019
È stato approvato il decreto in materia di OCM Vino paesi terzi, ovvero contributi a fondo perduto pari al 50% per le spese relative alla promozione del vino all'estero. Il decreto, che ha ricevuto unanime approvazione da parte della Conferenza Stato-Regioni, definisce le norme per l'implementazione della misura di sostegno alla promozione dei prodotti vitivinicoli verso i paesi terzi. "Occorre accompagnare il settore per accrescere la competitività dei nostri produttori all'estero. La promozione in questa sfida svolge un ruolo strategico- spiega ilMinistro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Sen. Gian MarcoCentinaio-Questa misura permetterà di consolidare la reputazione delle nostre aziende ambasciatrici del prodotto vitivinicolo nazionale, vera eccellenza del Made in Italy, e riconquistare quote sui mercati dei Paesi extra Ue. L'obiettivo è favorire dinamiche di "sistema" che coinvolgano l'intero tessuto nazionale anche nello svolgimento delle attività promozionali". Le azioni che possono ricevere il sostegno, sono specificate nel decreto: azioni in materia di relazioni pubbliche, promozione e pubblicità; partecipazione a manifestazioni, fiere ed esposizioni di importanza internazionale; campagne di informazione; studi per valutare i risultati delle azioni di informazione e promozione (Fonte: Mipaaft).

22/03/2019
In occasione della Giornata internazionale delle foreste il Ministero delle politiche agricole alimentari forestali e del turismo ha presentato il primo Rapporto nazionale sullo stato delle foreste e del settore forestale in Italia (RaF Italia).
Il Mipaaft rende noto che le nostre foreste hanno raggiunto un'estensione di 11 milioni di ettari, corrispondente al 36,4% della superficie nazionale. Il settore produttivo ad esse legato occupa oltre 400 mila persone. Il ruolo produttivo del bosco - aggiungono gli esperti del Mipaaft - è fondamentale per il nostro Paese e per i servizi ambientali, sociali e culturali correlati al comparto.
L'analisi dimostra infine che in termini occupazionali si potrebbe sviluppare un indotto di oltre 300 mila posti di lavoro, in particolare per le aree rurali.
21/03/2019
"A gennaio 2019 si stima un aumento congiunturale per le esportazioni (+2,5%) e una flessione per le importazioni (-4,1%)", informa l'Istat, precisando che "la crescita congiunturale dell'export e' da ascrivere all'incremento delle vendite verso i mercati extra Ue (+5,9%)". Tra i settori che contribuiscono in misura piu' rilevante all'aumento tendenziale dell'export nel mese di gennaio, l'Istat segnala quello dei prodotti alimentari,(+5,9%) (Fonte: Agrapress).
15/03/2019
Nello scenario attuale le imprese agromeccaniche sono indispensabili per la funzionalità di un sistema agricolo competitivo e orientato all’innovazione continua: queste le conclusioni emerse dal dibattito che ha avuto luogo lo scorso 10 marzo, a Grassobbio, nell’ambito dell’84ª assemblea di Confai Bergamo, associazione aderente alla Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani.
All’assise provinciale ha partecipato il presidente nazionale di CAI, Gianni Dalla Bernardina, che nel suo intervento ha posto enfasi sulle recenti dichiarazioni pubbliche del sottosegretario alle Politiche agricole, Franco Manzato. “Attraverso le parole del sottosegretario – ha ricordato il numero uno di CAI – il Mipaaft ha ribadito a chiare lettere che gli imprenditori agromeccanici sono agricoltori a tutti gli effetti e hanno diritto di rientrare a pieno titolo in un’unica strategia per il mondo agricolo, in quanto investono su tecnologia e qualità del prodotto”.
Durante il dibattito assembleare è stato più volte sottolineato che l’opportunità di aprire ai contoterzisti agrari l’accesso ai fondi comunitari per lo sviluppo rurale trova una piena giustificazione in un’attenta valutazione dei costi-benefici, in ragione del sorprendente effetto moltiplicatore generato dalle risorse pubbliche e prívate investite in nuove tecnologie “L’auspicio – ha sottolineato Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo - è che anche da parte delle istituzioni sia condivisa apertamente la sfida della costruzione di un settore primario forte e ad alta specializzazione, affinché tutti i suoi protagonisti possano contribuire insieme alla crescita del Paese con l’orgoglio che contraddistingue i veri imprenditori”.
A sua volta il direttore di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo, ha presentato i numeri dell’organizzazione provinciale, evidenziando il processo di crescita dimensionale che nel 2018 ha visto incrementarsi di quasi il 12% il numero complessivo delle imprese associate.
Oltre al presidente nazionale di CAI, alla parte pubblica dell’assemblea erano presenti, quali graditi ospiti e relatori, il vicepresidente nazionale Sandro Cappellini, i presidenti delle organizzazioni territoriali di Mantova, Marco Speziali, e di Livorno, Gianfranco Tirabasso, il vicepresidente di Coldiretti Bergamo Giorgio Piovanelli e, in rappresentanza dei sindacati, Valentino Rottigni, segretario provinciale FLAI CGIL e Marco Sitta di FIMAV, oltre a Roberto Guidotti, responsabile tecnico di CAI.

15/03/2019
È stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 12 marzo 2019, n. 60 la diciannovesima revisione dell'elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali delle regioni e delle province autonome di Trento e Bolzano. L'elenco quest'anno si arricchisce di 99 nuovi prodotti tradizionali, per un totale di 5155.
La regione che presenta l'elenco più numeroso è la Campania, con 531 PAT, seguita dalla Toscana e dal Lazio rispettivamente con 461 e 428 prodotti agroalimentari tradizionali.
In particolare, si definiscono "prodotti agroalimentari tradizionali" quei prodotti le cui fasi di lavorazione, conservazione e stagionatura risultano consolidate nel tempo. Più dettagliatamente, devono risultare praticate sul territorio di riferimento in maniera omogenea secondo regole tradizionali e protratte nel tempo, per un periodo non inferiore ai 25 anni (Fonte: Mipaaft).
08/03/2019
Si svolgerà domenica 10 marzo a Grassobbio l’assemblea annuale di Confai Bergamo, associazione provinciale aderente alla Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani (CAI).
L'appuntamento assembleare offrirà l'occasione per fare il punto sull'andamento congiunturale dell'agricoltura provincia e regionale. "Mentre nel 2017 la produzione lorda vendibile dell’agricoltura bergamasca aveva fatto segnare finalmente una ripresa dopo diversi anni di evidente crisi, nel 2018 il settore ha perso parte del proprio dinamismo, attestandosi attorno ad un fatturato complessivo di 600 milioni di euro, pari a meno del 10% della produzione lorda vendibile agricola regionale", rileva Enzo Cattaneo, direttore di Confai Bergamo e segretario generale di Confai Academy.
Le note positive per Confai Bergamo si riscontrano soprattutto sul piano organizzativo. "A livello provinciale possiamo manifestare qualche legittimo motivo di soddisfazione - fa notare Leonardo Bolis, presidente provinciale e regionale di Confai - in quanto nel 2018 il numero dei soci di Confai Bergamo ha superato le 450 unità, facendo registrare un incremento annuale di quasi il 12% nel numero delle imprese affiliate".
Nondimeno rimangono numerose le questioni ancora aperte sul fronte sindacale. "Molti anni di instabilità politica non hanno certo giovato all’efficienza del sistema amministrativo statale, al di là dei pur meritevoli sforzi di singoli protagonisti della scena agricola nazionale - osserva Bolis -. Tra i temi da tempo sul tappeto vi è quello del riconoscimento degli imprenditori agromeccanici come beneficiari delle provvidenze dei fondi europei per lo sviluppo rurale, al pari degli altri protagonisti del settore primario".
A questo proposito vi è molta attesa nel mondo agromeccanico riguardo agli sviluppi del disegno di legge n. 982, attualmente in discussione alla Camera, che punta ad equiparare imprenditori agricoli e agromeccanici in vista di una rilevante semplificazione dei processi amministrativi. "In questo modo - conclude Bolis - si eliminerebbe uno dei grandi paradossi della politica agricola: quello per cui, attualmente, può accedere ai contributi una grande impresa di trasformazione dei prodotti agroalimentari, il cui legame con l’agricoltura locale è magari assai affievolito; mentre un’impresa agromeccanica che lavora esclusivamente a servizio dell’imprenditoria agricola del territorio si trova totalmente esclusa".

08/03/2019
È in programma per domani, sabato 9 marzo, la 74ª Assemblea Provinciale di Apima Verona (Villa Quaranta Park Hotel, via Ospedaletto n 57 a Pescantina).
Ad aprire i lavori (ore 11) sarà il presidente Gianni Dalla Bernardina, al vertice anche della Federazione degli agromeccanici del Veneto e di Cai, Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani.
Seguirà una tavola rotonda con Dalla Bernardina, il sottosegretario alle Politiche agricole Franco Manzato, il presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini, il presidente di Federunacoma Alessandro Malavolti, il professor Angelo Frascarelli.
Sotto la lente, in particolare, il futuro e le sfide dell’agricoltura. Tra i temi che saranno affrontati e che a più riprese hanno trovato il consenso della filiera, l’ingresso delle imprese agromeccaniche nel settore agricolo.
01/03/2019
“Nella seconda meta’ del 2018 e’ migliorato il fatturato delle imprese agricole lombarde, ma preoccupa la crisi del settore suinicolo”, ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura lombardo, Fabio Rolfi, presentando l’indagine congiunturale sull’agricoltura lombarda nel secondo semestre del 2018, promossa da Regione Lombardia e Unioncamere. “La sunicoltura e’ vitale e come Regione punteremo ad aiutare le aziende a valorizzare tutte le parti del maiale e non solo la coscia, oltre a rilanciare l’appeal delle Dop del prosciutto per far aumentare ulteriormente le esportazioni” ha concluso l’assessore (Fonte: Regione Lombardia).
01/03/2019
"Nel 2018 il psr 2014-2020 della Regione Piemonte ha raggiunto e superato gli obiettivi fissati dalla Commissione europea. Il Piemonte e' tra le regioni virtuose del centro nord, in termini percentuali di pagamenti effettuati, superando di oltre 100 milioni di euro l’obiettivo imposto nel 2018 ed erogando 337 milioni di euro alle imprese piemontesi dell’agroalimentare. Un risultato reso possibile anche grazie alla messa in rete del sistema delle strutture provinciali e al grande lavoro dei tecnici”, ha riferito l’assessore all’Agricoltura Giorgio Ferrero davanti alla terza Commissione attivita' produttive del Consiglio regionale. Il psr - ha specificato - ha attivato circa il 90% delle risorse disponibili, equivalenti a 960 milioni di euro (Fonte: Agrapress).
21/02/2019
Presso il Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo è stata presentata la prima ricerca dell'Osservatorio nazionale sulle eccedenze, sui recuperi e sullo spreco di cibo, incardinato nel CREA. Si tratta di un primo bilancio della situazione in Italia, con particolare attenzione ai consumi domestici.
La ricerca ha evidenziato che nel nostro Paese si sprecano in media 370 grammi di cibo a famiglia, a settimana, meno rispetto ad altri Paesi europei; soprattutto alimenti freschi come frutta e verdura, pane, latte e yogurt.
"Questi primi dati - commenta il Ministro Gian Marco Centinaio - dimostrano un'attenzione crescente da parte dei cittadini nei confronti della tematica. Un rispetto per il cibo e per il lavoro che c'è dietro. Avere dei dati attendibili contro gli sprechi è un importante passo in avanti nella lotta a questo fenomeno, anche dal punto di vista sociale. Per questo il nostro impegno prosegue attraverso campagne di comunicazione che sono in programma per sensibilizzare il maggior numero di persone" (Fonte: Mipaaft).

21/02/2019
Secondo i dati diffusi dall'Associazione Nazionale Cerealisti, "le importazioni in Italia di cereali, semi oleosi e farine proteiche nei primi 11 mesi del 2018 risultano in aumento di 403.000 tonnellate nelle quantita' (+2,1%) e di 192,0 milioni di euro nei valori (+3,9%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si riscontra un leggero aumento nel comparto dei cereali in granella (+0,3%), dove ad un incremento degli arrivi di frumento tenero (+401.000 t) e granturco (+168.000 t) corrisponde una riduzione di frumento duro (-355.000 t) ed orzo (-151.000 t) (Fonte: Anacer).
15/02/2019
La Regione Lombardia, su proposta dell’assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi Fabio Rolfi, ha approvato il "Programma triennale apicolo 2020–2022”, comunicando che il finanziamento totale ammonta a 3,2 milioni di euro e che gli interventi finanziati riguarderanno innovazione e sviluppo, contenimento delle avversita' sanitarie, miglioramento della qualita' delle produzioni, sviluppo del mercato del miele lombardo e sviluppo del patrimonio apistico lombardo (Fonte: Giunta Regionale Lombardia).
15/02/2019
«La terza edizione di Aquafarm conferma il grande interesse su un settore in crescita nel nostro Paese. Si tratta di un'occasione importante per confrontarci sui prodotti ittici da allevamento. Come Governo vogliamo puntare all'alta qualità del "Sistema Italiano" che stiamo costruendo insieme alle Regioni. Ce lo chiede l'Unione europea e noi vogliamo essere in prima fila. Una scelta che sarà determinante per il posizionamento del nostro prodotto e per portare ancora più in alto la forza del Made in Italy per tutta la filiera».
Così il Sottosegretario alle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Franco Manzato in occasione dell'inaugurazione della terza edizione di Aquafarm a Pordenone.
07/02/2019
"L’agriturismo in Italia ha registrato una crescita ininterrotta negli ultimi venti anni, raggiungendo nel 2017 i 12,7 milioni di presenze. A sostenere la domanda sono soprattutto i turisti stranieri, tra i quali, accanto ai tradizionali paesi di provenienza (Germania, Olanda, Francia e Stati Uniti) si evidenziano incrementi a doppia cifra di ospiti dal Brasile, Russia, Cina, Croazia e Danimarca", comunica Ismea, che ha pubblicato il "Rapporto 2018-agriturismo e multifunzionalita'".
Il fatturato del settore, in aumento del 6,7% rispetto all’anno precedente, raggiunge la quota di 1,36 miliardi di euro e l’offerta consta di 23.406 aziende attive (+3,3% rispetto al 2016) (Fonte: Ismea).
07/02/2019
Il comparto Food e' uno dei settori dell’e-commerce che cresce piu' rapidamente in Italia: con un fatturato di oltre 870 milioni di euro (+34% in un anno), diviso tra i prodotti cosi' detti di largo consumo (spesa da supermercato) al 32%, le specialita' enogastronomiche territoriali sempre al 32% e il cibo pronto (food delivery) al 36% (Fonte: Agrapress).
01/02/2019
L'Istat informa che nel quarto trimestre del 2018 si stima che il prodotto interno lordo sia diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente, sottolineando che "la variazione congiunturale e' la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca e in quello dell’industria e di una sostanziale stabilita' dei servizi" (Fonte: Agrapress).
31/01/2019
Nel 2017 l'Italia e' stata il quarto paese dell'Ue per percentuale di superfici agricole coltivate a biologico (14,9%), dietro ad Austria (23,4%), Estonia (19,6%) e Svezia (19,2%), come evidenzia una relazione dell'Eurostat.
Complessivamente, in tutta l'Unione europea nel 2017 sono stati coltivati a biologico 12,6 milioni di ettari, pari al 7% del totale della superficie agricola utilizzata, in aumento del 25% rispetto al 2012 (Fonte: Eurostat).
23/01/2019
Cresce il contoterzismo in Italia e nel 2017, secondo l’Annuario dell’agricoltura italiana pubblicato dal Crea, raggiunge un valore di 3,12 miliardi di euro (+2,3% a valori correnti sull’anno precedente).
Le attività agricole per conto terzi, osservando le cifre riportate dall’Annuario dell’agricoltura italiana, rappresentano il 45,6% di tutte le cosiddette attività di supporto che, ricorda il Crea, “ sono intrinsecamente legate alla fase strettamente agricola”.
Le attività agricole per conto terzi, con un balzo del 2,3% fra il 2016 e il 2017, hanno registrato un tasso di crescita più marcato rispetto all’andamento – seppure positivo – delle attività di supporto, aumentato dell’1,2% e costituito anche dalla lavorazione delle sementi per la semina, da nuove coltivazioni e piantagioni, dalla prima lavorazione dei prodotti agricoli, dalla manutenzione del terreno al fine di mantenerlo in buone condizioni agricole ed ecologiche, dalle attività di supporto all’allevamento del bestiame.
“Il Crea certifica quanto stiamo osservando nelle nostre imprese agromeccaniche da tempo – commenta il presidente di Cai, Gianni Dalla Bernardina -. Un incremento, cioè, delle attività svolte al servizio degli agricoltori e una sempre maggiore specializzazione delle prestazioni. Tutti aspetti che contribuiscono a rafforzare il valore aggiunto delle produzioni primarie”.
Nelle regioni del Nord il contoterzismo agricolo vale oltre 1,23 miliardi, ma il fenomeno della terziarizzazione dei servizi in agricoltura si sta diffondendo anche nel Sud della Penisola.
“Considerare marginale il fenomeno del contoterzismo e precludere alle imprese agromeccaniche la possibilità di accesso ai fondi per l’innovazione – prosegue Dalla Bernardina – non solo configura una politica palesemente discriminatoria nei confronti di una categoria che continua a crescere, ma è anche una scelta miope e contraria alla direzione di sviluppo dell’agricoltura”.

22/01/2019
Nel 2017 nell'Ue sono stati impiegati 17,4 milioni di tonnellate di latte scremato e 58,1 milioni di tonnellate di latte intero per produrre 10,2 milioni di tonnellate di formaggio. Di queste, il 22% e' stato prodotto in Germania, il 19% in Francia ed il 12% in Italia. Questi tre paesi, unitamente a Olanda e Polonia, producono il 70% di tutto il formaggio dell'Ue (Fonte: Eurostat).
19/01/2019
Secondo i dati diffusi dall'Associazione Nazionale Cerealisti, "le importazioni in Italia nel settore dei cereali, semi oleosi e farine proteiche nei primi 10 mesi del 2018 sono aumentate nelle quantita' di 286.000 tonnellate (+1,7%) e nei valori di 125,2 milioni di euro (+2,8%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nel comparto dei cereali in granella, che rappresenta circa il 66% del settore, si registra la riduzione dell’import di grano duro (-392.000 t), di orzo (-146.000 t) e di altri cereali minori (-21.700 t), a fronte di un aumento degli arrivi di grano tenero (+377.000 t), mais (+182.000 t) e avena (+9.200 t), per un saldo di +9.200 t (+0,1%)" (Fonte: Anacer).
18/01/2019
Si terrà venerdì 25 gennaio a Bergamo, a partire dalle 9.30, presso la Sala Mosaico della Camera di Commercio, la Giornata del Mais 2019, organizzata dal CREA.
Tra le novità di quest'edizione si segnala un focus sul mais da trinciato tra qualità e innovazione.
E' prevista anche la presentazione del Tavolo Permanente Settore Mais, recentemente istituito dal Mipaaft, oltre che una sessione specifica sui risultati delle sperimetazioni agronomiche realizzate nel 2018.
11/01/2019
La Commissione europea ha pubblicato l'ultimo rapporto mensile sul commercio agroalimentare che mostra che i valori delle esportazioni agroalimentari dell'Unione hanno raggiunto un livello record nell'ottobre 2018. Stimate a 13,1 miliardi di euro, le esportazioni totali sono state del 2,9% superiori al precedente picco massimo registrato a marzo 2017. Il surplus commerciale agroalimentare si e' attestato a 3 miliardi di euro, con un aumento del 13% da ottobre 2017 (Fonte: Commissione UE).
11/01/2019
A dicembre 2018 i prezzi alimentari globali si sono mantenuti sostanzialmente stabili, con l'aumento dei prezzi internazionali dei cereali che ha compensato il calo delle quotazioni di zucchero e prodotti lattiero-caseari: lo ha reso nei giorni scorsi l'Organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura delle Nazioni Unite (Fao).
Su base annua, l'indice dei prezzi alimentari globali ha fatto registrare una media di 168,4 punti per il 2018, circa il 3,5% in meno rispetto al 2017 e quasi il 27% in meno rispetto al picco raggiunto nel 2011 (Fonte: Fao).
03/01/2019
Nei giorni scorsi il CREA, il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura, ha presentato le linee guida del suo nuovo Piano tirennale.
Sono quattro le direttrici fondamentali su cui si concentreranno i progetti: "cambiamenti climatici, con particolare attenzione ad acqua e suolo in quanto risorse strategiche del Paese; biodiversità e biotecnologie, con l’intento di preservare le varietà tipiche della nostra tradizione; agricoltura digitale, mirata ad una piattaforma italiana per la gestione avanzata delle produzioni agricole e forestali; ambiente e qualità per certificare e tracciare prodotti sempre più riconoscibili e sostenibili" (Fonte: CREA).
03/01/2019
Commentando i dati recentemente diffusi da Eurostat, Agrisole fa notare che "una piccola fetta di imprenditori (concentrata al Nord dell'Europa) ha in gestione più della metà dei 173 milioni di ettari di superficie agricola dell'Unione, mentre il 90% sono micro-aziende con meno di 5 ettari".
E' questo il profilo della struttura del settore primario presente in Europa a fine 2018, che mostra una forte differenziazione tra le diverse tipologie di aziende. La grande maggioranza delle aziende rurali è costituita di fatto da aziende familiari. Solo il 3% supera i 100 ettari.
28/12/2018
Le aziende agromeccaniche, a livello nazionale, sono circa 18.000. Di queste, circa 10.000 si qualificano come 'professionali' svolgendo esclusivamente attività agromeccanica. "L'agromeccanico è quello che chiamiamo 'il professionista dell'agricoltura' - spiega il presidente di CAI Gianni Dalla Bernardina in un'intervista ad Agronotizie -. In sostanza sono agricoltori che si sono evoluti e fanno lavori per gli altri; difficilmente si trovano aziende agromeccaniche nate per fare solo questo lavoro. Attualmente gli agromeccanici lavorano circa il 76% di tutti i lavori presenti in agricoltura, con punte molto alte che riguardano aratura e raccolto (Fonte: A. Vespa, Agronotizie, 20.12.2018).
28/12/2018
Secondo la pubblicazione "Tendenze" dell'ISMEA, sono 614 mila gli ettari investiti oggi a mais in Italia, il punto più basso di una lunga tendenza flessiva che ha portato le superfici destinate a questa coltivazione, fondamentale per il settore zootecnico, a ridursi del 40% negli ultimi 20 anni.
Nel 1999, infatti, la coltivazione del mais in Italia interessava oltre 1 milione di ettari e garantiva una produzione di circa 10 milioni di tonnellate, coprendo quasi il 90% del fabbisogno nazionale. Oggi produciamo poco più di 6 milioni di tonnellate - più precisamente 6,2 nel 2018 - con un livello di importazioni più che quadruplicato rispetto a 20 anni fa. La nostra dipendenza dall'estero è aumentata esponenzialmente, passando dall'11% all'inizio del nuovo millennio al 47% nel 2017.
Le motivazioni del progressivo abbandono di questa coltura vanno ricercate innanzitutto nelle condizioni climatiche sempre meno favorevoli e negli alti costi di produzione che hanno spinto molti agricoltori a prediligere la soia, un'alternativa spesso più remunerativa rispetto al mais (Fonte: ISMEA).

20/12/2018
È stata portata a termine la quantificazione dei danni arrecati al settore agricolo, forestale, della pesca e acquacoltura dagli eventi meteorologici eccezionali che hanno interessato vaste aree del territorio nazionale a partire dal mese di ottobre 2018, in vista della richiesta di attivazione del Fondo di Solidarietà europeo.
Il lavoro, effettuato in stretto coordinamento con il Dipartimento della Protezione Civile e in collaborazione con le Regioni e Province autonome interessate (Lombardia, Veneto, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Calabria, Sicilia, Sardegna, Province Autonome di Trento e Bolzano), ha portato alla quantificazione di 1.777.683.024 di euro di danni.
20/12/2018
"Siamo la prima regione agricola d'Italia e con il bilancio approvato dedichiamo a questo comparto 450 milioni di euro nei prossimi tre anni: 160 milioni in parte corrente, 40 per gli investimenti e 250 milioni di euro per l'anticipo della Pac", ha detto l'assessore regionale all'Agricoltura Fabio Rolfi. "Accompagneremo il piano di sviluppo rurale con 90 milioni di euro, ne investiremo 8,5 per la caccia e 4 per la pesca. Altri 6 milioni andranno al potenziamento del servizio fitosanitario regionale. Nei prossimi anni con 6 milioni di euro totali miglioreremo il sistema informativo agricolo e forestale della Regione Lombardia e della rete informatica agricola interprovinciale. Investiremo 20 milioni di euro per le zone boschive e per l'agricoltura di montagna" ha aggiunto Rolfi (Fonte: Agrapress).
13/12/2018
Valorizzare il comparto agrituristico nazionale, tutelarne e potenziarne le risorse su ciascun territorio sfruttando le possibilità offerte dalla tecnologia. È questo l'obiettivo del protocollo d'intesa siglato dal Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo e Google per dare maggiore visibilità sul web a circa 21mila strutture del nostro Paese.
Grazie all'accordo, gli agriturismi italiani potranno verificare ed entrare in possesso della propria pagina gratuita Google My Business, grazie alla quale potranno creare una scheda personalizzata con testi e foto, rispondere alle recensioni degli utenti e avere un riscontro immediato, oltre a uno strumento di analisi, sull'interesse verso la struttura, con un effetto positivo in termini di promozione online.
L'attività rappresenta un vantaggio diretto anche per i cittadini-utenti, perché renderà più facile individuare da qualunque dispositivo le strutture d'interesse, e quindi l'organizzazione del viaggio. Inoltre, in ottica di internazionalizzazione e valorizzazione del turismo estero verso l'Italia, le informazioni saranno automaticamente disponibili nella lingua preferenziale dell'utente straniero (Fonte: Mipaaft).

11/12/2018
La Regione Lombardia ha approvato uno stanziamento di 2,3 milioni di euro per i consorzi forestali.
I finanziamenti riguarderanno la prevenzione e il ripristino forestale; il miglioramento del deflusso idrico; infrastrutture per migliorare il valore ecologico delle foreste; ripristino dell'ecosistema forestale e della biodiversita'; ripristino e manutenzione sentieri naturali e habitat naturali.
04/12/2018
“L’incidenza infortunistica tra le imprese agromeccaniche bergamasche è ai minimi storici: siamo vicinissimi all’obiettivo del rischio zero”: lo comunica con soddifazione Leonardo Bolis, presidente provinciale e regionale di Confai, associazione aderente alla Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani (CAI).
È quanto risulta dai dati rilevati da Confai Bergamo in materia di statistica sugli infortuni nelle imprese che offrono servizi agricoli in conto terzi. In altri termini, si tratta degli infortuni avvenuti nell’ambito dell’erogazione di servizi di coltivazione, raccolta e stoccaggio da parte delle imprese agromeccaniche alle imprese agricole: a questo proposito, occorre ricordare che in Bergamasca un numero crescente di agricoltori si affida ai servizi in conto terzi, al punto che attualmente i contoterzisti agrari effettuano oltre il 95% della raccolta di soia e cereali e il 70% delle restanti operazioni colturali.
“Nel 2018 l’incidenza degli infortuni sul totale degli addetti al comparto agromeccanico è stato del 2,11%, dimostrandosi in ulteriore calo rispetto all’inizio del decennio, quando era pari al 2,99% – spiega Enzo Cattaneo, direttore di Confai Bergamo e segretario generale di Confai Academy –. Questi dati più che incorraggianti sono il risultato dell’impiego di macchine e attrezzature costantemente rinnovate e, nello stesso tempo, di una regolare partecipazione di titolari, collaboratori e dipendenti delle aziende agromeccaniche ad accurati percorsi di formazione continua. Inoltre, durante gli ultimi anni non si sono verificati incidenti mortali e neppure infortuni classificabili come ‘gravi’: ciò dimostra come il ricorso all’esternalizzazione delle principali operazioni colturali rappresenti per la nostra agricoltura una garanzia pressoché totale per la salute degli operatori, oltre che un’insostituibile modalità di contenimento dei costi di produzione a carico degli agricoltori”.

04/12/2018
La Regione Lombardia informa che l'Assessorato all'Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi ha approvato le modalita' e le condizioni per l'applicazione della misura "Investimenti Ocm Vino", che concede un sostegno per investimenti materiali e immateriali in impianti di trattamento, in infrastrutture vinicole e nella commercializzazione del vino, per un ammontare totale di 11.800.000 euro.
30/11/2018
Il futuro della Politica agricola comune 2021-2027 e l’agricoltura “smart”, le sfide per le imprese agromeccaniche e la meccanizzazione di precisione.
Sono questi temi che domani in assemblea affronteranno i quadri dirigenti della Federazione Imprese di Meccanizzazione Agricola del Veneto (Fimav).
L’incontro è previsto nella sede di MC Elettronica a Fiesso Umbertiano (Rovigo) e vedrà la partecipazione, fra gli altri, di Alfredo Zanirato (vice presidente di Fimav), Angelo Frascarelli (docente di Economia agraria all’Università di Perugia), Luigi Sartori (docente di Meccanica agricola e Agronomia), Sandro Liberatori (direttore di Enama).
Le conclusioni saranno affidate al presidente nazionale della Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani, Gianni Dalla Bernardina.
Coordina i lavori Antonio Boschetti, direttore dell’Informatore Agrario.
30/11/2018
La campagna vitivinicola in Veneto si e’ caratterizza per un’abbondante produzione di uve complessivamente di buona qualita’, anche se bisognera’ attendere ancora alcuni giorni per tirare le somme finali dell’ultima vendemmia. Ad ogni modo, Assoenologi indica per il Veneto una produzione totale di circa 12,1 milioni di ettolitri di vino, circa 2,4 milioni di ettolitri in piu’ rispetto al 2017, anche per l’entrata in produzione di tanti nuovi impianti viticoli (Fonte: Veneto Agricoltura).
29/11/2018
Lo sviluppo rurale si appresta a chiudere l'annualità di spesa 2018 con ottimi risultati: il rischio disimpegno per quasi tutte le regioni italiane è stato scongiurato, centrando così l'obiettivo con largo anticipo.
Ad ogni modo, criticità permangono ancora per i PSR dell'Abruzzo, Liguria e Friuli Venezia Giulia.
Al 15 ottobre 2018 sono state spese il 97,16% delle risorse dell'annualità di impegno 2015; i fondi ancora a rischio sono pari a 73 milioni di euro (Fonte: PianetaPsr).
22/11/2018
La Giunta regionale del Lazio - informa un comunicato stampa - ha approvato una delibera che prevede "il finanziamento regionale di 12 milioni di euro" per "sostenere tutte le domande presentate dagli imprenditori agricoli" nell'ambito del bando del Psr promosso dalla Regione a inizio 2018 in favore dell'agricoltura biologica, gia' finanziato con 26 mln di euro" (Fonte: Agrapress).
20/11/2018
Accordo strategico tra la Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani (Cai) e la Caffini Spa per l’acquisto di atomizzatori, polverizzatori, nebulizzatori prodotti dall’azienda veronese. Cai rappresenta circa 18mila imprese di meccanizzazione agricola in tutta Italia, Caffini si occupa di progettazione e produzione di attrezzatura portata, trainata e semovente di ultima generazione per materiali e soluzioni operative (misure di carreggiate, luce da terra, trasmissioni) per la protezione delle colture, con forte spirito innovativo al fine di sviluppare strumenti che aiutano il terzista ad affrontare un mercato sempre più esigente per tecnologia e burocrazia, raggiungendo nel 2017 una quota export del 65% per cento, rimanendo un riferimento per il mercato interno.
L’intesa è stata siglata sabato scorso a Palù (Verona) nella sede della Caffini Spa, che ha ospitato l’incontro tecnico formativo sugli agrofarmaci, la difesa dei cereali e le innovazioni nel vigneto, organizzato dalla Federazione Imprese di Meccanizzazione Agricola del Veneto (Fimav), Caffini Spa e Basf Italia Agricultural Solutions.
“Sempre più oggi l’agricoltura deve essere sostenibile e le imprese agromeccaniche sono il terminale ultimo per la declinazione sul campo di una necessità operativa che non è richiesta solamente dai consumatori, ma anche dagli operatori stessi, a tutela del suolo e per una produzione primaria rispettosa dell’ambiente”, ha dichiarato il presidente di Fimav e di Cai, Gianni Dalla Bernardina.
“L’accordo sottoscritto con Cai – ha affermato Roberto Caffini, presidente dell’omonimo gruppo industriale - si rivolge come partner ideale alle imprese che sono il futuro dell’agricoltura Italiana per professionalità e capacità di investimenti”.
“Consulenza globale, collaborazione di filiera, precision farming e gestione dei dati sono le parole chiave più volte riprese nell’ambito della mattinata: termini sempre più presenti nella vita quotidiana dell’impresa agromeccanica - ha sottolineato Dalla Bernardina -. L’accordo di collaborazione sottoscritto con Caffini Spa punta a razionalizzare le operazioni in campo per un’agricoltura davvero sostenibile”.

15/11/2018
L'assessore regionale all'Agricoltura della Lombardia Fabio Rolfi e rappresentanti del Baden-Wuttemberg, della Catalogna e della regione Auvergne-Rhone Alpes hanno condiviso al castello di Mannheim (Germania) un appello comune sullo sviluppo della politica sulla qualita' dell'Ue per i prodotti agricoli e alimentari nell'ambito della Pac.
"L'appello e' rivolto a una politica sostenibile sulla qualita' per i prodotti agricoli e alimentari a livello regionale, nazionale e comunitario", spiega la giunta regionale della Lombardia, sottolineando che i rappresentanti delle quattro regioni "concordano sul fatto che la forza e il futuro dell'Europa risiedano nelle diversita' e nei punti in comune che caratterizzano le sue regioni". "Chiediamo che questi principi si riflettano anche nella prossima Pac", afferma Rolfi (Fonte: Agrapress).
13/11/2018
A quasi sei mesi dalla presentazione delle proposte della Commissione europea per la riforma della Politica agricola comune (Pac) 2021-2027, il dibattito sul futuro delle misure di incentivo al settore primario entra ormai nel vivo delle discussioni tra gli addetti ai lavori, generando interessanti spunti di dibattito che alimentano la riflessione delle organizzazioni di categoria. “Come è consuetudine, nella fase finale dell’anno le nostre imprese analizzano le proprie performance dal punto di vista agrario e, nello stesso tempo, fanno piani per il futuro, non solo in termini di scelte colturali ma anche di organizzazione aziendale”, fa notare Leonardo Bolis, presidente provinciale e regionale di Confai, associazione aderente alla Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani (CAI).
Il fatto nuovo è che gli imprenditori iniziano a incorporare nelle proprie valutazioni alcune riflessioni sulle future misure di politica agraria. “Benché i giochi non possano certo considerarsi conclusi – osserva Bolis –, il dato oggettivo è che ci stiamo avviando verso una Pac con meno risorse che in passato, con una riduzione dal 38% del bilancio Ue nel 2014-2020 al 28,5% nel 2021-2027. A seconda delle modalità di applicazione dei nuovi criteri e della contrazione o meno del confinanziamento nazionale, la riduzione complessiva dei contributi per l’agricoltura bergamasca potrebbe variare tra i 40 e i 50 milioni di euro nei sei anni di applicazione della nuova Pac”.
Quali sono gli umori delle imprese di fronte ad una prospettiva di nuovi tagli? “Benché la riduzione dei fondi comunitari non sia mai accettata di buon grado tra gli operatori del settore – commenta Bolis –, siamo ormai abituati da anni a questo trend decrescente, al punto che le aziende maggiormente orientate al mercato considerano gli aiuti della Pac come un aspetto sempre più marginale dei propri bilanci. Ciò che ci aspettiamo ora dalle istituzioni, di fronte alla cronica sofferenza dei bilanci dello Stato, è la capacità di ottimizzare le poche risorse con politiche pubbliche di ultima generazione, che incentivino soprattutto l’azione delle imprese guidate da logiche innovative”.
A questo riguardo, la novità forse più rivoluzionaria del processo di riforma della Pac in corso è la modifica della ripartizione delle responsabilità decisionali ed operative tra l'Unione europea e gli Stati membri. Questi ultimi potranno infatti decidere con molta più autonomia che in passato le modalità di impiego dei fondi Ue per l’agricoltura, così come le categorie di destinatari delle stesse.
“Qualora questa impostazione fosse confermata – spiega Enzo Cattaneo, direttore di Confai Bergamo e segretario generale di Confai Academy – si potrebbe consentire l’accesso ai fondi per lo sviluppo rurale anche alle imprese agromeccaniche, attualmente all’avanguardia in termini di innovazione e tecnologie applicate. Ciò consentirebbe, peraltro, di evitare una volta per tutte la prospettiva tipicamente italiana del cosiddetto ‘disimpegno dei fondi comunitari’, vale a dire del ritorno a Bruxelles dei fondi pubblici non spesi entro i tempi rigorosamente previsti dall’Ue”.
In altri termini, secondo Confai, è necessario cogliere l’opportunità del dibattito attualmente in corso per superare la logica del mero sostegno al reddito agricolo, coinvolgendo nei piani strategici della Pac le imprese agricole e agromeccaniche maggiormente orientate alla ricerca della competitività in un’ottica di piena sostenibilità delle produzioni.

08/11/2018
A ottobre, il Centro ricerche economiche sulle filiere suinicole (Crefis) dell'Universita' Cattolica del Sacro Cuore ha registrato cedimenti del mercato dei suini da macello con un peggioramento della redditivita' della suinicoltura italiana.
L'indice crefis e' sceso del 2% rispetto a settembre e del 7,2% sul 2017 (Fonte: Crefis).
07/11/2018
“Prendendo atto con soddisfazione della recente pubblicazione del Libro Bianco dei boschi d’Italia ad opera della Rete Rurale Nazionale, ribadiamo la posizione di Cai circa il futuro del nostro patrimonio boschivo: con una politica forestale seria e lungimirante, i quasi 12 milioni di ettari di boschi della Penisola potrebbero trasformarsi in un’enorme ricchezza disponibile per il settore primario e, in particolare, per il comparto agroenergetico”.
Questo il commento in occasione dell’Eima International di Bologna di Gianni Dalla Bernardina, presidente della Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani, in merito all’iniziativa della RRN che, con il supporto del Mipaaft, ha effettuato una puntuale ricognizione dello stato delle foreste italiane, relativamente alle quali Cai invoca una riflessione approfondita dopo le tragedie verificatesi a causa del maltempo.
“L’Italia ha conosciuto negli ultimi anni una significativa espansione del proprio patrimonio forestale, sia sul versante appenninico sia su quello alpino - osserva il numero uno di Cai -. Tuttavia, restano aperte alcune questioni fondamentali, a partire dall’estrema parcellizzazione delle proprietà boschive in parecchie migliaia di piccoli appezzamenti, spesso trascurati o dimenticati dai loro stessi detentori e penalizzati da un insufficiente reticolo di strade agro-silvo-pastorali”.
Nel quadro di una strategia di generale attenzione a tutte le principali filiere da biomasse, Cai ritiene che tra gli ambiti d’azione su cui occorrerà concentrarsi rientra senza dubbio la filiera bosco-legno-energia. “Molte imprese agromeccaniche – sottolinea il vicepresidente di Cai, Sandro Cappellini – sarebbero disposte fin da ora a programmare significativi investimenti nella filiera bosco-legno-energia, a condizione che vi sia un’effettiva attenzione delle istituzioni per queste iniziative e che alle aziende contoterziste interessate sia consentito l’accesso ai fondi comunitari disponibili per tali scopi, soprattutto in vista della prossima programmazione 2021-2017. Non solo: occorre dare maggiore concretezza all’accordo siglato dalle Regioni del Nord relative proprio alla filiera bosco-legno-energia per armonizzare le azioni legate al comparto”.
La superficie coperta da foreste in Italia è aumentata del 50% negli ultimi 50 anni, raggiungendo la ragguardevole soglia di circa il 39% del territorio nazionale. Ciò ha ovviamente come contraltare la contrazione della Superficie agricola utile (Sau). Quest’ultima è diminuita di quasi un terzo negli ultimi 40 anni, scendendo sotto la soglia complessiva dei 13 milioni di ettari. Il fenomeno è legato ad una serie di ragioni – urbanizzazione, realizzazione di infrastrutture viarie, insediamenti industriali e commerciali - alle quali si deve comunque aggiungere anche l’effetto dell’avanzamento delle aree boscate.
“Secondo i dati diffusi dal Libro Bianco delle foreste – aggiunge Cappellini - emerge l’urgenza di una gestione razionale delle aree boschive che, non essendo caratterizzate da un utilizzo agricolo in senso stretto, potrebbero configurare un contesto ideale per la produzione di biomassa valorizzabile con un approccio di filiera”.
Cippato, legna da ardere, pellet, progettazione di reti di teleriscaldamento, offerta di servizi agroenergetici a comunità locali: queste sono solo alcune delle opportunità che potrebbero essere messe a frutto su larga scala nelle diverse articolazioni del settore forestale.
Secondo i calcoli dell’Osservatorio economico dell’associazione, se si riuscisse a far decollare una volta per tutte la filiera bosco-legno-energia nel nostro Paese, si potrebbe espandere significativamente un comparto produttivo di alto profilo ambientale e con un valore economico che potrebbe raggiungere un giro d’affari potenziale di 1,2 miliardi di euro, generando migliaia di nuovi posti di lavoro ad elevata specializzazione.

01/11/2018
É stato raggiunto un accordo per il prezzo del latte alla stalla in Lombardia con Italatte (Lactalis) relativo all'ultimo trimestre dell'anno concordando un prezzo fisso per ottobre 2018, pari a 37,5 centesimi al litro; per novembre di 38 cent/litro e per dicembre 38,5 cent/litro, con una media trimestrale pari a 38 cent/litro.
Il prezzo medio pagato nel 2018 risultera' quindi pari a 37,4 centesimi al litro. Le parti hanno convenuto che dal 1° gennaio 2019 sara' in vigore il meccanismo dell'indicizzazione con il mantenimento del paniere che comprende le quotazioni camerali del Grana Padano e il prezzo medio del latte dei paesi dell'Unione europea, ma saranno introdotti meccanismi per permettere di premiare maggiormente il latte prodotto durante il periodo estivo (Fonte: Agrapress).
01/11/2018
Oltre settemila ettari di terreni agricoli pubblici distribuiti su tutto il territorio nazionale, con prevalenza nel Sud, sono stati messi in vendita dalla Banca Nazionale delle Terre agricole, istituita presso l'ISMEA dalla legge 28 luglio 2016, n. 154.
Si tratta del secondo lotto messo sul mercato, dopo i primi 8mila ettari nel mese di marzo, per il quale potranno essere presentate le manifestazioni di interesse fino al 2 dicembre.
La modalità rimane la stessa: i soggetti interessati, attraverso l'applicativo disponibile sul sito dell'Ismea (www.ismea.it), potranno visualizzare tutti terreni in vendita, consultare le principali informazioni (ubicazione, caratteristiche agronomiche, tipologia di coltivazione, particelle catastali georeferenziate, ecc.) e presentare direttamente la manifestazione di interesse all'acquisto per uno o più lotti
Coloro che avranno presentato una manifestazione di interesse alla data del 2 dicembre 2018 saranno successivamente invitati a partecipare all'asta pubblica per l'aggiudicazione dei terreni.
Al fine di favorire il ricambio generazionale e lo sviluppo dell'imprenditoria giovanile in agricoltura, per i giovani under 41 l'ISMEA offre la possibilità di accedere all'acquisto dei terreni in vendita con mutui trentennali. Inoltre, tutte le risorse derivanti dalla vendita dei terreni l'ISMEA le destinerà in favore del sostegno alle iniziative imprenditoriali condotte dai giovani, attraverso le misure del primo insediamento, del subentro e dello sviluppo delle giovani imprese (Fonte: PianetaPsr - Matteo Tagliapietra).

26/10/2018
I primi sei mesi dell'anno confermano la buona performance dei prodotti agroalimentari italiani sui mercati esteri; le esportazioni nazionali hanno infatti superato la soglia dei 20 miliardi di euro, in aumento del 3,1% rispetto al primo semestre 2017. La dinamica è da ricondurre soprattutto all'industria alimentare che esprime più dell'80% dell'export complessivo e che ha mostrato un incremento del 4,6%, mentre il settore agricolo ha registrato una riduzione dell'export del 3,8% in valore.
L'import di prodotti agroalimentari nel contempo si è ridotto dello 0,8% su base annua, attestandosi a poco più di 22,3 miliardi nel periodo in esame; la dinamica contrapposta dei flussi ha determinato la riduzione del deficit, nella misura di 778 milioni di euro.
I principali mercati di sbocco sono quelli della Ue, con performance positive per tutte le principali destinazioni, soprattutto Germania, Francia e Regno Unito (Fonte: Ismea).
26/10/2018
Nel secondo trimestre 2018 si evidenzia una ripresa del valore aggiunto agricolo su base annua (+0,3%). Segnali positivi vengono dall'occupazione che aumenta del 2,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente; continuano a crescere le imprese giovanili (+5,4%) mentre risulta essere in lieve calo tendenziale (-0,4%) il numero delle imprese agricole registrate nel Registro delle Imprese.
Si segnala un miglioramento sul fronte del credito al settore primario: lo stock di prestiti oltre il breve termine, in riduzione dall'inizio del 2012, nel secondo trimestre 2018 cresce dello 0,5% su base annua (Fonte: Agrosserva).
19/10/2018
L'Ismea ha realizzato un Rapporto che si pone l'obiettivo di individuare e descrivere i principali strumenti di sostegno a disposizione degli operatori del settore agricolo ed agroalimentare per attivare le azioni a supporto dell'internazionalizzazione.
Gli interventi FEASR per l'internazionalizzazione si concentrano su attività di formazione e consulenza all'impresa e attività di informazione e promozione ‐ svolte da reti di impresa, consorzi, associazioni di produttori, cooperative, organizzazioni interprofessionali ‐ per favorire la competitività di prodotti di qualità sui mercati. Nel dettaglio, nei PSR dell'attuale programmazione l'unica misura che promuove "esplicitamente" interventi finalizzati alla promozione dei prodotti agricoli ed agroalimentari anche fuori dai confini nazionali è la misura 3, che attraverso la sotto-misura 3.2 finanzia diverse attività di informazione e promozione, svolte da associazioni di produttori nel mercato interno dell'Unione europea, ma solo limitatamente ai prodotti di qualità certificata.
I risultati dell'indagine hanno messo in evidenza una carenza di strumenti finanziati da FEASR e FESR per incentivare le attività di internazionalizzazione delle imprese agricole ed agroalimentari italiane. Eppure, considerando il trend delle esportazioni dei prodotti agroalimentari fortemente espansivo degli ultimi anni (+22% in valore tra il 2013 e il 2017) e l'incidenza percentuale sul PIL nazionale tutt'altro che trascurabile (2,3% nel 2017), appare ragionevole ed utile stimolare l'export dell'agroalimentare italiano potenziando le misure precedentemente citate allo scopo di aumentare la competitività delle nostre produzioni (Ismea - Settembre 2018).

18/10/2018
Nel complesso, alla data dell'ultimo aggiornamento, nel nostro paese i responsabili della politica di sviluppo rurale hanno impegnato il 44% delle risorse programmate a favore delle misure espressamente dedicate alla diffusione dell'innovazione e della conoscenza.
I programmi di sviluppo rurale (PSR) finanziano la conoscenza e l'innovazione, che rientrano tra le priorità strategiche della programmazione 2014-2020, attraverso, in particolare, la misura 1 e le sottomisure 16.1 e 16.2. La prima è dedicata a promuovere la conoscenza attraverso azioni di formazione (sottomisura 1.1), informazione (1.2) e condivisione di esperienze (1.3), mentre le sottomisure 16.1 e 16.2 promuovono l'innovazione attraverso la cooperazione, finanziando, rispettivamente, i Gruppi Operativi (GO) del Partenariato Europeo per l'Innovazione in agricoltura (PEI-AGRI) e i progetti pilota per lo sviluppo di nuovi prodotti e processi.
Le risorse finanziarie disponibili per le misure 1 e 16 ammontano, rispettivamente, a 244,5 e 321,9 milioni di euro, che nel complesso, equivalgono al 55% della spesa programmata destinata al perseguimento della focus area 1A (stimolare l'innovazione e la base di conoscenze nelle zone rurali) e al 3% della spesa pubblica totale (Fonte: RRN).

10/10/2018
Semplificare i regolamenti relativi al processo di identificazione e registrazione dei vini "Indicazione geografica", allineando le procedure con gli altri settori dell'agroalimentare, e chiarire le responsabilità a livello nazionale e europeo relative alle modifiche dei disciplinari di produzione.
È quanto prevedono le modifiche regolamentari, illustrate in una nota della Commissione Europea, che intervengono sia sulle procedure di registrazione che su quelle di modifica dei disciplinari.
La registrazione sarà resa più facile grazie alla semplificazione della descrizione del legame territoriale richiesto.
Cambia anche il processo di valutazione, per evitare inutili sovrapposizioni tra il livello nazionale e quello europeo: lo Stato membro avrà il compito di esaminare la domanda, mentre la Commissione concentrerà la propria attenzione sulle possibili problematiche transfrontaliere (Fonte: PianetaPsr).
04/10/2018
Anche quest'anno con l'inizio della vendemmia sono arrivate puntuali le prime stime produttive che ISMEA elabora, rinnovando una tradizione consolidata, con Unione Italiana Vini. L'indagine Ismea/UIV che ha permesso di stimare una produzione 2018 che si dovrebbe attestare sui 49 milioni di ettolitri, con un recupero del 15% rispetto ai 42,5 milioni indicati per il 2017 dall'Agea, sulla base delle dichiarazioni di produzione. Questo risultato permetterebbe all'Italia di mantenere la leadership mondiale nonostante i notevoli incrementi produttivi stimati anche per Francia e Spagna. Le ultime stime transalpine, infatti, fermerebbero la produzione 46,1 milioni di ettolitri, mentre in Spagna non sembra si vada oltre i 43 milioni di ettolitri (Fonte: Ismea/PPSR).
04/10/2018
Da oggi, 3 ottobre 2018, e fino al 2 dicembre 2018 è possibile presentare la manifestazione d'interesse per il secondo lotto di questi terreni in vendita sul portale della Banca Nazionale delle terre agricole istituita presso l'ISMEA (accesso gratuito su www.ismea.it). Qui è possibile visualizzare tutti i terreni, consultare le principali informazioni (luogo, caratteristiche agronomiche, tipo di coltivazione, particelle catastali georeferenziate ecc.) e presentare direttamente la manifestazione di interesse all'acquisto per uno o più lotti.
"Guardare al futuro significa anche ridare valore alla nostra terra. Lo facciamo in modo semplice e trasparente per garantire una opportunità professionale ai nostri giovani. Non è un caso che il 61% di questi terreni si trovi al Sud, Sicilia e Basilicata in primis. Non lasciamo indietro nessuno. L'agricoltura e l'agroalimentare italiani sono più vivi che mai. È tempo di investire e promuovere, puntando su innovazione e ricambio generazionale, attraverso misure specifiche e mutui agevolati."
Così il Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo Gian Marco Centinaio sulla vendita di 7.700 ettari della Banca nazionale delle Terre Agricole, distribuiti in tutta Italia (Fonte: Mipaaft).

28/09/2018
Il primo semestre del 2018 segna un incremento della spesa per consumi alimentari che sfiora l'1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, evidenziando però un progressivo rallentamento della crescita nel secondo trimestre.
Dalle elaborazioni Ismea, emerge che tale crescita è dovuta principalmente all'aumento del valore unitario dei prodotti nel carrello della spesa ed è accompagnata da volumi stabili.
Risulta più sostenuta la spesa per i prodotti confezionati, soprattutto nelle aree del Nord Est, Nord Ovest e Centro, mentre i prodotti sfusi, con una quota del 32% sul totale, hanno subito una contrazione del 2%.
Si evidenziano performance positive per i prodotti proteici di derivazione animale, soprattutto le uova, per le quali la crescita della spesa del 16,7% è determinata sia dall'aumento dei prezzi, sia dal maggiore assortimento di uova provenienti da allevamenti "a terra" e biologici, caratterizzati da prezzi più alti (Fonte: Ismea).
28/09/2018
Si è riunita in questi giorni presso il Ministero delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo, la filiera ortofrutticola nazionale per un confronto sulle strategie di valorizzazione. Importante la valorizzazione della filiera ortofrutticola, attraverso il rafforzamento dell'aggregazione e la migliore organizzazione dell'offerta, l'apertura di nuovi mercati, la rimozione delle barriere fitosanitarie, maggiori investimenti in ricerca e innovazione, l'aumento dei controlli e la crescente attenzione alla sostenibilità e ai consumatori.
"Quello di oggi è un passo importante - ha affermato il Sottosegretario Pesce presente all'incontro - che conferma il nostro impegno verso i territori e l'ascolto delle esigenze degli operatori. È necessario agire per rafforzare un comparto che vale 11,6 miliardi di euro e a cui è dedicata una specifica Organizzazione comune di mercato. Dobbiamo lavorare per aumentare il livello di aggregazione dell'offerta, per soddisfare un mercato in continuo cambiamento e aumentare la nostra propensione all'export. Per raggiungere questi obiettivi è necessario il contributo di tutti gli operatori, con una visione d'insieme per rendere coesa la filiera e con un approccio strategico alla pianificazione" (Fonte: Mipaaft).

22/09/2018
Il Copa-Cogeca - Il fronte unito degli agricoltori e delle loro cooperative nell’Unione europea - ha pubblicato le stime per la raccolta di cereali in Europa: si conferma quanto gia' stimato in giugno, ovvero un calo del 12,2% nella produzione di grano, che non supera la soglia di 273 milioni di tonnellate rispetto agli oltre 300 milioni dello scorso anno.
22/09/2018
Il ministero delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo informa che è disponibile il 15° rapporto dell'attività degli organismi indipendenti di controllo svolto nell'ambito dell'etichettatura facoltativa delle carni bovine. Infatti, con il D.M. del 16 gennaio 2015 è stato organizzato un nuovo sistema per l'etichettatura che permette di riportare in etichetta, oltre alle informazioni obbligatorie previste dalla normativa vigente, anche altre informazioni considerate ad alto valore aggiunto, quali: il sistema di allevamento, la razione alimentare, la tipologia di alimentazione, i trattamenti terapeutici, il benessere animale, la razza o il tipo genetico. Detto sistema prevede il deposito di un disciplinare di etichettatura facoltativa che rappresenta lo strumento con cui le organizzazioni che operano nella filiera della carne bovina assicurano ai consumatori finali informazioni "certificate" rispetto ai normali standard attuali. Il rispetto delle procedure previste è controllato da Organismi indipendenti riconosciuti il cui operato è sottoposto alla vigilanza del ministero.

15/09/2018
"Le importazioni in Italia nel settore dei cereali, semi oleosi e farine proteiche nel primo semestre 2018 (1 gennaio-30 giugno) sono aumentate di 368.000 tonnellate nelle quantita' (+3,6%) e di 15,5 milioni di euro nei valori (+0,6%) rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente", rende noto l'Anacer. "Per quanto riguarda i cereali in granella, si rileva l'incremento dell'import di grano tenero (+289.000 t), mentre si riducono gli arrivi di grano duro (-180.000 t) e di orzo (-41.000 t). le importazioni di mais si confermano ai livelli, alti, dell'anno precedente. Tra gli altri prodotti del settore si registra l'incremento delle importazioni di farine proteiche (+11%), in particolare farina di soia (+80.000 t) e di girasole (+69.000 t), e dei semi oleosi (+4%)" (Fonte: Anacer).
13/09/2018
"Diventa ormai impellente cambiare paradigma produttivo e di vita. E questo, naturalmente, non soltanto in agricoltura. Dobbiamo modificare il modo di coltivare, di trasformare, di confezionare, di consumare. Le isole di plastica che sono state filmate negli oceani sono un monito verso il quale non possiamo girarci dall'altra parte": così il presidente di CAI, Gianni Dalla Bernardina, in un recente editoriale su "Il Contoterzista". "Da qui l'impegno, che anche il mondo delle imprese agromeccaniche sta assumendosi, di passare da un'economia lineare, dove ogni prodotto esaurisce in pochi passaggi il proprio ciclo di vita, a una soluzione di economia circolare, dove ogni prodotto svolge una funzione più completa" (Fonte: Il Contoterzista - Settembre 2018).
07/09/2018
Secondo i dati Biobank, elaborati da Firab (Fondazione per la ricerca sull'agricoltura biologica) e resi noti da Aiab, tra il 2008 e il 2017 gli acquisti di alimenti bio sono cresciuti con percentuali a due o anche tre cifre: +325% nel 2017 rispetto al 2008 per l'e-commerce, seguito dai ristoranti bio (+179%), dai gruppi d'acquisto (+70%),dalle mense (+66%) e dagli spacci aziendali (+48%, primi per numero di operatori con 2.879 aziende) (Fonte: Agrapress).
07/09/2018
Sarà una vendemmia più abbondante rispetto al 2017 che dovrebbe riportare la produzione di vino in linea con il dato medio degli ultimi anni. In base alle stime effettuate da Ismea e Uiv, la produzione enologica nazionale dovrebbe attestarsi a 49 milioni di ettolitri, con un recupero del 15% sulla scorsa annata, tra le più scarse di sempre.
La stima, come di consueto, è sintesi di una forbice che va da un minimo di 48 milioni e un massimo di 50 milioni di ettolitri e che, se confermata, permetterebbe all'Italia di mantenere la leadership mondiale nonostante i notevoli incrementi produttivi stimati anche per Francia e Spagna. Le ultime stime transalpine, infatti, fermerebbero la produzione a 46,1 milioni di ettolitri, mentre in Spagna sembra attendibile un tetto di 43 milioni di ettolitri (Fonte: Ismea).
01/09/2018
Sono state approvate dal Comitato di gestione della Commissione Europea, eccezionali misure di sostegno del mercato nei settori delle uova e delle carni di pollame in Italia, colpiti nel 2016 dall'influenza aviaria.
Il provvedimento prevede lo stanziamento di 11,1 milioni di euro, a cui si aggiungerà una pari cifra a carico del bilancio nazionale, a favore delle aziende che hanno subito danni indiretti dovuti a provvedimenti sanitari di restrizione alle movimentazioni degli animali e delle merci, fino alla data del 28 settembre 2017.
Il regolamento prevede una serie di indennizzi variabili, a seconda delle tipologie, per le perdite di produzione del pollame e dei riproduttori, per il prolungamento del periodo di allevamento e per l'eliminazione degli animali.
"Con questo provvedimento, le aziende agricole coinvolte otterranno un congruo risarcimento per le perdite subite - afferma il Ministro delle politiche agricole alimentari forestali e del turismo, sen. Gian Marco Centinaio -. Tuttavia il negoziato con la Commissione non è ancora finito: ci stiamo battendo per ottenere un ulteriore sostegno, vista l'esigenza del settore produttivo, per periodo successivo al 28 settembre 2017" (Fonte: Mipaaft).

29/08/2018
Sono sei i progetti lombardi di filiera che saranno finanziati attraverso le risorse distribuite dalla Regione Lombardia nell'ambito del Programma di sviluppo rurale. L'elenco dei beneficiari è stato pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione.
"Le imprese agroalimentare lombarde - ha spiegato l'assessore regionale lombardo all'Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi - aspettavano queste risorse. Lo stanziamento complessivo è di 30 milioni di euro, investiti con l'obiettivo di sviluppare interi comparti e valorizzare le produzioni agroalimentari di qualità. Il progetto integrato coinvolge una pluralità di soggetti aggregati per concretizzare un sistema, perseguire obiettivi e realizzare iniziative di sviluppo dell'intera filiera", principalmente nei comparti lattiero-caseario, suinicolo e orticolo.
23/08/2018
Il Made in Italy agroalimentare esce dalla crisi con un ruolo sempre più importante nell'economia nazionale, arrivando a generare 61 miliardi di euro di valore aggiunto, 1.4 milioni di occupati, oltre 1 milione di imprese e 41 miliardi di euro di esportazioni.
A fotografare questo scenario è il Rapporto sulla competitività dell'agroalimentare italiano presentato recentemente da ISMEA.
Il rapporto evidenzia un buono stato di salute complessivo del settore, grazie a una grande "resilienza", che lo caratterizza e ha garantito una buona tenuta economica e sociale nel corso del decennio di crisi e di capacità di ripartire per agganciare la ripresa (Fonte: PianetaPsr).
23/08/2018
Il nostro Paese si conferma a forte "vocazione agricola", con l'incidenza del valore aggiunto dell'agricoltura, silvicoltura e pesca sul Pil al 2,2%, rispetto al resto dell'Europa, dato per la media dell'Ue a 28 è pari a 1,5% e assume in Francia, il nostro più prossimo concorrente, un valore di 1,7%. Il valore aggiunto dell'agricoltura italiana rappresenta il 18% del valore totale dell'Ue a 28 con 31,5 miliardi di euro. Un valore che posiziona l'Italia al primo posto in Europa davanti alla Francia (28,8 miliardi) e alla Spagna (26,4 miliardi), con la Germania staccata di oltre 14 miliardi (Fonte: RRN).
17/08/2018
Una politica di sviluppo rurale non più basata su regole stringenti e obblighi burocratici, ma focalizzata sul raggiungimento degli obiettivi prefissati, in un quadro normativo improntato alla sussidiarietà e maggiori responsabilità per gli Stati membri.
La proposta avanzata nei mesi scorsi dalla Commissione europea per la PAC post 2020 segna una svolta per il mondo dello sviluppo rurale: nella programmazione 2021-2027 la Commissione prevede infatti il cosiddetto "New delivery model", ossia un nuovo modello della PAC non più incentrato sulla conformità a dettagliate regole ("compliance") ma basato sui risultati ottenuti; si assisterà così ad un cambiamento radicale del modo in cui verrà dato il sostegno all'agricoltura con un ampliamento del principio di sussidiarietà e della responsabilità degli Stati Membri che avranno il compito di declinare gli obiettivi della PAC in strategie di intervento e di misurarne costantemente i risultati (Fonte: PianetaPsr).
17/08/2018
La Regione Lombardia ha scelto di incentivare la cooperazione tra i diversi beneficiari delle misure del PSR al fine di realizzare iniziative condivise a livello territoriale. Ad oggi sono finanziati 15 progetti integrati d'area che coinvolgono un territorio di 174 Comuni e 6 province per un investimento complessivo ammissibile che supera di poco i 51 milioni di euro.
Nel 2017 la Direzione Generale Agricoltura ha destinato oltre 44 milioni di euro per finanziare i progetti integrati di area che devono essere localizzati in un territorio costituito da un minimo di 3 comuni fino ad un massimo di 20, confinanti tra loro.
I progetti ammessi a finanziamento (15 su 17) dovranno ora accedere alla seconda fase di presentazione delle domande di contributo per tutte le 16 operazioni collegate. In totale sono 382 gli interventi ammissibili, con una preponderanza dell'operazione 4.1.02 "Incentivi per investimenti nell'ambito delle filiere agroalimentari" (146), seguita poi dalla 7.5.01 "Incentivi per lo sviluppo di infrastrutture e di servizi turistici locali" (53) e dalla 4.4.01 "Investimenti non produttivi finalizzati prioritariamente alla conservazione della biodiversità" (Fonte: RRN).

10/08/2018
"Nel 2017 il vino lombardo ha fatto registrare il record storico di esportazioni, con un valore di 270.360.000 euro e un incremento del 4,2 per cento sul 2016", ha detto Fabio Rolfi, assessore regionale all'Agricoltura della Regione Lombardia.
L'assessore ha aggiunto che la Regione mette a disposizione 3,8 milioni di euro per progetti, anche interregionali, di promozione dei vini lombardi sui mercati internazionali, dando priorita' per gli stanziamenti a consorzi e aggregazioni di piccole medie imprese.
08/08/2018
Saranno erogati contributi ai produttori di vino, a copertura del 50% delle spese, per la realizzazione di attività di promozione presso Paesi extra europei per un totale di circa 100 milioni di euro. Di questi, 27.599.100,00 euro per progetti a valere sull'avviso emanato dal Ministero e la restante parte per quelli emanati da Regioni e Provincie Autonome.
È stato infatti pubblicato oggi il decreto per la presentazione dei progetti relativi alla campagna 2018/2019 e le modalità attuative della misura "Promozione sui mercati dei Paesi terzi" dell'OCM Vino. I progetti dovranno pervenire entro il 25 settembre.
Le attività che potranno essere realizzate sono le seguenti:
a) azioni in materia di relazioni pubbliche, promozione e pubblicità, che mettano in rilievo gli elevati standard dei prodotti dell'Unione, in particolare in termini di qualità, sicurezza alimentare o di ambiente;
b) la partecipazione a manifestazioni, fiere ed esposizioni di importanza internazionale;
c) campagne di informazione, in particolare sui sistemi delle denominazioni di origine, delle indicazioni geografiche e della produzione biologica vigenti nell'Unione;
d) studi per valutare i risultati delle azioni di informazione e promozione. La spesa per questa azione non supera il 3% dell'importo complessivo del progetto presentato (Fonte: Ministero Politiche Agricole).

02/08/2018
In continuità con l'attuale programmazione comunitaria, le proposte legislative della Commissione Europea sulla riforma della Politica Agricola Comune 2021-2027 evidenziano l'importanza della promozione dell'agricoltura sostenibile in aree ad alto valore naturale come le aree Natura 2000 e le aree protette.
Tali proposte prevedono, infatti, specifici pagamenti per incentivare la fornitura di beni pubblici attraverso pratiche agricole benefiche per l'ambiente e il clima e il sostegno a regimi ecologici volontari a favore degli agricoltori, sia sul primo che sul secondo pilastro, aventi ad oggetto la gestione dei pascoli permanenti e degli elementi caratteristici del paesaggio, le misure agro-climatico-ambientali e l'agricoltura biologica (Fonte: PianetaPsr).
27/07/2018
“L’aumento del valore del pagamento accoppiato previsto dalla Pac in favore di barbabietola da zucchero, riso e frumento duro, proposto dal ministero delle Politiche agricole e approvato questa mattina dalla Conferenza Stato-Regioni è una risposta attesa dal mondo agricolo per tutelare e valorizzare tre segmenti strategici del Made in Italy, in questo frangente assediati da una forte pressione su scala internazionale. Si tratta peraltro di tre comparti in cui il ruolo delle imprese agromeccaniche è imprescindibile in chiave di sostenibilità, raccolta e stoccaggio. Stiamo lavorando affinché il ruolo degli agromeccanici sia ancora più stringente sul fronte delle certificazioni del prodotto, già direttamente in campo”.
Così commenta Gianni Dalla Bernardina, presidente della Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani, in merito all’esito della Conferenza Stato-Regioni di questa mattina, che ha visto la presenza del sottosegretario Franco Manzato.
26/07/2018
Con un valore di 4,5 miliardi di euro delle attivita’ secondarie agricole, come l’agriturismo, le vendite dirette e la produzione di energie rinnovabili, quella italiana si rivela l’agricoltura piu’ multifunzionale d’Europa.
E' uno degli aspetti che emerge dal rapporto Ismea sulla competitivita’ dell’agroalimentare italiano. L’agriturismo in particolare rappresenta una specificita’ italiana che dal suo esordio negli anni ‘70 ha avuto un notevole sviluppo, affermandosi come la tipologia piu’ efficace di diversificazione dell’attivita’ agricola e diventando allo stesso tempo uno dei comparti piu’ di successo del turismo italiano.
Alla fine del 2016 si contavano 22.661 strutture agrituristiche in italia, quasi 5.000 in piu’ rispetto al 2007 e uno stock in costante crescita negli anni (Fonte: Agrapress).
25/07/2018
Il Made in Italy agroalimentare rappresenta 61 miliardi di euro di valore aggiunto, 1,4 milioni di occupati, oltre 1 milione di imprese e 41 miliardi di euro di esportazioni: lo indica il Rapporto sulla competitivita’ dell’agroalimentare italiano presentato da Ismea.
Dal rapporto emergono alcune informazioni di rilievo: una migliore tenuta negli anni di crisi rispetto al sistema Italia, con il valore aggiunto dell’agricoltura stabile in termini di incidenza sul pil (2,1%) e una crescita dell’export in valore del 68%, pari al 9,2% dell’export totale italiano, per effetto di un tasso di crescita medio del 5,3% negli ultimi cinque anni contro il +3,4% delle esportazioni totali nazionali (Fonte: Ismea).
20/07/2018
La Commissione Ue ha pubblicato il rapporto mensile sul commercio agroalimentare a maggio 2018, che sottolinea che il valore delle esportazioni e' arrivato a 11,2 mld e quello delle importazioni a 10 mld, facendo registrare un surplus di 1,2 mld in aumento del 23% rispetto a maggio 2017.
In particolare l'esecutivo comunitario segnala aumenti rispetto al 2017 per le esportazioni di liquori, oli vegetali e zucchero con un aumento degli scambi verso Russia, Giappone, USA e Ucraina.
Le importazione verso l'Ue sono arrivate soprattutto da Brasile, Usa, Cina, Argentina e Turchia (Fonte: comunicato Commissione Ue).
16/07/2018
Nei giorni scorsi il ministero delle Politiche agricole ha presentato le proprie nuove linee programmatiche.
Al primo punto della relazione tenuta di fronte alle Commissioni Agricoltura di Camera e Senato vi è "quella di ridurre drasticamente i costi della burocrazia che gravano sul mondo della agricoltura: si tratta di un obiettivo prioritario, che intendo perseguire con grande determinazione. Semplificare significa liberare risorse ed energie da destinare allo sviluppo di un'agricoltura sempre più di qualità e di eccellenza", ha affermato il ministro Centinaio.
Al secondo posto il rapporto tra agricoltura, formazione e innovazione. "L'agricoltura in questi anni ha subito processi di trasformazione legati non soltanto alle mutate condizioni climatiche, che hanno acuito i fenomeni di ciclicità dell'offerta, ma anche alla necessità di rendere la produzione più sostenibile dal punto di vista ambientale e alla domanda crescente di prodotti alimentari sempre più salubri e di qualità - ha dichiarato il ministro -. Di fronte a queste nuove esigenze, in molti casi è stata ridotta la capacità del sistema di fornire risposte adeguate e fronteggiare le sfide.
Questi motivi inducono a inaugurare una nuova stagione di sostegno all'innovazione, accompagnata da una visione operativa del sistema della ricerca, con l'obiettivo ultimo di aumentare la capacità di accesso all'innovazione degli imprenditori agricoli".
Ad ogni modo, "la sfida principale dei prossimi mesi - ha aggiunto il titolare del Dicastero - è rappresentata dalla prossima riforma della PAC su cui la Commissione ha presentato le prime proposte di regolamento il 1° giugno scorso. Un negoziato complesso e articolato, le cui discussioni si svolgeranno in parallelo con quelle sul prossimo quadro finanziario pluriennale 2021-27 e sulla Brexit, a cui la riforma sarà strettamente legata".

13/07/2018
Inizierà il prossimo 16 luglio la discussione sulla nuova Pac 2021-2027 nel Consiglio agricolo dell'Ue.
La discussione si incentrerà soprattutto sugli elementi di sussidiarieta’ e semplificazione contenuti nella proposta della Commissione europea.
In generale, lo ricordiamo, si va verso una riduzione in termini reali del bilancio a favore dell’agricoltura, con tagli che graveranno sui pagamenti diretti e, in misura ancora maggiore, sulle politiche per lo sviluppo rurale.
13/07/2018
La Regione Veneto ha implementato uno speciale sistema di monitoraggio delle aziende agricole in base al potenziale AVN, ovvero aziende ad Alto valore Naturale.
Le "aree agricole ad alto valore naturale" sono riconosciute come quelle aree in cui l'agricoltura rappresenta l'uso del suolo principale e mantiene o è associata alla presenza di un'elevata numerosità di specie e di habitat, e/o di particolari specie di interesse comunitario . In queste aree risultano prevalenti in larga misura aziende agricole caratterizzate da una bassa intensità produttiva e dalla presenza di vegetazione semi-naturale (es. praterie) ed elementi non coltivati (es. siepi, macchie boschive, stagni).
L'inizio di questo percorso di monitoraggio secondo un approccio "multicriteriale" potrebbe rappresentare una premessa importante in vista dell'accesso ai fondi della nuova Pac sulle future misure agroambientali.
06/07/2018
Una Politica Agricola Comune più flessibile, in grado di adattarsi maggiormente alle peculiarità di ogni Stato membro, che vedrebbe ovviamente aumentare le proprie responsabilità, e di garantire una maggiore equità, consentendo all'agricoltura europea di crescere in maniera equilibrata e sostenibile: cosí la Commissione europea ha inteso presentare la sua proposta di riforma della Pac post 2020 sulla base di una previsione di bilancio di 365 miliardi di euro.
Si tratta di poco meno di un terzo del budget totale della UE che verrà diviso, come già accade per l'attuale programmazione, sui due "pilastri" (pagamenti diretti agli agricoltori e misure di mercato da un lato, sviluppo rurale dall'altro). Sotto questo punto di vistala proposta prevede la possibilità per gli Stati membri di riallocare fino al 15% delle risorse spostandole da un pilastro all'altro e sarà consentito trasferire un ulteriore 15% delle risorse dal primo al secondo pilastro per interventi con obiettivi ambientali senza co-finanziamento (Fonte: PianetaPsr).

06/07/2018
Nell'ambito del bando dell'operazione 1.2.01 "Progetti dimostrativi e azioni di informazione" della Regione Lombardia, sono state ammesse a finanziamento 20 domande (di cui 17 progetti che riguardano attività di informazione e dimostrazione, e 3 relativi a interventi informativi) per un importo complessivo di poco superiore alla dotazione disponibile (4.018.898,67 €). I progetti ammessi sono stati proposti per lo più da organismi di ricerca (14 domande), da soggetti la cui finalità, non esclusiva, consiste nell'informazione e diffusione di conoscenza in ambito agricolo (5) e da distretti agricoli accreditati da Regione Lombardia (Fonte: Rete Rurale nazionale).
29/06/2018
E' stato approvato dalla giunta regionale del Lazio il "piano settoriale di intervento per la tutela delle risorse genetiche autoctone di interesse agrario", relativo al triennio 2018-2020, che prevede uno stanziamento complessivo di 2 milioni 850mila euro, per il prosieguo delle attivita' di ricerca sul territorio, catalogazione, conservazione e valorizzazione, svolte nei precedenti piani settoriali (Fonte: Agrapress).
26/06/2018
Secondo quanto comunicato recentemente dall'Istat, "le stime preliminari indicano che nel 2017 il prodotto interno lordo ha registrato una crescita superiore alla media nazionale nel nord-ovest e nel nord-est (+1,8% per entrambe le ripartizioni), una dinamica lievemente inferiore nel mezzogiorno (+1,4%) e un incremento piu' modesto nel centro (+0,9%)".
Tuttavia il valore aggiunto del settore agricolo risulta in calo quasi ovunque, con una contrazione particolarmente rilevante nel nord-est (-6%).
23/06/2018
"Milano e' la capitale della nutrizione e come istituzione abbiamo il compito di tenere questa posizione portando avanti diverse iniziative", ha detto il sottosegretario alla presidenza della Regione Alan Christian Rizzi durante il convegno "l'innovazione nei settori acqua e agri-food".
Rizzi ha citato in particolare "il progetto contro la contraffazione alimentare a tutela sia dei consumatori che della difesa dell'economia del nostro paese" che e' stato inserito nella Carta di Milano, eredita' di Expo 2015 (Fonte: Agrapress).
22/06/2018
Principalmente uomini con titolo di studio medio-alto, provenienti da famiglie inserite nel settore agricolo: questo è l'identikit del giovane agricoltore italiano secondo uno studio diffuso recentemente dalla Rete Rurale Nazionale.
Il totale dei giovani agricoltori under 40 in Italia è di poco più di 156.000, equivalente al 9,8% del totale degli agricoltori del nostro Paese.
In Italia i giovani agricoltori gestiscono il 16% della superficie agricola utile (SAU).
Maggiori informazioni in pianetapsr.it.
15/06/2018
L'Osservatorio sul Mercato dei Prodotti Zootecnici (OMPZ) di Cremona ha messo online il primo numero di una newsletter su "Il mercato del latte".
La newsletter e' a cadenza bimestrale e in formato elettronico, ed e' scaricabile sul sito dell'istituzione (ompz.it).
Ricordiamo che l'Osservatorio, costituito nel 1987 come Osservatorio sul Mercato dei prodotti lattiero-caseari, frutto della collaborazione tra l'Alta Scuola SMEA (la business school agro-alimentare dell'Università Cattolica) e AIA (Associazione Italiana Allevatori), si pone come obiettivo principale quello di analizzare ed interpretare la dinamica del mercato dei prodotti zootecnici, a livello sia nazionale che comunitario, per fornire un supporto concreto alle scelte degli operatori del settore.
13/06/2018
"Peggiora fortemente a maggio la redditivita' della suinicoltura italiana", comunica il Centro ricerche economiche sulle filiere suinicole-Crefis.
"Va meglio la macellazione, mentre si aggrava ulteriormente il gap di redditivita' tra stagionatura di prosciutti Dop e generici" (Fonte: Crefis).
08/06/2018
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che il Ministro Gian Marco Centinaio ha ratificato il provvedimento attuativo delle nuove norme stabilite dal regolamento "Omnibus".
Si tratta di un provvedimento che introduce alcune novità in termini di semplificazione del greening e di miglioramento delle misure rivolte ai giovani imprenditori. Nello specifico, grazie al provvedimento, gli agricoltori italiani potranno usufruire delle nuove regole introdotte dalla normativa comunitaria già a partire dalla presentazione della domanda unica 2018, la cui scadenza di presentazione è fissata per il 15 giugno 2018.
06/06/2018
In base ad una nuova relazione della Corte dei Conti europea, nonostante un generale miglioramento della copertura della banda larga in tutta l'Ue, non tutti i target fissati per il 2020 verranno raggiunti.
Secondo la corte, l'obiettivo dell'Ue di assicurare ad almeno il 50 % delle famiglie europee connessioni alla banda larga ultraveloce entro il 2020 e' ancora ben lontano dall'essere raggiunto. Le zone rurali, in particolare, restano meno connesse rispetto alle citta' (Fonte: Agrapress).
31/05/2018
Nelle aree più "difficili" negli ultimi anni si è assistito a un intenso frazionamento delle proprietà e a un vero e proprio abbandono dei terreni. In Piemonte la Regione ha emanato una legge che attraverso il riconoscimento della personalità giuridica delle Associazioni Fondiarie mira a recuperare la produttività delle proprietà frammentate e dei terreni incolti.
Con l'intento di dare personalità giuridica a queste associazioni, la Regione Piemonte (prima in Italia) ha emanato la legge regionale n° 21 del 2 novembre 2016 "Disposizioni per favorire la costituzione delle associazioni fondiarie e la valorizzazione dei terreni agricoli e forestali" con le finalità di recuperare la produttività delle proprietà fondiarie frammentate e dei terreni agricoli incolti o abbandonati attraverso la gestione associata, consentendo la valorizzazione del patrimonio fondiario, la tutela dell'ambiente e del paesaggio, la prevenzione dei rischi idrogeologici e degli incendi nonché l'applicazione di misure di lotta obbligatoria degli organismi nocivi ai vegetali.
La legge è applicabile a tutti i terreni di qualsiasi natura, con qualunque tipo di copertura vegetale presente: erbacea, arbustiva, arborea o mista, e riguarda gli appezzamenti di cui è noto il proprietario o di cui non è noto, fatti salvi i diritti di terzi. L'obiettivo è di ricostituire delle aree di coltivazione produttive ed economicamente sostenibili in grado di agevolare l'occupazione, la costituzione ed il consolidamento di nuove imprese agricole (Fonte: Ilaria Borri/CREA).

31/05/2018
"La Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani garantira' la propria presenza all'Eima Show di Casalina di Deruta, in Umbria, dal 13 al 15 luglio, per l'elevato tasso innovativo che da sempre mette in campo; le imprese di meccanizzazione agricola sono particolarmente interessate all'agricoltura di precisione e hanno gia' investito milioni di euro a livello nazionale, consapevoli che competitivita' e sostenibilita' dell'agricoltura passeranno inevitabilmente da una maggiore tecnologia in campo", afferma il presidente di Cai, Gianni Dalla Bernardina, "rassicurando - precisa un comunicato - Federunacoma, organizzatrice di Eima Show, sulla presenza degli imprenditori agromeccanici alla manifestazione in umbria".
"Cai vuole essere protagonista del successo di Eima International - dichiara il vicepresidente della Confederazione, Sandro Cappellini - perche' crede nell'innovazione" (Fonte: FederUnacoma).
24/05/2018
Sono state presentate in commissione Bilanci del Parlamento europeo le proposte della Commissione Ue per il bilancio 2019, che prevedono impegni pari a 166 miliardi di euro, in aumento del 3% rispetto al 2018. La proposta dell'esecutivo comunitario si basa sul presupposto che il Regno Unito, dopo il suo recesso previsto per il 30 marzo 2019, continui a contribuire e a partecipare all'esecuzione del bilancio Ue fino alla fine del 2020, come se fosse ancora uno Stato membro. In particolare - precisa un comunicato - "la Commissione prevede che i programmi della politica di coesione 2014-2020 manterranno la loro velocita' di crociera nel 2019, dopo i segnali incoraggianti della fine dell'anno scorso, con 57 miliardi di euro, +2,8% rispetto al 2018, e che i finanziamenti per la politica agricola rimarranno stabili a quasi 60 miliardi di euro, +1,2% rispetto al 2018" (Fonte: Agrapress).
23/05/2018
“Oggi la prima valutazione da fare quando si prende in affitto un terreno o si acquista un’azienda agricola è la presenza o l’accesso all’acqua. I cambiamenti climatici incidono ormai per il 50% del risultato finale in ambito cerealicolo e se un imprenditore non ha accesso alle risorse idriche, è meglio che non si avventuri nella gestione dell’azienda”.
Parola di Alfredo Zanirato, presidente di Cai Rovigo, imprenditore agromeccanico che lo scorso anno ha coltivato diverse centinaia di ettari di cereali. “L’agricoltura non può ispirarsi a modelli consolidati, tradizionali, altrimenti affonda – prosegue -. Anche nel Polesine si sta verificando una metamorfosi sul piano delle coltivazioni che fino a qualche anno fa era impensabile. Colpa dei prezzi bassi delle commodity cerealicole, dei cambiamenti climatici e di una redditività che non permette alle aziende agricole di sopravvivere”.
Il fattore redditività e la gestione delle nuove sfide legate alla produzione di frumento (duro, tenero di forza e panificabile) saranno al centro dell’evento in programma domani, mercoledì 23 maggio, alle ore 10 all’azienda agricola “Bordeghina” a Pontecchio Polesine, in provincia di Rovigo.
Fra gli attori coinvolti, la Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani (Cai) e la divisione Crop Protection di Basf Italia, che presenterà un nuovo fungicida e le soluzioni per concia e difesa del grano.
Molteplici fattori stanno contribuendo a ridisegnare l’agricoltura sul piano sociale e occupazionale. “Gli agricoltori stanno cercando di affittare i terreni e si sta verificando un fenomeno di concentrazione, con i piccoli e medi agricoltori che abbandonano e le imprese più grandi che crescono sempre di più dal punto di vista dimensionale. Oggi chi ha 30-40 ettari e non ha zootecnia o colture specializzate cerca di affittare, ma per gestire aziende sempre più estese bisogna essere strutturati”.
L’agricoltura rodigina ha fatto i conti con una dinamicità evolutiva molto accelerata. “Solamente nell’ultimo anno sono calate del 30% le semine di mais, mentre il frumento duro, anche grazie ai contratti di filiera, è aumentato dello stesso valore in termini di superfici”, rivela Zanirato.
I costi di affitto, però, sono onerosi e si aggirano sugli 800-1.000 euro all’ettaro per i cereali. “Molto spesso gli stessi agromeccanici evitano di affittare direttamente e preferiscono svolgere i servizi, garantendo così un’economicità nei costi di gestione che rappresenta un vantaggio concreto per l’impresa agricola”, dice il presidente di Cai Rovigo.
Parallelamente, è cambiato il ruolo dell’imprenditore agromeccanico. “Non è più un mero erogatore di servizi agricoli, ma si è trasformato in un consulente dell’impresa agricola, alla quale garantisce programmi precisi che vanno dalla preparazione dei terreni alla scelta della varietà del seme, fino alla raccolta e allo stoccaggio del prodotto – spiega Zanirato -. Molto spesso siamo affiancati nella nostra consulenza da un agronomo, in modo da fornire una professionalità immediata ad ampio raggio, che comprende la protezione del suolo, la difesa dell’ambiente e la tutela del paesaggio, elementi verso i quali c’è una sensibilità molto forte e con la quale noi agromeccanici dobbiamo costantemente tenere presente”.
Il futuro, chiaramente, sarà l’agricoltura di precisione. “Dovranno essere le imprese agromeccaniche a offrire il servizio, facendo da consulenti, magari su un progetto di durata pluriennale e altamente specializzato, perché solo attraverso l’innovazione e la pianificazione razionale delle attività di impresa si riesce in questa fase di prezzi bassi, a fare marginalità”.
“La Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani vuole fare sistema e collaborare con tutti gli attori della filiera, dalla prima lavorazione in campo alla raccolta del prodotto agricolo, spingendosi fino a nuove opportunità di lavoro, che comprendono la conservazione del prodotto agricolo e la sua trasformazione”, ricorda Gianni Dalla Bernardina, presidente di Cai.

16/05/2018
Prezzi dell'olio d'oliva in forte calo, come effetto di mercato (negativo) di una ripresa della produzione italiana. Il burro, invece, è sempre piu' costoso, perche' molto richiesto dall'industria in sostituzione dell'olio di palma.
Come rileva l'indice dei prezzi all'ingrosso, elaborato da Unioncamere sui listini delle Camere di Commercio, ad aprile l'olio di oliva ha accusato un decremento del 3,5% rispetto a marzo. una congiuntura che ha reso ancor piu' pesante il ribasso rispetto allo scorso anno, salito complessivamente a -27%.
16/05/2018
Secondo "l'Informatore Agrario" per il frumento duro nazionale si e' "ormai ai saldi di fine stagione, e sembra non esserci alcun freno alla lunga serie di ribassi degli scorsi mesi. A Milano il ribasso rilevato e' stato di 2 euro/t per tutte le categorie e provenienze (prezzo medio 'fino' nord 227,50 euro/t, arrivo stabilimento Lombardia). A foggia, il 'fino' ha ribassato di 2 euro/t e quota ora 209,50 euro/t. Stessa situazione a Bologna. dove il 'fino' centro quota ora 219,50 euro/t arrivo Emilia ("fino" nord: 211,50 euro/t), anche qui con un ribasso di 2 euro/t".
Mercato in forte calo anche in Francia: a Port-La-Nouvelle il prezzo per merce resa al porto e' 188 euro/t (-6 euro/t) (Fonte: Agrapress).
10/05/2018
Le azioni previste dalla misura 1 dei PSR intendono favorire lo sviluppo del capitale umano sia sotto il profilo della cultura di impresa, sia della conoscenza degli ambiti e dei settori oggetto di intervento, quali ad esempio la sostenibilità ambientale, la competitività e l'efficienza tecnica, il rispetto delle norme e l'inclusione sociale.
Su questa misura, nella programmazione 2014-20, sono stati finora investiti complessivamente in Italia circa 243 Mln di euro, di cui 135.709 per la formazione di 204.405 imprenditori agricoli e forestali. Questo dato fa registrare un incremento positivo rispetto al programmato sulle corrispondenti misure 111 e 331 della programmazione 2007-2013 (177 Mln di euro ) (Fonte: CREA).
10/05/2018
L'ISMEA, nell'ambito del progetto di ricerca "Agriturismo e multifunzionalità" della Rete Rurale Nazionale, ha recentemente pubblicato un documento di monitoraggio delle sotto-misure 6.4 e 6.2, improntate alla diversificazione in ambito rurale, che fotografa al 30 settembre 2017 lo stato di attuazione delle sotto-misure dei PSR specificamente dedicate ad attività di diversificazione in chiave multifunzionale.
Dal documento emerge che le Regioni italiane hanno attivato 61 bandi per un totale di risorse assegnate pari a 341,19 milioni di euro; di cui 204,35 milioni di euro per la "Creazione e sviluppo della diversificazione delle imprese agricole"; 31,66 milioni di euro per il "Sostegno alla diversificazione di energia da fonti rinnovabili" e 105,18 milioni di euro per "Avviamento, creazione e lo sviluppo di attività extra-agricole".
03/05/2018
“L’Unione europea, proponendo di tagliare del 5% i fondi destinati alla Politica agricola comune per il periodo 2020-2027, dimostra di avere una visione miope nei confronti di un settore strategico come quello primario. A uscirne penalizzati sarebbero, in particolare, gli agricoltori italiani e degli Stati fondatori dell’Europa unita, colpiti dal meccanismo della convergenza”.
Lo dice il presidente della Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani, Gianni Dalla Bernardina, che non condivide i tagli al bilancio proposti dalla Commissione europea.
“Se vogliamo più Europa, più coesione, più dialogo – prosegue Dalla Bernardina – abbiamo bisogno di più risorse, di politiche di crescita che premino le filiere agroalimentari, che garantiscano il ricambio generazionale e la diffusione dell’innovazione, senza porre tetti che avrebbero come unica conseguenza solo la moltiplicazione delle società agricole”.
Da tempo l’innovazione nelle filiere ad alto tasso di meccanizzazione, puntualizza Sandro Cappellini, “vede in prima fila le imprese agromeccaniche, che dovrebbero poter beneficiare anche in Italia di strumenti di sostegno della competitività”.

03/05/2018
La Commissione europea ha presentato le proposte per il bilancio di lungo termine dell'Unione per il periodo 2021-2027, che prevede - spiega un comunicato stampa dell'esecutivo comunitario - "impegni per 1.135 miliardi" che "sono paragonabili, considerando l'inflazione, al budget 2014-2020, incluso il fondo europeo di sviluppo". Secondo la Commissione - prosegue il comunicato - occorre "innalzare gli attuali livelli di finanziamento" per "finanziare nuove ed urgenti priorita'" e sono stati quindi proposti aumenti per vari settori quali "la ricerca, i giovani, l'economia digitale, la gestione delle frontiere, la sicurezza e la difesa". Nel contempo - sottolinea ancora il comunicato - la Commissione "ha valutato criticamente dove fosse possibile realizzare risparmi e aumentare l'efficienza", proponendo percio' "che i fondi per la politica agricola comune e per i fondi di coesione siano moderatamente ridotti di circa il 5%" per "tenere conto della nuova situazione di un'europa a 27" (Fonte: Agrapress).

27/04/2018
Uno studio condotto dalla Fao e dalla Banca Europea per la ricostruzione e lo sviluppo ha rilevato che l'etichettatura sull'origine dei prodotti promuove le economie locali e lo sviluppo sostenibile. In tutti i nove casi esaminati "la registrazione legata all'origine ha sostanzialmente aumentato il prezzo del prodotto finale, con un valore aggiunto compreso tra il 20% e il 50%", ha rilevato lo studio, intitolato "Rafforzamento dei sistemi alimentari sostenibili attraverso le indicazioni geografiche" e disponibile al link https://goo.gl/qx3TD2. I prodotti alimentari registrati con un'etichetta d'indicazione geografica vantano a livello mondiale un valore commerciale annuale di oltre 50 miliardi di dollari (Fonte: Agrapress).
26/04/2018
La Rete Rurale Nazionale ha diffuso un aggiornamento sull'attività agricola che si svolge nei cosiddetti siti "Natura 2000", ovvero siti di interesse comunitario oggetto di speciale protezione e rigorosi vincoli ambientali da parte dell'Unione europea.
La superficie agricola totale (SAT) delle aziende italiane ricadenti all'interno di siti Natura 2000 è di oltre 2,7 milioni di ettari, mentre la superficie agricola utilizzata (SAU) è di circa 1,5 milioni di ettari. La SAU delle aziende agricole all'interno delle aree Natura 2000 corrisponde a circa il 13% del totale a livello nazionale.
Anche se le aziende con una SAU inferiore ad 1 ettaro sono le più numerose all'interno delle aree Natura 2000, la superficie agricola all'interno dei siti appartiene soprattutto alle aziende che hanno una SAU superiore ai 30 ettari (73%), seguita da quelle con SAU tra i 15 e i 30 ettari (11%). Maggiori informazioni su Pianetapsr.it.
18/04/2018
È un’Italia a due velocità quella che emerge dai dati recentemente diffusi dalla Rete Rurale Nazionale sugli obiettivi di spesa in materia di sviluppo rurale che le amministrazioni regionali dovranno centrare a breve, al fine di non restituire fondi a Bruxelles.
“Il 2018 rappresenta un grande giro di boa della programmazione Ue 2014-2020 per l’agricoltura - ricorda Gianni Dalla Bernardina, presidente della Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani -. Infatti, quote consistenti di risorse assegnate all’agricoltura italiana e non spese, a partire dall’annualità 2014, dovranno necessariamente essere allocate entro la fine di questo anno. In caso contrario, torneranno irrimediabilmente nelle casse comunitarie. Tutto ciò ci deve far riflettere seriamente sul modello di politica agricola che desideriamo per il futuro del nostro Paese”.
In base ai dati della Commissione Ue, l’ammontare complessivo da spendere inderogabilmente sui diversi Programmi di sviluppo rurale italiani entro dicembre 2018 è pari a 434 milioni di sole risorse Ue. Sommando la quota di cofinanziamento nazionale, il totale di spesa pubblica minima richiesta risulta pari a 835 milioni.
Circa la metà delle Regioni italiane, con in testa il Veneto e le Province autonome di Trento e Bolzano, dimostrano di mantenere un ritmo di spesa in linea con la media europea o perlomeno lontano dal rischio di disimpegno. Tuttavia, secondo fonti del sito “PianetaPsr”, esiste un nutrito gruppo di amministrazioni che potrebbe non riuscire a raggiungere gli obiettivi minimi previsti, a partire dai Psr di Campania e Puglia.
“A volte questi dati vengono sbrigativamente liquidati con un generico riferimento alla scarsa efficienza di alcune amministrazioni regionali, impegnate nel tentativo di evitare in extremis la penalizzazione finanziaria - sottolinea il vicepresidente di Cai, Sandro Cappellini -. In realtà il problema è molto più strutturale. Spesso ci si dimentica che una gran parte delle aziende agricole italiane, a causa delle proprie ridotte dimensioni e dell’accresciuta competitività dei mercati, non si trova più nella condizione di poter realizzare investimenti adeguati, neppure con il supporto di un’ingente quota di risorse pubbliche a fondo perduto. Non dimentichiamo, infatti, che le misure dello Sviluppo rurale impongono comunque la partecipazione alla spesa delle imprese agricole”.
Preso atto di tale situazione – osservano i vertici di Cai - appare francamente ineludibile una rimodulazione dei meccanismi di allocazione dei fondi dei Psr, affinché anche in Italia possano accedervi le imprese agromeccaniche, unica categoria ancora in grado di poter indirizzare un flusso significativo di risorse verso investimenti innovativi a beneficio dell’intero settore primario.

16/04/2018
La Confederazione Italiana Agromeccanici e Agricoltori Italiani sostiene la petizione di Coprob per la realizzazione di una filiera 100% italiana, che assicura il lavoro a oltre 400 imprenditori agromeccanici del Nord Italia, a 7.000 imprese agricole e a 1.500 realtà dell’indotto agroindustriale.
Anche Cai, dunque, si schiera per l’italianità della produzione che, per il presidente Gianni Dalla Bernardina, “significa garanzia di qualità, sicurezza e tracciabilità delle produzioni; lo zucchero è un ingrediente insostituibile di alcuni prodotti agroalimentari Made in Italy”. Per questo, Cai invita tutti gli associati, i produttori e i consumatori a sottoscrivere la petizione di Coprob, a sostegno della bieticoltura italiana.
Dopo il compromesso al ribasso del 2006, che ha messo in difficoltà il settore bieticolo saccarifero, alla fine di settembre dello scorso anno l’Unione europea ha detto addio alle quote zucchero, liberalizzando così un settore fino ad allora soggetto a vincoli produttivi.
“Secondo le stime della DG Agricoltura della Commissione europea – ricorda il vicepresidente, Sandro Cappellini – nel periodo primavera 2018/primavera 2019, la produzione dovrebbe stabilizzarsi, dopo una crescita del 23% per il 2017/2018, trascinata da politiche di investimento dei principali paesi produttori dell’Ue”.

12/04/2018
“L’agricoltura umbra sta riconquistando il proprio ruolo chiave in alcune colture industriali, fra cui il tabacco, pur mantenendo un elevato grado di differenziazione produttiva, che la distingue rispetto ad altre realtà nazionali e internazionali. Biodiversità e diversificazione colturale sono da sempre i pilastri di quella gestione del territorio rurale che identifica il Made in Italy, dove gli aspetti paesaggistici e ambientali incontrano la sostenibilità economica. Le imprese agromeccaniche sono parte integrante di questo processo, sia nel sostegno alla produzione che nella diffusione dell'innovazione, in una logica di filiera integrata”.
Gianni Dalla Bernardina, presidente della Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani (Cai), guarda con attenzione alle dinamiche evolutive del comparto primario, emerse anche nella recente edizione di Agriumbria, a cui ha partecipato attivamente con uno sportello informativo dedicato alle imprese agromeccaniche umbre e delle regioni limitrofe.
“Rappresentiamo oltre 18mila imprese agromeccaniche, che lavorano 6,4 milioni di ettari in tutta Italia – ricorda Dalla Bernardina -. Siamo convinti che l’innovazione di processo, che gli agromeccanici perseguono da sempre, debba dialogare proficuamente con l’innovazione di prodotto e con le nuove colture che stanno conquistando nuovi spazi nelle nostre campagne, dalle piante officinali alle erbe aromatiche, dai piccoli frutti alle nocciole, fino alle leguminose che stanno crescendo, spinte dall’esigenze di avere farine gluten free. Per tenere il passo con l’innovazione, tuttavia, attendiamo un segnale di attenzione dalle istituzioni, per orientare gli investimenti in maniera mirata, senza riversare il rischio di impresa in maniera insostenibile sul comparto agromeccanico”.

12/04/2018
Nell'ambito delle attività del progetto 23.1 Biodiversità, Natura 2000 e aree protette. Programma LIFE è in corso di pubblicazione a cura del Mipaaf un rapporto che intende fornire un quadro degli strumenti e delle opportunità di finanziamento della politica di sviluppo rurale 2014/2020 a favore della biodiversità, di Natura 2000 e delle aree protette.
Il rapporto presenta le principali opportunità e i principali strumenti della programmazione dello sviluppo rurale 2014/2020 evidenziando le sinergie e le interrelazioni tra agricoltura, biodiversità, aree Natura 2000 e aree protette, anche in riferimento alla valorizzazione del capitale naturale e dei servizi ecosistemici delle aree rurali. Il documento contiene, inoltre, un'analisi a livello nazionale sull'agricoltura e sulle aziende agricole beneficiarie degli aiuti della PAC presenti nelle aree Natura 2000 e le loro caratteristiche relative agli usi del suolo sulla base dei dati dichiarativi e del progetto Refresh di AGEA.
In questo caso, l'obiettivo della ricerca, che è stata portata avanti con la collaborazione di SIN-AGEA, era quello di individuare il numero delle aziende agricole ricadenti nei territori interessati dai siti della rete Natura 2000, con la relativa SAT (Superficie Agricola Totale) e SAU (Superficie Agricola Utilizzata) e le diverse tipologie di utilizzo della superficie agricola e di copertura del suolo (foreste, seminativi, colture arboree permanenti, ecc). Maggiori informazioni sul sito PianetaPsr.

06/04/2018
E' stato recentemente pubblicato il secondo Rapporto nazionale sul Capitale Naturale, i cui dati sono consultabili sul sito del Ministero dell'Ambiente.
La misurazione del capitale naturale, in unità fisiche e monetarie, è normata dalla legge 221/2015 e risponde a moderni criteri di stimolo della green economy.
ll capitale naturale è stato definito come "l'intero stock di asset naturali - organismi viventi, aria, acqua, suolo e risorse geologiche - che contribuiscono a fornire beni e servizi di valore, diretto o indiretto, per l'uomo e che sono necessari per la sopravvivenza dell'ambiente stesso da cui sono generati".
Dai processi naturali di interazione degli asset del capitale naturale all'interno degli ecosistemi si ottengono flussi di servizi ecosistemici come, ad esempio, la purificazione naturale dell'acqua che beviamo o dell'aria che respiriamo, la formazione di suolo fertile da coltivare, la conservazione della diversità genetica per il cibo e la ricerca medica e industriale, la fauna ittica per nutrirci, le fibre tessili per produrre abiti, un paesaggio alpino o un parco urbano per passeggiare (Fonte: RRN).

05/04/2018
Un'analisi del ruolo dello Sviluppo Rurale nella produzione di energie rinnovabili nell'ottica degli obiettivi della Strategia Energetica Nazionale italiana. La Corte dei Conti europea sottolinea come nella precedente programmazione il ruolo dei PSR fosse stato limitato dalla scarsità delle risorse allocate, mentre nella programmazione in corso le risorse sono cresciute, ma per essere sfruttare al meglio è necessaria una maggiore sinergia e coerenza tra le politiche attuate a diversi livelli.
In generale, secondo quanto riporta PianetaPsr, la Corte dei Conti europea rileva una scarsa attenzione in fase di programmazione evidenziando da parte degli Stati Membri la mancanza di solide strategie per le energie rinnovabili nelle aree rurali, basate ad esempio su linee-guida strategiche, promozione buone pratiche e un adeguato monitoraggio sull'attuazione dei programmi.
30/03/2018
E' stato pubblicato pochi giorni fa a Roma il rapporto sull'agricoltura sociale in Italia (http://www.reterurale.it), realizzato dal CREA-Centro Politiche e Bioeconomia nell'ambito delle attività della Rete rurale nazionale, con l'obiettivo dichiarato di superare un gap informativo su questo insieme di pratiche che si sta diffondendo sempre più nel nostro territorio, nel quadro delle disposizioni contenute nella legge nazionale n. 141/2015.
La scelta dell'agricoltura come ambito di supporto a percorsi terapeutico-riabilitativi, di inserimento lavorativo e di inclusione sociale è legata ad alcune sue specifiche peculiarità, legate all'organizzazione dell'unità di produzione, che genera un potenziale inclusivo dei soggetti fragili. L'agricoltura si caratterizza, infatti, per una versatilità di attività che vanno dai diversi ordinamenti produttivi (produzioni in pieno campo e al coperto, di coltivazione e di allevamento, ecc.) ad attività connesse quali la vendita dei prodotti aziendali, la trasformazione, la manutenzione ecc., che consentono, per la loro pluralità di mansioni, la partecipazione attiva al lavoro di soggetti con svantaggio (approfondimenti su Pianetapsr.it).

27/03/2018
Aspetti economici e gestionali delle aziende agromeccaniche e agricole, attività formative in business management, focus sulle misure di sostegno economico finanziario allo sviluppo dell’agricoltura e tavoli tematici in base ai diversi orientamenti colturali territoriali.
Sono questi i temi che nei prossimi mesi approfondiranno i 45 giovani della Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani, che hanno visitato - a Jolanda di Savoia - Bonifiche Ferraresi, unica società agricola in Italia quotata in Borsa, con una superficie tra Emilia, Toscana e Sardegna di 6.500 ettari.
Ad accompagnare la delegazione di agromeccanici, provenienti da Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte, Lombardia e Marche, Carlo Feletto, coordinatore del Gruppo Giovani di Cai e i consiglieri confederali Gianluca Ravizza (membro di giunta delegato a seguire il gruppo giovani e direttore di Atima Asti) e Michele Pedriali (direttore di Unima Ferrara). L’evento si inserisce nell’ambito del protocollo d’intesa firmato lo scorso ottobre da Cai e Coldiretti per lo sviluppo della meccanizzazione e dell’innovazione in agricoltura.
“È stata una giornata molto istruttiva, visto anche l’elevato profilo imprenditoriale dei partecipanti, in una realtà che utilizza diffusamente i sistemi di precision farming – ha commentato Carlo Feletto -. Siamo convinti che il futuro dell’agricoltura vada sempre più incontro a processi di digitalizzazione, di elaborazione di big data e di agricoltura di precisione, in cui l’apporto umano sarà sempre più fondamentale per coniugare competitività e redditività.”.
Così la pensa anche il consigliere di Cai, Gianluca Ravizza. “La scelta di Cai di dedicare risorse nello sviluppo e nella crescita del Gruppo Giovani è stata azzeccata – ha detto - e la scelta di impostare il lavoro futuro sulle necessità dei singoli associati può aiutare concretamente la crescita dei singoli associati sia nella loro attività aziendale che in quella sindacale”.
Nella giornata dedicata ai Giovani di Cai c’è stato spazio per approfondire la normativa sull’omologazione dei mezzi agricoli, grazie alla relazione sulla Mother Regulation di Roberto Guidotti, responsabile del Servizio tecnico di Cai. I principi espressi a livello comunitario saranno fondamentali per orientare le imprese agromeccaniche negli acquisti in trattori e tecnologia.

23/03/2018
Nel recente documento della Commissione Ue "Il futuro dell'alimentazione e dell'agricoltura - Comunicazione sulla politica agricola comune post 2020", la Commissione ha tracciato linee di indirizzo per la riflessione delle istituzioni comunitarie e degli Stati membri su un maggiore e migliore impiego degli strumenti finanziari in agricoltura.
La Commissione ritiene che il deficit di investimenti in agricoltura deve essere affrontato anche attraverso un maggiore ricorso a strumenti finanziari (SF) innovativi che, tenuto conto delle specificità dell'agricoltura, possano stimolare l'afflusso di capitali privati promuovendo progetti più integrati tra i vari strumenti dell'UE (ad esempio, Fondo Europeo per gli Investimenti Strategici (FEIS) e Fondi Strutturali e di Investimento Europei (FSIE).
Se attuati correttamente, gli SF offrono un duplice vantaggio rispetto alle sovvenzioni:
- possono conferire ai fondi pubblici un effetto moltiplicatore (mobilitare, cioè, ulteriori fondi pubblici e privati a integrazione dei finanziamenti pubblici iniziali);
- il carattere rotativo della dotazione di capitale assegnata (per cui gli stessi fondi vengono utilizzati in più cicli).
In aggiunta, il fatto che i prestiti vadano rimborsati, le garanzie svincolate o gli investimenti azionari restituiti dovrebbe influire, almeno in teoria, anche sul comportamento dei destinatari finali, determinando un migliore impiego dei fondi pubblici e riducendo la probabilità che si instauri una dipendenza dei destinatari finali dal sostegno pubblico (Fonte: CREA - RRN).

23/03/2018
L'Ufficio Statistico dell'Unione europea ha pubblicato un rapporto sul prezzo delle vendite e degli affitti dei terreni agricoli nell'Ue, dal quale emergono significative differenze tra i diversi stati membri con prezzi di vendita che nel 2016 sono passati dai 63mila euro medi per un ettaro arabile in Olanda ai 1.958 in Romania, con aumenti considerevoli dal 2011 per Repubblica Ceca, Lituania, Estonia, Lettonia e Ungheria.
La regione europea piu' cara - prosegue l'Eurostat - e' risultata essere invece la Liguria, con 108mila euro/ettaro e la piu' economica il sudovest della Bulgaria, con 1.165 euro/ettaro. In particolare in Italia si e' riscontrata una grande differenza tra regioni, con prezzi da meno di 20mila euro fino al massimo ligure (Fonte: Agrapress).
17/03/2018
Le esportazioni italiane di ortofrutta hanno sfiorato l'anno scorso i 5 miliardi di euro, con un incremento del 3% sul 2016, stabilendo un record storico per il settore.
E' quanto emerge da un'analisi condotta recentemente da Fruitimprese sulla base dei dati Istat che si riferiscono alle esportazioni nel 2017.
13/03/2018
Nei giorni scorsi il Mipaaf ha reso noto che è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto interministeriale per introdurre l'obbligo di indicazione dell'origine dei derivati del pomodoro.
Il provvedimento introduce la sperimentazione per due anni del sistema di etichettatura, nel solco della norma già in vigore per i prodotti lattiero caseari, per la pasta e per il riso. Il decreto si applica ai derivati come conserve e concentrato di pomodoro, oltre che a sughi e salse che siano composti almeno per il 50% da derivati del pomodoro.
12/03/2018
“La Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani vede con preoccupazione la politica sui dazi che gli Stati Uniti vogliono attuare, perché avrebbe contraccolpi anche per il settore agromeccanico, all’avanguardia nell’innovazione in agricoltura”.
Teme ripercussioni il presidente di Cai, Gianni Dalla Bernardina, perché “un’economia globalizzata non può coesistere con imposizioni di dazi fra Paesi storicamente alleati; i risvolti sarebbero pericolosi sia per l’agroalimentare Made in Italy, che vede negli Stati Uniti un partner commerciale privilegiato, sia per l’acquisto di trattori, macchine e mezzi agricoli, in quanto un innalzamento del costo dell’acciaio si riverserebbe sui costi sostenuti dalle imprese di meccanizzazione agricola”.
Per la Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani “è necessario avviare un dialogo costruttivo sulla globalizzazione e il commercio mondiale, cercando magari nuove regole, ma evitando barriere daziarie pericolose per le imprese e per l’internazionalizzazione”.

10/03/2018
L'aula del Parlamento europeo si riunisce in sessione plenaria la prossima settimana, da lunedi' 12 marzo a giovedi' 15 marzo.
Il principale argomento all'ordine del giorno dei lavori e' il quadro finanziario pluriennale (QFP) POST 2020, che e' una delle tre componenti del sistema di bilancio dell'Unione europea e che stabilisce i massimali dei bilanci generali annuali dell'Unione europea per gli stanziamenti d'impegno e di pagamento, determinando inoltre gli importi complessivi e relativi destinati ai vari settori (Fonte: Agrapress).
10/03/2018
Nel quarto trimestre del 2017 - rende noto l'Istituto nazionale di Statistica - il valore aggiunto di agricoltura, silvicoltura e pesca è calato dello 0,8% sul trimestre precedente e del 4,7% su base annua.
Sul calo registrato in riferimento al Pil agricolo sono incorporati gli effetti di eventi climatici fortemente negativi che hanno colpito le produzioni vitivinicole, olivicole, frutticole e di altri comparti.
03/03/2018
Sul numero di marzo di PianetaPsr si legge che "il processo di ridimensionamento del settore agricolo in Italia sembra ormai terminato. Anzi, diversamente dal manifatturiero e dall'edilizia, nel 2016 il numero degli occupati è superiore a quello precedente alla crisi cominciata nel 2008". Secondo le rilevazioni della Rete Rurale Nazionale, il risultato "è ascrivibile soprattutto alla componente dipendente che, a partire dal 2014, ha operato il sorpasso di quella autonoma, storicamente prevalente, sancendo in via definitiva il cambiamento del contesto produttivo settoriale. La maggiore incidenza del lavoro subordinato indica la diffusione di un modello aziendale, sempre di matrice familiare ma di tipo professionale, che si rivolge al mercato del lavoro per fare fronte a fabbisogni anche essi in evoluzione". 4
Per questa ragione - osserva la RRN - il lavoro in agricoltura rappresenta oggi una variabile cruciale per la competitività del settore e per favorire i fenomeni di innovazione e diversificazione del settore primario.

03/03/2018
Dopo un biennio caratterizzato da evidenti segnali di sofferenza il mercato assicurativo agricolo si mantiene pressoché invariato con un valore di circa 7,2 mld di euro caratterizzato da un calo delle richieste di coperture assicurative contro i danni alle colture e alle strutture aziendali e un aumento di quelle per il settore della zootecnia che presentano ancora ampi margini di crescita. Le aziende agricole che si assicurano sono prevalentemente ditte individuali, più grandi della media e con una presenza più marcata di giovani (Fonte: RRN - ISMEA).
23/02/2018
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva il decreto legislativo recante disposizioni di armonizzazione e razionalizzazione della normativa sui controlli in materia di produzione agricola e agroalimentare biologica. La norma attua la delega contenuta nel Collegato agricoltura e aggiorna le disposizioni ferme al 1995, adeguandole anche alle sopravvenute leggi europee.
Il provvedimento ha i seguenti obiettivi:
- garantire una maggiore tutela del consumatore;
- assicurare una maggiore tutela del commercio e della concorrenza;
- semplificare e unificare in un solo testo di legge la materia dei controlli sulla produzione agricola biologica;
- rendere il sistema dei controlli più efficace anche sotto il profilo della repressione.
23/02/2018
L'export agroalimentare Made in Italy ha concluso il 2017 con la ragguardevole cifra di 41 miliardi di euro, il che equivale a +7% rispetto al 2016.
Nel solo mese di dicembre sono stati totalizzati oltre 3,4 miliardi di euro, vale a dire +2% rispetto a dicembre 2016.
Quali sono i Paesi dove il Made in Italy agroalimentare ha avuto più successo? Si tratta delle esportazioni verso la Russia (+24%), la Cina (+14,8%) e la Francia (+8%), che hanno fatto registrare le percentuali di crescita maggiori rispetto agli altri principali mercati di riferimento (Fonte: Istat).
16/02/2018
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che scatta l'obbligo di indicazione dell'origine della materia prima in etichetta per il riso e per la pasta. Sono entrati pienamente in vigore, infatti, i decreti firmati dai Ministri Maurizio Martina e Carlo Calenda che consentono ai consumatori di conoscere il luogo di coltivazione del grano e del riso in modo chiaro sulle confezioni. Nel solco di quanto fatto per latte e derivati, la sperimentazione è prevista per due anni.
"Proteggere il Made in Italy - afferma il Ministro Maurizio Martina - significa puntare sulla massima trasparenza delle informazioni in etichetta ai cittadini. Per questo abbiamo voluto con forza sperimentare l'obbligo di indicare espressamente sulle confezioni di pasta e riso il luogo di coltivazione. Un'informazione utile ai consumatori per poter scegliere in maniera informata e consapevole. Uno strumento necessario anche per valorizzare e tutelare il lavoro dei nostri produttori" (Fonte: Mipaaf).

16/02/2018
Anche se rimane piu' elevata rispetto a inizio 2017 (+4,5%), la redditivita' della suinicoltura calcolata a gennaio 2018 dall'indice Crefis risulta fortemente in calo (-4,9%) rispetto al mese precedente. Si tratta - afferma il Centro ricerche sulle filiere suinicole dell'Universita' Cattolica - di "un dato negativo dovuto al mercato", che ha visto calare i prezzi dei suini da macello pesanti, -5,5% a gennaio 2018 su dicembre 2017 (Fonte: Agrapress).
09/02/2018
“Nelle prossime settimane partiremo con un progetto pilota che coinvolgerà in provincia di Verona dieci stalle di bovini da carne e alcuni contoterzisti, per avviare un servizio di distribuzione della razione alimentare gestito da imprenditori agromeccanici. Questo permetterà agli allevatori di risparmiare sui costi di gestione e avere più tempo libero a disposizione”.
L’annuncio è stato fatto nei giorni scorsi a Fieragricola da Gianni Dalla Bernardina, presidente della Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani (Cai) e di Apima Verona.
Per Francesca Storti, amministratrice dell’azienda Storti spa, che produce macchine per l’agricoltura e la zootecnia, si tratta di una proposta innovativa per il mercato italiano, che coincide con la presentazione alla rassegna internazionale di Verona di una macchina di insilamento ad alta intensità, rivolto proprio al mondo del contoterzismo.
Il progetto sperimentale coinvolgerà, come anticipato, 10 stalle per oltre 1.000 capi bovini da carne, e avrà una durata di sei mesi.
Quella della gestione delle stalle nella fase della preparazione e somministrazione dell’alimentazione è un’attività che da anni caratterizza la zootecnia nei Paesi Bassi. I vantaggi riguardano in particolare la diminuzione dei costi veterinari (abbattuti mediamente di quattro volte), la riduzione dello spreco alimentare per gli animali e una maggiore disponibilità di tempo libero per l’allevatore.
“Con una crescita che ha avvicinato il comparto dei servizi per l’agricoltura ai 5 miliardi di euro, il contoterzismo guarda oltre ed esplora nuove opportunità di reddito – conclude Dalla Bernardina – coniugando la sostenibilità a un aspetto molto spesso trascurato, ma determinante, che è il benessere dell’allevatore”.

09/02/2018
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che il Consiglio dei Ministri ha autorizzato l'emanazione del decreto relativo alle "Nuove disposizioni nazionali in materia di riconoscimento e controllo delle organizzazioni di produttori del settore dell'olio di oliva e delle olive da tavola e loro associazioni".
Attraverso queste disposizioni si facilitano le verifiche dei requisiti di riconoscimento per le organizzazioni di produttori del settore olivicolo-oleario, consentendo a quelle in regola di inoltrare la richiesta di accesso ai fondi europei previsti dai programmi di sostegno di cui all'articolo 29 del Regolamento (UE) 1308/2013 (Fonte: Mipaaf).
31/01/2018
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha resentato i Distretti del cibo, un nuovo strumento previsto dalla legge di bilancio per garantire ulteriori risorse e opportunità per la crescita e il rilancio a livello nazionale di filiere e territori.
In questa prospettiva vengono definiti come Distretti del cibo:
- i distretti rurali e agroalimentari di qualità già riconosciuti o da riconoscere;
- i distretti localizzati in aree urbane o periurbane caratterizzati da una significativa presenza di attività agricole volte alla riqualificazione ambientale e sociale delle aree;
- i distretti caratterizzati dall'integrazione fra attività agricole e attività di prossimità.
- i distretti biologici.
Per garantire lo sviluppo di tutto il territorio e non solo delle singole filiere, i nuovi Distretti opereranno attraverso programmi di progettazione integrata territoriale.
Il riconoscimento dei Distretti viene affidato alle Regioni e alle Province autonome che provvedono a comunicarlo al Mipaaf presso il quale è istituito il Registro nazionale dei Distretti del Cibo, disponibile sul sito del Ministero. Per il rilancio del settore e per il sostegno ai distretti sono stati stanziati 5 milioni di euro per il 2018 e 10 milioni a decorrere dal 2019.

31/01/2018
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che, sulla base dei dati Istat sul commercio estero, l'export agroalimentare Made in Italy ha raggiunto quota 37,6 miliardi di euro nel periodo Gennaio-Novembre del 2017 con una crescita di oltre 7 punti percentuali rispetto allo scorso anno. Nel solo mese di novembre ha toccato quota 3,9 miliardi, l'8,5% in più rispetto a quello del 2016.
14/01/2018
“L’interrogazione dell’onorevole Paolo De Castro, vicepresidente della Commissione Agricoltura al Parlamento europeo, sulla tutela dell’indicazione geografica del vino Prosecco negli Stati Uniti, che rappresenta il 25% del vino italiano negli Usa e che, anche nel 2017, ha aumentato i volumi di vendita nel mondo”.
Così il presidente della Confederazione degli Agromeccanici e Agricoltori Italiani (Cai), Gianni Dalla Bernardina, che ringrazia il vicepresidente della Commissione Agricoltura, Paolo De Castro, per l’impegno a difesa del sistema delle indicazioni geografiche, sul quale poggia la crescita del Made in Italy.
“La Commissione europea dovrebbe intensificare gli sforzi per promuovere le produzioni tipiche ed esigere una maggiore protezione all’estero, dove i fenomeni di agro-pirateria e sounding danneggiano la sicurezza delle esportazioni sul piano della qualità, della provenienza e del reddito – prosegue Dalla Bernardina -. Il fenomeno del Prosecco prodotto in Moldavia, stigmatizzato da De Castro, è uno dei tanti casi di concorrenza sleale”.
“Della crescita del Prosecco, uno dei vini di qualità che meglio ha saputo incontrare il gradimento all’estero, anche fra i Millenials – ricorda il vicepresidente di Cai, Sandro Cappellini - sono artefici e hanno beneficiato anche le imprese di meccanizzazione agricola, che con le mappe di vigore, l’utilizzo dei droni, dell’agricoltura di precisione e delle innovazioni agro-meccaniche hanno contribuito a implementare la qualità del vino”.

14/01/2018
Nella regolamentazione per lo sviluppo rurale 2014-2020, la predisposizione di un piano aziendale adeguato ad illustrare in modo compiuto il progetto d'impresa, trova elemento di obbligatorietà nelle misure agevolate definite dall'art.19 del Reg. (UE) n. 1305/2013 (Regolamento di base) e relative all'avviamento d'impresa. Tale piano aziendale, in particolare, assume primaria rilevanza nel sostegno ai giovani agricoltori, dove la verifica della corretta attuazione del piano costituisce elemento vincolante per il riconoscimento del premio.
Nell'attuale programmazione per lo sviluppo rurale (2014-2020), il servizio BPOL di ISMEA si presenta migliorato nei contenuti e nelle funzioni di supporto, oltre che allineato alle novità regolamentari, con un'offerta che prova ad intercettare non solo i diretti beneficiari dello sviluppo rurale, ma anche il mondo della consulenza e della formazione.
Il servizio offerto dall'Ismea-Rete Rurale Nazionale, nel dettaglio, si concretizza in due piattaforme web: il "BPOL-PSR" e il "BPOL-Training". L'applicativo BPOL-PSR è utilizzato per la redazione dei progetti d'impresa finalizzati all'accesso alle agevolazioni di alcune misure dei programmi di sviluppo rurale delle Regioni convenzionate.
In termini generali, si può considerare che i business plan redatti mediante il servizio BPOL stiano al momento consentendo la valutazione/esecuzione di progetti per un intervento pubblico al settore di circa 940 milioni di euro. Di questi, circa l'83% rappresentano risorse destinate al sostegno di nuovi investimenti e in grado di finanziare progetti per un importo complessivo di circa 1,7 miliardi di euro (Fonte: RRN - ISMEA).

05/01/2018
È un’agricoltura a due velocità quella che l’Osservatorio economico di Confai Academy prevede per il 2018 in provincia di Bergamo: è quanto emerge da un'analisi realizzata dall'accademia d'impresa legata alla Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani (CAI) in vista della prossima annata agraria.
"In termini generali ci aspettiamo che l'agricoltura bergamasca punti a consolidare la ripresa registrata nel 2017 - osserva Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, aderenti a CAI - dopo i lunghi anni di stagnazione che hanno fatto seguito alla crisi generale del settore iniziata nel 2009. L'annata agraria appena conclusa ha registrato, a conti fatti, un incremento nominale della produzione lorda vendibile agricola di quasi quattro punti percentuali, sfiorando un fatturato agricolo totale di circa 600 milioni di euro. Ciò è dovuto principalmente alla performance del settore lattiero, che ha beneficiato della spinta dell'etichettatura d'origine e di condizioni contrattuali e di mercato più favorevoli per gli
allevatori".
Secondo Confai Academy, sono da attendere segnali di crescita per la cosiddetta agricoltura multifunzionale, che comprende l'insieme delle attività di servizio che il mondo agricolo offre ai consumatori intermedi e finali, nel quadro di un comparto che coinvolge quasi il 10% delle imprese agricole bergamasche. "Potrebbe generare un impatto indubbiamente positivo il recente provvedimento contenuto nella manovra - fa notare Bolis - che consente agli imprenditori agricoli di vendere direttamente prodotti sottoposti a processi di trasformazione e pronti per il consumo. Una piccola rivoluzione che apre la strada a quello che è stato definito lo street food a kilometro zero".
Una riflessione particolare merita, a detta di Confai Academy, l'agricoltura familiare. Se da un lato quest'ultima continua ad essere nella provincia la spina dorsale della filiera agricola e alimentare, è altrettanto vero che questo tipo di organizzazione dell'attività agricola si trova attualmente di fronte ad un bivio. "Nell'attuale economia agricola globale - spiega Enzo Cattaneo, direttore di Confai Bergamo e segretario generale di Confai Academy - nessuna impresa potrà continuare a realizzare profitti significativi senza attuare un'attenta razionalizzazione dei costi e, soprattutto, senza una disamina adeguata delle operazioni colturali che conviene esternalizzare a operatori terzi, in base ad una precisa valutazione del costo opportunità e delle economie di scala".
Il rischio, secondo Confai Academy, è che si vada verso una sorta di agricoltura a doppia velocità. “Da un lato – aggiunge Cattaneo – l’agricoltura bergamasca può contare su una consolidata task force di imprese agricole d’eccellenza che, indipendentemente dalle dimensioni aziendali, interpretano in chiave moderna e manageriale la propria missione produttiva, forti dell’appoggio di un contoterzismo agricolo efficiente e competitivo. D’altro
canto esiste un’ampia fascia di aziende che non ha fatto scelte decisive verso modelli produttivi avanzati ed è ancora alle prese con gravi questioni di fondo, a partire dalla rottamazione di un parco macchine assai obsoleto, che nella nostra provincia si stima in oltre 2.500 mezzi”.
Alla luce di queste considerazioni è ragionevole ritenere che il 2018 premierà le aziende agricole condotte da giovani e permanentemente orientate verso l'innovazione. "Siamo entrati definitivamente nell'era della cosiddetta economia della conoscenza - afferma Cattaneo -, in cui la formazione e l'accesso alle reti di comunicazione rappresentano il fattore di produzione più importante per l'impresa agricola, ancor più della stessa proprietà di terreni e macchinari. Innovare costantemente il proprio modo di fare agricoltura, essere permanentemente connessi con i mercati e adottare un mix equilibrato di tecnologia e abilità gestionali: questi sono i punti di forza destinati a fare la differenza nelle prestazioni delle moderne imprese agricole".
In questo scenario - conclude l'analisi di Confai Academy - si collocheranno in posizione nettamente preminente le aziende che, a questo insieme di abilità tecniche e manageriali, sapranno aggiungere la vocazione verso un elevato grado di internazionalizzazione della propria attivita'.

05/01/2018
E' stato recentemente diffuso un rapporto sull'operato dell'Osservatorio Nazionale del Paesaggio rurale, che è stato istituito dal Ministero delle Politiche Agricole nel 2012 (DM n. 17070/2012) affidandogli il compito di identificare e censire su tutto il territorio nazionale i paesaggi, le pratiche agricole e le conoscenze tradizionali le quali, per caratteristiche ed elementi di storicità, rappresentano un obiettivo primario di tutela e conservazione.
In particolare sono state presentate le caratteristiche dell'iter attuale per la presenzazione di candidature di aree rurali al Registro dei Paesaggi Rurali Storici (approfondimento su PianetaPsr n. 67/2017.
29/12/2017
Presentata dal CREA nell'ambito del progetto 5.1 RRN la versione in lingua italiana delle "Linee guida volontarie per l'uso sostenibile del suolo" della FAO.
L'uso sostenibile del suolo è una priorità trasversale dei PSR che può e deve essere colta attraverso azioni dedicate di programmazione, condivisione di esperienze, dialogo fra istituzioni e autorità di gestione dei PSR, ascolto dei portatori di interesse, valorizzazione del capitale di conoscenze ed esperienze già disponibili, creazione di reti di persone e competenze.
Una mission perfettamente in linea con quelli che sono gli obiettivi operativi del Programma RRN 2014-2020 che, con la traduzione in italiano delle Linee guida Fao, vuole promuovere e garantire fra gli stakeholder dello sviluppo rurale la più ampia diffusione possibile dei principi di uso sostenibile del suolo (Fonte: Rete Rurale Nazionale).
29/12/2017
Si è concluso a Roma il Forum sull'Agricoltura di Montagna, che si inserisce nel quadro più ampio di iniziative a favore delle aree montane promosse dal Mipaaf e segna una nuova tappa del percorso di discussione di tematiche inerenti la gestione e la valorizzazione delle aree montane.
Nel Forum si è sottolineato come oggi quello di "montagna" non sia più un concetto coincidente solo con marginalità e perifericità. Siamo in una fase storica in cui territorio, agricoltura e montagna riacquistano centralità e interesse istituzionale: in termini di qualità di produzioni, di sostenibilità, in termini di beni comuni dove l'agricoltore è individuato sempre più come custode e manutentore di beni collettivi, quali l'acqua, il suolo, il paesaggio.
Se da un lato è vero che le aree di montagna hanno perso negli ultimi 10 anni il 28% della SAU, non mancano segnali interessanti di rilancio, recupero e rivitalizzazione di realtà imprenditoriali che resistono nelle aree montane (Fonte: RRN).
21/12/2017
Il 29 novembre scorso il Commissario all'Agricoltura Phil Hogan ha presentato alla Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo la Comunicazione della Commissione Europea sulla PAC post 2020 dal titolo "Il futuro dell'agricoltura e dell'alimentazione". Il documento traccia il percorso lungo il quale si muoverà la Commissione nei prossimi mesi per dare attuazione alla riforma, fornendo i primi orientamenti per perseguire gli obiettivi di una politica agricola europea più sostenibile e in grado di rispondere al meglio alle future sfide ed opportunità.
Secondo la Rete Rurale Nazionale, si tratta di un documento ambizioso che prevede una PAC forte a livello comunitario ma con maggiore spazio per l'autonomia degli Stati membri ed una semplificazione delle procedure.
21/12/2017
Coprire tutto il territorio nazionale con una connettività ad altissima velocità rientra nella Strategia per la Banda Ultra Larga approvata nel 2015. Poter fruire di un servizio ad altissima velocità, anche in zone rurali o remote, a limitata densità di popolazione, rappresenta infatti oggi un fabbisogno essenziale per qualunque attività economica, anche per quella agricola.
Per questo gli interventi di estensione della banda larga a zone rurali remote saranno saranno finanziati anche con fondi FESR e FEASR, dedicati allo sviluppo ruralee e regionale.
16/12/2017
L'Associazione nazionale cerealisti Anacer rende noto che "le importazioni in Italia nel settore dei cereali, farine proteiche e semi oleosi nei primi nove mesi del 2017 sono aumentate nelle quantita' di 481.000 tonnellate rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, +3,3%, e nei valori di 85 milioni di euro, +2,2%". "Nel comparto dei cereali in granella si registra il forte incremento dell'import di granturco, +645.000 tonnellate, contro una riduzione del grano tenero, -173.000 t, orzo, -42.000 t, avena, -7.300 t, ed altri cereali minori, -6.300 t. Risultano in calo anche le importazioni di grano duro di 126.000 t, -7,2%), di cui -242.000 t dai paesi terzi e +116.000 t dai paesi comunitari" (Fonte: Agrapress).
14/12/2017
“La revisione della Pac con l’approvazione del Regolamento Omnibus approvata anche grazie all’attività degli italiani Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo, e Paolo De Castro, vicepresidente della Commissione Agricoltura al Parlamento europeo, apre nuovi scenari per l’agricoltura europea, i giovani e il ruolo del contoterzismo, che sarà sempre più centrale per lo sviluppo rurale, l’innovazione e la competitività”.
Così commenta il presidente della Confederazione degli Agromeccanici e Agricoltori Italiani (Cai), Gianni Dalla Bernardina, che chiede ora all’Europa e all’Italia un impegno ancora più forte per accompagnare il ricambio generazionale e la crescita dell’agricoltura di precisione.
“Il precision farming è uno strumento indispensabile per la certificazione delle produzioni, per la sostenibilità ambientale e anche per la gestione del rischio – afferma il vicepresidente, Sandro Cappellini -. Le imprese agromeccaniche sono ad oggi le uniche in grado di garantire la raccolta dei dati in tempo reale”.

09/12/2017
La Precision Forestry rappresenta una specifica branca della Agricoltura di Precisione che può favorire un approccio integrato e multiscalare alla gestione delle risorse forestali. Gli strumenti e i metodi della Precision Forestry possono essere inquadrati con riferimento a tre ambiti applicativi: monitoraggio e pianificazione forestale; applicazioni sito-specifiche di tipo colturale e di utilizzazione forestale; applicazioni relative alla tracciatura dei prodotti nella filiera foresta-legno.
In base alle ricerche effettuate dalla Rete Rurale Nazionale, quesro filone dell'agricoltura di precisione potrebbe avere impatti significativi nel nostro Paese nei prossimi anni, tenuto conto della presenza di una superficie boschiva di oltre 10 milioni di ettari (Fonte: CREA).
07/12/2017
“Gli agromeccanici del Veneto, con le loro 1.200 le imprese associate a Fimav, sono pronte a raccogliere la sfida dell’innovazione, della lotta ai cambiamenti climatici, della sostenibilità sociale ed occupazionale, con l’obiettivo di accompagnare la diffusione della tecnologia nelle imprese agricole e migliorarne la redditività. Il nostro comparto, che sviluppa un fatturato aggregato di 50 milioni di euro su scala regionale, non può tuttavia essere l’unico anello della filiera chiamato ad assumersi il rischio di impresa”.
Lo ha detto Gianni Dalla Bernardina all’assemblea dei quadri e dirigenti della Federazione delle imprese di meccanizzazione agricola del Veneto, che ha visto la partecipazione di oltre 120 persone e più di 70 imprese dei servizi per conto terzi in agricoltura.
L’attenzione al settore è stata manifestata anche dal governatore del Veneto, Luca Zaia, in un messaggio e dall’assessore all’Agricoltura del Veneto, Giuseppe Pan, presente all’evento, che ha rassicurato la platea annunciando che ha preso il via l’iter per permettere ai contoterzisti di edificare in aree rurali e altre attività legate alla certificazione e all’innovazione.
Nel mirino di quadri e dirigenti di Fimav, anche la Politica agricola comune 2020-2027, che si pone gli obiettivi di garantire l’equo tenore di vita degli agricoltori, la protezione dell’ambiente, contrastare i cambiamenti climatici. “Il nuovo modello della Pac – ha detto Alberto Zannol della Direzione Agroalimentare della Regione Veneto - stabilisce che l’Unione europea fissi i parametri politici di base, come ad esempio gli obiettivi economici, sociali e ambientali, approva i piani strategici nazionali e regionali, mentre gli Stati Membri scelgono ed elaborano gli interventi in funzione la propria realtà, elaborano un piano strategico per il Primo e Secondo pilastro, definiscono il loro contributo agli obiettivi dell’Ue, stabiliscono le conformità e le misure di controllo, hanno la responsabilità del rispetto del bilancio”.
Sarà una Pac che guarda con attenzione agli investimenti, alle nuove tecnologie, i big data, l’economia circolare, che pianifica attentamente un modello di gestione dei rischi e che, nell’ambito dell’innovazione, stabilisce una forte sinergia con le politiche di ricerca e sviluppo, formazione e consulenza.
“Le imprese di meccanizzazione agricola, in quest’ambito, potranno svolgere un ruolo di ancora maggiore responsabilità, per garantire una produzione crescente, una più equa redistribuzione dei redditi, nel rispetto della sostenibilità ambientale, occupazionale ed economica”, ha ribadito Dalla Bernardina.
Alcune azioni mirate agli investimenti si ritroveranno anche nella Legge di Stabilità, che per il 2018 replica sostegni strategici per le imprese agromeccaniche come il super-ammortamento del 140%, l’iper-ammortamento al 250% per investimenti innovativi e digitali inseriti nel Piano industria 4.0, la Sabatini Ter, dedicata alle micro, piccole e medie imprese che vogliono acquisire impianti, attrezzature, macchinari e beni strumentali, hardware, software e tecnologie digitali ad uso produttivo.

01/12/2017
Dopo oltre 3 anni e mezzo di trattative sembra prossimo ad andare in porto uno dei dossier più complessi e discussi nei tavoli europei in ambito agricolo: il nuovo regolamento in materia di agricoltura biologica. Il testo di compromesso è stato approvato al Comitato Speciale Agricoltura del Consiglio UE il 20 novembre 2017 e dalla Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo il 23 novembre 2017.Rimangono molte delle eccezioni e deroghe attualmente previste, ma non mancano novità importanti (Maggiori informazioni in PianetaPsr n. 66 - novembre 2017).
01/12/2017
Il ricambio generazionale nell'agricoltura europea rappresenta un problema centrale: solo il 5,6% delle aziende agricole europee è infatti condotto da imprenditori con meno di 35 anni, mentre il 31% è nelle mani di over 65. Lo certifica uno studio della Commissione europea che evidenzia come questo dato sia solo parzialmente mitigato dalla necessaria valutazione del ricambio generazionale all'interno delle aziende familiari, che porta le nuove generazioni a prendere il controllo delle imprese solo quando il "capofamiglia" ha raggiunto l'età della pensione (Fonte: Rete Rurale Nazionale).
25/11/2017
Nelle zone rurali o marginali, imprese e persone hanno una maggiore necessita' di avere accesso a connessioni ad alta velocita' e per questo l'Unione europea ha deciso di istituire negli Stati membri specifiche autorita' responsabili per la diffusione e il sostegno alla banda larga, denominati Uffici di competenza per la banda larga (Broadband competence offices - Bco), lanciati ufficialmente negli scorsi giorni.
L'Ue ha stanziato circa 6 miliardi di euro per finanziare la banda larga ed altre infrastrutture digitali, in particolare nelle zone rurali e periferiche (Fonte: Agrapress).
24/11/2017
È stato sottoscritto mercoledì a Bergamo, nella sede di Confai Lombardia, il rinnovo del contratto integrativo regionale di lavoro (Cirl) per i dipendenti delle imprese agromeccaniche.
“Nell’accordo – ha commentato Leonardo Bolis, presidente di Confai Lombardia – si è portato a termine un percorso responsabile che, pur nel rispetto delle esigenze delle parti, ha portato a compiere rilevanti passi in avanti nei campi della flessibilità e del sociale”.
Il contratto mostra una maggiore attenzione alle esigenze delle imprese agromeccaniche, grazie ad una gestione più flessibile dell’orario di lavoro. Una scelta che, dunque, risponde alle caratteristiche di stagionalità delle lavorazioni.
Particolare attenzione, inoltre, è stata dedicata anche alla tutela dei lavoratori, che ha portato ad incrementare il livello di compatibilità sociale della nuova regolamentazione dei rapporti di lavoro, in armonia con i nuovi indirizzi già emersi in ambito europeo.
Sui riflessi economici, anche gli adeguamenti all’aumento del costo della vita sono stati resi più graduali e, pertanto, più facilmente sopportabili da parte delle imprese agromeccaniche.
La novità principale è stata quella di istituire l’Ente Bilaterale Agromeccanici e Agricoltori Lombardi (EBAL) che si occuperà di sicurezza, mutualizzazione, formazione continua, organizzazione e gestione attività, servizi e provvidenze bilaterali in tema di welfare integrativo.

19/11/2017
A fronte di un’agricoltura bergamasca che da diverso tempo fatica a svincolarsi da un modello a crescita zero, il comparto caprino si colloca in chiara controtendenza e continua a registrare regolari progressi in termini di numero di allevamenti e di capi presenti sul territorio: è quanto emerge da un’analisi di Confai Academy sul trend di un settore che lega la propria identità ad un’agricoltura multifunzionale con aziende condotte prevalentemente da giovani imprenditori con forte vocazione ecologica.
“Per un verso il fenomeno va di pari passo con la crescita dei consumi di prodotti biologici locali - afferma Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, aderenti a CAI -, considerando che diversi allevamenti caprini in Bergamasca e in Lombardia hanno da tempo optato per la conversione delle proprie produzioni casearie agli standard previsti dall’agricoltura biologica. Nel contempo, i nostri allevatori hanno dimostrato una propensione costante verso l’innovazione dei prodotti, arricchendo i formaggi della tradizione locale con erbe aromatiche e spezie e sviluppando una forte attenzione verso modelli alimentari altamente salutari e sostenibili, sempre più seguiti dalla maggioranza dei consumatori”.
Dal 2006 ad oggi il numero totale di capi allevati in Bergamasca è passato da 8.300 a quasi 11.000, con un incremento di oltre il 30%, concentrato prevalentemente in area montana. Nel complesso, secondo i dati dell’Anagrafe Ovicaprina della Lombardia, alla provincia di Bergamo si può ricondurre ben il 19% dell’intero potenziale produttivo del comparto regionale caprino, sostanzialmente a pari merito con la provincia di Brescia.
“Se in passato l’allevamento caprino era considerato tipico soprattutto di realtà zootecniche di zone agricole marginali – fa notare Enzo Cattaneo, direttore di Confai Bergamo e segretario generale di Confai Academy – ora possiamo affermare con assoluta certezza che il comparto ha attraversato un processo di profondo rinnovamento e di evoluzione organizzativa e produttiva, arrivando ad esprimere indubbie potenzialità sotto il profilo tecnico ed economico, oltre che sociale e ambientale”.
In altri termini, La capra non è più considerata una specie minore propria di un’economia familiare di sussistenza, bensí un animale essenziale per il rilancio di aree agricole solo apparentemente marginali. Tra i princiapli fattori che hanno contribuito a questo rilevante processo di sviluppo rientrano la riscoperta di prodotti tradizionali, l’espansione dell’offerta agrituristica nonché il consumo sempre più frequente di latte di capra nell’alimentazione umana, anche a causa dell’aumento di allergie ed intolleranze alle proteine del latte vaccino nelle popolazioni sia di adulti che di bambini.

19/11/2017
Il numero di aziende che occupano operai agricoli dipendenti e' passato da 187.081 dell'anno 2015 a 186.424 del 2016, registrando un lieve decremento pari a -0,4%, in controtendenza rispetto al 2015, anno in cui c'era stato un modesto incremento dello 0,2%.
Il numero di lavoratori agricoli autonomi passa da 456.022 del 2015 a 453.949 del 2016, con una diminuzione di circa 2.000 lavoratori, pari a -0,5%. Il trend dei coltivatori diretti dal 2011 e' sempre stato decrescente, con una diminuzione complessiva, sempre tra il 2011 e il 2016, pari a -6,0%. La categoria dei coltivatori diretti continua ad essere, comunque, nettamente prevalente, rappresentando il 92,1% del totale dei lavoratori agricoli autonomi nel 2016 (Fonte: INPS).
12/11/2017
Il Mipaaf e il WWF hanno firmato un protocollo d'intesa per un'agricoltura che tuteli biodiversità e aree naturali. L'intesa dichiara tra i principali obiettivi quelli di favorire la tutela e la diffusione di sistemi agricoli e forestali ad alto valore naturale, individuare e promuovere forme di valorizzazione di imprese agricole che, attraverso l'agricoltura multifunzionale, garantiscano una conservazione della biodiversità, favorire la diffusione di modalità innovative di utilizzo delle misure agro-climatiche-ambientali a tutela della biodiversità e gestione della Rete Natura 2000 nell'ambito dello Sviluppo Rurale della PAC 2014 - 2020.
Inoltre, Mipaaf e WWF si impegnano a sostenere attività di monitoraggio e promozione delle misure dei PSR dedicate alla conservazione della biodiversità e gestione della Rete Natura 2000. Obiettivo primario sarà anche quello di definire e promuovere strumenti innovativi per favorire sinergie tra le misure dedicate alla conservazione della biodiversità e la gestione dei siti della Rete Natura 2000 nei diversi Fondi comunitari, anche tramite il coinvolgimento di altre istituzioni (Fonte: PianetaPsr).

10/11/2017
Il C.A.I., in collaborazione con l‘Editore de “Il Contoterzista”, ha organizzato per il prossimo 16 dicembre la 6° Edizione de “Il Contoterzista Day”, una giornata importante per gli Agromeccanici Italiani, dedicata all’analisi sugli scenari evolutivi del comparto.
La manifestazione è ospitata presso ARGO TRACTORS, a Fabbrico (Reggio Emilia) - via G. Matteotti 7.
Nel corso dell’evento avrà luogo una presentazione primi mesi di attività CAI ad opera del presidente Gianni Dalla Bernardina.
Il Prof. Angelo Frascarelli dell’Università di Perugia terrà una conferenza dal titolo: “Come stanno cambiando i consumi alimentari. Agricoltura biologica e di precisione nel futuro”. A sua volta il fiscalista Gian Paolo Tosoni tratterà il tema: Fiscalità nel settore agromeccanico.
04/11/2017
Nei giorni scorsi le istituzioni di Bruxelles hanno raggiunto un primo accordo in materia di nuove norme per la gestione del rischio in vista di una riforma parziale della Pac.
L'accordo introduce l'atteso strumento di stabilizzazione del reddito settoriale con la possibilità di compensazione finanziaria già con un calo del reddito del 20% rispetto alla media dei 3/5anni precedenti. Viene inoltre prevista una semplificazione dell'approccio generale, in modo tale che il calcolo dei rendimenti possa fare riferimento a dati statistici ed è prevista la possibilità di erogazione degli anticipi e semplificare le procedure per la presentazione delle domande per il sostegno. L'accordo introduce inoltre la possibilità di finanziare direttamente il capitale dei fondi di mutualizzazione o degli strumenti di stabilizzazione del reddito e l'innalzamento dal 65% al 70% del contributo pubblico per le assicurazioni, fondi di mutualizzazione e per gli strumenti di stabilizzazione dei redditi generali e settoriali. Infine viene ridotto dal 30% al 20% la soglia di danno per le assicurazioni, in modo tale da rendere tale strumento più attrattivo per gli agricoltori beneficiari.

01/11/2017
Si è conclusa, nelle scorse settimane, la fase di verifica della ricevibilità delle domande di sostegno del Bando per il finanziamento degli investimenti nel settore dell'irrigazione del Programma nazionale di sviluppo rurale 2015-2020.
Le risorse a disposizione a sostegno della programmazione su interventi strategici a favore di una migliore capacità irrigua per l'agricoltura italiana ammontano a circa 600 milioni, di cui 300 milioni di euro dal PSRN a cui si aggiungono altri 295 milioni provenienti dal Fondo sviluppo e coesione.
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che il numero delle domande presentate è pari a 101, per un ammontare dell'aiuto richiesto pari ad euro 1.099.349.576,25; di queste, quelle ricevibili, sulle quali si è aperta la fase istruttoria, consultabili sul sito del Mipaaf, contano un aiuto complessivo richiesto pari ad euro 1.048.228.790 (Fonte: RRN).
01/11/2017
Il G7 dell'Agricoltura recentemente celebrato a Bergamo lo ha dimostrato senza mezzi termini: l’agricoltura biologica ha ormai acquisito un ruolo di primo piano nel panorama internazione del settore primario e il suo impatto non si limita più ad un semplice complemento marginale del fatturato di piccole comunità rurali locali. A tal punto che i lavori conclusivi del vertice agricolo dei Sette grandi hanno sancito unanimente la funzione delle produzioni ecosostenibili nella strategia generale di lotta alla fame e ai cambiamenti climatici a livello planetario, in un orizzonte temporale che va dall’attualità fino al 2030.
“Grazie alla propria conformazione territoriale e alla vocazione multifunzionale dell’agricoltura di casa nostra, la provincia di Bergamo ha fatto registrare dal 2010 ad oggi una crescita di quasi il 135% nel numero delle aziende produttrici, con un peso percentuale di circa l’11% a livello lombardo - afferma Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, aderenti a CAI -: un risultato sorprendente che porta il numero attuale di operatori ad oltre 170 unità, con un incremento che ne fa di gran lunga il comparto agricolo locale più vivace di questo decennio”.
La tendenza che si riscontra in Bergamasca trova peraltro riscontro anche nella macro analisi recentemente diffusa da Ismea e dalla Rete Rurale Nazionale. “Secondo i dati nazionali, il 65% della spesa bio si concentra nel Nord Italia e beneficia soprattutto prodotti come ortaggi e miele, dove la nostra provincia può vantare una tradizione consolidata”, fa notare Enzo Cattaneo, direttore di Confai Bergamo e segretario generale di Confai Academy.
Secondo l’Osservatorio economico di Confai Academy, tra gli aspetti più rilevanti del fenomeno in atto vi è il fatto che il comparto biologico cresce in controtendenza rispetto al settore agroalimentare nel suo complesso, che in base ai dati Ismea vive una lenta ma significativa contrazione dei consumi. “Da queste tendenze – osserva Cattaneo – possiamo trarre l’indicazione di un comparto che è ormai uscito dalla sua iniziale posizione di nicchia e si candida a svolgere una funzione trainante almeno per una parte dell’agroalimentare provinciale e nazionale: tutto ciò genera effetti tangibili per l’immagine e i conti delle aziende che perseguono con razionalità e determinazione la propria vocazione verso un’agricoltura pienamente sostenibile”.

28/10/2017
"Dal 30 gennaio al 9 febbraio 2018 sara' possibile per le micro, piccole e medie imprese di tutto il territorio nazionale presentare la domanda per l'ottenimento del contributo in forma di voucher per l'acquisto di hardware, software e servizi specialistici finalizzati alla digitalizzazione dei processi aziendali e all'ammodernamento tecnologico", rende noto il ministero dello Sviluppo Economico, precisando che "ciascuna impresa puo' beneficiare di un unico voucher di importo non superiore a 10 mila euro, nella misura massima del 50% del totale delle spese ammissibili" (Fonte: Agrapress).
26/10/2017
Il G7 dell'Agricoltura recentemente celebrato a Bergamo lo ha dimostrato senza mezzi termini: l’agricoltura biologica ha ormai acquisito un ruolo di primo piano nel panorama internazione del settore primario e il suo impatto non si limita più ad un semplice complemento marginale del fatturato di piccole comunità rurali locali. A tal punto che i lavori conclusivi del vertice agricolo dei Sette grandi hanno sancito unanimente la funzione delle produzioni ecosostenibili nella strategia generale di lotta alla fame e ai cambiamenti climatici a livello planetario, in un orizzonte temporale che va dall’attualità fino al 2030.
“Grazie alla propria conformazione territoriale e alla vocazione multifunzionale dell’agricoltura di casa nostra, la provincia di Bergamo ha fatto registrare dal 2010 ad oggi una crescita di quasi il 135% nel numero delle aziende produttrici, con un peso percentuale di circa l’11% a livello lombardo - afferma Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, aderenti a CAI -: un risultato sorprendente che porta il numero attuale di operatori ad oltre 170 unità, con un incremento che ne fa di gran lunga il comparto agricolo locale più vivace di questo decennio”.
La tendenza che si riscontra in Bergamasca trova peraltro riscontro anche nella macro analisi recentemente diffusa da Ismea e dalla Rete Rurale Nazionale. “Secondo i dati nazionali, il 65% della spesa bio si concentra nel Nord Italia e beneficia soprattutto prodotti come ortaggi e miele, dove la nostra provincia può vantare una tradizione consolidata”, fa notare Enzo Cattaneo, direttore di Confai Bergamo e segretario generale di Confai Academy.
Secondo l’Osservatorio economico di Confai Academy, tra gli aspetti più rilevanti del fenomeno in atto vi è il fatto che il comparto biologico cresce in controtendenza rispetto al settore agroalimentare nel suo complesso, che in base ai dati Ismea vive una lenta ma significativa contrazione dei consumi. “Da queste tendenze – osserva Cattaneo – possiamo trarre l’indicazione di un comparto che è ormai uscito dalla sua iniziale posizione di nicchia e si candida a svolgere una funzione trainante almeno per una parte dell’agroalimentare provinciale e nazionale: tutto ciò genera effetti tangibili per l’immagine e i conti delle aziende che perseguono con razionalità e determinazione la propria vocazione verso un’agricoltura pienamente sostenibile”.

19/10/2017
Dopo un 2016 chiuso in negativo, soprattutto a causa di un rilevante calo dei prezzi, il report dell'Ismea registra nel primo semestre del 2017 un andamento positivo sotto diversi aspetti: l'agroalimentare italiano continua a crescere sul fronte dell'occupazione, degli investimenti, degli scambi internazionali e della presenza di giovani agricoltori.
La fiducia degli imprenditori è però condizionata dal timore per la volatilità dei mercati e dai rischi legati ai rischi climatici.
18/10/2017
“La riforma della Pac approvata nei giorni scorsi a Bruxelles speriamo rappresenti un concreto avanzamento nell’ottica della sburocratizzazione, del ricambio generazionale e del sostegno al reddito delle imprese agricole”.
A dirlo è Gianni Dalla Bernardina, presidente della Confederazione degli Agromeccanici e Agricoltori Italiani (Cai) e al vertice di Apima Verona e della Federazione del Veneto, che auspica comunque che il dialogo per la Pac post-2020 non venga ora accantonato e, anzi, si concentri di più sulla crescita della redditività, la sostenibilità e i processi di innovazione per un rilancio dello sviluppo rurale nel suo complesso.
“Tutto ciò può avvenire se si mettono al centro le filiere e si assicura pari dignità a ciascun anello della catena agroalimentare”, prosegue Dalla Bernardina.
Le conseguenze della semplificazione. La revisione di medio termine della Pac, rende noto Cai, prevede che le aziende che investono oltre il 75% della loro superficie a colture sommerse come il riso siano esentate dall’assoggettamento dei limiti fissati per la diversificazione colturale e la seconda coltura possa ricoprire fino al 75% della rimanente superficie aziendale.
“Tale provvedimento – calcola Cai – potrebbe portare a un incremento fino a un massimo del 15% delle superfici seminate a riso, che oggi ricopre una superficie di circa 238.000 ettari in Italia. Molto dipenderà tuttavia dall’andamento dei prezzi di mercato e, se non dovesse entrare in vigore l’etichettatura sull’origine del riso e i listini dovessero mantenersi del 50% più bassi rispetto a due anni fa per molte varietà risicole, è palesemente escluso l’interesse dei produttori e della filiera a incrementare le superfici”.
Nell’area padana potrebbe invece crescere la superficie coltivata a erba medica, nell’ordine del 10 per cento. Le aziende che investono oltre 75% della loro superficie in coltivazioni di leguminose e/o foraggere e quelle che lasciano a riposo oltre 75% della loro superficie sono presentate dagli obblighi del greening.
“Mentre potrebbe appunto aumentare l’estensione dei medicai – ipotizza Cai, che comunque si riserva di approfondire ulteriormente i documenti comunitari – è escluso l’incremento di set-aside, ormai recepito dal mondo agricolo come un ostacolo all’esigenza di produrre di più”.
Le opportunità per il contoterzismo. Il maggiore sostegno ai giovani, secondo la Confederazione degli Agromeccanici e Agricoltori Italiani, può portare un contributo nell’ottica dell’innovazione e dell’introduzione di tecnologie all’avanguardia, sempre più patrimonio delle imprese di meccanizzazione agricola, anche per i costi elevati dei mezzi.
“Ora è fondamentale che si dia corso al processo di apertura dei Programmi di sviluppo rurale alle imprese di meccanizzazione agricola, assecondando quel percorso di sostegno che la Commissione europea ha garantito, rispondendo recentemente a una petizione avanzata dall’irlandese Tom Murphy, per conto degli imprenditori agromeccanici professionali irlandesi. Dell’accesso ai fondi del Psr ne beneficerebbero circa 150.000 imprese in tutta Europa, che possono contare su oltre 600.000 addetti”.

14/10/2017
“Ora che la Commissione europea ha sostenuto che i contoterzisti agricoli possono beneficiare del sostegno del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale, demandando agli Stati membri la facoltà di includere il sostegno all’interno dei Programmi di sviluppo rurale, riteniamo che il ministero delle Politiche agricole non abbia più alcun alibi e debba assumersi la responsabilità di aprire l’accesso delle misure per l’innovazione e l’ammodernamento delle macchine agricole anche ai contoterzisti. Ne beneficerebbero circa 150.000 imprese in tutta Europa, che possono contare su oltre 600.000 addetti”.
Così afferma Gianni Dalla Bernardina, presidente della Confederazione agromeccanici e agricoltori italiani (Cai), in base alla risposta della Commissione Agricoltura della Ue alla petizione depositata lo scorso luglio da Tom Murphy, per conto degli imprenditori agricoli professionali irlandesi.
L’accesso alle risorse del Feasr è ammesso, scrive la Commissione Ue, “purché gli investimenti sostenuti riguardino la prestazione di servizi a terzi. Per essere ammissibili, i prestatori di servizi devono mantenere una corretta registrazione di tutti i servizi forniti a terzi come prova della natura delle loro attività”.
“In questi giorni, tramite il Ceettar, l’organizzazione di riferimento europea delle imprese agromeccaniche – annuncia Dalla Bernardina - scriveremo al commissario europeo all’Agricoltura e sviluppo rurale, Phil Hogan, e ai ministri agricoli affinché si mettano a punto tutte le misure necessarie per porre fine a una palese violazione delle norme sulla libera concorrenza”.
Cai stima che un’apertura delle misure sullo sviluppo agricolo alle imprese agromeccaniche potrebbe innescare nuovi investimenti per almeno 30 miliardi di euro in un biennio su scala europea.

05/10/2017
Una delegazione di agronomi, ingegneri ed economisti della Repubblica popolare cinese ha visitato nei giorni scorsi la società F.lli Zoboli di Nonantola, in provincia di Modena, per condividere informazioni sui servizi in agricoltura, sulla gestione delle imprese agromeccaniche e per avviare un dialogo costante fra Italia e Cina, in un’ottica di integrazione e collaborazione reciproca, peraltro già sancita dal mercato globale delle macchine agricole.
Ad accogliere la rappresentanza cinese erano presenti, fra gli altri, Roberto Guidotti del servizio tecnico della Confederazione agromeccanici e agricoltori italiani (Cai) e Stefano Zoboli, socio dell’azienda di Nonantola e vicepresidente della Apima di Modena.
Quella dei F.lli Zoboli è una delle realtà imprenditoriali al servizio dell’agricoltura di riferimento sul territorio e gestisce direttamente, inoltre, un’azienda agricola di un migliaio di ettari e un impianto di produzione di energia da biogas da 1 MW.
Fra i diversi temi affrontati, come ha ricordato Guidotti, sono stati al centro del dibattito “la funzione economico-sociale del contoterzismo, i costi di esercizio e i vincoli normativi nell’agricoltura italiana, con riferimento anche alla operatività delle macchine agricole”.
“Anche in Cina - ha osservato Massimo Alberghini Maltoni, direttore di Apima Modena - esistono numerosi contoterzisti al servizio dell’agricoltura e le imprese agromeccaniche cinesi si configurano sia come fornitori di servizi attraverso le macchine sia come trasformatori dei prodotti e commercianti dei mezzi tecnici, offrendo un servizio a 360°, con un modello imprenditoriale abbastanza simile a quello adottato da anni nell’Europa Centrale”.
Per Cai si tratta di una visita estremamente importante, che conferma da parte della Repubblica Popolare Cinese una visione più pragmatica e obiettiva dello sviluppo rurale. Prova ne è il fatto che i partecipanti della missione cinese sono rimasti stupiti dal fatto che le imprese agromeccaniche non siano riconosciute adeguatamente come parte integrante del sistema agricolo, ma si trovino in bilico fra industria, servizi e agricoltura, rimanendo spesso discriminate rispetto ai produttori agricoli.
L’incontro ha interessato anche Enama e diversi costruttori di macchine agricole del territorio emiliano, verso il quale la delegazione straniera ha mostrato particolare interesse alle filiere produttive del Parmigiano-Reggiano, dei salumi Dop e dell’Aceto balsamico tradizionale.

05/10/2017
Il ministero delle Politiche agricole rende noto che "si e' conclusa la fase di verifica della ricevibilita' delle domande di sostegno del bando per il finanziamento degli investimenti nel settore dell'irrigazione del Programma nazionale di sviluppo rurale 2015-2020".
"Le risorse a disposizione a sostegno della programmazione su interventi strategici a favore di una migliore capacita' irrigua per l'agricoltura italiana ammontano a circa 600 milioni, di cui 300 milioni di euro dal Psrn a cui si aggiungono altri 295 milioni provenienti dal fondo sviluppo e coesione", evidenzia il dicastero, precisando che "il numero delle domande presentate e' pari a 101, per un ammontare dell'aiuto richiesto pari ad euro 1.099.349.576,25; di queste, quelle ricevibili, sulle quali si e' aperta la fase istruttoria, consultabili sul sito del Mipaaf, contano un aiuto complessivo richiesto pari ad euro 1.048.228.790,63". Le domande sono state presentate da consorzi di bonifica ed enti di irrigazione (Fonte: Agrapress).

29/09/2017
Dopo un 2016 chiuso in negativo, soprattutto a causa di un rilevante calo dei prezzi, il report dell'Ismea registra nel primo semestre del 2017 un andamento positivo sotto diversi aspetti: l'agroalimentare italiano continua a crescere sul fronte dell'occupazione, degli investimenti, degli scambi internazionali e della presenza di giovani agricoltori.
La fiducia degli imprenditori è però condizionata dal timore per la volatilità dei mercati e dai rischi legati ai rischi climatici.
27/09/2017
La Commissione europea ha approvatouna serie di orientamenti "sull'applicazione della normativa dell'Unione europea sui prodotti alimentari e sulla tutela dei consumatori per quanto riguarda le differenze di qualita' nei prodotti".
I nuovi provvedimenti sono indirizzati alle autorita' nazionali preposte al controllo degli alimenti per aiutarle "a stabilire se un'impresa sta infrangendo le norme dell'Ue quando vende prodotti alimentari con differenze di qualita' in paesi diversi".
21/09/2017
La Commissione Europea rende noto che nel mese di luglio 2017 il valore delle esportazioni agroalimentari dell'Unione europea ha raggiunto gli 11,3 miliardi di euro, in aumento del 7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Gli aumenti piu' importanti - rileva la Commissione - riguardano i prodotti destinati agli Stati Uniti, +194mln di euro, e alla Russia, +104mln per i prodotti esclusi dall'embargo, mentre le esportazioni sono fortemente diminuite verso l'Arabia Saudita, -156mln, la Libia, -50mln, e gli emirati Arabi Uniti, -40mln. Il settore dei liquori ha riscontrato l'aumento maggiore, +169mln, seguito dal latte in polvere, +107mln, aggiunge ancora la Commissione, sottolineando che la bilancia commerciale dell'Unione in luglio resta ampiamente positiva con un surplus di 2 miliardi di euro (Fonte: Agrapress).
16/09/2017
In base ai dati diffusi da Anacer, le importazioni in Italia nel settore dei cereali, semi oleosi e farine proteiche nel primo semestre 2017 sono risultate in aumento di 545.000 tonnellate rispetto allo stesso periodo del 2016, +5,7%. L'incremento e' dovuto principalmente al granturco, +716.000 tonnellate, di cui +392.000 t dai paesi Ue e +324.000 dai paesi terzi, ai semi oleosi, +107.000 t, di cui +116.000 t di semi di soia, ed ai prodotti trasformati/sostitutivi dei cereali, +46.000 t.
"I movimenti valutari relativi all'import/export del settore cerealicolo hanno comportato nei primi sei mesi del 2017 un esborso di valuta pari a 2.724,2 milioni di euro, 2.582,4 nel 2016, ed introiti per 1.703,5 milioni di euro, 1.666,7 nel 2016. Pertanto il saldo valutario netto e' pari a -1.020,7 milioni di euro, contro -915,7 milioni di euro nel 2016", conclude l'associazione (Fonte: Anacer).
15/09/2017
La campagna di raccolta di agosto e settembre ha un bilancio in chiaroscuro, ma la buona notizia è che la siccità ha creato meno danni rispetto a quello che ci si poteva aspettare, rispetto alla soglia di allarme che – giustamente – l’assenza di precipitazioni per settimane e il caldo tropicale hanno provocato.
Per Confai Mantova, l’organizzazione delle imprese agromeccaniche e agricole della provincia virgiliana, è ancora prematuro tracciare il bilancio definitivo. “In attesa di avere il quadro completo – afferma il presidente Marco Speziali – possiamo sintetizzare che per il mais è stato scongiurato il dramma delle aflatossine, il riso è partito abbastanza bene, il pomodoro ha avuto buone rese in campo, ma prezzi bassi, e per le barbabietole la raccolta dovrebbe consentire bilanci soddisfacenti”.
Mais. Chi ha irrigato ha avuto risultati positivi e si è difeso dalle temperature elevate. La media produttiva è stata intorno alle 14 tonnellate per ettaro, con risultati migliori nel Medio Mantovano e nel Destra Secchia. Più scarse le rese nel Basso Mantovano. I prezzi vivono l’ennesima fase di depressione, intorno ai 170 euro alla tonnellata. Non particolarmente diffusi i casi di aflatossine, anche per la cura di cui il mais è stato oggetto.
Barbabietole. “Le superfici sono aumentate nel Mantovano di circa il 5% rispetto al 2016, complice anche la fine del regime delle quote zucchero con il prossimo 30 settembre – spiega Andrea Borrini, contoterzista di Serravalle a Po -. Le rese sono partite da 75 tonnellate per ettaro alle attuali 90 tonnellate, raggiunte in questi giorno”.
La polarizzazione (il grado cioè zuccherino) si aggira sui 15-15,5 gradi brix. Un’annata complessivamente buona, che dovrebbe portare un guadagno lordo agli agricoltori di circa 2.700-3.000 euro all’ettaro.
Pomodoro. Tirando le somme, per Confai si può parlare di un’annata discreta, dove “i prezzi bassi sono per ora compensati dalle quantità elevate, anche nell’ordine di 90-100 tonnellate per ettaro, nonostante le gelate primaverili che non hanno certamente agevolato l’avvio di stagione e la siccità accompagnata da temperature elevate per molte settimane”, afferma Guido Cecchin, imprenditore agricolo e contoterzista di Ospitaletto.
Rimane da risolvere il nodo di una filiera che trova pochi momenti di dialogo e un segmento della trasformazione che a volte sospende il ritiro del prodotto senza rispettare sempre la programmazione. Tanto che circa il 10-12% del pomodoro da industria non ha raggiunto gli stabilimenti o perché scartato o perché lasciato in campo.
La campagna è ancora in corso, ma le rese in questa fase “sono diminuite, così come la qualità, inferiore rispetto alla prima fase di raccolta”. Prezzi non sono molto alti e si aggirano sui 65-70 euro alla tonnellata, in parte compensati dalla quantità. In attesa di una valutazione più completa fra gli operatori è diffusa la convinzione che a filiera deve essere profondamente riorganizzata.
Riso. Primi giorni di raccolta per il riso che, in alcune zone, ha sofferto le temperature elevate, pur essendo una coltura sommersa. “La prima impressione è senza dubbio positiva sia in termini di produzione, con raccolti di risone anche oltre le 6,5 tonnellate per ettaro, sia sul profilo della qualità – afferma Marco Speziali -. Mancano ancora le rese del riso bianco, ma la campagna entrerà nel vivo fra una settimana”. Ancora in anossia i prezzi, che con listini di circa 400 euro alla tonnellata per il Vialone Nano e di 350 per il Carnaroli, in due anni hanno perso il 50% del valore, soprattutto per la concorrenza del Sud Est Asiatico, che esporta in Europa a dazio zero. Sono in crescita produzioni e consumi di farina di riso per uso alimentare.
Soia. Iniziata la raccolta e rese medie sui 30-32 quintali per ettaro, anche se in certe zone per la concomitanza di temperature africane e scarsa irrigazione si sono a malapena raggiunti i 20 quintali. Molti baccelli della pianta sono spesso vuoti. Un avvio tutt’altro che positivo. Prezzi intorno ai 370 euro alla tonnellata, con richiesta di prodotto ogm free in particolare dall’estero.

09/09/2017
l'Osservatorio sul vino nei Paesi terzi rileva che "continua a crescere la domanda mondiale di vino, con i sette principali Paesi esportatori, che rappresentano oltre l'80% del mercato, che traguardano il primo semestre 2017 con un valore complessivo delle esportazioni pari a quasi 11 miliardi di euro, in aumento dell'8,8% sullo stesso periodo 2016".
L'italia mantiene ancora una posizione di primato, ma la sua crescita e' inferiore alla media degli altri Paesi di circa due punti percentuali.
09/09/2017
"La tropicalizzazione del clima contribuisce a cambiare anche gusti e abitudini al consumo di vino rosso, specie in Italia e in Europa": lo rileva un'analisi di Nomisma-Wine Monitor sugli scenari evolutivi del prodotto storico della nostra enologia. "Se la domanda esplode a Oriente e cresce in Canada e Stati Uniti - rileva Nomisma - rallenta invece in Europa".
In italia si rileva in particolare il fatto che i bianchi, con un sorpasso storico, battono i rossi nei consumi registrati nel 2016.
03/09/2017
Con il decreto sulle modalità attuative dell'OCM vino, il Mipaaf ha disposto l'assegnazione dei fondi comunitari per la promozione del vino nei Paesi terzi per il 2017/2018, con un budget complessivo di risorse gestite a livello nazionale e regionale di circa 102 milioni di euro.
Sono ammissibili le seguenti azioni di comunicazione e promozione da attuare in uno o più Paesi terzi:
a) azioni in materia di relazioni pubbliche, promozione e pubblicità;
b) partecipazione a manifestazioni, fiere ed esposizioni di importanza internazionale;
c) campagne di informazione, in particolare sui sistemi delle denominazioni di origine, delle indicazioni geografiche e della produzione biologica vigenti nell'Unione;
d) studi per valutare i risultati delle azioni di informazione e promozione.
L'importo del sostegno a valere sui fondi europei è pari al massimo al 50% delle spese sostenute per svolgere le azioni promozionali. Questo sostegno europeo può essere integrato con fondi nazionali o regionali.

02/09/2017
Ad agosto 2017 - rende noto l'Istituto nazionale di Statistica - i prezzi al consumo di prodotti alimentari e bevande analcoliche aumentano dello 0,2% sul mese precedente e dello 0,8% su base annua. "Tra i beni, i prezzi degli alimentari aumentano di appena lo 0,1% su base mensile e mostrano un rallentamento della crescita su base annua, dal +0,9% di luglio a +0,7%", rileva l'Istituto, informando che "la dinamica dei prezzi dei beni alimentari si deve per lo piu' all'andamento dei prezzi dei prodotti non lavorati, che salgono dello 0,3% in termini congiunturali, con una crescita tendenziale dello 0,7%; viceversa, i prezzi dei prodotti lavorati non variano su base mensile e fanno segnare una crescita stabile su base annua dello 0,6%" (Fonte: Agrapress).
23/08/2017
Tra i punti di forza della propria agricoltura multifunzionale, nel prossimo futuro il territorio bergamasco potrebbe puntare in maniera significativa sullo sviluppo delle fattorie sociali, una realtà che da alcuni anni a questa parte ha iniziato a manifestarsi nella provincia orobica e che ora è oggetto di sempre maggiore attenzione da parte delle istituzioni locali e regionali: è quanto emerge da un'analisi condotta da Confai Academy sul fenomeno dell'agricoltura sociale in Bergamasca quale possibile direttrice di sviluppo per le cosiddette attività agricole connesse.
"Nella nostra provincia l’agricoltura multifunzionale è apprezzata da tempo per la forte componente di inclusione sociale collegata ad attività quali l’agriturismo e la didattica rurale e per il positivo impatto che genera sulle comunità locali sotto molteplici profili - fa notare Enzo Cattaneo, segretario generale di Confai Academy e direttore di Confai Bergamo -. In questo quadro risulta di particolare interesse il fenomeno dell'agricoltura sociale, a fronte della presenza sul territorio provinciale di almeno una decina di realtà aziendali in possesso dei requisiti indicati dalla delibera di giunta regionale del marzo 2015, che ha costituito un marco normativo di riferimento per il nuovo comparto".
Nella categoria generale delle fattorie sociali rientrano le aziende agricole impegnate a sostegno di persone che presentano particolari situazioni di disagio e di svantaggio, ma anche imprese agricole dedite ad offrire servizi in ambito rurale con il semplice obiettivo di migliorare la qualità di vita dei potenziali fruitori. In questo quadro rientrano i servizi offerti alla terza età.
"Diversi imprenditori agricoli bergamaschi, spesso organizzati in strutture cooperative, stanno guardando con sempre maggiore interesse alle opportunità legate alla cosiddetta silver economy - osserva Cattaneo. -. Con questa espressione si indica un insieme di attività di servizio pensate specificamente per fruitori over 60, ai quali guardano con estremo interesse imprenditori di una serie di settori con il preciso scopo di poter affrontare al meglio le nuove sfide rappresentate dal mutamento demografico".
"Benché si tratti di un fenomeno ancora del tutto embrionale, l'attenzione per la terza età potrebbe rappresentare un'importante fonte di diversificazione della propria attività per molte delle cosiddette aziende agricole multifunzionali che in Bergamasca si dedicano ad attività di servizio per consumatori intermedi o finali - afferma Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, aderenti a CAI -. Per quanto attiene al settore dell'agricoltura sociale, le strade che i nostri imprenditori stanno esplorando in riferimento ai consumatori con più di 60 anni si concentrano su alcune linee d'azione specifiche, che vanno dalla produzione di prodotti agroalimentari di alta qualità all’ health care inteso come filosofia di vita, dall’estetica al fitness in ambito rurale".

23/08/2017
“Ha ragione il presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella, quando afferma che i cambiamenti climatici che abbiamo vissuto in questa stagione, fra gelate primaverili e lunghi periodi siccitosi, non saranno più un’eccezione, ma tenderanno ad essere sempre più frequenti”.
Gianni Dalla Bernardina, presidente della Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani, è sulla stessa lunghezza d’onda del numero uno di Assoenologi.
“Le soluzioni che dovranno essere adottate – prosegue Dalla Bernardina - non riguarderanno più solamente gli aspetti legati alla realizzazione di nuovi invasi idrici e innovativi sistemi di irrigazione, ma dovranno portare a una conduzione più sostenibile del vigneto, con interventi nell’ambito della meccanizzazione, della gestione del sotto-filare e delle pratiche finalizzate a ridurre gli impieghi di agrofarmaci”.
In base alle stime di Cai, il ricorso a droni e a sistemi utilizzati dalle imprese di meccanizzazione agricola è in crescita. “È assolutamente necessario che i consorzi di tutela si rendano disponibili al dialogo e aprano maggiormente ai sistemi meccanizzati di raccolta e di management del vigneto - dichiara Dalla Bernardina -. Il patrimonio vitivinicolo italiano deve continuare il percorso di miglioramento legato alla qualità, alla biodiversità e alla sostenibilità, elementi fondamentali per poter intercettare quel valore aggiunto che vede i francesi leader assoluti a livello mondiale”.

18/08/2017
In una recentissima relazione speciale sulle misure che la Politica Agricola Comunitaria dedica ai giovani agricoltori europei, i giudici contabili della Corte dei Conti europea hanno esaminato accuratamente gli interventi del primo e del secondo pilastro della PAC evidenziando in molti casi la non adeguatezza di questi strumenti rispetto agli obiettivi prefissati.
La relazione si apre con un'analisi strutturale del settore agricolo, in termini di incidenza dei giovani (di età non superiore a 44 anni) sul numero totale dei conduttori, che evidenzia come il loro numero sia diminuito da 3,3 milioni del 2005 a 2,3 milioni del 2013 (Fonte: PianetaPsr - Agosto 2017).
18/08/2017
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha reso noto che nei giorni scorsi è stata pubblicata sul sito internet del Mipaaf la circolare applicativa per l'attivazione dei contratti di filiera e di distretto. Si tratta di uno strumento che ha una dotazione finanziaria di 60 milioni di euro in contributo conto capitale e 200 milioni di euro di contributo a tasso agevolato attraverso il Fondo rotativo di sostegno alle imprese.
L'obiettivo dei contratti di filiera e di distretto è sostenere investimenti di rilevanza nazionale nel settore agricolo, agroalimentare e delle agroenergie promuovendo l'integrazione delle politiche di investimento dei diversi attori della filiera (Fonte: Mipaaf).
11/08/2017
Le superfici coltivate con metodo biologico in Italia nel 2016 hanno raggiunto quota 1.795.650, rispetto agli 1,5 milioni del 2015.
In termini assoluti, nell'ultimo anno, sono stati convertiti al biologico oltre 300 mila ettari.
Crescono anche gli operatori, che salgono a 72.154 (+20,3%). E' quanto emerge da un rilevamento effettuato dal sistema d'informazione nazionale sull'agricoltura biologica (SINAB) per conto del Ministero delle Politiche agricole.
11/08/2017
In alcune Regioni sono stati varati Progetti Integrati di Filiera o Progetti di Filiera (PIF/PI), ossia iniziative caratterizzate dall'attivazione combinata di almeno due operazioni rientranti in misure diverse del programma regionale.
Ai PI aderiscono più soggetti appartenenti a diversi segmenti di una stessa filiera produttiva agricola o agro-alimentare in grado di potenziare tutte le fasi della filiera, creando valore aggiunto rispetto agli investimenti realizzati singolarmente. Alcune Regioni hanno previsto questo tipo di iniziative collettive sin dalle prime fasi di programmazione (Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Lazio, Basilicata, Campania, Sardegna) come strumento di supporto adiverse tipologie di filiera, tra cui quelle biologiche hanno goduto di una particolare considerazione (Fonte: PianetaPsr).
05/08/2017
Nei Programmi di sviluppo rurale 2014-2020, tutte le regioni italiane, con la sola eccezione della Provincia autonoma di Bolzano, hanno considerato l'agricoltura sociale (AS) tra gli interventi finanziabili con misure dei PSR. Da un'analisi dei PSR effettuata dalla RRN , è emerso che l'AS nelle regioni italiane non è ancora diffusa in maniera capillare e, in molti casi, non sembra essere presente una piena consapevolezza del ruolo che queste attività possono svolgere in termini di sviluppo dei territori, contribuendo alla diversificazione dell'attività economica, all'accesso ai servizi e al miglioramento della qualità della vita. Gli obiettivi dei programmatori con riferimento alla tematica sono, in estrema sintesi, la diversificazione delle attività delle aziende agricole verso attività sociali e lo sviluppo di attività economiche extra-agricole in ambito sociale, l'integrazione tra il mondo agricolo e i servizi sociali e la creazione di reti tra imprese e istituzioni, il rafforzamento delle buone pratiche esistenti (Fonte: PianetaPsr, agosto 2017).

05/08/2017
La Regione Veneto ha approvato il programma 2017 per i controlli sull'etichettatura obbligatoria delle carni bovine.
I controlli coinvolgeranno quest'anno un campione di 333 operatori su un totale di 3.900 operatori della filera e avranno come obiettivo generale quello di garantire al massimo grado la qualita' della carne bovina della regione sotto il profilo nutrizionale e dietetico, assicurando nel contempo la salute e il benessere degli animali, cosi' come il massimo rispetto delle normative ambientali vincolate con questo comparto produttivo.
29/07/2017
"Per il settore dell'olio di oliva, la campagna 2016/2017 si archivia come la peggiore degli ultimi decenni": è quanto afferma l'Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo alimentare (Ismea), secondo il quale la produzione si e' attestata a 182 mila tonnellate, con un calo del 62% rispetto all'annata precedente. Si tratterebbe di un dato ben peggiore delle gia' basse stime realizzate in corso di campagna.
Ismea rileva inoltre che la scarsa produzione ha condizionato notevolmente sia il mercato interno, con prezzi all'origine dell'extravergine che, in alcuni periodi, hanno superato i 6 euro/kg, come media nazionale, sia gli scambi con l'estero, "che nei primi quattro mesi del 2017 hanno registrato una flessione del 19%".
29/07/2017
A maggio 2017 - secondo i dati diffusi dall'Istituto nazionale di Statistica - il fatturato di industrie alimentari bevande e tabacco è aumentato del 7,8% su base annua. Sempre a maggio - rileva l'Istat - "nell'industria, si rileva un significativo incremento congiunturale del fatturato, +1,5%, che riporta l'indice sugli elevati livelli di dicembre". Nondimeno nelle campagne tali benefici non sembrano essersi ancora trasferiti in termini di prezzi delle materie prime.
14/07/2017
Nel biennio 2017-18, "a causa del caldo e della siccita' in alcuni paesi dell'Unione europea, in particolare la Spagna, si avra' probabilmente una produzione cerealicola comunitaria inferiore alla media", stima la Commissione europea, che ha diffuso le previsioni a breve termine sui mercati agricoli per il 2017 e il 2018. Nello stesso periodo la Commissione stima un "aumento significativo della zona coltivata di barbabietole, nel primo anno senza le quote zucchero", una "crescita modesta" della produzione lattiera comunitaria e "buone" esportazioni di carne, ad eccezione di quelle suine (Fonte: Agrapress).
14/07/2017
La redditivita' dell'allevamento suinicolo e' scesa a giugno dello 0,8% rispetto al mese precedente: è quanto afferma il Centro ricerche economiche sulle filiere suinicole (Crefis), chiarendo tuttavia che si tratta di un decremento su base semplicemente congiunturale, in quanto a livello tendenziale la variazione dell'indice Crefis di redditivita' rimane nettamente positiva, pari a +14,2%".
Secondo il Crefis, l'andamento del comparto risente soprattutto della dinamica dei ricavi, considerato che a giugno il prezzo medio mensile dei suini da macello e' stato pari a 1,633 euro/kg, in calo dell'1,4% rispetto al mese precedente, benché anche per questo indice la variazione tendenziale sia rimasta positiva, assestandosi a +19,3%.
13/07/2017
In vista del prossimo G7 dell'agricoltura, che proietterà per alcuni giorni il settore primario bergamasco in uno scenario di visibilità globale, Confai Academy sta portando a termine la prima fase di uno studio sulla multifunzionalità agraria nelle aree rurali orobiche, realizzato in collaborazione con Confai Bergamo e la Confederazione Agricoltori e Agromeccanici Italiani (CAI).
“L'agricoltura multifunzionale, che da quasi due decenni rappresenta un punto di riferimento fondamentale per le politiche europee di sviluppo rurale, ha trovato da tempo nella Bergamasca un luogo ideale per dispiegare al meglio le proprie potenzialità”, osserva Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, aderenti a CAI. “In questo panorama – afferma Bolis – la forza delle imprese multifunzionali sta nella capacità di perseguire come prioritario l’obiettivo della diversificazione delle attività aziendali e delle fonti di reddito”.
Con l’espressione ‘agricoltura multifunzionale’, lo ricordiamo, si indicano le attività agricole che non si limitano alla semplice produzione di materie prime, ma che puntano ad integrare in una più ampia strategia di mercato una serie di funzioni e servizi aggiuntivi a beneficio dell’intera società, dalle agroenergie all’ottimizzazione delle risorse paesaggistiche.
“A fronte di una generale staticità delle tradizionali produzioni vegetali e animali – fa notare il presidente di Confai Academy, Marco Speziali – in provincia di Bergamo a dare segnali di crescita è proprio l’agricoltura multifunzionale, ovvero quel variegato mondo di attività svolte in ambito rurale che costituiscono la base della cosiddetta agricoltura di servizio”.
In provincia di Bergamo l’agricoltura multifunzionale si è conquistata da alcuni anni uno spazio di assoluto rilievo: si stima infatti in oltre il 10% del totale delle aziende agricole il numero delle imprese bergamasche che hanno fatto dell’agricoltura di servizio il proprio core business. In termini assoluti, si tratta di oltre 500 aziende dedite, in tutto o in parte, ad attività che vanno ben al di là della semplice produzione di commodities e che trovano nel rapporto con il consumatore, intermedio o finale, il cardine della propria strategia imprenditoriale.
“Una delle ragioni del primato bergamasco in questo ambito - sottolinea Enzo Cattaneo, segretario generale di Confai Academy e direttore di Confai Bergamo – può essere attribuita alla conformazione naturale del territorio orobico che, con la sua variegata presenza di aree pianeggianti, montane e collinari di particolare pregio naturalistico, è quasi naturalmente in grado di generare prodotti e servizi di qualità per un pubblico esigente ed evoluto. Un ruolo particolarmente attivo è inoltre svolto dall’agricoltura peri-urbana, vale a dire l’agricoltura praticata sul territorio del nostro capoluogo e dei comuni confinanti, in cui comparti quali il florovivaismo, l’orticoltura, la didattica in fattoria e l’agriturismo riescono ad affermare le proprie prerogative di motori dell’agricoltura locale, nonostante l’elevato tasso di urbanizzazione di queste aree”.
In termini economici il successo della filiera corta e delle attività connesse ha acquisito ormai una chiara visibilità nel quadro del prodotto interno lordo dell’agricoltura bergamasca. Secondo le previsioni dell’Osservatorio economico di Confai Academy, nel corso del 2017 la somma delle tradizionali produzioni vegetali e animali bergamasche dovrebbe rimanere ferma al valore 2016, pari a poco più di 490 milioni di euro, mentre il volume d’affari delle attività secondarie dovrebbe aumentare di circa il 3%, pari a oltre 2,3 milioni di euro di incremento, per un valore totale del comparto multifunzionale bergamasco di circa 79,5 milioni di euro.
“In questo computo – conclude Cattaneo - non è peraltro inclusa l’agricoltura terziaria propriamente detta, ovvero i servizi di coltivazione in conto terzi che sono alla base di un volume d’affari stimato in circa 90 milioni di euro, sostenuto da imprese particolarmente vocate alla tecnologia e all’innovazione in agricoltura”.

13/07/2017
Nel corso del prossimo decennio, i prezzi mondiali delle commodity alimentari si manterranno su livelli "bassi se comparati con gli aumenti dei precedenti periodi" di rilevazione, poiche' "la crescita della domanda in alcune economie emergenti dovrebbe rallentare" e grazie alle politiche sui biocarburanti, "che avranno un effetto minore sui mercati". E' quanto emerge dall'outlook sull'agricoltura nel decennio 2017-2026 pubblicato oggi dalla Fao e dall'Ocse. "La completa ricostituzione delle scorte di cereali di 230 milioni di tonnellate nel corso dell'ultimo decennio, unitamente alle abbondanti scorte di gran parte delle altre merci, dovrebbe contribuire a limitare la crescita dei prezzi mondiali, che sono ormai tornati quasi ai livelli precedenti alla crisi dei prezzi del 2007-08", rilevano Fao e Ocse (Fonte: Agrapress).
09/07/2017
Negli ultimi anni, secondo un'indagine Ismea riportata da PianetaPsr, il ruolo delle attività secondarie rispetto a quelle primarie nelle aziende agricole è cresciuto in maniera significativa: nel 2015 infatti - evidenzia la Rete Rurale Nazionale - a fronte di un valore complessivo della produzione agricola pari a 57 mld, le attività secondarie "pesano" per 12 mld. La loro incidenza negli ultimi 15 anni è passata dal 13,8% al 20,9%.
Tra il 2000 e il 2013 il numero delle aziende agricole è diminuito del 42,3% (-1.080.637) mentre quello delle aziende agrituristiche è cresciuto del 70,8% tra il 2003 e il 2015. Sostanzialmente mentre il settore perdeva 227 imprese al giorno gli agriturismi aumentavano al ritmo di 2 ogni 24 ore.
09/07/2017
È uscito BIOREPORT 2016, la pubblicazione che analizza, a partire dal 2011, l'evoluzione dell'agricoltura biologica italiana. Dai dati del volume si evince come il settore biologico italiano sia sempre più dinamico: alla crescita della domanda nazionale si è aggiunta quella piuttosto sostenuta dell'offerta, essendo aumentata la superficie biologica e in conversione, arrivando a un milione e mezzo di ettari (il 12% della SAU totale). I dati relativi agli operatori del settore evidenziano un aumento della componente trasformatori nelle regioni del Sud (Fonte: RRN).
02/07/2017
Confai Lombardia ha interpellato l’Agenzia delle Dogane e il ministero delle Politiche agricole, chiedendo la corretta interpretazione del decreto 454/2001, che regola le “modalità di gestione dell’agevolazione fiscale per gli olii minerali impiegati nei lavori agricoli, orticoli, in allevamento, nella silvicoltura e piscicoltura e nella florovivaistica”.
“Abbiamo inoltrato un quesito articolato – spiega Leonardo Bolis, presidente di Confai Lombardia - alla luce delle difficoltà riscontrate in Regione Lombardia nelle modalità di assegnazione e di controllo del gasolio agevolato alle imprese agromeccaniche. Le difficoltà sono sorte a seguito delle nuove disposizioni dettate, con note esplicative, dalla Regione nell’intento di impedire uno scorretto uso del carburante agricolo”.
La rilettura del Decreto 454/01, con la conseguente sua diversa e nuova interpretazione, ha smantellato una procedura applicata correttamente da ben 16 anni, imponendo nuove regole di controllo, che consistono nell’incrociare i lavori eseguiti dal contoterzista con le superfici esposte nel fascicolo delle aziende agricole, disposizione non sancita e contemplata dal Decreto in questione.
“Una imposizione inattuabile dai contoterzisti – prosegue Confai Lombardia - che non possono essere a conoscenza delle superfici contenute nei fascicoli aziendali di ogni cliente. L’altra nuova interpretazione degli uffici regionali è quella che limita ai soli contoterzisti professionali, la possibilità di ottenere carburante agevolato, escludendo le imprese che svolgono contemporaneamente l’attività di azienda agricola in forma principale. Interpretazione che non trova assolutamente alcun riscontro legislativo, se entrambe le attività sono svolte nell’ambito di un’unica impresa”.
Sul tema del carburante agricolo è intervenuto, nei giorni scorsi, anche il Tar di Brescia che, con un decreto sospensivo, autorizza l’assegnazione di carburante agricolo agevolato alle aziende agricole che effettuano prestazioni di servizi agromeccanici svolti in forma “connessa”. Una sentenza che, a giudizio di Confai Lombardia, “non rispetta la ratio della norma, la quale prevede che l’agevolazione sul carburante spetti all’agricoltore solo per lo svolgimento delle proprie attività agricole, di cui all’art. 32 del Testo Unico Imposte Dirette. Una sentenza che, inoltre, contraddice quanto da sempre stabilito dalla Regione con atti ufficiali”.
“Quello dei giudici amministrativi lombardi è un provvedimento che, sempre a nostro avviso, può accentuare la concorrenza sleale tra imprenditori agromeccanici e agricoltori che svolgono attività connesse, col rischio di incentivare l’evasione e l’elusione fiscale”, commenta Confai Lombardia.
Fatto è che, attualmente, i contoterzisti stanno esaurendo l’assegnazione provvisoria di carburante concessa per il 2017 e se non si perverrà in tempi brevi alla giusta interpretazione delle norme, dovranno far ricorso, per terminare i lavori della corrente annata agraria, all’acquisto di carburante industriale, con forti ripercussioni sul costo dei servizi ed a tutto svantaggio per l’agricoltura lombarda.

29/06/2017
“L’agricoltura veneta è alle prese con una fase di trasformazione, in cui rimane confermata la vocazione alle produzioni di qualità, come vitivinicoltura e ortofrutta. La missione ora è quella di organizzare filiere efficienti e sostenibili sul piano economico e ambientale, cercando di dare maggiore valore aggiunto alle produzioni e puntando a rafforzare l’internazionalizzazione”.
Così Gianni Dalla Bernardina, presidente della Confederazione degli Agromeccanici e Agricoltori Italiani (Cai) e di Apima Verona, commenta i dati presentati questa mattina a Legnaro (Padova) da Veneto Agricoltura, dai quali si evince che l’agricoltura veneta vale 5,7 miliardi di euro nel 2016 e che, complessivamente, ha mostrato segnali di stabilità rispetto al 2015 (+0,3%), grazie anche alle performance da record del comparto vitivinicolo.
“Lo scenario positivo per vitivinicoltura e orticoltura, in particolare in serra – prosegue Dalla Bernardina – descrive un’agricoltura attenta all’innovazione tecnologica e con una propensione alla qualità. In tali ambiti è evidente che anche il contoterzismo ha contribuito al successo, grazie a investimenti costanti e all’avanguardia. Per la zootecnia, invece, è pesata la crisi del primo semestre del 2016, ma oggi possiamo contare su trend di mercato decisamente diversi”.
Secondo il numero uno di Cai “la missione ora è quella di organizzare filiere competitive, in grado di sfruttare le potenzialità logistiche del Veneto e la cultura agli scambi commerciali, che fa parte del Dna del territorio. In quest’ottica anche il ruolo degli agromeccanici si inserisce in un percorso improntato all’efficienza e alla tracciabilità delle produzioni agricole”.

25/06/2017
“Condividiamo le preoccupazioni degli agricoltori per la siccità che sta colpendo l’Italia e che ha causato danni per oltre un miliardo. Esprimiamo la nostra solidarietà alle imprese agricole, ma sollecitiamo allo stesso tempo il governo a prendere in considerazione strumenti in grado di tutelare anche le imprese di meccanizzazione agricola per il mancato reddito”.
Così dichiara Gianni Dalla Bernardina, presidente della Confederazione degli Agromeccanici e Agricoltori Italiani (Cai), alla luce della crisi idrica che sta mettendo in ginocchio il Paese.
“Con il crollo delle produzioni di foraggio fino al 50-60%, la perdita dei secondi raccolti e i cali delle rese in campo per lo stress idrico – rileva Dalla Bernardina – ci saranno conseguenze negative anche per i contoterzisti, che dovranno rinunciare alle operazioni in campo o dovranno fare i conti con un ridimensionamento dei servizi”.
Da qui la richiesta di essere annoverati fra i beneficiari dello stato di calamità. “Sollecitiamo il ministro delle Politiche agricole Martina e dell’Ambiente Galletti a intervenire per risolvere uno stato di allarme che avrà ripercussioni negative su tutto il Made in Italy agroalimentare e a considerare misure specifiche per la perdita di reddito degli agromeccanici”, conclude Dalla Bernardina.

17/06/2017
A maggio 2017 - rende noto l'Istituto Nazionale di Statistica - i prezzi al consumo di prodotti alimentari e bevande analcoliche aumentano dello 0,1% sul mese precedente e dell'1,9% su base annua. Tra i beni, i prezzi degli alimentari, incluse le bevande alcoliche, aumentano dello 0,1% su base mensile e mostrano una crescita su base annua dell'1,8%, rileva l'Istat, spiegando che "la dinamica dei prezzi dei beni alimentari e' imputabile per lo piu' all'andamento dei prezzi dei prodotti non lavorati, che salgono dello 0,2% in termini congiunturali, segnando una crescita tendenziale del 3,8%, in attenuazione dal +4,7% del mese precedente".
A determinare la crescita dei prezzi e' soprattutto l'aumento dei prezzi al dettaglio della frutta e dei vegetali freschi, anche se il settore ortofrutticolo non sembra aver beneficiato di questo trend al rialzo dei prezzi per il consumatore finale.
15/06/2017
Il futuro della gestione delle aree rurali risiede nella concezione di "agricoltura collegiale": ne ha parlato il presidente onorario dell'Accademia dei Georgofili, Prof. Franco Scaramuzzi.
Anche l’agricoltura sta attraversando una fase di importanti cambiamenti complessivi e collettivi, soprattutto nelle zone agricole ove era diffusa la mezzadria. Quando questi sistemi di conduzione vennero eliminati per legge e si ebbe una migrazione della manodopera dalle campagne alle industrie, raggruppate presso centri urbani, ci fu un generale abbandono delle tradizionali coltivazioni plurime (che erano mirate a ridurre i rischi di eventi negativi), una rinuncia alle consociazioni tra colture diverse su un unico appezzamento (per utilizzare meglio gli spazi), una rapida tendenza ad allargare quanto possibile gli appezzamenti (per meccanizzare tutte le operazioni colturali). Molti agricoltori si avvalsero di “contoterzisti”, cioè di terze aziende ben meccanizzate disposte ad eseguire varie operazioni, a pagamento, “senza compartecipazioni e assunzioni di alcun rischio”.
Attualmente si parla invece di una “Agricoltura di precisione”, che può avvalersi anche di sistemi operativi a distanza (controllata e guidata attraverso satelliti, computer, droni, robot, ecc.). I tradizionali lavori faticosi del contadino, stanno passando nelle mani di esperti che sanno usare strumenti operati da aziende e persone specializzate. Queste raggiungono il numero di 18.000 ed operano per conto di circa un milione di aziende agricole, sparse su tutto il territorio nazionale. Oggi, se si guarda con attenzione, soprattutto dall’alto di un elicottero, si ha una chiara percezione di ciò che sta avvenendo. Anche i piccoli appezzamenti privati e le piccole aziende vengono inglobate in ampie aree, da poter dedicare a uniformi monocolture collegiali (ad es.: di grano, fieno, barbabietole, ortaggi, frutteti, ecc.).
Il 27 maggio u.s. è stata ufficialmente fondata la “Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani” (Cai). Il suo Presidente Dalla Bernardina, ha manifestato l’intento di guidare il mondo agricolo verso obiettivi di crescita e di integrazione sempre più alta, attraverso dialoghi, collaborazioni e accordi fra tutti i protagonisti attivi dell’agricoltura. Naturalmente, occorre investire le Istituzioni delle loro responsabilità, ma senza ledere in alcun modo il legame che unisce ciascuno alla terra di sua proprietà. L’aggregazione operativa di più aziende deve quindi essere volontaria, con regole adattate a esigenze diverse, senza imporre operazioni ingiuste e lesive. Anche le aziende agricole più piccole e in maggiore difficoltà possono partecipare alla nuova agricoltura collegiale, acquisendo parte dei vantaggi economici ottenuti con i redditi di una gestione che riduce i costi e migliora la qualità dei prodotti in modo che possano rimanere competitivi sul libero mercato, anche globale (Fonte: Georgofili.info).

10/06/2017
L'European Innovation Partnership (EIP) è un intervento di sviluppo della conoscenza e di diffusione delle innovazioni sul quale l'Unione europea sta investendo molto e che riguarda numerosi ambiti anche non agricoli, fra i quali la salute, la vita nelle città, l'acqua. L'EIP AGRI ha la finalità di promuovere un più stabile collegamento fra le imprese e la ricerca e fra tutti gli attori del sistema della conoscenza. Inoltre, ha l'obiettivo di utilizzare al meglio tutto il potenziale insito nelle innovazioni per promuovere competitività e sostenibilità nei sistemi agricoli e rurali.
I PSR italiani per le attività di innovazione recano globalmente una disponibilità finanziaria pari a circa 132 milioni di euro considerando sia le risorse previste per la sottomisura 16.1 (Gestione e attuazione dei Gruppi Operativi dell'EIP), sia quelle previste per la sottomisura 16.2 (Sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie). L'applicazione di queste misure è a carico dei PSR regionali (Fonte: Rete Rurale nazionale).

10/06/2017
Ad aprile 2017 - rende noto l'Istituto nazionale di statistica - le vendite al dettaglio di prodotti alimentari fanno registrare, su base annua, aumenti del 4,1% in valore e dell'1,9% in volume, e sul mese precedente, aumenti dello 0,4% in valore e dello 0,6% in volume.
Quanto alla forma distributiva, le vendite - rileva l'Istat - aumentano, sempre ad aprile 2017 su base annua, del 5,8% nella grande distribuzione alimentare e calano dell'1% nelle imprese alimentari operanti su piccole superfici. Quanto alla tipologia di esercizio - informa l'istituto - le vendite al dettaglio, sempre ad aprile 2017 sullo stesso mese dell'anno precedente, aumentano del 4,7% negli esercizi non specializzati a prevalenza alimentare, del 4,6% negli ipermercati, del 5% nei supermercati, del 4,2% nei discount di alimentari (Fonte: Agrapress).
03/06/2017
Fra le misure cofinanziate dai PSR rientrano gli interventi volti a favorire l'infrastrutturazione materiale e immateriale delle aree rurali. Si tratta di interventi a finalità pubblica la cui realizzazione è demandata agli Enti locali ed in particolare alle municipalità. La loro finalità è quella di rafforzare la rete di servizi essenziali per l'economia e la popolazione rurale, concentrando l'attenzione in quelle aree dove la carenza è più avvertita e dove maggiore è il rischio di spopolamento e depauperamento. La loro inclusione nei programmi di sviluppo rurale ha rappresentato per le Autorità di Gestione (AdG) dei PSR una grossa sfida, che ha comportato l'acquisizione di conoscenze e competenze non sempre disponibili presso le loro strutture. Per la loro natura si tratta spesso di interventi moltoarticolati, che comportano la messa in atto di procedure che travalicanol'ambito agricolo e rurale (Fonte: Rete Rurale nazional, maggio 2017).
03/06/2017
Sono stati recentemente diffusi i dati Ue sull'impatto delle politiche per lo sviluppo rurale in Italia. Su circa 10,44 miliardi di euro di fondi FEASR assegnati all'Italia dall'UE per il periodo 2014-2020, la quota di contribuzione nazionale è pari a circa 8,08 miliardi di euro. In tal modo le risorse pubbliche complessive a disposizione per il settore ammontano a circa 20,87 miliardi di euro. Pertanto la quota di contribuzione nazionale è pari a circa il 50% mentre a livello europeo tale percentuale scende al 33,5%. Ciò dimostra che, a parità di risorse comunitarie stanziate, il sistema Italia riesce a veicolare sul territorio un ammontare di risorse maggiori con un importante effetto leva per tutto il territorio.
Gli interventi per la competitività del settore hanno nei PSR italiani un peso molto maggiore rispetto al totale dei 28 paesi dell'Unione; il peso percentuale di tali interventi in Europa è pari al 20% mentre in Italia sale al 25%; tuttavia ciò è andato a discapito degli interventi ago-ambientali (Priorità 4) : in Italia si attestano infatti al 34% mentre a livello europeo il loro peso percentuale sale di 10 punti.

27/05/2017
L'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, Ismea, rileva che "gli Stati Uniti si confermano un mercato di sbocco molto importante per i prodotti agroalimentari italiani: dopo Germania (17,5%) e Francia (10,9%), e' il paese oltre atlantico a costituire una delle mete principali dei prodotti italiani, con una quota del 10% dell'export".
"Guardando allo scambio con gli Usa - precisa l'istituto - il surplus per l'Italia nel 2016 e' stato di 2,9 miliardi di euro, 350 milioni di euro in piu' rispetto all'anno precedente: importiamo dagli Stati Uniti meno di quanto esportiamo, come confermato anche dai primi due mesi del 2017". "In controtendenza rispetto al resto dell'agroalimentare italiano, che ha mostrato un peggioramento del deficit rispetto a gennaio/febbraio 2016, la bilancia commerciale con gli Usa vede una crescita del surplus di 24 milioni di euro in avvio del 2017, grazie all'aumento delle esportazioni (+ 4,2%) e alla stabilita' delle importazioni (-0,3%)", evidenzia l'Ismea, rilevando che "negli ultimi due anni la crescita degli acquisti Usa dall'Italia e' stata maggiore rispetto all'espansione dell'import statunitense nel complesso, con un differenziale positivo del 2%" (Fonte: Agrapress).

20/05/2017
La Regione Puglia annuncia la pubblicazione del bando della sottomisura 16.3 del Psr 2014-2020, "Cooperazione tra piccoli operatori per organizzare processi di lavoro in comune e condividere impianti e risorse, nonche' per lo sviluppo/la commercializzazione del turismo" e dell'operazione 16.3.2 "Creazione nuove forme di cooperazione per sviluppo e/o commercializzazione servizi turistici".
Il bando mette a disposizione 1,5 milioni di euro per costituire reti di micro-imprese che avviino proposte finalizzate alla progettazione, realizzazione e promozione di pacchetti turistici integrati, che sviluppino il territorio e diano impulso all'economia locale, attivando processi virtuosi di riqualificazione delle aree agricole. Il tutto, nelle intenzioni della regione, genererà importanti sinergie al fine di coniugare l'esigenza della conservazione del patrimonio rurale con quella di sostenere processi di crescita economica e inclusione sociale.
20/05/2017
Import ed export agricolo e agroalimentare risultano contemporaneamente in crescita nel nostro Paese. Lo rende noto l'Istituto nazionale di statistica, secondo il quale i prodotti dell'agricoltura, della silvicoltura e della pesca, su base annua, fanno registrare un aumento delle esportazioni del 7,9% e delle importazioni del 3,3%.
A sua volta, il capitolo prodotti alimentari, bevande e tabacco fa invece registrare, sempre a marzo 2017 su base annua, un aumento del 13,3% delle esportazioni e del 9,6% delle importazioni.
Quasi i due terzi delle esportazioni nel 2017 interessano i Paesi dell'Unione europea con il mercato comunitario che aumenta del 5,9%, ma il made in Italy a tavola continua a crescere su tutti i principali mercati, dal Nordamerica all'Asia fino all'Oceania.
14/05/2017
"Sono in arrivo 16,2 milioni di euro per la ristrutturazione e la riconversione dei vigneti in Veneto", rende noto la Regione. "La giunta regionale ha approvato il bando, ora al vaglio della terza commissione del Consiglio regionale, per ripartire la quota assegnata al Veneto dal Piano nazionale di sostegno al settore vitivinicolo", prosegue la Regione, spiegando che "a gestire il bando, i cui termini si apriranno a fine mese, sara' Avepa, l'agenzia per i pagamenti in agricoltura. Gli aiuti economici andranno a quelle aziende che estirpano i vecchi impianti e rinnovano i propri vigneti, o per ragioni fitosanitarie o per riqualificare i propri prodotti".
Il termine ultimo per la presentazione delle domande e' il 30 giugno (Fonte: Agrapress).
14/05/2017
I rappresentanti della Dg Agri della Commissione hanno incontrato a Roma rappresentanti del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, delle Regioni e delle AdG per un momento di confronto e di analisi dello stato di attuazione della politica di sviluppo rurale in Italia.
In termini di programmazione, dal punto di vista finanziario l'Italia ha nel suo complesso programmato più della media UE sulla priorità P3 (filiere e gestione del rischio, 19% dei fondi contro il 10 % della media UE), mentre ha programmato di meno sulla P4 (tutela ambiente) dove ha messo il 34% delle risorse programmate contro il 44% della media UE.
Nel complesso i target italiani relativi alla percentuale di beneficiari che si prevede di finanziare sul totale delle aziende agricole risultano più bassi rispetto alla media UE (Fonte: Pianeta Psr).
05/05/2017
"Dopo marzo anche aprile si rivela favorevole all'allevamento suinicolo nazionale", rende noto il Centro ricerche economiche sulle filiere suinicole, spiegando che "l'indice Crefis di redditivita' segna +5,2% su base congiunturale, ma soprattutto +23,3% rispetto ad aprile 2016".
"E' il mercato che spinge in alto la remunerativita' della suinicoltura. Ad aprile sono stati infatti registrati in forte aumento i prezzi dei suini pesanti da macello che sul mercato di Modena hanno raggiunto la quotazione di 1,661 euro/kg. Si tratta di prezzi piu' elevati del 5,3% rispetto a marzo e del 35,8% rispetto ad aprile dell'anno scorso", rileva il Crefis, informando che, sempre ad aprile, "salgono anche le quotazioni dei suini da allevamento che raggiungono i valori medi mensili piu' elevati da quando vengono rilevati i prezzi" (Fonte: Agrapress).
30/04/2017
In una recente analisi, l'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea) ha dichiarato che sono "in forte calo i finanziamenti per investimenti nel settore agricolo, rappresentati dallo stock di prestiti oltre il breve termine, che per il quinto anno consecutivo si e' evoluto negativamente".
Nel complesso, invece, la possibilità di accesso al credito da parte delle imprese agricole è rimasta quasi invariata. "Lo stock di prestiti bancari alle imprese agricole fotografato a fine 2016 ha perso il 2%, rispetto al livello di dicembre 2015, analogamente allo stock di prestiti intercettati dal complesso dei settori economici, -2,3%; in controtendenza soltanto le imprese del food & beverage, il cui stock ha guadagnato il 3,2% su base annua", rende noto l'Istituto.
Sulla base di una serie di rilevazioni di dati sul credito. Ismea afferma che "nello scenario di un rallentamento continuo dello stock complessivo, dal 2011 al 2016, il peso rivestito dall'agricoltura su quest'ultima grandezza e' andato aumentando dal 4,3% nel 2010 al 5% 2014, per poi rimanere costante sino al 2016".
Tra le interpretazioni possibili, quello di un rallentamento 'spontaneo' delle imprese agricole nella propria propensione ad investire nel settore.

30/04/2017
I giovani in agricoltura sono in aumento, ma lo scenario dei titolari di impresa è ancora dominato dagli over 65.
E' quanto emerge da una recente analisi di Ismea, che sottolinea la persistente scarsa presenza di giovani imprenditori nel settore agricolo italiano.
L'Ismea, come riferisce la Rete Rurale Nazionale, prevede di attivare un osservatorio continuativo sui giovani e sul ricambio generazionale composto da riferimenti normativi, dati statistici e i risultati di indagini dirette e focus tematici presso campioni di aziende agricole condotte da giovani. I dati quali-quantitativi a disposizione - rendono noto fonti della RRN - permettono di fornire un primissimo ma aggiornato contributo sul peso dei giovani agricoltori nel panorama agricolo italiano.
Impiegando i dati ISTAT dell'indagine infra-censuaria del 2013 sulla struttura delle aziende agricole, PianetaPsr sottolinea che i giovani agricoltori under 41 rappresentano solo l'8,3% del totale dei capi azienda. Per contro, le imprese condotte da ultra sessantacinquenni rappresentano il 42,5% delle aziende.

22/04/2017
Con l'obbligo di indicare la provenienza delle materie prime impiegate per la produzione di latte, yogurt, burro, formaggi, latticini e altri derivati prodotti e commercializzati in Italia, "viene scritto un nuovo capitolo nel rapporto di maggiore trasparenza tra produzione e consumo nel sistema agroalimentare", afferma l'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea). Per l'istituto si tratta di "un cambiamento fondamentale, soprattutto nel mercato italiano dei formaggi, che vedeva sinora tutelata l'origine solo per i formaggi dop e igp, e che ora vedra' complessivamente tutelati oltre un milione di tonnellate di formaggi prodotti e commercializzati in Italia".
"Il provvedimento consentira' al consumatore di conoscere l'origine delle materie prime di potenziali ulteriori 510.000 tonnellate di formaggi non dop prodotti e commercializzati in Italia, che si aggiungeranno alle 513.000 tonnellate di formaggi gia' certificati", fa notare l'Ismea, sulla base di proprie stime. "Nell'ambito degli acquisti domestici di latte e derivati, i formaggi e latticini costituiscono il 60% della spesa delle famiglie italiane, cui si aggiungono l'8% del latte fresco, il 13% del latte uht, il 13% dello yogurt, il 2% della panna, e il 3% del burro", conclude l'istituto (Fonte: Agrapress).

22/04/2017
Il prossimo 20 maggio, presso la sede della Regione Emilia-Romagna, si riunirà una task force internazionale di esperti nell'ambito delle attività di approfondimento previste dal Programma Rete rurale nazionale 2014-2020.
il Centro di Politiche e Bioeconomia del CREA ospita infatti in Italia i lavori del Thematic group "Greening the Rural Economy, Resource efficiency" della Rete rurale europea.
50 esperti, provenienti da tutti i paesi dell'UE, si incontreranno a Bologna per discutere e confrontarsi sugli aspetti più avanzati della programmazione e gestione delle misure PSR dedicate a promuovere l'uso efficiente delle risorse naturali in agricoltura.
15/04/2017
A fronte delle attuali difficoltà nella filiera del riso, il ministero delle Politiche agricole ha diffuso una sintesi delle proposte presentate dal dicastero in occasione della recente riunione del tavolo di filiera. Tra queste spicca l'ipotesi di introduzione di una etichettatura d'origine obbligatoria per il riso.
A tale proposito e' pronto uno schema di decreto per la sperimentazione dell'obbligo di indicazione dell'origine in etichetta per il riso. Il provvedimento prevede che sull'etichetta del riso debbano essere indicati il paese di coltivazione del riso e quello di trasformazione. le indicazioni sull'origine dovranno essere apposte in etichetta in un punto evidente e nello stesso campo visivo in modo da essere facilmente riconoscibili, chiaramente leggibili ed indelebili.
Un'altra misura riguarda il rinnovo della richiesta attivazione della cosiddetta clausola di salvaguardia prevista dal regolamento Ue n. 978/2012.
15/04/2017
E' stato un "inverno stabile senza periodi piovosi significativi", rende noto l'Anbi, l'Associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue, nella sua sintesi meteoclimatica sul Nord Italia, ricordando che i propri consorzi di bonifica "monitorano costantemente l'evolversi della situazione, partecipando ai 'tavoli di concertazione' attivati dalle Regioni per contemperare i diversi interessi gravanti sulla risorsa idrica, ferme restando le priorita' normative: dopo l'uso umano c'e' quello agricolo".
"Si ripete ancora una volta il paradosso delle situazioni di crisi idrica - avverte l'associazione -: a fronte di un emergente stato di siccita' aumenta il rischio idrogeologico, derivato da terreni aridi, incapaci di assorbire eventuali, copiose piogge, la cui aumentata violenza e ricorrenza e' conseguenza acclarata dei cambiamenti climatici, che qualcuno si ostina a negare. Possiamo, quindi, solo sperare che le auspicate precipitazioni non accentuino le criticita' di territori gia' in difficoltà" (Fonte: Agrapress).

08/04/2017
“Il 60% delle imprese agromeccaniche è pronta ad accedere ai fondi messi a disposizione dal Piano nazionale Industria 4.0, innescando investimenti tra gli 800 e i 1.200 milioni di euro”.
Sono queste le stime del Coordinamento degli Agromeccanici, formato da Unima e Confai, che ricorda come “il pressing sui ministeri delle Politiche agricole e dello Sviluppo economico, operato dal CAI fin dall’inizio di gennaio sul tema dell’iper ammortamento, ha portato a risultati soddisfacenti per le imprese che operano nei servizi in conto terzi per l’agricoltura”.
Gli investimenti delle imprese agromeccaniche dovrebbero rivolgersi verso le trattrici (60%), l’attrezzatura (25%) e le macchine da raccolta (15%), con gli investimenti in direzione dell’agricoltura di precisione concentrati per oltre l’80% al Nord e nel Centro Italia.
Le rassicurazioni avute dal governo sull’interpretazione della disciplina del super ammortamento e dell’iper ammortamento hanno trovato conferma nelle specifiche inserite nella circolare dello scorso 30 marzo, che precisa che all’articolo 1, comma 11, della legge 232/2016, “sono comprese, per esempio, macchine per l’agricoltura 4.0, quali tutte le trattrici e le macchine agricole – portate, trainate e semoventi – che consentono la lavorazione di precisione in campo grazie all’utilizzo di elettronica, sensori e gestione computerizzata delle logiche di controllo; sono, inoltre, inclusi dispositivi e macchine di supporto quali, ad esempio, sistemi di sensori in campo, stazioni meteo e droni”.
“L’apertura non era affatto scontata - puntualizza il CAI – ma, grazie all’impegno del nostro sindacato, unico della categoria che ha spinto per un inserimento di diverse tipologie di macchine e mezzi per l’agricoltura, ora è possibile per le imprese di meccanizzazione agricola pianificare investimenti in innovazione, favorendo così la crescita della filiera agroalimentare in termini di sicurezza alimentare, riduzione dei costi di produzione e di competitività”.

08/04/2017
Aiutare le organizzazioni degli agricoltori europei a promuovere i loro prodotti sui mercati internazionali, fornendo informazioni utili sui finanziamenti disponibili e su norme e vincoli che regolano l'export verso i Paesi extra-Ue. È questo l'obiettivo del nuovo portale lanciato nelle scorse settimane dall'Agenzia esecutiva per i consumatori, la salute e la sicurezza alimentare (CHAFEA) europea (http://ec.europa.eu/chafea/agri/).
All'interno di questo nuovo spazio i visitatori potranno trovare tutte le informazioni sui programmi di promozione attivi, grazie a un utile motore di ricerca interno che consente di individuare le iniziative per nazione, settore, tipologia di programma e Paesi obiettivo, e le norme li regolano. I visitatori potranno così scoprire quali programmi sono al momento aperti e come accedervi, ma anche capire quali passi è necessario compiere per proporre nuove iniziative, con un'analisi "step by step" delle procedure necessarie (Fonte: PianetaPsr).
02/04/2017
Dalla collaborazione di due associazioni di categoria dell'alimentare italiano, Aidepi, Associazione delle industrie del dolce e della pasta italiane e Aiipa, Associazione italiana industrie prodotti alimentari, e' nata Unione Italiana Food. Presidente di Unione Italiana Food e' Paolo Barilla (Barilla Spa), il vice presidente e' Marco Lavazza (Luigi Lavazza Spa).
La nuova associazione rappresenta 450 imprese di oltre 20 settori merceologici, che danno lavoro a 65.000 persone e sviluppano un fatturato di oltre 35 miliardi di euro, di cui 10 miliardi di export (Fonte: Agrapress).
02/04/2017
Il valore delle esportazioni agroalimentari comunitarie a gennaio 2017 ha raggiunto i 10,3 miliardi, con un aumento di quasi 1 miliardo di euro su gennaio 2016: lo comunica La Commissione europea, rilevando che gli Stati uniti rimangono la destinazione piu' importante per le esportazioni agroalimentari comunitarie, facendo registrare i piu' alti aumenti dei valori mensili delle esportazioni su base annua, +206 milioni di euro, e sono seguiti dalla Cina, +120 milioni.
I piu' consistenti aumenti dei valori mensili delle esportazione sono stati rilevati per il vino, +127 milioni, la carne di maiale, +112 milioni, e i distillati e liquori, +83 milioni. Il rapporto rileva inoltre che le esportazioni agroalimentari dell'Unione europea verso la Russia sono aumentate in valore del 3,6%", facendo di questo Paese la quinta destinazione delle esportazione agroalimentari europee (Fonte: Commissione Ue).
25/03/2017
Il mais è particolarmente sensibile all’azione concorrenziale delle infestanti nelle prime fasi di sviluppo, nel periodo compreso tra le semina e la differenziazione della quarta foglia, per cui la massimizzazione delle potenzialità produttive si ottiene partendo su terreno pulito, mediante le ultime lavorazioni di affinamento o con azzeramento delle infestazioni mediante dosi appropriate dei numerosi formulati a base di glifosate autorizzati, ricordando che a livello europeo l’impiego di questo fondamentale principio attivo è stato rinnovato fino alla fine del 2017. In seguito la tecnica più razionale prevede trattamenti di pre-emergenza con prodotti ad azione residuale, se si escludono i suoli fortemente organici, con possibilità di risolvere la maggior parte delle infestazioni delle specie annuali.
L'approfondimento è disponibile su "Il Contoterzista" n.3/2017.
18/03/2017
Pubblicati nel Bur del Veneto i bandi per accedere ai contributi per investimenti nel settore vitivinicolo. Le risorse finanziarie che la Regione Veneto mette a disposizione quest'anno per le aziende del settore vitivinicolo che investono nel miglioramento dei propri impianti e infrastrutture e nella filiera di trasformazione e commercializzazione ammontano a oltre 6 milioni di euro.
I termini di presentazione delle domande per l'erogazione dei fondi vanno dal 18 marzo al 7 aprile. "Con questa misura di aiuto, prevista dall'organizzazione comune di mercato - dichiara l'assessore regionale all'Agricoltura Giuseppe Pan - la Regione potra' sostenere fino al 40% della spesa effettuata dalle imprese per investimenti" (fonte: Agrapress).
18/03/2017
Tra ottobre e dicembre 2016, quasi 44 mila agricoltori di tutta l'unione europea hanno ridotto in modo volontario la propria produzione lattiera di circa 852.000 tonnellate, aderendo al programma lanciato l'estate scorsa e finanziato con 150 milioni di euro: è quanto ha reso noto il commissario all'Agricoltura Phil Hogan in una recente uscita pubblica.
secondo Hogan, questo programma ha contribuito alla ripresa dei prezzi del latte nell'Ue che si riscontra negli ultimi mesi e piu' in generale a riequilibrare il mercato del settore.
12/03/2017
Il "Rapporto sull'agricoltura del Mezzogiorno" rileva come tra il 2015 e il 2016 il Sud (+0,8%) sia cresciuto più del Nord (+0,5%) soprattutto grazie all'agricoltura che registra un +7,3%.
Segnali positivi anche da esportazioni (nel 2015 i prodotti agricoli del Sud fanno segnare un +15,5%), investimenti (raggiunti 2 miliardi e 217 milioni con un +9,6% rispetto al 2014) e occupazione, in particolare quella giovanile che registra un +13%. Nei primi 9 mesi del 2016 sono 20 mila le nuove imprese agricole degli under 35 nel Mezzogiorno (Fonte: Pianetapsr).
12/03/2017
L'Italia guida la classifica dei Paesi che con la Pac hanno riservato maggior budget a produzione e consumo di energie da fonti rinnovabili in agricoltura.
Certamente un ruolo determinante in questa crescente attenzione per le tematiche ambientali è stato svolto dal sostegno offerto alla produzione e al consumo di energie rinnovabili dal pilastro della Politica agricola Comune dello Sviluppo Rurale. In particolare, nell'ambito della priorità 5, (Incentivare l'uso efficiente delle risorse e il passaggio a un'economia a basse emissioni di carbonio e resiliente al clima nel settore agroalimentare e forestale), gli Stati membri possono includere misure volte ad incoraggiare la produzione e l'uso di energia proveniente da fonti rinnovabili nell'ambito dei propri programmi di sviluppo rurale (Fonte: RRN).
05/03/2017
“Il futuro del mais in Pianura Padana sarà sempre più legato a due fattori: accanto all’autoconsumo zootecnico, infatti, si sta affiancando la destinazione alimentare umana, quest’ultima sostenuta da listini più generosi e dall’assenza delle aflatossine”.
A dirlo è il presidente di Confai Mantova, Marco Speziali, che prevede per le semina primaverili una sostanziale stabilità delle colture di mais nel Mantovano e nelle province limitrofe, ma con un incremento appunto del prodotto per uso umano.
“Quest’anno dovrebbe registrare un incremento la barbabietola, come conseguenza della riapertura dello stabilimento Eridania-Sadam di San Quirico – annuncia Speziali – con una crescita del 15-20 per cento rispetto allo scorso anno, peraltro molto calmo per la barbabietola”.
Anche il pomodoro da industria, nonostante le solite incertezze legate ai contratti di conferimento, non perderà superfici. “Mantova si conferma la prima provincia lombarda per produzione di pomodoro”, conferma il presidente di Confai.
L’interesse per il biologico è elevato e le richieste alle imprese agromeccaniche sono molte. “È una delle grandi novità – dice Speziali – anche se il periodo di conversione al biologico è di tre anni per la destinazione alimentare e di due anni se la materia prima trova utilizzo zootecnico”.
In questo caso è un vero e proprio boom. “Dai riscontri che i contoterzisti hanno da alcuni mesi – precisa Speziali - le superfici con coltivazioni biologiche cresceranno del 40% entro il 2020, pur partendo da una base limitata”.
Il 2017 della soia sarà marcato da una imprevedibile incertezza. “Le indicazioni sono contrastanti e per ora gli operatori ipotizzano una crescita moderata, spinta da prezzi oggi sostenuti – afferma Speziali -. I nostri clienti non possono però non tenere in debita considerazione gli incrementi produttivi previsti negli Stati Uniti e in Argentina, aspetti che potrebbero portare a un ribasso dei listini, anche repentino, a partire da settembre, qualora si mantenessero elevate le scorte”.
Molto difficile prevedere le intenzioni di semina sul riso, coltura che viene seminata tra la fine di aprile e i primi giorni di maggio. In questo caso, le incognite sono tre. “Siamo alle prese con una significativa instabilità dei mercati, una forte concorrenza dall’estero, sostenuta anche da consumi che cambiano, e dai problemi relativi alla siccità – sintetizza il numero uno di Confai Mantova -. Qualora le precipitazioni si mantenessero scarse come nei mesi precedenti, appare inevitabile una riduzione delle superfici”.
In chiave di utilizzo bioenergetico le superfici agricole mantovane potrebbero vedere la comparsa del sorgo ligneo, relativamente al quale nell’area mantovana al confine con il Cremonese è in corso un progetto per la pellettizzazione del prodotto a scopo energetico.
I rincari del greggio, invece, sono ancora troppo deboli per dare una spinta rilevante alle colture vocate, come colza e girasole.

05/03/2017
Nel 2017 si prevede una produzione mondiale di grano di 744.5 milioni di tonnellate, con un "declino dell'1,8% rispetto al livello record del 2016", rende noto la Fao, che ha diffuso oggi le prime anticipazioni.
"Gli agricoltori in Nord America hanno ridotto le semine a favore di colture piu' costose, mentre le prospettive per il grano invernale sono solide nella Federazione Russa, nell'Unione europea, in Cina, in India e in Pakistan, secondo il bollettino Fao sull'offerta e la domanda mondiale di cereali", sottolinea la Fao, evidenziando che "le prospettive per i cereali secondari, soprattutto per il mais, sono generalmente favorevoli nel sud del mondo, dove il raccolto e' nella sua fase finale di sviluppo" (Fonte: Agrapress).
02/03/2017
La giunta regionale della Toscana ha approvato e pubblicato sul bollettino ufficiale della Regione la graduatoria riguardante i risultati del bando rivolto alle imprese agricole e agroalimentari che operano nell'ambito della trasformazione, commercializzazione e sviluppo dei prodotti agricoli.
Si tratta della cosiddetta Sottomisura 4.2 del Psr. In seguito a tale approvazione riceveranno un finanziamento 57 progetti per un totale di 15 milioni di euro, che genereranno ben 50 milioni di euro di investimenti.
L'obiettivo è di rafforzare le filiere agroalimentari toscane e valorizzare le produzioni di qualita' diffuse sull'intero territorio regionale.
24/02/2017
In una nota l'Istat rende noto che nel mese di gennaio 2017, l'indice nazionale dei prezzi al consumo registra un aumento dello 0,3% rispetto al mese precedente e dell'1% su base annua.
Il rialzo dell'inflazione - secondo l'analisi dell'Istat - "e' dovuto alle componenti merceologiche i cui prezzi presentano maggiore volatilita'. si tratta in particolare della netta accelerazione della crescita tendenziale dei beni energetici non regolamentati (+9,0%, da +2,4% del mese precedente) e degli alimentari non lavorati (+5,3%, era +1,8% a dicembre)".
La maggiore spinta verso una ripresa dell'inflazione, che fa seguito ad un periodo di sostanziale inflazione zero, sarebbe principalmente dovuta agli aumenti - in alcuni casi anche a doppia cifra - registrati nei prezzi di molte varietà di verdure fresche e frutta, come conseguenza dei danni generati da maltempo e gelo.
24/02/2017
"Quale futuro aspetta la montagna italiana?" si chiede l'Accademia dei Georgofili, sottolineando che "il terremoto che ha colpito le aree appenniniche del centro Italia, nella sua tragicita', ha messo a nudo i fragili meccanismi che regolano la vita delle comunita' di montagna, il ruolo fondamentale dell'agricoltura e della coesione sociale, la minaccia incombente di un abbandono senza ritorno".
"Al di la' dello spaccato drammatico, per il cui recupero tutte le istituzioni sono impegnate - prosegue l'Accademia - la 'montagna' in tutto il paese e' stretta tra minacce incombenti e opportunita' che devono essere colte. Ecco perche' il tema e' al centro di un ampio dibattito orientato a stimolare nuove progettualita' basate sulla consapevolezza che vi sono numerosi punti di forza e opportunita' da valorizzare. Il convegno del 24 febbraio 2017, 'La montagna italiana nello sviluppo rurale: problematiche e prospettive economiche, sociali, ambientali e istituzionali' parte dalla considerazione che la 'montagna' non e' tutta uguale, ma e' un 'mosaico' di situazioni diverse da nord a sud dell'Italia, ciascuna delle quali ha una propria identita' e detiene risorse la cui valorizzazione richiede percorsi partecipativi che devono essere costruiti responsabilmente dagli attori stessi del territorio (Fonte: Agrapress).

18/02/2017
Il florovivaismo in Italia ha superato la soglia dei 2,5 miliardi di euro, di cui circa 1,15 per la sola produzione di fiori e piante da vaso. Sono ben 27mila le aziende impegnate nel settore, per un totale di 100mila addetti e quasi 29mila ettari di superficie agricola complessivamente occupata.
Tra le regioni più vocate ci sono la Liguria, la Toscana, il Lazio, la Campania, la Puglia, la Lombardia e la Sicilia.
L'export rappresenta un quarto del valore complessivo annuo della produzione florovivaistica in Italia. Tra i principali mercati di destinazione delle piante in vaso si annoverano la Germania, la Francia, i Paesi Bassi, la Gran Bretagna e il Belgio, mentre come mete di alberi e arbusti, oltre ai Paesi già citati, vanno aggiunti la Spagna, la Turchia e la Svizzera. Tra i Paesi che importano fogliame nostrano spiccano invece Paesi Bassi, Germania e Francia, mentre per i fiori recisi il primo sbocco di mercato è quello dei Paesi Bassi (Fonte: Mipaaf).
18/02/2017
A dicembre 2016 - secondo quanto informa l'Istituto nazionale di statistica - il capitolo prodotti dell'agricoltura, della silvicoltura e della pesca fa registrare su base annua un incremento delle esportazioni nella misura dell'8,9% e un calo dell'1,2% delle importazioni.
il capitolo prodotti alimentari, bevande e tabacco, sempre a dicembre 2016 su base annua, fa invece registrare aumenti delle esportazioni del 5,1% e delle importazioni del 6% (Fonte: Istat).
02/02/2017
“La recente analisi di Ismea dà atto dei sacrifici che da tempo i contoterzisti italiani stanno facendo al fine di contribuire in maniera significativa al contenimento dei prezzi di produzione delle aziende agricole, ancora alle prese con gli strascichi di una crisi che nel settore primario non sembra ancora avere fine”.
È il commento del Coordinamento degli Agromeccanici Italiani (CAI), costituito da Unima e Confai, alla luce del report di Ismea che evidenzia come il 2016 si sia chiuso per il terzo anno consecutivo con una riduzione dei costi di produzione a carico delle aziende agricole, ma con un calo della redditività media aziendale del 5,1% e una flessione del reddito dei contoterzisti del 2 per cento.
Senza l’apporto esterno delle imprese agromeccaniche, lo scenario avrebbe potuto essere senza dubbio peggiore.
“In alcune aree del nostro paese il contenimento dei costi delle prestazioni agromeccaniche è stato facilitato da una programmazione più razionale delle lavorazioni, mediante una collaborazione più aperta e di medio termine tra agricoltori e agromeccanici”, afferma Silvano Ramadori, presidente di Unima.
Nondimeno, aggiunge Leonardo Bolis, presidente di Confai, “non si può non evidenziare che il fenomeno del calo dei prezzi è anche legato al fatto che gli agromeccanici, investendo in tecnologia moderna e sostenibile, hanno contribuito ad abbassare i costi di produzione per unità lavorativa, sia essa intesa ad ettaro o per tonnellata”.
Occorrerebbe lavorare ancora in questa direzione, è convinto il CAI, per raggiungere risultati ottimali in termini di gestione delle superfici agrarie: una maggiore volontà di coordinamento da parte delle imprese che usufruiscono dei servizi agromeccanici potrebbe generare risparmi significativi di input produttivi con effetti positivi sui bilanci aziendali e sull’ambiente.
Ad ogni modo, a fronte dei sacrifici che la categoria delle imprese agromeccaniche si è imposta come contributo alla competitività del settore primario – prosegue il CAI - occorre ora qualche segno tangibile da parte delle istituzioni verso un comparto, quello del contoterzismo, che da sempre si confronta con il mercato senza godere di nessun tipo di supporto pubblico.
Le imprese agromeccaniche, peraltro, non chiedono sussidi né privilegi, ma semplicemente di poter accedere, in condizioni di parità con le altre imprese operanti in agricoltura, alle risorse stanziate dall’Unione europea per gli investimenti in innovazione tecnologica. Questo per continuare il trend di riduzione delle tariffe, a tutto vantaggio del sistema agricolo nazionale.

29/01/2017
Le vendite nel mercato mondiale del vino continueranno a registrare performance ampiamente positive: e' quanto emerge dal report realizzato dal Centro studi e ufficio internazionalizzazione di Confcooperative su elaborazione dati Euromonitor.
Complessivamente, nel periodo 2015/2020, per le vendite mondiali di vino rosso si prevede una crescita del 17,7% dei volumi di vendita (+10,4% l'incremento in valore). Positive anche le stime per il vino rose' (+9,3% in volumi e +10,9% in valore) e per il vino bianco (+11,2% in volumi e 11,8% in valore) e i vini frizzanti (+15,4 in volumi e +16,9% in valore). Continueranno a crescere, in particolare, i volumi di vendite di vino nel mercato statunitense, dove si stimano performance ampiamente positive per le vendite di bollicine con un aumento del 24,6% delle vendite (Fonte: Agrapress).
29/01/2017
Si e' svolto all'Accademia dei Georgofili un seminario sul tema "Un nuovo approccio per valutare l'impatto ambientale di prodotti vegetali ed animali": ne da' notizia l'accademia, informando che durante l'incontro e' stato sottolineato che "le abitudini alimentari delle popolazioni e dei singoli dipendono da molteplici fattori geografici, climatici, culturali, ideologici e religiosi che sono difficili da modificare, ma potrebbero essere riconsiderati in una prospettiva ecologica".
"Numerosi riferimenti bibliografici confermano che la destinazione di superfici agrarie per la coltivazione di specie vegetali o in alternativa per l'allevamento del bestiame e di piccoli animali, ha un grande impatto sul consumo di territorio e sulla sua sostenibilita'", sottolinea l'accademia
(Fonte: Agrapress).
17/01/2017
“L’accesso delle imprese agromeccaniche alla Pac rappresenta un passo in avanti da compiere per non perdere terreno sul versante della competitività e della sicurezza delle produzioni e sul lavoro”. Lo ha detto alla vigilia di Bovimac (24ª mostra bovina d’inverno e 21ª rassegna delle macchine e attrezzature per l’agricoltura e la zootecnia), il direttore di Confai Mantova Sandro Cappellini, coordinatore nazionale del sindacato delle imprese agromeccaniche e agricole.
“Ammettere il mondo del contoterzismo nell’alveo della Pac per agevolare l’introduzione di mezzi e macchine innovative e di strumenti all’avanguardia come l’agricoltura di precisione – ha precisato Cappellini – può contare su precedenti significativi e universalmente accettati da tutti gli stakeholder come le misure dedicate all’innovazione nell’agroindustria”.
Nessuna risorsa distolta, poi, da quelle destinate come aiuti diretti agli agricoltori. “Bisogna distinguere tra misure del Primo pilastro, cioè gli aiuti diretti alle imprese agricole, e le misure dedicate allo Sviluppo rurale, contenute nel Secondo pilastro della Pac – ha proseguito il direttore di Confai Mantova -. Un’apertura alle imprese agromeccaniche non avrebbe alcun effetto sul Primo pilastro, ma solamente sul alcune misure del Secondo, specificatamente previste per l’ammodernamento e l’innovazione”.
Il futuro del mondo agricolo sembra orientarsi sempre di più verso la sostenibilità ambientale, economica ed occupazione. “Come imprese di meccanizzazione agricola stiamo guardando con attenzione agli studi di realtà all’avanguardia come Case, che ha in corso il progetto su una trattrice senza operatore che si guida da sola, attraverso delle app. Questo permetterebbe di abbattere i costi e, allo stesso tempo, di aumentare la sicurezza sul lavoro. E sono innovazioni i cui costi possono permetterseli solo gli imprenditori agromeccanici o i grandi agricoltori, piuttosto rari in Italia per la frammentazione poderale che ancora oggi caratterizza l’agricoltura”.

17/01/2017
È un’agricoltura a crescita zero quella che emerge dalle previsioni per il 2017 elaborate dall’Osservatorio economico di Confai Academy per conto di Confai Bergamo: il pronostico offerto vede infatti le aziende della provincia orobica alle prese con una situazione di prezzi e costi che, al di là dei movimenti ciclici dei mercati internazionali, potrebbe verosimilmente caratterizzarsi per un’estensione degli effetti generali della deflazione anche all’intera economia agricola locale.
“L’esistenza di un fronte sostanzialmente stazionario nel futuro prossimo del settore agricolo non costituisce necessariamente una cattiva notizia – commenta il presidente provinciale e nazionale di Confai, Leonardo Bolis –. Si tratta, ad ogni modo, di un insieme di valutazioni di cui occorre tener conto al fine di impostare nel migliore dei modi l’annata agraria e, soprattutto, i piani di gestione aziendale”.
In termini di andamento generale del Pil agricolo provinciale, Confai Academy prevede che non verrà superata la soglia dei 570 milioni di euro, pari al risultato globale dello scorso ciclo produttivo. Nel corso del 2017 lo stesso fatturato complessivo di settore potrebbe essere raggiunto nonostante un possibile decremento della produzione lorda vendibile del settore vegetale, prevista in calo tranne che per il frumento duro (prodotto peraltro assai marginale in Bergamasca).
La contrazione della Plv vegetale sarebbe compensata in primo luogo da un lieve incremento nominale del fatturato zootecnico, dovuto all’aumento del prezzo del latte alla stalla concordato tra allevatori e industria di trasformazione. Potrebbe avere riflessi positivi anche la nuova indicizzazione del prezzo del prezzo del latte, legata per una quota del 30% al valore del Grana Padano: la previsione di questo parametro è significativa per un territorio come quello di Bergamo, che è la prima provincia a livello nazionale per numero di prodotti contraddistinti dal marchio DOP (11, di cui 9 sono formaggi).
Nei primi mesi del 2017 si dovrebbe inoltre registrare una certa prosecuzione del miglioramento della performance del comparto suinicolo, sulla scia della moderata crescita dei valori medi della carne suina propria del secondo semestre del 2016. In Bergamasca, lo ricordiamo, sono attualmente censite più di 700 aziende suinicole attive, benché gli allevamenti definiti ‘ad alta specializzazione’ siano poco più di un centinaio.
“L’arrivo di un nuovo anno è sempre un'occasione eccellente per ricalcolare il GPS aziendale – commenta Bolis - In altre parole, è il momento giusto per riprogrammare la rotta dei propri affari.
Quella che probabilmente più conta, in tempi di prolungata stagnazione economica, è la pianificazione della gestione aziendale complessiva, a partire dalla struttura dei costi e dei progetti di investimento”.
La ricetta proposta da Confai per affrontare il 2017 è quella di un’attenta razionalizzazione dei costi con conseguente riduzione di voci di spesa sovradimensionate o addirittura improduttive. “Questa pratica - sottolinea il direttore di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo – dovrebbe peraltro essere ripetuta più di una volta nel corso dell'anno, e non solo in periodi di crisi, in quanto permette di fatto di liberare risorse per migliorare i bilanci aziendali e perfino per sbloccare investimenti già programmati da tempo”.
Altra direttrice importante è la distinzione tra risorse interne e risorse esterne. “Nell'economia globale – prosegue Cattaneo - con scenari sempre più imprevedibili e mutevoli, una struttura aziendale più ‘terziarizzata’, e quindi più leggera, può rappresentare già per sé sola un'eccellente assicurazione sul futuro della propria impresa”.
Tra le tipologie aziendali che dovrebbero continuare a progredire nonostante la generale situazione di crescita zero, si annoverano le aziende multifunzionali condotte da giovani e con vocazione ecologica, trainate dal consumo di prodotti bio locali – che in Lombardia continua a crescere con numeri a doppia cifra – e da una generale propensione all’innovazione propria di queste imprese, che rappresenta un fondamentale fattore competitivo.
Tra le aziende condotte prevalentemente dalle giovani leve si prevede infine la prosecuzione del trend estremamente positivo fatto registrare dal comparto caprino, che nel 2006 contava in Bergamasca un totale di 8.300 capi e lo scorso anno ha raggiunto la soglia di 10.700 capi, risultato ragguardevole soprattutto se si considera la vocazione prevalentemente montana di questo settore della zootecnia orobica.

13/01/2017
Ha ripreso nello scorso mese di dicembre, dopo la pausa manifestatasi a novembre, il buon andamento che da molti mesi caratterizza la redditivita' dell'allevamento suinicolo nazionale: è quanto afferma il Centro ricerche economiche sulle filiere suinicole (Crefis), rendendo noto che l'indice elaborato dallo stesso centro di ricerche segnala +1,7% rispetto a novembre, ma soprattutto +21,7% nei confronti del dicembre 2015.
Secondo l'istituto economico, "a spingere la perfomance economica sono i prezzi dei suini pesanti da macello, che a dicembre alla Borsa merci di Modena hanno mediamente quotato 1,627 euro/kg a peso vivo, in crescita del +2,9% rispetto a novembre e del 31% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente" (Fonte: Crefis).
13/01/2017
Dovranno essere presentate dal 23 gennaio al 31 marzo le domande per interventi in materia di innovazione da parte dei cosiddetti Gruppi operativi per l'innovazione (Goi), i quali rappresentano forme di partenariato tra aziende agricole, enti di ricerca pubblici o privati ed altre tipologie aziendali.
Si tratta di un nuovo stanziamento da 5,4 milioni di euro di contributi previsti dai nuovi bandi del Psr 2014-20 in materia di innovazione. Saranno concessi finanziamenti, in particolare, per la difesa della biodiversità, la valorizzazione dei sottoprodotti, la riduzione dei gas serra prodotti dagli allevamenti e sistemi per favorire la conservazione e il sequestro di carbonio (Fonte. Regione Emilia Romagna).
05/01/2017
Investimenti e agroambiente sono protagonisti della spesa dell'attuale programmazione per lo sviluppo rurale nel nostro Paese.
Toccata quota 855 mln di euro, con buone performance per immobilizzazioni materiali, indennità e pagamenti agro-climatico-ambientali.
Intanto prosegue l'iter della revisione di medio periodo della PAC (il cosiddetto "Omnibus") che dovrebbe portare più flessibilità in materia di giovani agricoltori, semplificare l'accesso ai prestiti con gli strumenti finanziari UE, e uno strumento di stabilizzazione del reddito su misura per specifici settori (Fonte: Rete rurale nazionale).
05/01/2017
Con oltre 3 milioni di euro l'Emilia Romagna punta al rafforzamento degli interventi per la conservazione ed il ripristino della biodiversità e degli habitat ad alto valore naturale.
A tanto ammontano le risorse messe a disposizione dalla Regione, attraverso due bandi per i quali è possibile fare domanda fino al 28 febbraio del 2017. I due bandi, che danno continuità alla programmazione del PSR avviata nel 2015 nell'ambito della Misura 10 "Pagamenti agro-climatico-ambientali" riguardano in particolare la"Gestione dei collegamenti ecologici dei siti Natura 2000 e conservazione di spazi naturali e seminaturali e del paesaggio agrario" (tipo di operazione 10.1.09) e il "Ritiro dei seminativi dalla produzione per venti anni per scopi ambientali e gestione dei collegamenti ecologici dei siti Natura 2000" (Fonte: PianetaPsr).
30/12/2016
E' sempre più evidente il ruolo trainante dell'attività agrituristica e la necessità di valorizzare chi sa fare rete con le aziende vicine.
Ogni giorno nascono 2 nuove aziende agrituristiche: in tutto sono 22.238 le aziende agrituristiche autorizzate italiane. Nel 2015 se ne sono registrate 494 in più rispetto all'anno precedente (+2,3%).
Tra le cifre rilevanti: oltre 165 milioni di notti passate negli agriturismi negli ultimi 15 anni, oltre 190 mila ettari di paesaggio curato e fruibile grazie alla presenza delle attività agrituristiche, e oltre 22.000 fabbricati restaurati con un significativo recupero del patrimonio edilizio rurale.
Altro dato di assoluto interesse:oltre 260 mila aziende con vendita diretta, 2.384 aziende con attività didattiche e circa 1200 aziende stimate con attività sociali (Fonte: AgrieTour, edizione 2016).
30/12/2016
La programmazione dello sviluppo rurale 2014-2020 si occupa anche di promuovere l'informazione e la conoscenza di prodotti di qualità, attraverso le attività svolte dalle associazioni di produttori. A svolgere questa funzione è la sotto-misura 3.2, intitolata "sostegno per attività di informazione e promozione, svolte da associazioni di produttori nel mercato interno", prevista nei PSR di 19 Regioni italiane (tutte ad eccezione di Trento e Bolzano).
Tra le principali attività finanziate dalla stessa si annovera la partecipazione a fiere, mostre, rassegne, concorsi e altri eventi informativi e promozionali, sia in ambito nazionale che internazionale. Inoltre, risultano ammissibili al sostegno la realizzazione di seminari, incontri e workshop con gli operatori che si occupano di produzione, commercializzazione, trasformazione e promozione di prodotti di qualità e la realizzazione di attività di promozione presso i canali GDO e Ho.re.ca.
I potenziali beneficiari della sotto-misura non sono i produttori agricoli, bensì le Organizzazioni di produttori (OP), le Associazioni di organizzazioni di produttori (AOP), e in molti casi anche cooperative, consorzi e reti d'impresa (Fonte: PianetaPsr n. 57).

23/12/2016
Buone notizie per l'industria alimentare nazionale.
A ottobre 2016 - rende noto l'Istituto nazionale di Statistica - il fatturato delle industrie alimentari e delle bevande ha fatto registrare un aumento del 3,4% su base annua.
Il dato è ancor più rilevante, fa notare l'Istat, soprattutto se posto in relazione con le altre industrie produttive che, in generale, nel periodo corrispondente hanno subito un calo significativo, in media dell'ordine dello 0,9%.
17/12/2016
All’indomani della celebrazione della Giornata Internazionale delle Montagne, avvenuta domenica 11 dicembre, Confai Bergamo annuncia un nuovo approfondimento sullo stato di salute dell’agricoltura montana della provincia a cura dell’Osservatorio economico di Confai Academy.
“L’agricoltura svolge tuttora un ruolo chiave nell’ambito delle aree montane – osserva Leonardo Bolis, presidente provinciale e nazionale di Confai – e l’analisi che stiamo conducendo sulla situazione e le prospettive del settore primario in montagna è, in realtà, una fotografia circa le condizioni socio-economiche generali degli insediamenti e delle attività d’alta quota”.
Le prime valutazioni effettuate da Confai richiamano l’attenzione su un tessuto imprenditoriale agricolo indubbiamente caratterizzato da alcuni punti di forza, quale la presenza di titolari o contitolari giovani, ossia con meno di 40 anni, in oltre il 25% delle aziende agricole montane bergamasche.
“Contrariamente all’opinione corrente, nella maggior parte dei casi che compongono il campione sotto osservazione – commenta Enzo Cattaneo, segretario generale del centro di formazione e direttore di Confai Bergamo – non abbiamo notato grossi problemi in termini di ricambio generazionale: un elevato numero di titolari over 60 si mostra disposto a lasciare di buon grado la guida dell’azienda ai componenti più giovani, comprendendo il maggiore dinamismo e la propensione all’innovazione che derivano da un impegno diretto dei giovani in funzioni gestionali”.
Nondimeno, secondo l’Osservatorio di Confai Academy, questi segnali non sarebbero sufficienti a dare una vera spinta in avanti alle oltre 1.100 aziende professionali che gestiscono quasi 30.000 ettari di superficie agricola montana in territorio orobico.
“Il problema rimane innanzitutto quello dei fatturati – osserva senza mezzi termini Cattaneo –, che nel campione analizzato non superano la soglia media di 24.000 euro annui per azienda, configurando un’economia agricola montana che nella maggior parte dei casi rappresenta solo un complemento del reddito familiare, anziché costituirne il perno, come succedeva in passato”.
Quali strade percorrere per evitare che i giovani si scoraggino e abbandonino l’attività agricola in montagna? Mentre la pura attività zootecnica mostra uno stato di perdurante difficoltà, segnali positivi vengono dalle imprese agricole che sono state in grado di declinare le attività tradizionali nell’ottica di una moderna multifunzionalità, facendo leva su trasformazione dei prodotti, vendita diretta e agricoltura di servizio. Una delle prove sta nel fatto che le aziende zootecniche con le migliori prospettive appartengono al novero delle imprese che trasformano il latte direttamente in laboratori aziendali o in caseifici cooperativi, realizzando un significativo valore aggiunto che si applica attualmente a quasi un quarto della produzione lattiera bergamasca.
“Ad ogni modo – conclude Bolis – possiamo affermare con certezza che il territorio montano bergamasco attende ancora una piena valorizzazione, obiettivo al quale ci si potrà avvicinare solo mediante una strategia articolata che sappia unire in un grande sforzo collaborativo istituzioni, imprese e organizzazioni professionali”.

16/12/2016
“La Pac sta vivendo una svolta e le politiche agroambientali, nelle quali anche l’agricoltura conservativa si inserisce, rappresentano un’opportunità per la difesa del suolo e la salvaguardia dell’ecosistema. La tendenza è in crescita, anche in Lombardia”.
A dirlo è stato l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianni Fava, intervenendo al Centro Fiera di Montichiari alla giornata di studio su “Agricoltura conservativa: dalla teoria alla pratica. Evoluzione e gestione delle infestanti”.
“I dati sono chiari – ha specificato Fava -. Nel Programma di sviluppo rurale 2007-2013 la misura 214 prevedeva incentivi per l’adozione di pratiche di agricoltura conservativa. Le domande sono state 438 per circa 21.600 ettari, con assoluta prevalenza della minima lavorazione rispetto alla semina su sodo”.
Nell’attuale programmazione, in corso fino al 2020, le agevolazioni per adottare l’agricoltura conservativa sono comprese nella misura 10, operazione 10.1.04. “Le domande pervenute sono diventate 623, per una superficie di 30.000 ettari e un contributo complessivo di quasi 8 milioni di euro. Si tratta di nuove aree, perché i contributi non sono cumulabili sulle superfici che hanno beneficiato del contributo nel Psr precedente”.
La preferenza del mondo agricolo si conferma verso la minima lavorazione, con le adesioni più significativa nei territori di Pavia (198 domande, 10.528 ettari, 3.117.594 euro richiesti), Cremona, Mantova e Lodi (188 domande, 7.431 ha, 1.743,383 euro richiesti), Milano (137 domande, 7.767 ha, 2.020.747 euro richiesti) e Brescia (64 domande, 2.618 ha, 611.168 euro richiesti).

09/12/2016
"Per i parametri del Food sustainability index 2016 il settore agricolo italiano e' tra i piu' sostenibili del mondo, mentre al contrario l'Italia si trova al terzultimo posto per ipernutrizione e seconda per il numero di bambini tra i 2 e i 18 anni in sovrappeso, significa che la sfida della filiera si sposta nel campo dell'educazione alimentare", afferma Marco Speziali, presidente di Confai Mantova e di Confai Academy. Per Sandro Cappellini, direttore di Confai Mantova e coordinatore nazionale di Confai, "l'agricoltura italiana ha saputo terziarizzare alcune operazioni per migliorare il management aziendale. questo ha fatto si' che potessero migliorare quegli aspetti ai quali anche il consumatore presta particolare attenzione, come l'impronta idrica e la gestione dell'acqua, la diversificazione e la conservazione dei suoli, l'agricoltura biologica".
Secondo i dati dell'ultimo Rapporto sul contoterzismo - osserva Confai - "le 11mila imprese agromeccaniche italiane sono sempre piu' determinanti nelle fasi che vanno dalla preparazione del letto di semina alla raccolta, favorendo la riduzione dei costi alla produzione".

04/12/2016
Il comparto dell’agricoltura biologica fa segnare da anni una crescita progressiva, ancorché non impetuosa, in termini di apporto del territorio bergamasco nel contesto regionale: la nostra provincia si posiziona attualmente al quinto posto in Lombardia con un apporto alla produzione regionale superiore all’11 per cento del totale.
“La Lombardia – fa notare Enzo Cattaneo, direttore di Confai Bergamo e segretario generale di Confai Academy - è la prima regione italiana per numero di gruppi di acquisto che si dedicano specificamente alla selezione e al consumo di prodotti dell’agricoltura biologica, a riprova dell’esistenza di un mercato fatto di consumatori consapevoli che optano per beni agroalimentari di elevata qualità. La presenza di tali compagini organizzate di consumatori rappresenta uno dei fattori alla base del crescente successo della vendita diretta di prodotti bio”.
A fronte di significativi margini di espansione garantiti dalla crescita della domanda, per Confai è giunto il momento di dare impulso alla produzione biologica mediante una migliore cooperazione tra tutti gli attori della filiera.
“L’agricoltura biologica non è più una questione limitata all’apporto dell’ultimo anello della filiera, rappresentato generalmente da piccoli produttori-trasformatori - osserva Leonardo Bolis, presidente provinciale e nazionale di Confai -, ma coinvolge necessariamente con un ruolo attivo anche le imprese di meccanizzazione agricola. Se è vero che la nuova frontiera del comparto in Lombardia è legata all’apertura di una serie di nuovi caseifici dediti specificamente alla lavorazione di latte biologico, ci troveremo presto di fronte alla necessità di incrementare rapidamente la produzione di alimenti specifici per ottenere produzioni animali organic. Ciò significa che serviranno essiccatoi e magazzini rigorosamente certificati e puntualmente sottoposti a verifiche periodiche, condizioni che spesso solo le imprese contoterziste possono assicurare grazie alla propria professionalità e alla disponibilità ad investire i capitali necessari”.
Il quadro delineato da Confai trova conferma nelle valutazioni effettuate dalla Regione Lombardia, che nei giorni scorsi aveva evidenziato, per bocca dell’assessore lombardo all’Agricoltura, Gianni Fava, come nel 2015 i consumi di prodotti bio sul territorio lombardo siano cresciuti del 13% nel 2015, configurando una domanda abbondantemente superiore all’offerta locale”.
“L’auspicio – conclude Bolis – è che grazie ad una più stretta cooperazione tra aziende agromeccaniche, produttori e trasformatori, si possa dare impulso ad una parte del settore primario nel quale, in ultima istanza, le regole del gioco sono definite da un’ampia categoria di consumatori desiderosi di esercitare un controllo più diretto sui processi produttivi e sulla qualità dei prodotti”.

04/12/2016
Oltre ai fondi comunitari, gli agricoltori under 40 possono contare su una serie di importanti strumenti per avviare e potenziare la propria impresa - alcuni nuovi - messi a disposizione da Ismea. E' quanto riferisce Fabio Del Bravo in un ottimo articolo pubblicato recentemente su PianetaPsr, rivista online della RRN.
Il sostegno ai giovani agricoltori può contare sull'importante leva dei Psr con le varie soluzioni messe a punto dalle Regioni per ottimizzare la fruizione delle misure da parte dei giovani ma, in Italia, ha storicamente un fondamentale alleato nellestrategie messe a punto da Ismea, Istituto di servizi per il mercato agricolo e alimentare, che recentemente ha ulteriormente sviluppato alcuni strumenti innovativi.
Uno dei pilastri fondamentali di questa strategia di sostegno è rappresentato dal "Primo insediamento Ismea", recentemente implementato soprattutto nelle fasi della domanda e dell'istruttoria, grazie alle nuove possibilità offerte dai "tools" on line. "Naturalmente si tratta di uno strumento che funziona attraverso bandi - sottolinea Del Bravo -. Rispetto all'avviamento aziendale dei Psr, la caratteristica del Primo Insediamento Ismea è quella di agganciare il premio (70.000 euro in conto interessi) a un Piano di miglioramento fondiario di una azienda agricola che si va ad acquistare: è Ismea ad approvare o meno la domanda, in base alla sua sostenibilità economico-finanziaria. Le modalità sono quelle del patto di riservato dominio (fino a 2 mln di euro di valore) o del mutuo ipotecario (oltre i 2 mln di euro). Per il Piano, Ismea mette a disposizione uno strumento web per la redazione del business plan, che deve dimostrare la sostenibilità almeno per i primi 5 anni ed è, allo stesso tempo, un'autovalutazione di prefattibilità economico-finanziaria dell'operazione" (Fonte: PianetaPsr).

27/11/2016
In una recente seduta svoltasi a Bruxelles, la Commissione europea ha invitao gli Stati membri a cogliere in forma più completa le opportunità e gli strumenti contenuti nel "Pacchetto Latte". In particolare, secondo quanto si legge in Agrapress, la Commissione Ue - "sottolinea le potenzialita' offerte dai due strumenti chiave del pacchetto latte: le organizzazioni di produttori (Op) e la contrattazione collettiva, che non sono ancora pienamente sfruttati dagli Stati membri e dalle associazioni dei produttori e degli agricoltori, ed illustra diversi modi per renderli piu' efficaci sia a livello dell'Ue che a livello nazionale. Gli Stati membri sono, in particolare, incoraggiati ad adottare le misure necessarie per favorire la creazione di organizzazioni di produttori con azioni collettive che vadano al di la' della contrattazione collettiva, in modo da accrescere il peso dei produttori nella filiera".
27/11/2016
In Italia le aziende agricole degli under 35 ottengono un ricavo di 73.000 euro, a fronte di una media di 43.000 euro di ricavi, fatta registrare dalle aziende italiane senza distinzione di settore produttivo. La performance in questione risulta superiore anche ai pari età europei attivi in agricoltura, che si attestano su una media di 44.000 euro. Come spiegare il fenomeno? Secondo la Rete Rurale Italiana, "un'attenta lettura dei dati e delle informazioni raccolte durante la passata programmazione suggerisce, infatti, che mediamente sono i giovani a condurre le aziende con un livello maggiore di produttività - in media ottengono, per ogni ettaro di Sau, 319 euro in più di reddito - e un maggior numero di attività multifunzionali. I giovani imprenditori agricoli sono poi più innovativi, hanno un' attenzione superiore alle tecniche e alla sostenibilità dei processi produttivi, una più alta propensione a fare rete e all'export".
19/11/2016
Il contributo del contoterzismo è determinante nella logica della multifunzionalità in agricoltura e della sostenibilità ambientale. Il Coordinamento Agromeccanici Italiani stima che almeno 1.000.000 di ettari di superficie agricola in Italia potrebbero essere immediatamente convertiti alle modalità dell’agricoltura conservativa senza bisogno di interventi strutturali sugli assetti dei suoli. Ciò comporterebbe una riduzione secca delle emissioni annue di CO2 pari a circa 108.000 tonnellate, su una superficie di 1.000.000 di ettari coltivati a cereali.
Risparmio energetico, idrico e del suolo. Oltre ad essere altamente eco-friendly, infatti, questo nuovo modo di concepire il rapporto con la terra ha interessanti risvolti positivi per l’economia dell’azienda agricola. I maggiori vantaggi si registrano sul fronte delle spese cui gli agricoltori vanno normalmente incontro durante la stagione produttiva: il risparmio di carburante è notevole, fino al 70%, così come si riduce sensibilmente il costo della manodopera.
A ciò si deve aggiungere il significativo risparmio di acqua, risultato che sarebbe di particolare rilievo per l’agricoltura italiana, che si confronta quasi tutti gli anni con il problema della siccità. Secondo i dati diffusi da AIPAS, l’Associazione italiana produttori amici del suolo, il terreno seminato su sodo riduce l’evaporazione del 60%, tagliando drasticamente la domanda di acqua da irrigazione.
Contoterzismo multifunzionale e sostenibile. Quella delle imprese agromeccaniche è un’attività sempre più multifunzionale e sostenibile. E l’adozione di comportamenti virtuosi che vanno dall’attuazione di misure agroambientali facoltative, l’adesione a programmi di rimboschimento, la produzione di energia da fonti rinnovabili, le misure di promozione dell’agricoltura conservativa, permettono alle imprese agricole di beneficiare di aiuti economici dall’Unione europea. L’ambiente paga anche in altre forme – si legge nel Libro Bianco -. Oltre all’ottenimento o meno di determinati finanziamenti pubblici, essere percepiti dall’opinione pubblica come imprenditori attenti all’ambiente può portare evidenti vantaggi di immagine e di mercato agli agricoltori, in particolar modo a coloro che puntano ad avere un rapporto diretto con i consumatori finali.
Una recente indagine dell’Osservatorio nazionale sul Contoterzismo ha sottolineato come l’attività agromeccanica rappresenti una straordinaria opportunità per le aziende agricole, ma anche per la salvaguardia e valorizzazione delle zone rurali nel loro complesso per mezzo di “servizi ecosistemici” e funzioni sociali e paesaggistiche.

19/11/2016
“L’affermazione dell’agricoltura in outsourcing, con lo sviluppo della terziarizzazione dei servizi, è anche figlia della crisi conseguente alla globalizzazione, che dal 2009 ha lentamente portato all’affermazione di un nuovo paradigma di agricoltura, incentrato su una maggiore specializzazione produttiva e rivolto a una ricerca di nuovi mercati all’interno e all’esterno dell’Unione europea”.
Lo ha detto questa mattina Silvano Ramadori, presidente di Unima, intervenendo al convegno nazionale su Agricoltura e Contoterzismo all’Accademia dei Georgofili, durante il quale è stato presentato il Libro Bianco per la competitività delle aree rurali, voluto dal Coordinamento degli Agromeccanici Italia (formato da Unima e Confai), allo scopo di avviare un dialogo sul futuro dell’agricoltura e dei sistemi rurali fra le imprese e con le istituzioni.
Secondo i dati Istat del 2015, a livello nazionale, il numero di aziende agricole diminuisce ad un ritmo quattro volte superiore rispetto alla contrazione delle superfici coltivate, grazie soprattutto al ruolo e all’impegno dei contoterzisti agrari: questi ultimi si fanno sempre più carico della gestione globale di una quantità crescente di terreni non più condotti da coltivatori diretti e agricoltori affittuari, diventando così determinanti per la tenuta del comparto primario, seppure a fronte di una tendenza alla contrazione dell’attività agricola difficilmente arrestabile.
“Un caso emblematico del nuovo profilo del settore primario – ha specificato Leonardo Bolis, presidente di Confai - è quello della Lombardia, prima regione italiana per valore della produzione lorda vendibile, dove le imprese agromeccaniche effettuano innanzitutto il 97% della raccolta di soia e cereali, quali mais, frumento e orzo”.
Inoltre, più del 70% delle altre lavorazioni in campo nelle aree di pianura è allo stesso modo effettuata da soggetti che lavorano in conto terzi: si va dalla preparazione del letto di semina ai trattamenti antiparassitari, dall’imballatura dei foraggi fino all’essiccazione e ad altre forme di messa in sicurezza del prodotto finale.

14/11/2016
Oltre 165 milioni di notti passate negli agriturismi negli ultimi 15 anni, oltre 190 mila ettari di paesaggio curato e fruibile grazie alla presenza delle attivita' agrituristiche, e oltre 22.000 fabbricati restaurati con un significativo recupero del patrimonio edilizio rurale; oltre 260 mila aziende con vendita diretta, 2.384 aziende con attivita' didattiche e circa 1200 aziende stimate con attivita' sociali.
Sono, informa l'ismea, i numeri della multifunzionalita' italiana, che da soli basterebbero per testimoniare il valore della diversificazione delle attivita' in agricoltura. L'incidenza delle attivita' multifunzionali sul valore complessivo della produzione passa dal 13,8% del 2000 al 20,9% del 2015. Analizzando il "cavallo di battaglia della multifunzionalita'", cioe' l'agriturismo, si nota come tuttavia, nel 2015, rispetto a 1628 nuove aziende, siano 1134 quelle cessate, a testimonianza di alcune difficolta' che sta vivendo il comparto (Fonte: Agrapress).
14/11/2016
L'Italia negli ultimi anni ha registrato un vero e proprio boom di birrifici artigianali, uno dei fenomeni più significativi del settore
agro-alimentare. Autori di questo fenomeno sono soprattutto i giovani imprenditori, generalmente under 35, che hanno saputo abilmente trasformare la loro passione per la birra in un'attività imprenditoriale strutturata e dinamica in grado di far fronte al forte periodo di crisi economica
che ha investito il nostro Paese. Giovani che hanno saputo intercettare la richiesta del mercato verso prodotti di qualità ed altamente distintivi per aromi e sapori.
La realizzazione di un prodotto artigianale originale, il mettere a frutto esperienze precedentemente maturate in altri birrifici o la capacità di cogliere le opportunità imprenditoriali offerte dal mercato hanno infatti spinto molti under 35 ad investire nelle craft breweries nonostante le difficoltà del settore legate soprattutto alla tassazione che pesa per circa il 40 % del costo del prodotto finale. Secondo le ultime stime, infatti, il settore dà lavoro ad almeno 5mila under 35 italiani (inclusi i beershops) e ha visto una crescita delle esportazioni pari
al 10 % negli ultimi due anni (Fonte: PianetaPsr Ottbre 2016).

05/11/2016
Meno mais e più frumento da foraggio nei campi mantovani. È l’effetto dei cambiamenti climatici e della presenza delle aflatossine che da alcuni anni fa capolino nella produzione maidicola virgiliana.
A notare il cambiamento della tendenza, abbastanza marcata, è il presidente di Confai Mantova, Marco Speziali, che ieri sera è intervenuto alla trasmissione di Telemantova “L’ultimo miglio”, condotta dal direttore Monica Bottura.“L’utilizzo del frumento da foraggio è un ottimo sostitutivo del mais e anche le rese in campo non sono molto inferiori – ha spiegato Speziali – col vantaggio che appunto non si corre il rischio delle aflatossine”.
Fra i primi a cogliere le evoluzioni che investono le campagne, gli imprenditori agromeccanici registrano anche altri elementi significativi: l’influenza dei cambiamenti climatici, che hanno ridotto i tempi di raccolta di mais e cereali, comprimendo i lavori nei campi da un mese di 40 anni fa a 5-10 giorni; la progressiva sostituzione del mais ceroso con nuove miscele alimentari, composte da granella e dal tutolo del mais, elemento che ha comportato l’adozione di nuove macchine da raccolta con doppio cassone per la raccolta.

05/11/2016
Cresce il ruolo degli agromeccanici nel comparto del biologico. Marco Speziali, presidente di Confai Academy, ha sottolineato come tale produzione non si limiti all’ultimo anella della filiera, ma coinvolga con un ruolo attivo anche le imprese di meccanizzazione agricola. “Il bio sta crescendo a doppia cifra – ha sostenuto Speziali – e richiede alimenti specifici per ottenere produzioni animali organiche, ma anche essiccatoi e magazzini, i quali dovranno essere periodicamente certificati e sottoposti a verifiche. Il biologico necessita dell’apporto significativo dei contoterzisti e, soprattutto, un cambio di mentalità da parte degli agricoltori e di tutti gli operatori”.
Il bio in Lombardia: l’analisi di Fava. Sul tema del biologico è intervenuto anche l’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, riportando le percentuali a doppia cifra dei consumi. “Nel 2014 i consumi di prodotti bio sono cresciuti dell’11% nel 2014 e del 13% nel 2015 – ha spiegato -. Con una domanda che supera comunque l’offerta, è evidente che le importazioni sopperiscono alle richieste dei consumatori”.
Anche la Lombardia cresce nel biologico. “Un anno fa con il Psr abbiamo messo a disposizione una dote finanziaria di 7,5 milioni di euro per la conversione al biologico e la richiesta è stata di circa 3,5 milioni – ha precisato l’assessore Fava -. Nel 2016 abbiamo insistito e abbiamo messi a disposizione 12 milioni, ma dal numero di domande credo che non basteranno. Questo significa che avremo una crescita di prodotti organic significativa da qui al 2020, prevalentemente nelle province di Mantova e Cremona”.
Emblematico il settore lattiero caseario. “Nel 2015 avevamo solamente due caseifici bio in tutta la Regione – ha ricordato Fava -. Credo che nel 2016 ne conteremo più di una quindicina”.

29/10/2016
L'indice del clima di fiducia elaborato da Ismea per conduttori under e over 40 rivela un consistente vantaggio giovanile, segnando comunque un deciso recupero per le due categorie rispetto al 2014.
Secondo l'analisi, i giovani agricoltori dimostrano una maggiore positività, che corrisponde alla loro più elevata propensione ad investire, ad innovare e a una più spinta reattività ai cambiamenti imposti dal mercato.
Nel confronto con l'agricoltura Ue, l'Italia si contraddistingue per una migliore redditività (Fonte: PianetaPsr).
22/10/2016
Il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali rende noto che si e' svolta la riunione del tavolo nazionale della filiera agrumicola, che ha visto la partecipazione dei rappresentanti delle Regioni, delle organizzazioni agricole e della cooperazione, delle imprese di trasformazione e di commercializzazione. Durante il confronto il ministero ha illustrato alcune proposte operative per un piano strategico unitario con il coinvolgimento di tutti i componenti della filiera e delle istituzioni con azioni condivise gia' in corso e da intraprendere. L'obiettivo e' creare nuovi impianti su 35000 ettari con un tasso di ricambio di circa 5000 ettari all'anno (Fonte Agrapress).
22/10/2016
L'assessore regionale all'Agricoltura Gianni Fava - informa la Regione Lombardia - ha incontrato giovedi' 20 ottobre "i rappresentanti delle associazioni di categoria e le organizzazioni dei produttori" per dare inizio ad un tavolo di negoziazione sul prossimo futuro del comparto lattiero-caseario. "C'e' condivisione degli attori presenti al tavolo sul fatto che serva uno sforzo comune da parte del mondo della produzione, che passa per una negoziazione che va coordinata e concordata, senza bisogno di costruire cartelli inutili", ha reso noto Fava al termine del tavolo. "La volonta' del mondo delle imprese che producono il latte e' di rivolgersi alle industrie con la richiesta di convocazione di un tavolo urgente che definisca le strategie per il 2017. Non c'e' dubbio che in questo momento ci siano aspettative del mercato esterno che coincidono con un andamento generale percepito da tutti come positivo, ma che non si ritrova di fatto nella contrattualistica", ha spiegato l'assessore. "In buona sostanza - ha continuato Fava - oggi abbiamo un mercato virtuale che cresce e un mercato reale che resta dov'e', a condizioni inaccettabili in termini di produzione. Sappiamo che la gran parte dei produttori lombardi stanno lavorando al di sotto dei costi di produzione".

15/10/2016
Il Consiglio regionale della Regione Lazio ha approvato la legge con 'disposizioni per valorizzare e sostenere il consumo dei prodotti agricoli e alimentari di qualita' provenienti da filiera corta', rende noto il presidente della Regione Nicola Zingaretti. "Da oggi c'e' una maggiore garanzia sull'origine e sulla provenienza dei prodotti, rivalutando l'aspetto etico dell'agricoltura e creando un rapporto privilegiato e diretto tra consumatore ora consapevole e produttore, basato sulla fiducia" (Fonte: Agrapress).
08/10/2016
La Commissione europea ha pubblicato oggi un rapporto sulle prospettive a breve termine per seminativi, latte e carne nel 2016 e 2017. Secondo la commissione, "le esportazioni di carne suina dell'Ue raggiungeranno nel 2016 il livello record di 2,7 milioni di tonnellate grazie a un aumento delle vendite in Cina. I prezzi della carne suina dovrebbero pertanto seguire un andamento analogo". "Anche i prodotti lattieri europei - prosegue il comunicato - hanno visto aumentare nelle ultime settimane le loro quotazioni, il che potrebbe ripercuotersi positivamente sul prezzo alla stalla. La durata della ripresa nel settore resta pero' incerta ed e' il motivo per cui la Commissione ha lanciato a settembre un programma di riduzione della produzione lattiera da 150 milioni di euro che e' stato sottoscritto da numerosi allevatori". "Cereali e oleaginose - continua il comunicato - fanno fronte ad una situazione particolare che dipende da una produzione mondiale eccezionale che pero', nell'Unione europea, e' stata scarsa, in particolare per grano e mais. dato che l'offerta mondiale e' comunque largamente sufficiente a rispondere alla domanda, i prezzi dei cereali nella prossima annata resteranno bassi" (Fonte: Agrapress).

08/10/2016
A settembre i prezzi dei suini pesanti sono aumentati sensibilmente, tanto da risultare i piu' elevati degli ultimi tre anni, e questo e' stato il fattore principale, insieme al calo dei prezzi di mais e soia, che ha portato ad un marcato incremento della redditivita' dell'allevamento calcolata dall'indice Crefis: +4,9% nei confronti di agosto e, soprattutto, +5,4% nei confronti di settembre 2015. D'altro canto, si riduce in maniera marcata, sempre a settembre, la redditivita' delle aziende di macellazione di suini, il cui indice registra una variazione pari a -5,2% rispetto ad agosto e -5% rispetto a settembre dell'anno scorso (Fonte: Crefis).
01/10/2016
“Il Lambrusco rischia di perdere la propria quota di mercato in Spagna e, di rimbalzo, anche in Brasile. Servono politiche aggregative e di rilancio del prodotto, perché altrimenti verrà soppiantato dalla nuova tendenza esplosa nel paese iberico di bere vini rosati e il contraccolpo si farà sentire anche fra i produttori mantovani”.
È Confai Mantova che mette in evidenza il nuovo fenomeno che dalla Spagna potrebbe estendersi in Sudamerica.
“Il vino cosiddetto claret è divenuto un fenomeno di massa – rilancia Confai Mantova – e si sta diffondendo fra i giovani; si sta hipsterizzando, come ha fatto notare il quotidiano El Pais, trasformandosi in un vero e proprio boom”.
“La conseguenza è che rischiano di essere soppiantati vini facili, di pronta beva come può essere il Lambrusco, che in un recente passato ha vissuto una stagione favorevole in Spagna e in Brasile, pur non azzeccando approcci di marketing favorevoli per premiare adeguatamente la qualità”, osserva Marco Speziali, presidente di Confai Mantova.
“Servono, pertanto, nuove strategie per raccontare un’eccellenza del territorio lombardo ed emiliano”, suggerisce l’organizzazione degli imprenditori agricoli e agromeccanici.
Il Lambrusco Mantovano Dop è prodotto nelle tipologie rosso e rosato in un’area che comprende i comuni di Viadana, Sabbioneta, Suzzara, Gonzaga, Pegognaga, Moglia, Quistello, San Benedetto Po, Revere, Poggio Rusco e Sermide.
Gli ettari coltivati sono 340 circa, per una produzione di 6,5 milioni di bottiglie di vino da pasto frizzante. La produzione complessiva di Lambrusco, la cui denominazione è stata minacciata di subire forti restrizioni in Europa, si aggira intorno a 180 milioni di bottiglie. L’export supera il 63% della produzione totale, con un valore di mercato che si stima superiore ai 570 milioni di euro.

01/10/2016
“L’accordo dell’Opec sul taglio all’estrazione del greggio porterà all’aumento dei prezzi dei carburanti, compreso il gasolio agricolo per la trazione delle trattrici, ma avrà anche effetti positivi”.
A dirlo è Marco Speziali, presidente di Confai Mantova, che preconizza un possibile aumento dei costi in agricoltura e nella gestione degli allevamenti, assicurando l’impegno delle imprese agromeccaniche a non ritoccare le tariffe.
Secondo i calcoli di Confai Mantova, un incremento dei costi del gasolio agricolo da 0,55 a 0,60 euro al litro potrebbe significare per le imprese agricole e agromeccaniche che svolgono servizi in conto terzi maggiori spese per quasi 950mila euro. Sempre che la forbice fra l’attuale prezzo e le quotazioni future non si allarghi.
“L’aumento del greggio potrebbe dare una scossa anche ai cereali – prosegue Speziali – e questo, se da un lato l’incremento potrebbe migliorare i margini di guadagno dei produttori di commodity, dall’altro inevitabilmente contribuirebbe alla crescita dei costi di produzione nelle aziende zootecniche”.
Un beneficio dal recupero dei listini del greggio lo dovrebbe risentire il mondo delle rinnovabili, in quanto l’aumento del prezzo del petrolio riaccende l’attenzione su fonti alternative.

24/09/2016
Dopo l'approvazione all'unanimità alla Camera, il Testo Unico sulla vite e il vino passa all'esame del Senato. Il testo messo a punto dalla Commissione Agricoltura va nella direzione di un taglio ad una serie di appesantimenti burocratici della normativa vigente, ricercando un punto di equilibrio tra la compatibilita' con la normativa comunitaria e la flessibilita' necessaria al mondo delle imprese e dei produttori. I criteri guida indicati dalla Comagri in sede di esame degli emendamenti sono stati la semplificazione e la sostenibilita' economica, sociale e ambientale del settore.
24/09/2016
"Dopo l'andamento positivo registrato nei mesi di maggio e giugno, a luglio le spedizioni all'estero dei prodotti agroalimentari registrano una frenata, perdendo 2,8 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo del 2015, in valore", rende noto l'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea), rilevando che "il calo e' stato piu' evidente per le esportazioni dei prodotti dell'agricoltura, -5,5%, mentre per quelli dell'industria alimentare la flessione tendenziale e' stata meno marcata, -2,4%, ma tuttavia la piu' significativa degli ultimi due anni".
17/09/2016
Il CAI, il Coordinamento degli Agromeccanici Italiani, prende atto della fusione tra Bayer e Monsanto e attende ulteriori informazioni in merito alle strategie industriali. È innegabile che l’operazione rappresenti una risposta all’acquisizione di Syngenta da parte di ChemChina, il colosso dell’agrochimica che solo tre settimane fa ha ottenuto il via libera del CFIUS (Committee on Foreign Investment) sull’operazione.
Le imprese di meccanizzazione agricola aderenti a Unima e Confai rappresentano tra i principali fruitori di sementi e mezzi tecnici.
“Nessun pregiudizio sull’operazione e, anzi, ci auguriamo che la fusione annunciata oggi da Bayer e Monsanto possa inserirsi nei binari dell’innovazione a vantaggio degli agricoltori, degli agromeccanici e di tutte le filiere agroalimentari e agroindustriali coinvolte – commenta il CAI – nel rispetto della biodiversità, dell’ambiente, della sovranità alimentare degli Stati e della tutela del reddito degli operatori del Made in Italy”.
17/09/2016
Ad agosto 2016 - rende noto l'Istituto Nazionale di Statistica - i prezzi al consumo di prodotti alimentari e bevande analcoliche aumentano dello 0,3% sul mese precedente e dello 0,9% su base annua. "Tra i beni, i prezzi degli alimentari aumentano dello 0,3% su base mensile e fanno registrare un'accelerazione della crescita su base annua, +0,8% da +0,6% di luglio", rileva l'Istat, spiegando che "la dinamica dei prezzi dei beni alimentari e' imputabile principalmente all'andamento dei prezzi dei prodotti non lavorati, che crescono dello 0,9% in termini congiunturali e registrano un'accelerazione della crescita tendenziale, +2,4%, era +1,5% il mese precedente". "I prezzi dei prodotti lavorati, invece, sono fermi sia in termini congiunturali sia, come a luglio, in termini tendenziali", aggiunge l'Istat. "Il rialzo su base mensile dei prezzi degli alimentari non lavorati e' principalmente imputabile all'aumento dei prezzi della frutta fresca, +2,7%, +4,8% su base annua, dei vegetali freschi, +1,5%, +4,9% in termini tendenziali" (Fonte: Agrapress).

10/09/2016
"Chi rabbocca t'imbroglia": e' lo slogan scelto da Unaprol-Consorzio olivicolo italiano, per una campagna di sensibilizzazione che - secondo quanto afferma un comunicato recentemente diffuso - "mira a far rispettare il divieto di servire oli extra vergine di oliva senza tappo antirabbocco negli esercizi pubblici. Una legge dello Stato vieta categoricamente che cio' possa accadere e prevede severe sanzioni con la confisca del prodotto. Una bottiglia sporca di olio e' la prova evidente che la stessa e' stata rabboccata. La nostra biodiversita' e' il fiore all'occhiello di un'olivicoltura, diversa dalle altre in circolazione, che trova il punto di equilibrio piu' alto nell'eccellenza delle sue produzioni", osserva il Consorzio nella nota (Fonte: Unaprol).
10/09/2016
"Veronafiere è pronta a realizzare, in partnership con i principali attori del settore vinicolo, la multipiattaforma Italian Wine Channel, per ampliare la commercializzazione online attraverso i canali piu' innovativi e diffondere una piu' puntuale conoscenza delle peculiarita' dei vini e dei vitigni italiani": è quanto hanno affermato recentemente i dirigenti di Veronafiere, sottolineando che con 688 milioni di naviganti, la rete costituisce sempre uno strumento indispensabile per far fronte alla concorrenza dei più qualificati produttori mondiali, a partire dalla Francia, in uno scenario globale in cui tutti i mercati risultano ormai vincolati tra loro.
04/09/2016
Ancora notizie negative sul fronte europeo delle vendite di trattori. Anche la prima metà dell’anno vede sorridere solo Francia e Spagna, mentre gli altri mercati più importanti continuano a perdere.
La Germania riduce il trend negativo dal -11,1% dei primi cinque mesi al – 9,7% dei primi sei, ma anche giugno lo chiude in rosso e quindi dopo il primo semestre si ferma a 14.228 trattori contro i 15.763 del pari data 2015.
La Francia rimane uno dei pochi mercati in positivo e mette a segno un +16,3% nel primo semestre nonostante un giugno in negativo (unico dei primi sei mesi a registrare un segno meno), chiudendo a 13.533 trattori immatricolati contro gli 11.638 del primo semestre 2015.
L’Italia non si discosta molto dal risultato dei primi cinque mesi e chiude la prima metà dell’anno a -4,4%, con 9.096 trattori immatricolati contro i 9.515 del pari data 2015. Anche il mese di giugno, infatti, ha registrato un -6,3% rispetto a giugno 2015. L'analisi completa su "Il Contoterzista" di luglio 2016.

03/09/2016
La Commissione europea ha presentato in dettaglio il pacchetto da 500 mln di euro annunciato a luglio dal commissario per l'agricoltura e lo sviluppo rurale Phil Hogan. Il nuovo pacchetto di aiuti comprende tre elementi principali che mirano in particolare a ridurre la produzione lattiera, a fornire aiuti all'adattamento condizionale e a garantire misure tecniche per dare flessibilita'. La parola passa ora agli Stati membri (Fonte: Agrapress).
27/08/2016